Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 26/9/2013 alle 11:49

  

Matteo Renzi ha mosso le acque stagnanti del centrosinistra. Con la sua età ed energia innovativa fa sembrare giurassico uno come Berlusconi e tanti alti dirigenti del Pd.
L’ho votato nelle ultime primarie per il candidato premier. Ma alcune sue posizioni non le condivido e  voglio dirlo chiaramente.
La prima è semplicissima da spiegare. Smetta di pensare che una volta eletto segretario possa candidarsi ancora a Firenze. Sarebbe un’incompatibilità non formale ma di fatto. La leadership nazionale non ammette “distrazioni” di quel tipo.
La seconda è più sostanziale e complessa. La sua difesa dell’automatismo segretario candidato premier fa percepire ai cittadini, al di là (spero) delle sue stesse intenzioni , che gl’interessi solo Palazzo Chigi (foto) e non la “ricostruzione” del Pd.
Sarebbe più giusto se sostenesse la separazione delle due cariche per ragioni di stile, di opportunità, di strategia.
Ragione di stile: lui che ha usufruito della deroga per presentarsi in competizione con Bersani  dovrebbe essere il primo a chiedere la trasformazione della deroga in una norma stabile
Ragione di opportunità: nel momento in cui Renzi (oppure un altro) venisse eletto segretario, Enrico Letta senza la separazione delle due cariche sarebbe delegittimato agli occhi di tutti e questo danneggerebbe l’Italia. Ammettiamo che Letta sia il premier uscente quando ci saranno le prossime elezioni, per candidarsi alle primarie cosa dovrebbe fare, chiedere la deroga? Non scherziamo, che non è il momento.
Ragione strategica: quando Veltroni aveva pensato a questo automatismo (molti altri l’avevano seguito come pecore nel gregge) immaginava un futuro basato su due partiti, il che rendeva coerente la sua proposta: i capi dei due partiti si confrontino alle elezioni.
Ma l’Italia non sarà mai bipartitica ma piuttosto bipolare come è sempre stata dal dopo guerra in poi. Anzi oggi è addirittura tripolare con il movimento di Grillo. In queste condizioni quel vincolo tra segretario e candidato premier è puramente illogico.
 

Commenti dei lettori: 46 commenti -
Per evitare tanti pasticci perché non tornare alla PROPORZIONALE col vincolo per i partiti di dichiarare con chi eventualmente associarsi (o anche con chi assolutam.non associarsi)dopo le elezioni per formare una maggioranza di governo? Una schifezza come l'attuale ammucchiata PD-PdL non sarebbe mai avvenuta se una tale norma fosse stata introdotta e molti partiti agirebbero con maggior chiarezza (non con l'AMBIGUITA'di oggi)di fronte all'elettorato.Il voto non deve essere una"delega in bianco".
Scritto da giovanni dotti il 26/9/2013 alle 12:09
Mah, non capisco, nel precedente post avevo sostanzialmente sostenuto che Letta dopo le larghe intese non aveva altre possibilità di tornare a Palazzo Chigi con un nuovo CSX. Francamente non capisco questi bizantinismi che travagliano il PD. In oltre 40 anni ho imparato che le regole servono più ai capi bastone per perpetuare il loro potere che al popolo per partecipare con regole certe e democratiche. Per il futuro è bene che Renzi guardi con più attenzione a Civati e viceversa.
Scritto da robinews il 26/9/2013 alle 12:15
Non per i contenuti, sfortunatamente, ma per il piglio critico e il pensiero indipendente riconosco l'Adamoli di una volta.
Scritto da Tuo ex sostenitore il 26/9/2013 alle 13:06
Non ho la più pallida idea di come finiranno le cose considerato che il cavaliere è duro a mettersi da parte prima che passi sotto la livella di Totò. Sono sempre stato contro il doppio incarico (Presidente e Segretario) e vedo bene l'abbinata Renzi segretario (si sgrezzerà) e Letta presidente. Gli altri tapini che si candidano (Civati - quello che parla, parla e non dice mai niente) o si fanno candidare (Cuperlo - un carneade inventato da D'Alema - pigmalione) non mi pare abbiano grosse chance.
Scritto da Sic Est il 26/9/2013 alle 13:24
Chiarissimo, non si può costringere Letta a chiedere la deroga se volesse partecipare alle primarie. Escludere il presidente del consiglio dalle elezioni vere è possibile ma soltanto con il voto degli elettori alle primarie.
Scritto da Francesco (Milano) il 26/9/2013 alle 13:24
Le tre ragioni, di stile, di opportunità. e dei strategia sono tutte importanti. Non saprei fare una graduatoria. L'importante è la separazione delle cariche
Scritto da Lucky il 26/9/2013 alle 13:53
Finalmente Napolitano da qualche piccolo segno di esistenza in vita sulle minacce eversive contro ogni minimo stato di diritto da parte della falange B.ananiera. Ora tocca a E. Letta dimostrare di avere quella minima dignità con LE DIMISSIONI IMMEDIATE. Si vada subito ad un governo di "SALUTE PUBBLICA" che vada in parlamento per cercare una maggioranza (anche raccogliticcia) per fare la nuova legge elettorale, presidiare lo stato di diritto costituzionale democratico e votare subito!!!!!!!
Scritto da robinews il 26/9/2013 alle 15:00
Renzi è l'uomo sbagliato per la segreteria nazionale del Pd. Mi sto convincendo che ha ragione D'Alema: Renzi al governo e Cuperlo al partito.
Scritto da Laghetto rosso il 26/9/2013 alle 15:11
Se Renzi pensasse di fare allo stesso tempo il segretario del Pd e il sindaco di Firenze sarebbe matto.
Scritto da Lucky il 26/9/2013 alle 15:21
@Giovanni Dotti (12.09) - La discussione tra sistema proporzionale (alla tedesca) e sistema maggioritario è in corso ed è tutt’altro che sciocca. Sono favorevole al maggioritario, che favorisce il bipolarismo, proprio perché il proporzionale è il terreno più fertile per l’ambiguità che tu denunci e rende possibile la palude degli accordi utilitaristici. La situazione di oggi è il frutto della non vittoria di tutti e tre i poli. Col proporzionale sarebbe peggio.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 26/9/2013 alle 15:37
Non essendo un iscritto PD mi astengo da entrare nel dibattito congressuale. Ma chiunque prevalga dovrà tentare di dare soluzione agli enormi problemi del Paese. Un esempio viene dalla Lombardia (Corsera 21 settembre): il comune di Chiasso ha fatto un bando per invitare aziende italiane a trasferirsi in Svizzera. La semplificazione burocratica è così riassunta: le leggi sono condensate in un volumetto di 248 pagine; le procedure per aprire una nuova azienda si concludono in 15 giorni; inoltre il carico fiscale è la metà di quello italiano: 22% contro 44%. Un piccolo esempio di come vanno le cose mentre oltre confine. Di questi argomenti si dovrebbe dibattere, sull'esempio tedesco: le tenzoni astratte sui massimi sistemi, ancorché dotte, evidenziano l'astrattezza e l'inconsistenza progettuale. E l'impotenza politica.
Scritto da ulderico monti il 26/9/2013 alle 15:39
@Robinews (12.15) - Scusa, ma quale bizantinismo? Confermo che il premier delle larghe intese, soprattutto se questa formula durasse tanto tempo, difficilmente potrà essere il premier di un governo politico di centrosinistra ma se Letta vuole candidarsi alle primarie c’è qualcuno che può dirgli di no? Saranno gli elettori a decidere e io penso che non deciderebbero a suo favore. Ma è una valutazione politica che non riguarda le regole.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 26/9/2013 alle 15:40
@Adamoli, tu dici "valutazioni politiche che non riguardano le regole". Giusto, ci sono solo 2 problemi: il primo è quello che nel post è di regole che si parla e non di valutazioni politiche; il secondo, tu credi veramente possibile "politicamente" una candidatura di un presidente del consiglio delle larghe intese (Letta) che possa candidarsi subito dopo anche per il CSX? Nel post precedente mi era apparso che la tua risposta fosse NO! Ho forse capito male?
Scritto da robinews il 26/9/2013 alle 16:01
Condivido pienamente. Sapete d'altronde cosa penso di Renzi. E mi spiace, fin d'ora, che possa diventare segretario: per il partito e, pure, per il Governo che, ovviamente e per ambizioni personali, tenterà di far cadere prima possibile. D'altronde, già adesso parla sprezzantemente di Governo Letta-Alfano (non mi pare che, definendo il Governo, si indichi di solito anche il vice). Figuriamoci da segretario!
Scritto da domenico nitopi il 26/9/2013 alle 17:20
Caro Giuseppe condivido molto di quanto scrivi. Ci sono situazioni che stile e opportunità vorrebbero fossero affrontate in modo diverso da Renzi, ma anche da altri. Sabato scorso abbiamo fatto una figura “barbina” dimostrando i nostri limiti, ma anche i limiti di una intera classe dirigente. Io sono – e non da ora – per la separazione dell’incarico di Segretario politico da quella di Candidato a Premier. E ritengo che sia solo per opportunità che il segretario nazionale oggi debba essere eletto con il metodo delle primarie. Non esiste in nessun paese che il segretario si elegga così e questo non mi pare un dato secondario, ma tant’è. C’è il precedente di Bersani che ha dovuto derogare per consentire a Renzi di candidarsi e di sfidarlo e per questo trovo ipocrita oggi gridare allo scandalo verso chi chiede la separazione. Trovo che la logica di far coincidere candidato premier e segretario politico sia una logica “presidenziale”, da sistema bipartitico e questo non corrisponde a quella che è l’Italia attuale. E credo che questa logica “presidenziale” sia stata superata dai fatti e dagli eventi politici. Sinceramente ho trovato un po’ stucchevole l’abbraccio recente tra Veltroni e Renzi e questo non perché anche ultimi aggiunti sul carro del possibile vincitore non si siano dimostrati più “renziani” dello stesso sindaco di Firenze, rispetto al Walter nazionale e questo perché l’impostazione di Veltroni era una svolta liberal-democratica mentre quella di Renzi, attualmente, mi sembra più da socialismo liberale. (tutto legittimo per carità…) Veltroni voleva il PD sul modello dei democrat americani e lo voleva di centrosinistra, Renzi ora si sta ( come è logico per chi vuole conquistare il partito ) portando a sinistra e dichiara di essere contro le larghe intese e di volere il PD nel gruppo socialista europeo a tutti gli effetti. La battuta che mi viene è che solo Renzi potrebbe portare il PD tra i socialisti europei senza problemi di sorta, ma questa è un’altra storia. Sono d’accordo con te che da sindaco sarebbe una sciocchezza fare il segretario. Il PD ha bisogno di un segretario a tempo pieno che butti anima e corpo nella ricostruzione. Sul resto che dire. Bisogna ancora attendere i contenuti di Renzi che ad oggi non ci ha detto cosa vuole fare del partito, ma ci dice cosa vuol fare da capo del Governo e questa è l’ennesima confusione che dovrà essere sciolta a breve. Temo che a Letta resti poco tempo e gli resti poco perché sarà delegittimato dal PD e dal suo (possibilissimo) segretario Renzi. L’elezione di Veltroni con la sua piattaforma portò a indebolire Prodi e sappiamo come sono finite le elezioni, non vorrei ritrovarmi nella stessa situazione con Renzi Segretario del PD. Un ultima cosa. Ho visto le bozze dei “saggi” e sulla riforma istituzionale mi sento di condividere la logica del rafforzamento del Premier anziché scegliere l’idea del presidenzialismo, oltre che le altre indicazioni, mi piacerebbe sapere quale è la tua opinione.
Scritto da roberto molinari il 26/9/2013 alle 17:42
E' un argomento complicato, posso concordare ma è più un argomento da riunione che da blog.
Scritto da Un militante il 26/9/2013 alle 18:29
Ho della confusione in testa. Tu dici di aver votato Renzi alle primarie di quasi un anno fa e infatti mi ricordo che lo avevi dichiarato sul blog. Stai cambiando idea?
Scritto da Cittadina cattolica il 26/9/2013 alle 18:44
Eccellente il Presidente della Repubblica. Meno male che Giorgio Napolitano c'è.
Scritto da Maurizio il 26/9/2013 alle 19:50
I super critici di Napolitano dovrebbero vergognarsi, Il Fatto Quotidiano in testa.
Scritto da Dioscuro il 26/9/2013 alle 20:25
@Domenico Nitopi (17.20) - Mi fa piacere che tu condividi il post ma guarda che io penso di votare ancora per Renzi come segretario se ci sarà il congresso data l’incredibile situazione nella quale ci troviamo per l’irresponsabiltà di Berlusconi. Lo confermo anche a @Cittadina cattolica (18.44) Preciso però non accetto tutto il “pacchetto” Renzi senza discuterlo, non ci penso nemmeno.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 26/9/2013 alle 20:45
@Un militante (18.29) - Si, l’argomento non è semplice ma si dice sempre che bisogna parlare anche dei contenuti del congresso. Questo è uno dei più importanti e non vedo perché non debba trattarlo anche sul blog. Non ti pare?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 26/9/2013 alle 20:47
Condivido in pieno il post. Mi sembrano riflessioni molto accorte che spero siano lette da tutti gli interessati. @Militante: certo e' materia da riunione, ma per fortuna che se ne parla anche su questo blog perche' sono questioni che riguardano tutti. Il PD e' spesso accusato di autoreferenzialita'. Invece con Adamoli c'e' spazio per critica costruttiva e dialogo, che mancano in tanti altri blog. Sentire voci diverse da quelli dei militanti puo' essere utile a tutti.
Scritto da andreus il 26/9/2013 alle 21:12
Stimo Renzi e spero che non voglia strafare. Rinunzi pure a fare il Sindaco di Firenze e faccio il Segretario candidato Premierm non disdegnando le Primarie!
Scritto da Antonio Iosa il 26/9/2013 alle 21:14
@Dioscuro, ma di cosa dovrebbero vergognarsi coloro che hanno criticato o criticano il Colle? La sua reazione (finalmentnon, era ora!!) alle azioni eversive dei B.ananieri ERA IL MINIMO SINDACALE. Siccome la storiella delle "larghe napoletanate" non è ancora finita, siamo ancora al primo tempo; speriamo di non rivedere ancora la ripetizione del primo tempo! SPEREM, o no?
Scritto da robinews il 26/9/2013 alle 21:17
Condivido, soprattutto per lo stile.
Scritto da Angelo Chiappa il 26/9/2013 alle 21:50
@Adamoli,h.15,37. Non credo che il proporzionale favorisca ambiguità ed accordi"utilitaristici"se questi ultimi vengono fatti con chiarezza,alla luce del sole,sottoscrivendo un programma comune condiviso e accettato da tutte le componenti. Inoltre sarebbe più rispettoso e rappresentativo delle varie parti della società(con soglia del 5% come in Germania) ed eviterebbe alleanze di governo improprie e contradditorie come l'attuale. Il bipolarismo in IT. ha fallito,si è trasformato in tripolarismo!
Scritto da giovanni dotti il 26/9/2013 alle 22:19
Chi troppo vuole nulla stringe dice il proverbio.
Scritto da Alessandra Bollini il 26/9/2013 alle 22:25
Uno come Adamoli che sostiene Renzi. Che delusione!
Scritto da Dino il 26/9/2013 alle 22:56
Ritengo che la ragione strategica sia la più importante. L'hai messa al terzo posto mentre io la metterei al primo. In Italia non ci saranno mai due partiti. Era un'ingenuità di Veltroni che voleva cancellare ciò che esisteva a sinistra del Pd.
Scritto da Mario T. il 26/9/2013 alle 23:30
Aggiungo: se il P.D.avesse dichiarato prima delle elezioni che in caso non ce l'avesse fatta da solo si sarebbe messo col PdL in quanti l'avrebbero votato? E' questa la CHIAREZZA dei partiti di fronte all'elettorato? Per questo a mio avviso i partiti devono dire PRIMA con chi eventualm.faranno le alleanze, e devono presentarsi agli elettori ognuno con un proprio programma,sarà poi l'elettorato a decidere quali premiare e quali no. E per questo ritengo migliore il sistema elettorale proporzionale
Scritto da giovanni dotti il 27/9/2013 alle 08:27
@Ulderico Monti (15.39) - Il contenuto del post non riguarda affatto solo il Pd ma tutto il centrosinistra e direi tutta la politica per la rilevanza nazionale che avrà il candidato premier. Perché mai dovresti astenerti dal discuterne? Lo scopo del mio blog è di far parlare tutti e di ascoltare tutti sui problemi più rilevanti. Le sedi per farlo in questi tempi sono davvero troppo poche.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 27/9/2013 alle 09:29
@Roberto Molinari (17.42) - Le discussioni che stiamo facendo intorno al rapporto segretario Pd-candidato premier sono probabilmente inutili se la situazione politica precipiterà. Oggi abbiamo un segretario provvisorio dichiaratamente fuori da questa problematica. La pressione di Forza Italia è fortissima e indecente sotto il profilo etico, costituzionale e politico. Mi dispiacerebbe perché sono tra coloro che ritengono il congresso necessario e urgente. Ci sono troppe cose fondamentali da chiarire tra cui la riforma istituzionale che tu giustamente citi. Se anche avremo un governo imperniato sul Pd, con un partito così conciato alle spalle sarà difficile governare. Il presidente del Consiglio, chiunque sia tra Letta e Renzi, si troverebbe in grave difficoltà. Dicevo qualche settimana fa “un gruppo dirigente perdente ed esausto”. Confermo questo giudizio che sembra troppo severo ma invece rispecchia la realtà.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 27/9/2013 alle 09:34
@Giovanni Dotti (8,27) Carissimo Giovanni, se ho ben capito tu come me ha votato per il Centro sinistra alle elezioni politiche di febbraio. Hai ragione quando dici che bisogna dire prima, in caso di difficoltà, con chi fare le alleanze. Bersani e tutto il CSX prima del voto non avevano escluso un eventuale governo con Monti (si conoscevano i problemi per il senato) MA AVEVANO TOTALMENTE ESCLUSO DI FARE IL GOVERNO CON IL PDL. Siamo stati entrambi traditi, nel PD ci sono troppi traditori (101).
Scritto da robinews il 27/9/2013 alle 09:43
@Giovanni Dotti (22.19 – 08.27)) - Ho già detto nel precedente commento che anch’io ritengo in generale il proporzionale tedesco un modello valido e interessante. Fino a qualche anno fa era il mio preferito. Oggi non ci credo più se trasferito in Italia. Favorirebbe la formazione di tanti partitini di centro disponibili a soccorrere il vincitore con i compromessi più ingegnosi. La soglia del 5% la supererebbero mettendosi strumentalmente insieme all’atto del voto. Tu dici che sarebbero costretti a fare degli accordi chiari davanti ai cittadini. Pensa che il Pd e il Pdl avevano giurato che non avrebbero fatto un governo insieme poi l’esito elettorale e gli errori del Pd ci hanno portato a questo punto. Non ti ricordi quante volte Bersani aveva dichiarato “Mai con Berlusconi”? Prima Bersani aveva anche tentato, ed io ero contrario, l’intesa con Grillo e ne era stato umiliato. La soluzione più giusta sarebbe stata il governo del Presidente, temporaneo e di scopo. L’avevamo detto in tanti anche sul blog. Il bipolarismo italiano ha fallito? Concordo, bisogna migliorarlo molto cambiando la legge elettorale. Le piattaforme dei candidati al congresso del Pd dovrebbero contenere le proposte su questo punto che riguarda l’essenza della democrazia rappresentativa. Probabilmente vincerebbe la tesi proporzionale ed io ne prenderei atto ma il mio punto di vista è questo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 27/9/2013 alle 09:44
Proporzionale. Maggioritario. Bipolare. Grande coalizione. Ho paura che stiamo abusando troppo di termini di scienza dei sistemi elettorali e poco della realtà di questo Paese. (1) Proporzionale: non creava maggioranze monocolori, nessuno raggiungeva più del 50%, ma prefigurava che, successivamente, ci sarebbe stata una coalizione. Tutto andò bene (i governi non cadevano per mancanza di maggioranza ma perché la DC – partito Play Maker – decideva di cambiare Presidente) fino all'ingresso del Berlusconi I (a quei tempi chiamato Bettino Craxi) che si vestì da ago della bilancia distruggendo completamente un partito. (2) Maggioritario: se il maggioritario ha alle sue spalle il sistema scemo del sedicente odontotecnico di Bergamo non si potranno mai avere governi duraturi (tra l’altro il sistema consente una idiozia che è quella della creazione delle “gioiose macchine” da guerra per cui all'interno di un simbolo si inseriscono partiti, partitelli e associazioni di quartiere – spesso con interessi e ideologie discordanti – per ottenere quanto più voti possibile), con l’aggravante che il sistema pesa la presenza con modalità diverse alla Camera e al Senato. In sostanza un proporzionale con il vestito del maggioritario serio. (3) Bipolare: non so cosa significhi. (4) Grande coalizione: qualcuno si allarma, ma ai tempi del dopoguerra e per tutti gli anni fino all'avvento del Berlusconi II (il Silvio cinofilo), che furono anche anni di progresso, tutti i governi sono stati delle grosse coalizioni. Il PCI non partecipava, in prima persona, ma non stava nemmeno a guardare dalla finestra. (5) Molti si lamentano del governo Letta parlando che bisognava fare qualcosa di diverso, nessuno dice né cosa e, molto più importante, né come, considerato che il 25 % dei voti continua a controllare la solidità delle travi del tetto di Montecitorio, pontifica (classico di noi italiani il lamento senza alcuna iniziativa) e non decide niente se prima il WEB non gli dice cosa si deve fare. (6) Finale: Se vogliamo il maggioritario vero dobbiamo applicare il metodo inglese; mini collegi (uno-due eletti), con la possibilità che si presentino liste di almeno dieci-venti candidati sotto ogni simbolo e la condizione di potere scegliere il candidato che si vuole. Tutto il resto è solo perdita di tempo.
Scritto da Sic Est il 27/9/2013 alle 10:06
D'accordo sul sistema maggioritario anche se va cambiato in alcune parti. M'immagino cosa sarebbe successo col proporzionale senza premio di maggioranza. Siccome non si poteva andare alle elezioni con Napolitano in scadenza saremmo stati in mano a Berlusconi ancora di più di oggi. Letta è prigioniero ma almeno è una persona seria e un politico con un sua orientamento..
Scritto da Ambrogio L. il 27/9/2013 alle 10:21
Spero che i berlusconiani se ne vadano via sul serio e si smetta co questo spettacolo indecente per salvare un mascalzone.
Scritto da Laghetto rosso il 27/9/2013 alle 10:48
@Sic Est (10.06) - Condivido molto di quello che hai scritto e mi limito a qualche brevissima considerazione anche perché, se la situazione precipita, questi argomenti li riprenderemo solo fra qualche mese. Il proporzionale ha funzionato bene fin quando c’era un partito dominante, la Dc, che cambiava i presidenti del Consiglio anche come colore politico (Spadolini e Craxi) ma in una forte continuità di fondo. Craxi alzava la posta in palio per la sua partecipazione fino a diventare, appunto, premier ma non modificava (non voleva e non era in grado) il quadro politico. La mia analisi è che l’Italia è sempre stata bipolare, o di qua o di là. Quando mai non lo è stata? Alla vigilia delle ultime elezioni molti elettori si dichiaravano stufi dei due poli di centrodestra e centrosinistra ma anche Monti e Casini hanno fallito mentre Grillo merita un discorso a sé. Il vero nodo da risolvere è il sistema maggioritario che così com’è non va bene. Si tratta di sceglierne uno migliore per garantire una buona governabilità formale. Quella sostanziale dipende dalla qualità della politica.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 27/9/2013 alle 11:00
La mossa dei parlamentari PDL di dare le dimissioni in massa a sostegno del loro insostituibile leader, potrebbe essere la foglia di fico per nascondere il reale motivo che li spingono a compiere quest’atto di brigantaggio politico: salvare il porcellum. Se dovessimo ritornare alle elezioni con l’attuale legge elettorale, sarebbero rieletti non per volontà dei cittadini ma per chiamata nominale dal loro amato leader. In questo modo, ai falchi del partito ed ai fedelissimi sarebbe garantita la rielezione.
Scritto da Ernesto Alberichi il 27/9/2013 alle 11:35
@Adamoli, bisogna salvare il bipolarismo, come dice lei "o di quà o di là". Sul sistema elettorale non ho idee precise, S òl va bene ne parleremo al prossimo incontro. I ragazzi sono d'accordo.
Scritto da Patrizia il 27/9/2013 alle 12:06
Bersani era stato biasimato per aver inseguito i renitenti grillini. Letta, invece, viene addirittura accarezzato in questo suo rincorrere i pidiellini, in un affannoso accanimento terapeutico per tenere in vita un infausto governo. Nell’immaginario del piddino medio (moderato e con la pancia piena) è più onorevole umiliarsi davanti a massoni in grisaglia anziché tentar di far ‘ragionare’ un gruppo di parlamentari in erba. La solita ‘due pesi e due misure’, quella prassi così antica da esser nata dal Big Bang. Ripetitivo fino alla noia, ieri sera, Letta, nella conferenza stampa. La pacatezza riusciva a stento a celare la sua tensione. Ha ragione, il PdL lo ha umiliato mentre era fuori patria. Ne tragga le conseguenze. Intanto, attendiamo l’8 dicembre in fertili dibattiti.
Scritto da eg il 27/9/2013 alle 12:59
Condivido il post. L'Italia è Coppi e Bartali, Mazzola e Rivera, De Gasperi e Togliatti, nord e sud, nucleare e rinnovabili, bicicletta o SUV, light o ipercolesterolo. Ci piace schierarci. Per sensazione o a caso. E bisticciamo. @eg. Tra la linea principale dei grillini e quella del PDL non trovo differenza: antisistema ed eversivi. Tanto le rogne le scaricano sui soliti(lavoratori, famiglie, comuni). Secondo me i massoni sono ben distribuiti. Pericolosi quelli che si coprono con i capipopolo.
Scritto da FrancescoG. il 27/9/2013 alle 13:36
Per quanto ho letto nei commenti di stamattina penso che @Adamoli non abbia tutti i torti nel preferire il sistema maggioritario al proporzionale, purché corretto da una legge elettorale seria che garantisca a tutti la rappresentatività democratica(escludendo solo i partiti sotto il 4 o 5%) e che impedisca il "salto della quaglia"(alla Scilipoti per intenderci),o almeno quello da uno schieramento (sin. o dx.) all'altro, pena la decadenza da Parlamentare. Regole certe e chiare, vincolanti per tutti
Scritto da giovanni dotti il 27/9/2013 alle 14:34
Ciao @FrancescoG. Aspettavo di intercettarti sul blog per ringraziarti per l’ultimo commento che mi hai lasciato. Sappi che la stima è contraccambiata, sei una forza sana (per usare l’aggettivo che hai usato per Saccomanni) e pulita. Anch’io ho trovato encomiabili, persino illuminanti, le parole di Saccomanni (‘agli italiani dobbiamo dire la verità’) ma la solidarietà che gli ha tributato Letta mi è sembrata una furbesca farsa. Saccomanni non stava parlando solo al PdL ma, soprattutto, a Letta, al fine di sollecitarlo ad imboccare la strada di un trasparente realismo e a non essere sempre e solo prono. Abbiamo già sbagliato in occasione dell’IMU, perché perpetuare nell’errore? Sui grillini non so che dire, non li seguo in maniera approfondita, ritengo semplicemente che abbiano il diritto di esserci anche loro, di sbagliare e/o di crescere politicamente. Insomma, non hanno meno diritti di altri peones PD e PdL. Che siano antisistema, non so. Prima dovremmo chiarirci le idee sul ‘sistema’ :-) E’giusto schierarsi (tuo commento di oggi) ma a giocare un ruolo fondamentale non solo le sensazioni ma anche le affinità caratteriali, prima ancora che culturali. In fondo, è sulla base di queste che ci scegliamo anche l’amore definitivo della nostra vita, le amicizie, le mete e i cammini. Buon fine settimana.
Scritto da eg il 27/9/2013 alle 14:55
ciao @eg. Ti ringrazio. Troppo buona. Ieri, dopo un Consiglio comunale all'insegna proprio del realismo (frustrante non poter lavorare causa scelte centraliste), sostenevo che c`é un bel pezzo della societa` che aspetta verità e obiettivi. É disposta a fare squadra. Il forzato ecumenismo non ci fa bene. Puo` darsi che Saccomanni parlasse a tutti.A qualcuno di più:-)La verità, non gli slogan, ci fa dare una mossa anche sul tema delle imprese tra Italia e Svizzera, giustamente toccato da @U.Monti.
Scritto da FrancescoG. il 27/9/2013 alle 18:55
Caro Giuseppe, condivido completamente.A Matte,o che anch'io ho votato alle scorse primarie, dico che troppa "fregola" e che"" la gatta frettolosa fa i gattini ciechi""- Gusto la deroga l'ha voluta lui e adesso......non la vuole più? Meglio separare le cariche: il Segretario, perché il partito, deve verificare, incalzare il governo questo è i suo compito: cosa sarebbe se fosse anche il Premier? L'amarezza, ma non più di tanto, è stato costatare la stucchevole e disarmante tiritera del Congresso
Scritto da Tino R. il 28/9/2013 alle 01:19
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