Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 14/10/2013 alle 09:26

  

La manifestazione di sabato a Roma in difesa della Costituzione mi è sembrata lontana dalla realtà. I protagonisti sono tra i contestatori più feroci dell’Italia politica e va bene.
Ma come possono pensare che il modo come sono organizzati i poteri dello Stato non abbia nulla a che vedere con la grave crisi che stiamo attraversando? Che non ci sia bisogno di una revisione profonda delle Istituzioni, del Parlamento e delle forme di governo?
Perché di questo si tratta quando si vuole cambiare la Costituzione, non di toccare la prima parte dei principi, dei diritti, delle libertà dei cittadini. 
Come i lettori abituali sanno bene sono contrario a ritenere la Costituzione inviolabile e intangibile.
La mega riunione di Roma non mi ha fatto cambiare parere, tutt’altro. Mi sono chiesto invece, come molti osservatori, se uno dei suoi veri motivi non sia la creazione di un nuovo partito di sinistra dopo gli ultimi cocenti fallimenti elettorali.
Io vedrei bene la nascita di questo nuovo partito all’insegna del motto i conservatori con i conservatori. Non solo i conservatori costituzionali ma anche i conservatori delle politiche del lavoro, del welfare state, dei sindacati votati alla politica, degli accordi obbligatori del governo con le forze sociali a costo di non fare nulla. 
Rodotà, Landini, anche Di Pietro, darebbero dignità a questa sinistra e potrebbero far dimenticare l’infausto Ingroia (anche lui presente a Roma) e i “compagni” portatori di un’ideologia morta e sepolta che erano con lui alle ultime elezioni.
Strano però il destino di tanti che erano in piazza sabato, gran parte dei quali con i capelli bianchi e con un’enorme quantità di “agitazioni” alle spalle. Avevano contrastato molti risultati politici e sociali di cui oggi si ergono a paladini e difensori.  
Sbagliavano allora e sbagliano oggi. Naturalmente agli occhi di uno come me che è sempre stato orgogliosamente dall’altra parte.

Commenti dei lettori: 65 commenti -
Non sarei così drastico. Anche nelle loro tesi c'è qualcosa di vero. Se la Costituzione può essere modificata e aggiornata, come anch'io penso sia giusto e doveroso, non ritengo che lo debba fare questo Parlamento di conservatori e di inquisiti e questo governo non legittimato dall'elettorato ma benedetto dal P.d.R. Non ne vedo l'urgenza, come pure per una legge di amnistia e di indulto così come la si vorrebbe fare; si è aspettato tanti anni e si può aspettare benissimo fino al prossimo Governo
Scritto da giovanni dotti il 14/10/2013 alle 11:03
Niente da aggiungere. La Costituzione va cambiata nella Secoda Parte. Vorrei che questa chiarezza fosse di tutti e che si smettesse di parlare secondo chi si ha di fronte. Operaisti con i sindacati, aziendalisti con confindustria, ambientalisti con chi difende l'ambiente. Ognuno dica quel che pensa perché solo questo confronto può migliorare il Pd.
Scritto da Giorgio S. il 14/10/2013 alle 11:09
Caro Giuseppe Adamoli ti allego (anche Ricchiuti, la Puppato, Civati, stanno costruendo una Sinistra Conservatrice? Oppure loro sono l'ala conservatrice del PD? Tu e Renzi rappresentate la Sinistra Riformista?) un post di: Lucrezia Ricchiuti - Oggi sono stata alla manifestazione in piazza del Popolo a Roma. In tanti, tantissimi per dire che la Costituzione non si deve toccare. Non sono una di quelli che dicono che la costituzione non può essere toccata o ritoccata, anche se tutte le volte che lo abbiamo fatto abbiamo combinato solo pasticci. Ma certamente non lo può fare questo Parlamento, eletto con una legge elettorale che verrà dichiarata dalla Corte Costituzionale incostituzionale per quel che riguarda il premio di maggioranza. E soprattutto da un Parlamento dove ogni giorno si apprende dai giornali di un nuovo onorevole indagato o rinviato a giudizio, che naturalmente non si dimette o dove siedono parlamentari già condannati con sentenze passate in giudicato. Prima della manifestazione ho partecipato all'evento organizzato da Laura Puppato con tutti i suoi comitati arrivati a Roma da varie parti d'Italia. Il tema era "un nuovo pd per una nuova Italia" Giornata interessante, sala piena, molto entusiasmo e tanti tanti giovani. Ha partecipato anche Pippo Civati che ieri ha ufficializzato la sua candidatura a segretario nazionale. Adesso dobbiamo partire con la campagna per Civati. La prima cosa da fare è tesserarsi. Lo so già cosa pensate e vi capisco anche....ma questo è il momento di non farsi prendere dallo sconforto e dalla delusione. Siamo tutti delusi ma non dobbiamo perdere la speranza di cambiare questo partito e per cambiarlo e poter votare per i vari organismi bisogna avere la tessera. I tempi sono stretti e non c'è tempo da perdere. Civati è l'uomo giusto per costruire un nuovo partito che dovrà avere nei circoli con i suoi militanti e gli elettori del pd il punto di riferimento. Non ci serve un partito del leader. Dobbiamo costruire una casa trasparente dove si discute delle idee e non della spartizione delle poltrone. Dove la meritocrazia sia l'unica discriminante per la scelta della sua classe dirigente, dove chi sbaglia paga e dove il ricambio diventi la normalità. Dove sulle scelte più importanti i circoli e gli elettori vengano interpellati e dicano la loro. Un partito vitale che diventi la casa della sinistra e che abbia il coraggio di gridare e rivendicare parole come uguaglianza, diritto al lavoro, basta al consumo di suolo, meritocrazia, trasparenza, certezza della pena, no alla corruzione e no alla mafia, diritto di cittadinanza per i nati in Italia, E che metta l'istruzione e la cultura al primo posto nella scala delle priorità. Vent'anni di berlusconismo ci hanno portato all'età della pietra e c'è un'Italia e una classe dirigente da ricostruire.
Scritto da Sergio Russo il 14/10/2013 alle 11:19
Caro Adamoli, il tuo post mi sorprende un po'. I manifestanti di Roma sono...purtroppo non una costola, ma parte del corpo della sinistra, così come nota negli ultimi venti anni. Questo è una dei pochi fatti che non è imputabile al centrodestra. Da questo infausto connubio è la sinistra che deve saper uscire...Saprà farla con Renzi? Vedremo...
Scritto da Fabrizio Piacentini. il 14/10/2013 alle 11:45
Da tempo la sinistra è conservazione pura: la Costituzione non si tocca, la giustizia non si tocca, la scuola non si tocca, il welfare state non si tocca. Come se vivessimo in un Paese perfetto. Come se vivessimo in un Paese dove trionfano equità e giustizia quando, viceversa, i nostri figli, nati agli inizi del terzo millennio, non hanno certo un futuro roseo davanti a loro. L’unico campo dove a sinistra si vuole innovare è in quello dei cosiddetti “diritti civili”; per il resto va tutto bene quello che c’è. Il PD di Veltroni non era questo, ma sopito il vigore iniziale siamo tornati lì, alla conservazione pura. Da questo punto di vista non si può non vedere come le posizioni espresse nel tuo blog siano diametralmente differenti. Ma mi chiedo e ti chiedo: come pensi che possano convivere nello stesso partito due approcci così profondamente diversi ?
Scritto da Larpi il 14/10/2013 alle 11:52
@Sergio Russo (11.19) - No, Ricchiuti, Puppato, Civati me li terrei stretti nel Pd. Di Pippo sono stato collega per molti anni e l'ho sempre rispettato molto. Se prendesse un buon numero di voti non sarei affatto dispiaciuto. Non sono manicheo e non divido il Pd in bianco e nero. Ma fra me e gli organizzatori della manifestazione di Roma c'è una differenza incolmabile. Dire questo apertamente fa parte del dibattito del congresso. Sarà l'insieme dei militanti e degli elettori a decidere la linea che varrà per tutti e ovviamente anche per me. Ma non intendo edulcorare il mio pensiero per ragioni tattiche o per accarezzare il pelo di chi mi legge. Tu che sei giovane dovresti apprezzare questo metodo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 14/10/2013 alle 11:52
@Adamoli. "differenza incolmabile" perché, se posso permettermi? Ovviamente, togliendo di mezzo quelle che io ritengo "fantasie", cioè che la manifestazione preluda a un nuovo partito (non esiste proprio) e che la manifestazione abbia detto che la Costituzione è intoccabile sempre e comunque (che non è vero).
Scritto da Mauro Cavicchini il 14/10/2013 alle 12:06
@Adsmoli. Io apprezzo il metodo ma democraticamente e civilmente contesto il merito. Io ritengo che il PD abbia fatto un errore a non partecipare alla manifestazione del 12 ottobre e ritengo un errore cambiare la costituzione con metodi e formule per me adesso non opportune (sopratutto stravolgere l'art. 138 della costituzione). Non ritengo opportuno definire Conservatori di Sinistra chi denuncia il pericolo di ciò che stanno facendo i cosiddetti saggi, perchè la verità è che ieri si è fatta una manifestazione per difendere la costituzione e denunciare anomalie procedurali per cambiarla. Il tuo commento devia l'attenzione al problema, ieri non si è dato inizio alla costituzione di un partito ma alla mobilitazione sociale verso una questione politica. PS: il PD in passato non ha aderito al referendum sull'acqua, errore è stato quello, per me oggi è un errore anche questo.
Scritto da Sergio Russo il 14/10/2013 alle 12:11
Caro Adamoli qui son diventati tutti "costituzionalisti. ..
Scritto da G Frank Sagrada il 14/10/2013 alle 12:14
Condivido tutto il post, direi che era in piazza la solita SX (almeno quella degli ultimi anni) inconcludente e contenta di essere minoranza.
Scritto da angelo ruggeri il 14/10/2013 alle 12:18
Mi scusi sig. Sagrada, si rende conto che questa sua affermazione è un insulto alla persona e al diritto di avere un'opinione? Spero solo che Adamoli non la pensa come lei.
Scritto da Sergio Russo il 14/10/2013 alle 13:18
@Mauro Cavicchini (12.06) - Incolmabile per me, sia chiaro, per il Pd deciderà il congresso. Io mi atterrò alle decisioni che saranno prese come ho sempre fatto ma non tacerò le mie eventuali critiche come dovrebbero fare tutti. Gli organizzatori (non tutto il pubblico presente) non ritengono la Costituzione intoccabile? Mah? Al massimo vogliono piccoli ritocchini, sempre rinviati, mentre io ritengo che la Parte Seconda vada profondamente cambiata. E che vada cambiata con tutti quelli che ci stanno. Ho in mente ancora l'errore del 2000 quando il centrosinistra (salvo Rifondazione) ha voluto cambiare da solo il Titolo Quinto. Con un altro metodo avrebbe potuto essere migliore. Comunque, ben venga questa discussione. Il Pd sarà chiamato a decidere un atteggiamento chiaro.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 14/10/2013 alle 13:19
@Sergio Russo (12.11) -. Fai benissimo a contestare il merito, visto che questo è il tuo pensiero. Non si può lasciare questa discussione ai costituzionalisti. Io non ne avrei nessun titolo pur essendomi occupato per anni di istituzioni regionali con delle responsabilità anche formali. Tu pensi che io non immaginassi di sollevare forti obiezioni al mio post? Figurati! Se non parliamo di questi temi, ci dividiamo sulle persone di Renzi, Cuperlo, Civati e Pittella. Io non ci sto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 14/10/2013 alle 13:22
Dunque prima di tutto faccio notare che per quanto riguarda la prima parte riguardante i principi ed i diritti, nessuno ha detto che il parlamento volesse andarla a toccare, per il semplice fatto che non è possibile farlo, dato che costituzionalmente è una parte inviolabile. Per quanto riguarda le riforme costituzionali, al di là delle sciocchezze sulla creazione di un nuovo partito ecc ecc (qualora fosse anche cosi, francamente che ci frega), io vorrei capire prima di tutto coem si intende riformare la costituzione e lo dico per due motivi 1 perchè ancora ad oggi nessuno ci ha spiegatocome si intende toccare il 138 e cosa si vuole fare del resto della costituzione, non ho sentito un esponente che spiegasse in modo costruttivo quale sia l'idea di riforma 2 vedendo i risultati della riforma del titolo quinto (legge 3/2001), io un po' di timore ce l'ho, e sono timoroso persino dal punto di vista della lingua ITALIANA, andate a leggervi il 117 della costituzione e paragonatelo alla scrittura dei padri costituenti e vedrete la diversità. In tutto questo ricordo che ci fu anche un tentativo di riformA da paret di Berlusconi che grazie a Dio non passò, ora io al governo vedo Alfano e Lupi e c'è sempre quel signorotto di 77 anni che è stato presidente per 18 anni credete che non debba avere timore?
Scritto da Massimo Gugliotta il 14/10/2013 alle 13:45
Chiaramente sono dell'idea che la gente scesa in piazza l'altro giorno ne capisca di costituzione come io di fisica nucleare..si va in piazza a difendere qualcosa che non si conosce, è il teatro dell'assurdo di Becket
Scritto da Massimo Gugliotta il 14/10/2013 alle 13:47
Posizione chiara quella di @Adamoli che condivido pienamente. Un partito serio di sinistra potrebbe arginare Grillo che non so bene cosa vuole e cosa rappresenta. Dopo le elezioni si potranno fare le alleanze ma prima al voto come Pd e basta.
Scritto da Pd Pavia il 14/10/2013 alle 13:53
Giuseppe Adamoli, naturalmente è impossibile qui fare una discussione approfondita. Mi pare però, ad esempio, che il superamento del bicameralismo perfetto e la riduzione del numero dei parlamentari non siano "piccoli ritocchini". Certo, io non sono favorevole a una modifica della forma del governo, verso un semipresidenzialismo o un premierato alla tedesca. E non sono nemmeno d'accordo sulla modifica dell'art. 138 che mette in discussione la tipologia "rigida" della nostra Costituzione.
Scritto da Mauro Cavicchini il 14/10/2013 alle 14:08
Sig Russo lei si sente insultato? Vorrei capire. ..se lei ha espresso opinioni io invece. ..la mia era sintesi. ..spero che A ....pensi!! Suvvia ma da "voi" humour non esiste?
Scritto da G. Frank Sagrada il 14/10/2013 alle 14:11
Io sono contentissimo di entrare nel merito delle questioni, infatti ho espresso un'opinione facendomi aiutare da politici che hanno più competenza di me. Io sono anche sicuro che questo congresso scioglierà i nodi e farà chiarezza sulle questioni fondamentali che ci uniscono (dibattito politico). Se sarà un congresso sui nomi e le personalità saremo un partito fantasma.
Scritto da Sergio Russo il 14/10/2013 alle 14:14
signor Mauro, con tutto il rispetto sta confondendo le due cose, un conto è la forma di governo un conto è il sistema istituzionale, la riforma del bicameralismo a mio parere è sacrosanta (anche in Germania c'è Bundestang e Bundesart di solo 69 membri), quando lei mi dice semipresidenzialismo o premierato alla tedesca st parlando di due cose totalmente antitetiche, non per fare la lezioncina ma il cancellierato (e non premierato) è costituito secondo meccanismi istituzionali ed una legge elettorale ben diversa dalla nostra, il presidenzialismo inveve è bicefalo perchè c'è prsidente della repubblica e primo ministro nominato dal presidente, insomma chiariamoci un po, sulla riforma del 138 anche io sono timoroso "il procedimento aggravato" è uno dei principi cardine delle costituzioni rigide, tuttavia io prima di scendere in piazza vorrei capire come intendono riformarlo, a mio parere ripeto, tutti quell che sono scesi in piazza dubito abbiano mai preso in mano un libro di costituzionale, sono scesi in piazza per paura che si stravolgesse la costituzione senza capire che per criticare bisogna conoscere.
Scritto da Massimo Gugliotta il 14/10/2013 alle 14:18
Pienamente d'accordo. La Costituzione non è un tabù e nemmeno un dogma. Risente, in più punti, degli anni che ha e del periodo storico in cui fu scritta. Dopo la fine del fascismo, ricordo a me stesso, la paura era che ritornasse un nuovo uomo del destino. L’attuale carta, per dirla tutta, ci ha tenuto, dopo il Bettino, Berlusconi per venti anni e, per ora, ci siamo salvati dall'avvento del pifferaio di Genova. I neo-conservatori (non tanto nuovi, direi, ma piuttosto invecchiati, vedi Rodotà, quello della più idiota legge sulla privatezza che ci sia al mondo che consente ad una persona di telefonare nascondendo il proprio numero) uniti al Partito del sindacato FIOM, difendono solo il loro (dico meglio il proprio) status quo. I critici saccenti spieghino se sono d’accordo sul bicameralismo perfetto (significa che ogni camera fa la stessa cosa). Vaga e insostenibile, poi, la tesi del Governo illegale. Se al posto del PDL ci fossero stati i grillini telecomandati dal comico ligure, sarebbe stato legale?
Scritto da Sic Est il 14/10/2013 alle 14:22
Io sono laureato in Diritto Costituzionale, il mio relatore è stato il Prof. Onida. Non mi ritengo un costituzionalista e non penso di avere diritto di ragionare sulla Costituzione più di quanto ne abbia un operaio di Mirafiori. Un pensiero mi sento di esprimere. Definire chi chiede l'applicazione della Costituzione come dei conservatori non mi trova d'accordo. Che poi nel riformismo ci sia sempre un intrinseco valore positivo è perlomeno opinabile. Anch'io penso che con buona parte del PD odierno non ci sia nulla in comune. D'altra parte "mai con Berlusconi" per poi andare al Governo insieme è stato un lampante esempio di spirito riformista.
Scritto da Alessandro Brambilla Pisoni il 14/10/2013 alle 14:25
I peggiori conservatori ora risiedono in Parlamento,sopratutto nel centro-destra ma anche nel centro-sinistra. Vogliamo permettere a costoro di cambiare la 2^ parte della Costituzione (la 1^ fortunatam.è intoccabile)?? La modificherebbero sicuram.a loro esclusivo vantaggio.Altrettanto dicasi per amnistia e indulto.Per ora meglio lasciar perdere,la gente e l'elettorato di sinistra non capirebbe. O meglio si incavolerebbe. Speriamo solo che il futuro Parlamento sia migliore,eticam.e intellettualm.
Scritto da giovanni dotti il 14/10/2013 alle 14:27
Un'ultima rifelessione e poi scappo; vi sembra possibile che la legge elettorale cambi in continuazione a seconda della convenienze contingenti delle varie forze politiche? Personalmente prevederei che una legge elettorale una volta approvata non si possa modificare per un certo lasso di tempo. Non si possono cambiare le regole del gioco in continuazione.
Scritto da Alessandro Brambilla Pisoni il 14/10/2013 alle 14:28
Caro Giuseppe concordo con te. La manifestazione di ieri rappresenta o potrebbe rappresentare quella sinistra ( al PD ) capace di dare voce a un filone culturale importante anche se fortemente minoritario nel nostro Paese. Rodotà, Landini, Di Pietro e se ci aggiungiamo anche Vendola con Sel possono avviare un percorso politico che darebbe finalmente una rappresentanza politica a gruppi e groppuscoli che fino ad ora sono stati ai margini o sono stati “interpretati” solo dal disastro di “rifondazione” prima o dalla FdS dopo. Personalmente io credo che col PD questa amalgama abbia ben poco a che spartire. Io credo che il PD sia distante anni luce da un soggetto ( futuro ) come questo sia per modalità sia per contenuti. Credo che l’esigenza di movimentismo con qualche tendenza “operaista” o pacifista, come si diceva negli anni settanta, sia sufficientemente interpretata nel PD da Pippo Civati e dalla Puppato e quindi non ci sia bisogno di aggiungerne altri. Sulla Costituzione poi la penso come te. Noi dobbiamo enormemente salvaguardare la prima parte, ma essere decisi a procedere ad un ammodernamento della seconda. Su questo credo occorrerebbe aprire un bel dibattito all’interno del PD e questo sfruttando appieno il congresso nazionale che andremo a svolgere nel mese di novembre e dicembre. Certo per fare questo occorre sfuggire dal “condizionamento” dei sondaggi e dare lustro ad una capacità di riflessione politica che forse non tutti i candidati alla segreteria nazionale hanno, ma tant’è se non se ne discute in un partito e in un congresso mi chiederei seriamente a che servono i partiti. Oggi c’è il problema di come interpretare al meglio il valore della partecipazione e della democrazia rappresentativa. C’è il problema di semplificare la linea Istituzionale, di renderla più snella, ma anche capace di essere veloce nelle decisioni dell’era globale. C’è il problema di rendere più centrale e effettivamente decisionale il potere politico rispetto all’esorbitante prevaricare del potere economico finanziario senza per questo cadere in una supremazia che impedisce ogni sviluppo sussidiario. Qui non si tratta di non difendere la Costituzione. Tutti la difendiamo, ma vogliamo che a distanza di tempo si abbia una robusta “manutenzione” capace di interpretare i tempi della globalizzazione e le nuove esigenze di una società mutata rispetto ai primi anni del dopoguerra. Io credo che su questo si giochi molto ed è per questo che ho firmato l’appello “Manifesto per una revisione costituzionale” ( www.cambialitalia.it) che si trova sul sito nazionale della Cisl. Io credo che solo prendendo in mano la situazione si potrà costruire qualcosa di nuovo e di più attinente alla realtà. Su questo abbiamo idee differenti rispetto a Rodotà, Landini e c? E’ giusto che così sia. Ma è anche giusto che quella parte e quella cultura sia rappresentata nelle Istituzioni perché rappresenta un filone culturale presente anche nella nostra società. Io a differenza di te, ho ancora grandi riserve sul modello semipresidenziale ( alla francese per intenderci ) e per questo ho apprezzato la bozza dei “saggi” che spinge per un rafforzamento dell’esecutivo e la fine del bicameralismo perfetto senza scegliere quel modello. Riusciremo a discutere di questi temi senza avere la “spada di Damocle” dell’essere tacciati di golpe? Riusciremo a discutere di questi temi senza cedere alla tentazione di definire l’altro di essere conservatore o moderno a seconda della posizione che si vuol sostenere?
Scritto da roberto molinari il 14/10/2013 alle 14:28
Bene quello che scrive il Segretario Molinari: si discuta e si proceda pure alla riforma elettorale, a quella del bicameralismo perfetto (da tanti anni se ne parla!),all'abolizione delle Province e di tanti enti inutili, al dimezzamento dei Parlamentari e alla riduzione delle retribuzioni dei Politici e del finanziam.pubblico ai partiti(è questo che vuole la gente!),si snellisca la burocrazia, ma nulla più per il momento.Si attenda il prossimo Parlamentoper tutte le altre riforme costituzionali
Scritto da giovanni dotti il 14/10/2013 alle 14:58
@A.Brambilla Pisoni. Sul post delle 14:25 non entro nel merito, ma sul successivo, quello delle 14:28, rammento, a me stesso come dicono gli avvocati nel processo per ricordare una norma al giudice, che solo una Legge Costituzionale è immutabile, se non con i procedimenti previsti. A quanto pare la Costituzione sarebbe da cambiare costituzionalizzando la Legge Elettorale. Ergo, anche la Costituzione è da cambiare.
Scritto da Sic Est il 14/10/2013 alle 15:29
Dopo la fine dell'URSS e del conseguente protettorato USA, l'Italia è progressivamente decaduta fino al caos attuale. Nei decenni trascorsi la sinistra s'è arroccata del culto del feticcio della Costituzione. I risultati di tanta fede sono rovinosi e devastanti. La parole vane infinite. Amen.
Scritto da ulderico monti il 14/10/2013 alle 15:45
Argomenti molto complessi, io non riesco a capire perché non si fa subito quel poco che si può rinviando le materie spinose su cui non c'è l'accordo.
Scritto da Cittadina cattolica il 14/10/2013 alle 16:07
@Larpi (11.52) - Le mie posizioni opposte a quelle della sinistra? Rispetto ad una parte della piazza di Roma certamente, rispetto ad una parte ampia e importante del Pd non credo. Non lo dico per eludere la tua domanda finale. Anzi, riconosco che hanno convissuto due approcci diversi ma non direi antitetici. Piuttosto due approcci che hanno frenato il Pd fino ad imporgli un equilibrismo che non ha fatto capire bene quale ne fosse la linea, per esempio in materia costituzionale. E’ questo il motivo per cui affermo con convinzione che il prossimo congresso deve avere uno sbocco netto salvo poi realizzare la collegialità necessaria in ogni soggetto collettivo. Ed è anche per questo che auspico la costituzione di un forte partito alla sinistra del Pd di cui il Pd smetta di aver paura. Dovresti rammentarti che questo pensiero non l’ho cambiato (era anche il tuo) da quando eravamo insieme nell’avvio del Pd. Non è così?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 14/10/2013 alle 16:29
@Roberto Molinari (14.28) - Ovviamente condivido. Del sistema semi presidenziale francese dovremo necessariamente parlare se è vero come è vero che Renzi metterà il sindaco d’Italia nel suo progetto congressuale. Per il momento io sono invece più propenso al modello francese in lunga prospettiva ma, come ho già detto più volte conversando con te e con @Leonardo C., la cosa più importante è avere un’autorità istituzionale e politica eletta dal popolo che garantisca la stabilità di governo che è la sola che può favorire per davvero la riforma dei partiti. Stando all’attualità concreta bisognerebbe porre mano alle riforme oggi possibili oggi come hanno scritto negli ultimi commenti @Giovanni Dotti e @Cittadina cattolica.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 14/10/2013 alle 16:33
Che vada aggiornata l'organizzazione istituzionale, è vero. Che la sinistra-sinistra si debba riorganizzare, pure. Che si possa riunire tutti "da Rodotà a Prodi", non mi pare attuabile. Che il referendum fosse "dell'acqua", dimostra che la disinformazione ha funzionato bene. Concludo. Se rischiassi di far parte di un Parlamento con poteri limitati a causa della legge elettorale, non accetterei la candidatura. I poteri ci sono tutti. Se si vuole, li si usano coinvolgendo tutte le forze. Saluti.
Scritto da FrancescoG. il 14/10/2013 alle 16:33
Sono per la difesa della Costituzione: rabbrividisco al pensiero che possano metterci mano Renzi ed Alfano. Il problema è che è stata attuata in parte ed in ritardo (mi riferisco alla famiglia, legge n.151/75; allo sciopero, legge n.149/90; alle regioni, legge n.281/70; al lavoro, legge n.300/70; alla salute, legge n.833/78). E l'instabilità politica, ripeto, non dipende dall'organizzazione istituzionale (perfettibile, per carità) ma dagli uomini che le hanno occupate, talora indegnamente.
Scritto da domenico nitopi il 14/10/2013 alle 16:44
Sig. Alessandro Brambilla Pisoni per lei costituzione di pietra e riformismo opinabile. ..le ricordo un detto che a lei dovrebbe essere noto :"l'uomo è un giunco ma un giunco PENSANTE".la saluto e ...Onida non c'entra.
Scritto da G Frank Sagrada il 14/10/2013 alle 16:48
Penso che gran parte della piazza di Roma potrebbe benissimo collaborare con il Pd e non condivido quello che dice @Molinari perché Sel e Vendola li vedo anche in futuro nella stessa coalizione col Pd. Una cosa non riesco a comprendere: come mai uno come me non ha altri forum su cui discutere in provincia di Varese. SEL SVEGLIA. Questo è l'unico di alta qualità.
Scritto da Osvaldo il 14/10/2013 alle 16:58
Sig Adamoli è possibile sapere chi e in quale circostanza organizzatori ( Rodotà, Landini ed emeriti costituzionalisti ) hanno detto di voler costituire un nuovo partito di sinistra ? Il fatto che siano stati presenti tante persone per difendere la " Sana e robusta costituzione " come diceva Don Gallo ,non credo possa autorizzare alcuno ad andare oltre al reale significato della manifestazione . In assenza di fatti reali ,non mi sembra giusto dare per scontato qualcosa di diverso .
Scritto da Andrea Bagaglio il 14/10/2013 alle 18:57
@FrancescoG (16.33) - Certo che è impossibile riunire tutti da Rodotà a Prodi. Il patrimonio culturale di Prodi è parte integrante di quello del Pd. Sul referendum sull’acqua hai perfettamente ragione. C’è stata una mistificazione grave con il Pd che era in maniera tremebonda su una posizione e poi, sondaggi alla mano, è passato al suo contrario. Condivido pure la tua posizione sul Parlamento. Una volta eletto ed insediato ha tutti i poteri. Se trova una maggioranza per fare le riforme sarebbe sbagliato se non procedesse. Semmai il discorso della debolezza intrinseca riguarda il governo non il Parlamento.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 14/10/2013 alle 19:12
Conservatori in piazza, rivoluzionari al governo? E' dal 1992 che si tocca e si ritocca (direbbe il grande Toto') e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Che poi tra le cause della crisi dobbiamo metterci anche la Costituzione è un pensierino davvero orginale.
Scritto da Rocco Cordì il 14/10/2013 alle 20:29
ll Prof. Onida sulla Costituzione la pensa come me, mi creda Sig. GF Sagrada. E' vero che fermi stanno solo i paracarri, però quando ci si muove bisognerebbe capire dove andare e di chi si fanno gli interessi. Questo Governo non mi sembra che stia facendo quello delle classi popolari, anche quando le forze politiche che lo sostengono propongono modifiche alla Carta fondamentale
Scritto da Alessandro Brambilla Pisoni il 14/10/2013 alle 20:35
L'immobilismo era tutto presente a Roma, gente che guarda solo al passato e lo difendono mentre lo avevano combattuto. Perdenti nati che non si arrendono e che vogliono portarci nel burrone. Ci vadano loro.
Scritto da Francesco il 14/10/2013 alle 21:17
Caro Giuseppe, comprendo la tua esigenza di marcare la sostanziale differenza culturale e politica che ti separa dai contenuti della manifestazione di ieri. Io stesso, che per formazione ed esperienza politica, mi considero “di sinistra”, ho sempre auspicato che il PD si sviluppasse a partire da un definitivo superamento degli ideologismi residuali dei partiti di origine. Non condivido, però, l'equazione secondo la quale il riformismo innovatore passa esclusivamente attraverso scelte politiche come il presidenzialismo o la liberalizzazione del mercato del lavoro, soprattutto se tali scelte non scaturiscono da un'autonoma e sincera rielaborazione culturale. Ovviamente non mi riferisco a te che, nella vita come su questo blog, in più di un'occasione hai mostrato la genuinità di un pensiero libero e aperto al confronto critico e dialettico. Penso, piuttosto, ai tanti che nel PD hanno rinunciato a ricercare un proprio percorso di maturazione culturale e di genuino cambiamento per abdicare alle idee altrui, spacciando per riformismo quello che più banalmente è un passivo adeguamento al liberismo. Il risultato è che oggi la sinistra è senza identità, costantemente lacerata tra la resistenza al cambiamento di coloro che rimangono ancorati a paradigmi ideologici di visioni del mondo ormai prive di collegamento con la realtà e l'assenza di uno slancio progettuale fondato su categorie interpretative che consentano di comprendere criticamente i cambiamenti strutturali in atto. Ecco, per queste ragioni credo sia utile domandarsi chi sono i veri conservatori? Certamente ieri in piazza molte parole d'ordine avevano un sapore conservatore. Tuttavia, se guardiamo ai fatti, non meno conservatori sono coloro che, nel centrosinistra e nel centrodestra, non hanno praticamente cambiato nulla in questi anni, pur avendone la possibilità. Che cosa impedisce oggi ai due partiti, PD e PDL, che coabitano nel medesimo governo, di premere l'acceleratore per riforme strutturali? I numeri certamente non mancano. In verità io credo che la categoria dei conservatori sia trasversale.
Scritto da Leonardo C. il 14/10/2013 alle 21:38
Ci sono dei valori conservati nella tradizione di sinistra che andrebbero riscoperti in quanto più attuali di qualsiasi progetto progressista. Ne cito uno solo: la dignità dell'essere umano in quanto tale.
Scritto da Alessandro Milani il 14/10/2013 alle 22:15
possiamo essere d'accordo almeno su una cosa? ossia che per capire le riforme costituzionali, bisogna studiarsi diritto costituzionale?
Scritto da Massimo Gugliotta il 14/10/2013 alle 22:40
@Adamoli, questa mattina ho inviato un intervento sul post odierno, forse c'è stato un disguido?
Scritto da robinews il 14/10/2013 alle 23:52
@Robinews (23.52) - Mi avevi mandato per mail il tuo contributo. L'ho recuperato e lo metto subito. Non l'ho ancora letto. Se deciderò di risponderti, visto che non condividerai nulla di quello che ho scritto, potrò farlo solo più tardi.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 15/10/2013 alle 09:32
Una riunione di conservatori? A me piace di più definirla una riunione dei “vincitori con la costituzione in mano” come l’ha definita Rodotà ricordando la vittoria ai referendum sul nucleare e acqua pubblica o la vittoria della Fiom sulla libertà sindacale alla Fiat. Che poi il problema dei conservatori o innovatori e riformatori esista è fuori discussione. Una riunione per costruire un nuovo (o vecchio soggetto politico)? Non credo, sarebbe velleitario e lo dimostrano tutti (tantissimi) i tentativi falliti. Personalmente non ripongo nella manifestazione del 12 ottobre chissà quali speranze per il futuro così come nego che i cosiddetti innovatori o riformatori (almeno quelli degli ultimi 20 anni, tutti) abbiano la legittimità di essere dalla parte giusta solo perché si “autodefiniscono” come innovatori o riformisti. Se questi ultimi, comunque collocati (sinistra-centro-destra) li dovessimo giudicare dai risultati si dovrebbe istituire un tribunale speciale per processarli per alto tradimento e crimini contro il popolo italiano. Se poi si vuole essere un pò più precisi e sinceri sarebbe più corretto tirare un bilancio onesto sul ventennio trascorso individuando se davvero ci sono vincitori o perdenti. Forse è molto più corretto dire che sono “tutti perdenti” e qui sta il vero problema. E allora se sono stati “tutti perdenti” a nessuno di questi deve essere assegnato il compito di riformare o restaurare un bel nulla perché non sono credibili ne tanto meno capaci. Il cambiamento, l’innovazione, il riformismo o la salvaguardia di principi democratici e sociali fondamentali DEVONO ESSERE ASSEGNATI A PERSONE, NUOVE GENERAZIONI E MOVIMENTI CHE ROMPONO RADICALMENTE CON “TUTTI” I RESPONSABILI DEL FALLIMENTO. Mettersi a dare i voti, cattivi i conservatori di piazza del popolo del 12 ottobre e bravi quelli del governissimo Letta-Alfano o delle false alternative in un sistema bipolare inesistente è un metodo manicheo che si ostina ad avere la testa sempre rivolta al passato SENZA ALCUN CORAGGIO DI GUARDARE AL FUTURO. Senza effettivi poteri democratici che assegnano ai cittadini una partecipazione decisionale effettiva tutto rimarrà nelle mani dei despoti siano essi conservatori o innovatori e riformatori. La chiave di lettura odierna proposta da @Adamoli quindi mi sembra vecchia e inadeguata, questo modo di ragionare può andare bene a persone che non riescono ad uscire da un passato che non c’è più. Ora la vera sfida e su chi veramente “costruisce il futuro”.
Scritto da Robinews il 15/10/2013 alle 09:32
@Andrea Bagaglio (18.57) - Nel post non dò affatto per scontata la costituzione di un nuovo partito. E’ una domanda che ci facciamo in molti. Del resto Ingroia, Landini, Di Pietro (e Rodotà), tutti protagonisti a Roma, hanno votato o diretto partiti diversi dal Pd e la prossima volta sarà con ogni probabilità ancora così. La presenza di illustri e stimati costituzionalisti non toglie nulla all’impronta politica della manifestazione. Personalmente auspico un nuovo partito alla sinistra del Pd, serio e forte, dopo i fallimenti della Federazione di sinistra alle ultime elezioni.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 15/10/2013 alle 09:34
@Leonardo C. (21.38) - Guarda che io condivido molto di quello che dici. Una premessa: a me il termine riformismo non piace e non lo uso quasi mai, basta vedere l’archivio del blog. Nel linguaggio della sinistra tradizionale serviva per distinguersi dal massimalismo. Il concetto era chiaro. Oggi cosa vuol dire, gradualità nelle riforme? Così si rischia la conservazione. Un alto dirigente del Pd mi ha detto che è il marchio di fabbrica del Pd. Gli ho risposto che il marchio di fabbrica sono le riforme con nome e cognome, da fare il più presto possibile. Per salvare la Costituzione bisogna cambiarla in alcune sue parti. Ti pare che i protagonisti di Roma vogliono questo? C’è tra loro chi pensa che il cambiamento si riduca a cacciare Berlusconi ma saranno delusi. Tu dici che il conservatorismo è trasversale. Sottoscrivo, ce n’è uno di destra che conosciamo bene, uno di centrosinistra e uno di sinistra. Di quello nostro ho già detto, si nasconde dietro un “riformismo” tanto scialbo e innocuo che quasi non si vede. Se quello di sinistra-sinistra si costituisse in partito sarebbe utile per l’Italia intera. Rischiarerebbe la metà del campo dove giochiamo la partita politica decisiva e potrebbe risultare utile. L’altra sera ho ascoltato Renzo Piano. Non manco mai di farlo dai tempi in cui mi occupavo di urbanistica. Diceva che noi siamo tutti nani sulle spalle di un enorme gigante rappresentato dalla cultura e dalla bellezza dell’Italia. Ecco io vorrei un Pd che non parli di riformismo generico ma di riforme per non mandare in rovina quel patrimonio. Quanto all’attuale maggioranza, faccia le poche cose su cui è d’accordo e dopo il semestre europeo andiamo al voto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 15/10/2013 alle 09:40
L'ultimo sondaggio (TG7) presenta Centrodestra e Centrosinistra alla pari. E allora? Tra il profluvio di parole la situazione è stagnante, la crisi di Berlusconi non smuove l'elettorato di centro, mentre la vuota retorica a sinistra non produce risultati. Il caudillo Renzi ha lanciato le sue parole d'ordine, una di queste contrappone l'aborrito PALAZZO alla virtuosa STRADA (!). Una forma acuta di autolesionismo? E' così che si vuol conquistare il ceto medio?
Scritto da ulderico monti il 15/10/2013 alle 10:51
@Domenico Nitopi. Quelli che rabbrividiscono nel mettersi nelle mani di Renzi saranno costretti a rabbrividire per molto tempo ancora e non muoveranno un dito per cambiare alcunché. Siete immobili come paracarri.
Scritto da Stefano C. il 15/10/2013 alle 11:46
Molti sono contrari al post ma a me piace e mi piace anche il tuo coraggio di dire cose che molti pensano ma non dicono e questo è molto positivo perché se non si discute di questi problemi si fa solo retorica del nuovismo o della nostalgia dei bei tempi andati come a Roma e non si conclude un bel niente.. ...
Scritto da Luisa B. il 15/10/2013 alle 12:04
Caro Giuseppe (9.40) sottoscrivo in particolare l'ultimo periodo. Letta, però, ogni giorno allunga i tempi del suo mandato. Dagli iniziali 18 mesi nei giorni scorsi si è arrivati a prospettare 3 anni. Mi auguro che su questo punto il futuro segretario del Pd faccia chiarezza.
Scritto da Leonardo C. il 15/10/2013 alle 12:56
@G. Adamoli. L'argomento attuale del tuo Blog ha confermato (ha ragione @U. Monti), che nel PD, o in qualcuno che si ritiene un suo sostenitore, c’è ancora molta muffa. Abbiamo sempre perso e la colpa è da addebitare solo a costoro che non vogliono un partito per i Cittadini, ma un partito per esaltare le proprie vanità personali. Essere sempre disconnessi dalla realtà è il loro ritornello, dimenticando che per governare occorrono i voti e che chi governa deve dare soluzione ai problemi quotidiani dei cittadini. Senza promettere utopiche avveniristiche rivoluzioni proletarie. E intanto con questo chiacchiericcio insipido e inconcludente perdiamo consensi. Ricordo infine che sentirsi élite e non prendere mai i voti per governare serve solo a coprire le manchevolezze dei perdenti. Dei perdenti di professione.
Scritto da Sic Est il 15/10/2013 alle 13:21
Traggo spunto da @Luisa B e @Sic Est per chiederti come mai questo post è stato così contestato. I tuoi lettori sono del Pd o di sinistra radicale?
Scritto da Maurizio il 15/10/2013 alle 13:52
@Maurizio, 13,52, Ma che cavolo di domanda fai a @Adamoli? Ma da quando e come segui questo blog? Giuseppe, come tanti altri "veri" blogger non ha un blog di partito o addirittura strettamente di persone "iscritte-schierate". Se questo blog fosse quello che tu pensi non sarebbe "QUELLO CHE E'". La tua domanda forse ne contiene un'altra più maliziosa e nascosta. "@Adamoli in realtà chi è?Con chi sta"? Chi gli fa da spalla? La mia opinione? Disperazione per assenza di altri luoghi o blog????
Scritto da robinews il 15/10/2013 alle 15:43
Questa la frase più bella del tuo post: "Strano però il destino di tanti che erano in piazza sabato, gran parte dei quali con i capelli bianchi e con un’enorme quantità di “agitazioni” alle spalle. Avevano contrastato molti risultati politici e sociali di cui oggi si ergono a paladini e difensori. Sbagliavano allora e sbagliano oggi".
Scritto da Vittorio il 15/10/2013 alle 15:55
Giaculatorie e litanie sulla Costituzione che più bella non ce n'è , ammoniscono che la Costituzione URSS del 1936 era la più moderna, la più avanzata, la più tutto .... A conferma che non conta ciò che fu un'era fa, ma come lo spirito del tempo venga interpretato e assimilato alle necessità, alle problematiche dell'oggi. Perfino i testi sacri vengono interpretati liberamente, anche dal Magistero vedi Ratzinger). Se si è con la testa volta all'indietro, la realtà coglierà sempre di sorpresa.
Scritto da ulderico monti il 15/10/2013 alle 15:56
@Maurizio (13.52), Sic Est (13.21, Luisa B. (12.04) - 1) Quando scrivo un post non penso al gradimento che riceverà, semmai ci metto un pizzico di provocazione in più. 2) I commentatori sono una piccola porzione dei lettori. Non penso che riflettano sempre il parere della totalità di chi legge. Anche in questo caso può esserci una maggioranza silenziosa che non si esprime. 3) Mi fa molto piacere che ci siano tanti lettori di sinistra, di centro e di destra (più di sinistra, con ogni probabilità) che sono tutt’altro che vicini al Pd. Questo confronto è uno degli scopi del blog.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 15/10/2013 alle 16:12
Robinews (15.55) - Chi sono, lo dice la mia vita politica e pubblica. Con chi sto, con il Pd ma senza i paraocchi. Chi mi fa da spalla, proprio nessuno, penso da solo e in totale libertà e, direi, indipendenza. Se il blog è così letto, azzardo, è proprio per quest'ultima ragione e anche per la qualità del dibattito, come mi dice spesso @Roseto senza rose. Il che è merito vostro.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 15/10/2013 alle 16:26
La Sinistra è storicamente perdente. Spesso le sue polemiche e lotte intestine hanno favorito l'avversario, agevolandone l'affermazione. Ciò è accaduto in Europa nel corso del Novecento, e tuttora accade in Italia. La mia opinione è che la causa delle sconfitte sia nella congenita incapacità di interpretare la realtà, nell'illusione tenace di visioni e miti irreali e deformati. Una ottima spiegazione mi pare sia nel mito della caverna di Platone (Repubblica – settimo libro). Si immaginino uomini chiusi fin da bambini in una caverna sotterranea, incatenati in modo tale da poter guardare solo verso il fondo della caverna. Dietro di loro brilla una luce alta e lontana, e tra la luce e i prigionieri si trova un muretto che corre lungo una strada. Su questa strada passano delle persone che trasportano degli oggetti diversi, alcuni parlano, altri no. Chi sta nelle caverne, non avendo mai visto l'oggetto reale, crede che l'ombra proiettata sul fondo della caverna sia l'oggetto reale, e che gli echi siano le voci reali delle persone. Platone ce l'ha spiegato duemila trecento cinquanta anni fa. Ma noi di sinistra siamo duri di comprendonio.
Scritto da ulderico monti il 15/10/2013 alle 16:40
@ Stefano C. Chi mi conosce sa che non sono immobile come un paracarro. Sulla Costituzione penso di potere la mia, e pure in maniera competente, visto che io (non so Tu) l'ho pure studiata. Se Ti presenti, sono disposto a spiegarTi di presenza ed esaustivamente (500 caratteri son pochi) molte cose sulla Carta, sulla costituzione materiale, e pure - se Tu ed il Tuo Renzi (che si permette di zittire ministri e presidenti) consentite - sulla libertà di pensiero. A presto
Scritto da domenico nitopi il 15/10/2013 alle 17:23
Ricordo, ma lo sanno tutti, che il Regno Unito non ha una Costituzione codificata, bensì un insieme di norme anche di fonte orale. Privi di Costituzione formale e intangibile, non pare che i britannici ne soffrano. A dimostrazione che non le norme cartacee - ancorché sacrali - sono fondamento di un Paese, bensì la tempra, il carattere, l'orgoglio, la fierezza dei cittadini e l'intelligenza, la sobrietà, la capacità dei governanti. Con la nostra preclara Carta perché siamo lo zimbello d'Europa?
Scritto da ulderico monti il 15/10/2013 alle 17:58
Ricordo, ma lo sanno tutti, che il Regno Unito non ha una Costituzione codificata, bensì un insieme di norme anche di fonte orale. Privi di Costituzione formale e intangibile, non pare che i britannici ne soffrano. A dimostrazione che non le norme cartacee - ancorché sacrali - sono fondamento di un Paese, bensì la tempra, il carattere, l'orgoglio, la fierezza dei cittadini e l'intelligenza, la sobrietà, la capacità dei governanti. Con la nostra preclara Carta perché siamo lo zimbello d'Europa?
Scritto da ulderico monti il 15/10/2013 alle 17:58
@ U. Monti (16:40). L'esempio è perfettamente calzante, la realtà distorta dal narcisismo e dalla vanità personale, è una caratteristica che non si riesce a sradicare in molti PD. Girano, specie per canali TV, personaggi che vivono di autoreferenzialità (Rodotà, D'Alema, la Bindi, Marini eccetera, per restare su quelli d'antan, e molti vanitosetti di oggi sponsorizzati dai vecchi marpioni, giovani nati irrimediabilmente vecchi e perdenti), tutti custodi, come le vestali, della verità assoluta e della Costituzione immutabile. Pur avendo perso tutte le battaglie inutili cui hanno partecipato, invece di ritirarsi in buon ordine e dedicarsi a lustrare le medaglie di latta conquistate consumando il fondo dei pantaloni in Parlamento, continuano a pontificare.
Scritto da Sic Est il 15/10/2013 alle 18:02
@Ulderico Monti (16.40) - Sulla sinistra del passato non ho titolo per parlare, come tu ben sai. Sulla sinistra di oggi si, perché ne sono parte e mi sento più vicino a chi soffre il disagio sociale e la povertà di molti professionisti delle agitazioni di piazza. Ti dò ragione sulla difficoltà di interpretare la realtà (come vedi modero le tue parole). Non condivido l’opinione che questa debolezza derivi dalle divisioni interne. Al contrario, penso che sarebbe molto d’aiuto che ad una differenza profonda di idee e progetti corrisponda una divisione formale di partiti. Per questo auspico un bel partito di sinistra-sinistra che sostituisca la fallimentare federazione di Ingroia e faccia da argine a Grillo che non capisco da che parte stia su molte questioni decisive per la vita del Paese.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 15/10/2013 alle 19:04
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