Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 15/10/2013 alle 20:28


La Giunta delle immunità del Senato deciderà a fine mese sulla decadenza di Berlusconi. Sono nettamente a favore. 
Il capogruppo dei senatori, Luigi Zanda, ha dichiarato che il Pd è per il voto palese. E’ una decisione che non condivido. L'ho scritto sul blog qualche settimana fa e sono stato preso a male parole. Lo ripeto, sono contro questa modalità di voto che peraltro rischia di far scivolare la decisione a dicembre.
Non si può cambiare atteggiamento all'improvviso dopo decenni e decenni. E' un misto di sfiducia in se stessi, di delega della propria coscienza al politburo del partito, di paura di un uomo sul viale del tramonto politico. E' un atto di debolezza.
Se si ricorre alla disciplina di partito sui voti alle persone si consegue una vittoria mutilata. E, a ben vedere,  in sede “quasi- giurisdizionale” è fuori luogo parlare di vittoria. E’ solo un buco nell’acqua che darà più forza di propaganda ai berlusconiani.
 

Commenti dei lettori: 57 commenti -
alla fine alla massa della gente gliene frega poco di Berlusconi e se lui non ci sarà più si affiderà a chi critica per proporre qualcosa a loro favore..concretamente e non solo a parole..non le pare..come sempre grazie per la possibilità di dialogo trasparente e utile per appurare la situazione, aggiornandola in tempo reale possibilmente non lasciandosi scappare niente .. che possa aiutare ..anche una generale riforma strutturale dei sistemi..prima che sia troppo tardi, anche in termini di sopp
Scritto da zva il 15/10/2013 alle 20:41
Giusta l'immagine del politburo e significativa la foto.
Scritto da Andrea il 15/10/2013 alle 20:48
In gran parte condivido. In un contesto diverso ripeterei che per me segreto o palese non sarebbe in entrambi i casi la fine del mondo. Ma perchè c'è questo patos nel PD su questo voto? Perchè si dice a voce alta qualche volta e bassa molte volte che si ha paura degli agguati del M5S? Diciamoci la verità "QUESTA E' PAURA DI SE STESSI" vista la storia dei "tradimenti" anche recentissimi (Prodi-101). Se il PD vuole ricostruire la sua dignità deve votare la decadenza con il voto segreto. (segue1)
Scritto da robinews il 15/10/2013 alle 21:00
Robinews (segue 2). Provi il PD a sfidare il M5S A CONCORDARE ALMENO L'ASSENZA DI 30 SENATORI GRILLINI IN CASO DI VOTO SEGRETO, (se io fossi un 5 stelle al senato utilizzerei questo stratagemma) e tutta la responsabilità sarebbe solo del PD.Il voto al senato sulla decadenza per il PD è un passaggio "esiziale". Se si ripetesse in peggio quanto avvenuto su Prodi, IL PD DOVRA' CHIUDERE I BATTENTI DEFINITIVAMENTE PER FALLIMENTO. Questa è la vera posta in gioco e il Politburo lo sa perfettamente.
Scritto da robinews il 15/10/2013 alle 21:09
Il tutto per strizzare un'altra volta l'occhio a Grillo e ai grillini.
Scritto da Fab il 15/10/2013 alle 21:10
Ho già condiviso la volta scorsa. Le regole sono le regole. Ma il Paese è questo: siamo abituati a pensare che la legge per gli amici si interpreta e per gli altri si applica. Certo qualcuno le interpreta a suo uso e consumo. Non vorrei parlare di Renzi. Ricordo solo che c'era una regola statutaria (segretario-candidato premier: mai piaciuta in vero) che, la volta scorsa, è stata derogata nel suo interesse e che, adesso, il medesimo vorrebbe ripristinare. E' proprio difficile seguire le regole
Scritto da domenico nitopi il 15/10/2013 alle 21:25
Non si cambiano le regole mentre si gioca una partita. Zanda più di una volta ha dimostrato di essere un pastorello prestato alla politica, di quelli che nel Presepe suonano la cornamusa e si mettono in quinta fila, lontani dalla stalla per non confonderli con l'asinello. Il pericolo, reale, dei grillini, comunque, esiste La circostanza è ghiotta per un comico come Grillo per rompere il tavolo da gioco. Ma fa parte dei giochi di palazzo che questi "nuovi" hanno appreso in fretta..
Scritto da Sic Est il 15/10/2013 alle 21:28
FUORI TEMA. Finalmente una notizia da Paese Civile: si voterà solo un giorno, Speriamo che i conservatori di tutto non facciano in modo di modificare anche questa riforma intelligente e moderna.
Scritto da Sic Est il 15/10/2013 alle 21:32
Prima arriverà il ricalcolo della Corte d'appello di Milano sull'interdizione dai pubblici uffici, poi il processo di Napoli e il processo Rubi. Berlusconi è finito. In questa situazione aver paura del voto segreto è una cosa dell'altro mondo.Grillo ha montato questo caso per mettere in difficoltà il Pd che è caduto nella trappola.
Scritto da Albertone da Giussano il 15/10/2013 alle 21:59
@Sic Est, non illuderti troppo, parecchi anni fa era già stata presa la decisione di votare in un giorno solo poi la decisione è stata rimangiata. Mi auguro che questa volta non si torni indietro.
Scritto da Valceresio due il 15/10/2013 alle 22:18
Sono per il voto palese sempre. E non mi scandalizzerei se un parlamentare votasse in dissonanza dalle posizioni ufficiali del suo partito (anche del mio partito). Perchè un eletto deve avere paura a far conoscere il proprio voto ai suoi elettori? Non mi piacciono le deleghe in bianco!
Scritto da Paolaccio il 15/10/2013 alle 23:13
Diciamo che una pronuncia formalmente giurisdizionale non dovrebbe far parlare di vittoria che per la parte di trionfo dell'applicazione della legge stessa. Ma pare si voglia applicare qualcosa che legge non è, una strana e improvvisata procedura, il capriccio dell'eccezione per un uomo eccezionale.
Scritto da Loris Costa il 15/10/2013 alle 23:23
E' pero comprensibile che nei quartieri alti del partito abituati ad ogni tipo di agguato ci sia timore per il voto segreto sulla decadenza. Abbiamo dei gruppi parlamentari capaci di tutto. La vicenda dei 101 non e' mai stata chiarita e potrebbero tornare in azione al senato. Le larghe intese per molti sono pane quotidiano.
Scritto da Flavio Argentesi il 15/10/2013 alle 23:24
Condivido caro Giuseppe. Essere coerenti o per lo meno tenderci, soprattutto in una fase 'mediatico-giacobina' che trascina molti, forse troppi, verso il melodioso ma ingannevole canto delle sirene, rimane un atto di significativa onestà intellettuale. Positivo per me rientrare in gioco politico, qualche anno fa e ben oltre allori in quei tempi del tutto imprevedibili, grazie solo alle tue sollecitazioni. Ora, definitivamente e senza rimpianti fuori da tutto, lo posso affermare ancor più sereno.
Scritto da paolo rossi il 16/10/2013 alle 00:44
.....ah, c'è ancora il politburo?
Scritto da Rocco Cordì il 16/10/2013 alle 08:45
Beppe...mitico!
Scritto da Carlo Monguzzi il 16/10/2013 alle 08:52
Caro Adamoli, data l'onestà intellettuale che ti fa onore, non potevo aspettarmi da te una posizione diversa. La foto a corredo del pezzo poi, è emblematica dello stato in cui oggi versa l'Italia. Ciao, Aldo Passarello
Scritto da aldo passarello il 16/10/2013 alle 09:20
@Rocco Cordì. Nel senso che ci sono molti T. Bureaux... Magari ce ne fosse uno solo... Posso scherzare su questo perché da svariati decenni quanto sia ostile ai politburo di ogni tipo.
Scritto da Valerio Crugnola il 16/10/2013 alle 09:22
Totalmente condivisibili le tue parole e lo spirito con cui sostieni una tesi fondamentale. Non si deve mai cedere ai "giacobini". Zanda è uno che non ha mai brillato per intelligenza, ma è lo specchio di una idea di partito che non mi convince, una idea di partito che si piega alla piazza ( virtuale e non ), a quelli che vogliono regolare i conti con Berlusconi attraverso la giustizia e che non si spiegano ancora le ragioni delle nostre sconfitte politiche.
Scritto da roberto molinari il 16/10/2013 alle 09:24
C'e' un regolamento che prevede il voto segreto? Si! Che lo si applichi e non si rincorra il M5S che ha mandato in Parlamento un branco di ignoranti che fanno finta di sapere cos'è il Diritto Costituzionale.
Scritto da Alessandro Brambilla Pisoni il 16/10/2013 alle 09:35
@Paolo Rossi (00.44) - Fuori dal Parlamento, caro Paolo, ma perché fuori da tutto? Nel tuo commento ricordi che ti avevo esortato a rientrare in politica parecchi anni fa. Oggi ti invito calorosamente a non lasciarla. Molte persone mi dicono spesso che dovrei riprendere l’impegno ed io sorrido. Forse sono presuntuoso ma penso di fare più politica io di molti che hanno cariche importanti. La vita è ancora più bella se contrassegnata ogni tanto da un “nuovo inizio”.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/10/2013 alle 10:20
Il verificarsi di segrete sorprese svelerebbe la qualità delle persone e appaleserebbe il grado di cura, di diligenza e di responsabilità dei partiti nella selezione e nomina dei propri rappresentanti parlamentari. Questa sarebbe la vera operazione di trasparenza e di chiarezza, anche ai fini di nostre future scelte elettorali.
Scritto da Giovanni Cogliati il 16/10/2013 alle 11:19
E’ vero che la regola è in vigore da 70 anni (risposta di @Adamoli a @Crugnola) ma è anche vero che le considerazioni dello stesso Crugnola sono ineccepibili. La questione, quindi, non è il voto segreto o palese, ma il PD, e la scarsa fiducia che in esso viene riposta da una discreta parte di elettori.
Scritto da eg il 16/10/2013 alle 11:33
Giuseppe Adamoli Due motivazioni tattiche in conflitto. Non portare acqua al mulino di Berlusconi e dei suoi pasdaran, ma altresì a quello di Grillo e dei suoi pasdaran. Ed evitare imboscate, l'ennesimo pasticciaccio che porterebbe tutti in una palude malarica senza più via di scampo. Tra le due opzioni sceglierei la seconda: evitare il peggio, e insegnare un minimo di autodisciplina collettiva a un partito che non ne è più capace; purtroppo alla paura di Berlusconi è subentrata una pulsione autodistruttiva, e a me questa - non altro - fa paura. Ma in seconda battuta occorrerà considerare la tua istanza, trovando i modi per orientare gli elettori verso una rinnovata credibilità, preparandoci a nuove elezioni. Berlusconi è già un morto politico. Se andasse male il voto segreto, se qualcuno volesse ancora servirsene come strumento per la lotta politica interna, sarebbe la fine del PD e l'inizio di una resurrezione di Berlusconi. E ho la sensazione che gli elettori, di Berlusconi, ne abbiano ormai le scatole piene. Il che significa: altri milioni di potenziali astenuti. E' alla prevenzione di un'ulteriore ondata di sfiducia nella politica che dobbiamo dedicare i nostri sforzi. Qui, secondo me, le due motivazioni tattiche possono saldarsi.
Scritto da Valerio Crugnola il 16/10/2013 alle 12:26
@Valerio Crugnola (12.26) - Capisco le esigenze tattiche. Tu le spieghi benissimo come al solito. La mia osservazione è che davanti ad una regola che è durata 70 anni scoprire oggi che va cambiata appare pretestuoso. I Regolamenti di Camera e Senato vanno aggiornati, ebbene le Commissioni ad hoc si mettano al lavoro subito. Rispetto al voto segreto sulle persone sarei tuttavia molto, ma molto cauto. Non si sa mai cosa ci riserva l futuro. Preferisco il voto di coscienza allo strapotere delle strettissime oligarchie dei partiti. I costituenti, non per nulla, avevano escluso il vincolo di mandato per i parlamentari.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/10/2013 alle 13:13
Sono per il voto segreto, anche se nel PD molti senatori voteranno per San Silvio da Arcore, in omaggio alle larghe intese e per il fatto che PD e PDL sono due partiti speculari tra loro che hanno portato alla rovina l'Italia!
Scritto da Antonio Iosa il 16/10/2013 alle 13:16
Nooooo in tempi come questi TUTTO deve essere palese . Troppe cose sono avvenute di nascosto la gente vuole VERITA. E vada come vada ma almeno guarderemo negli occhi TUTTI
Scritto da Donatella Scaburri il 16/10/2013 alle 14:04
Ormai la personalizzazione politica ha invaso tutti gli spazi anche quelli della decisione personale sulle delicatissime questioni personali quando il Parlamento diventa un'aula di giudizio sulle persone. E' una andazzo pericoloso che richiama i regimi autoritari..
Scritto da Lux il 16/10/2013 alle 14:09
Uno spettro si aggira per il Palazzo. Silvio Berlusconi sarà veramente politicamente morto? Oppure la tempra e la combattività del personaggio ne faranno un protagonista della politica a oltranza? Il chiacchiericcio su voto segreto o palese mostra le frustrazioni dei partiti che di Berlusconi, il NEMICO, hanno subìto l'egemonia. Si può ragionevolmente ritenere che B. non sia simile a Craxi che si rifugiò nell'esilio tunisino e distrusse così se stesso e il Partito socialista.
Scritto da ulderico monti il 16/10/2013 alle 14:53
Giuseppe Adamoli. Mi assumo il compito di una sintesi fino a qui utile all'approfondimento delle questioni. Alla esigenza tattica da te presentata all'inizio ne hai aggiunta una seconda, strategica e formale, che era emersa con chiarezza a partire dal contributo di Brambilla Pisoni. All'esigenza tattica opposta avanzata da Argentesi se ne sono aggiunte due, quella strategica della Scaburri (trasparenza per ridare fiducia nella politica) e la mia (prevenire il disastro non ancora scongiurato di un impantamento mortale del PD in una guerra interna che lascerebbe la sinistra democratica senza più casa). In Iosa parla la delusione, che va colta nonostante il lessico semplificatorio e semplicistico che la riveste; però emerge con Iosa una quarta motivazione tattica a favore del voto segreto, che è una variante del contributo della Scaburri, ovvero quella di differenziare con nettezza e senza ombra alcuna (e nemmeno penombra) il PD dal PDL, ma su questioni di fondo e di stile, e non tanto sulla questione delle larghe intese (che il PD subisce, in grandissima maggioranza, ma senza passione, e che solo per Napolitano è una via, romantica e puerile, nonostante l'età dell'uomo, per sognare un'inverosimile catarsi della politica attuale in nome della ricerca del bene comune: la versione "alta", ma del tutto impraticabile, delle larghe intese, a maggior ragione assurda dopo la cattiva prova dell'esperimento Monti). In conclusione, resta in piedi da una parte una posizione strategica, costituzionale e di stile (il rispetto di una regola formale come "buona politica"), sorretta lateralmente dalla necessità tattica di non favorire i lagni di Berlusconi, e da un'altra una posizione strategica, imperniata sulla glasnost come necessità rifondazionale della politica, sostenuta da quattro considerazioni tattiche, tutte grosso modo convergenti al di là dei toni e degli intenti della formulazione. Cosa conta di più nel contesto dato? La soluzione potrebbe essere quella di correre il rischio del voto segreto, sperando in un voto compatto per una volta non percorso da corti circuiti furbeschi o da corruschi intrighi degni della corte di Mantova nel Rigoletto, perché una prova di forza e di unità del PD avrebbe una risonanza politica enorme, tale da risultare convincente anche per le critiche compiute in nome della trasparenza (se tutti votano compatti al voto segreto, è come se questo fosse palese), della differenza dal PDL (il PD è compatto per far applicare la legge ed è diverso dal PDL) e dalla paura (il PD è unito e non è pervaso da spinte suicide). Alla luce di questa linea argomentaiva posso aderire alla tua prospettiva: ma a una condizione, ossia la certezza a priori che quella compattezza ci sia, altrimenti frana tutto e l'elettore non capirebbe più l'intento "alto" e trarrebbe le conclusioni che ha tratto per tutti questi mesi seguiti alle elezioni, e la delusione dilagherebbe ancora.
Scritto da Valerio Crugnola il 16/10/2013 alle 15:34
Non credo di optare per un giustizialismo giacobino se sostengo il VOTO PALESE.Seanche il regolamento prevede il contrario,esso può essere finalm.cambiato,per questa e per qualsiasi occasione futura. La Costituzione non prevede il vincolo di mandato per il Parlamentare:tanto meglio,così si paleserà la coerenza,la rettitudine e il"coraggio"degli eletti. Il Cittadino deve sempre sapere come votano i suoi rappresentanti,anche sulle persone,ed ognuno deve assumersi palesemente le sue responsabilità
Scritto da giovanni dotti il 16/10/2013 alle 15:52
A questo Pd fa paura anche un Berlusconi politicamente moribondo per i colpi della Magistratura. Dipendesse dal Pd dominerebbe per altri vent'anni.
Scritto da Tuo ex sostenitore il 16/10/2013 alle 16:13
@V. Crugnola. Chiara ed esauriente dissertazione tra voto segreto e voto palese riferito ad una compagine di nominati (di tutti i partiti) abituati al cecchinaggio quando possono nascondersi (nella passata legislatura fu salvato un indagato del PD, se non ricordo male, nominato in Puglia). È, tuttavia, vero (riconosco che fa parte del gioco democratico) che anche la strana opposizione grilliana è consapevole dell'aspetto deflagrante che un voto salva cavaliere avrebbe sul Governo. Temo i nominati del PD affetti dalla sindrome dell'autodistruzione, ma tempo di più quelli a 5 stelle che della distruzione dello Stato ne hanno fatto una bandiera. Chiaro, infine, che durante lo svolgimento di un match risulterebbe quantomeno stravagante, e scorretto, che si cambino le regole. Per inciso e per mia memoria, il metodo di cambiare le carte in tavola lasciamolo al cavaliere e ai suoi azzeccagarbugli alla Nitto Paola: per anni hanno modellato il sistema giuridico penale e civile, quello televisivo, quello pubblicitario, quello editoriale, ai bisogni personali del pregiudicato di Arcore: livellarsi al peggio rende soltanto identici ai peggiori.
Scritto da Sic Est il 16/10/2013 alle 16:20
Aggiugo una mia personale proposta:perché non pensare ad una LEGGE che preveda la DECADENZA AUTOMATICA dalla carica di Parlamentare per tutti i colpevoli di reati finanziari legati alla corruzione e contro la Pubblica Amministraz.: TEMPORANEA per quelli già condannati nei primi due gradi di giudizio, DEFINITIVA per quelli come mister B.condannati in via definitiva?? Già così si farebbe un bel"repulisti"nel Parlamento evitando che certe persone continuino a far danno.Troppo drastico e giacobino??
Scritto da giovanni dotti il 16/10/2013 alle 16:26
Ma Sedriano è oin provincia di Milano o nella Locride? Ricordate quando Maroni pretese e ottenne una trasmissione su Rai 3 di "riparazione" per le affermazioni di Roberto Saviano sulla Mafia in Lombardia? Il nostro Bobo ebbe ad affermare, "vergognosa calunnia, in Lombardia non esiste la mafia". Rispetto ad allora ci sono 2 cose positive, la 1^ e lo scioglimento (finalmente) per mafia del Comune di Sedriano; la 2^ è il silenzio di Maroni, forse si vergogna per averlo negato in passato?
Scritto da robinews il 16/10/2013 alle 16:32
@Giuseppe Adamoli. Leggo l'intervento di Valerio Grugnola e ne sono vivamente impressionato. Mi ha emozionato il riferimento alla "via romantica e puerile di Napolitano"; mi ha commosso il periodare su "la glasnost come necessità rifondazionale della politica"; mi ha, infine, entusiasmato l'accenno "ai corruschi intrighi degni della Corte di Mantova nel Rigoletto". Ma non ho capito: vuoi tu, con cristiana pazienza, spiegarmi il senso così che io vada dalla parte opposta dell'inclito Crugnola?
Scritto da ulderico monti il 16/10/2013 alle 16:38
@Valerio Crugnola (15.34) - I tuoi sono ragionamenti politici raffinati a cui non aggiungo e non tolgo niente. Ma cambiare una norma per favorire o prevenire una svolta politica a seconda dei casi lo considero un errore di principio che potrebbe rivelarsi un boomerang come è già stato detto. Non approvo che si metta in conflitto la politica con l’Istituzione. Per me il cuore della politica è l’Istituzione e l’Istituzione è la Regola. Sto semplificando per ovvie ragioni ma io penso così. Dentro la Regola lo spazio politico è norme, fuori diventa un abuso. L’obiezione è spontanea: Berlusconi lo ha fatto più volte. Non dobbiamo fare altrettanto se ci proclamiamo diversi. So benissimo che se si organizza un sondaggio fra gli elettori del centrosinistra vince nettamente il voto palese. Ascoltare l’opinione pubblica è un dovere, assecondarla sempre è mancanza di leadership. Ci sarà tempo e modo di riflettere sui cambiamenti regolamentari necessari o opportuni.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/10/2013 alle 16:51
Scusate l'intromissione, solo per dire che bastano venti senatori a richiedere il voto segreto, per averlo. Quindi il resto è... accademia.Volete che non ci siano nel PdL?
Scritto da Erica D'Adda il 16/10/2013 alle 17:01
@Giuseppe Adamoli......condivisibilissimo...
Scritto da Giovanni Biondi il 16/10/2013 alle 17:09
Visti i precedenti ... Prodi candidato PD presidente della Repubblica e poi pugnalato alle spalle, non sia mai che ... Si voglia "salvare Berlusconi dall'essere cittadino Italiano soggetto alle leggi della Repubblica
Scritto da Stefano Poltronieri il 16/10/2013 alle 17:23
@G. Dotti (16:26). È, però, una soluzione che può essere riferita solo a casi della specie, ma per il futuro. D'accordo sugli automatismi dal secondo grado in poi. Avviene, con il licenziamento, per gli impiegati pubblici condannati. @Per tutti. Il PD non dorma. Berlusconi (che non è finito) conosce bene le regole dell'advertising: riuscirà a trasformare ogni attacco giacobino in una vittoria, magari caricandosi sulla schiena una croce (finta, di plastica), e farci tutta la campagna elettorale.
Scritto da Sic Est il 16/10/2013 alle 17:33
Le cose sul voto per la decadenza del B. al senato sembrano prendere la via "più lunga". Molto prima arriverà la pena accessoria della interdizione dai pubblici uffici (senato compreso) dal tribunale di Milano. Una domanda, se ci saranno 3 anni di interdizione, ci sarà bisogno lo stesso del voto palese o segreto per la decadenza? Infine, per come stanno le cose, penso che il PD farà anche l'impossibile per evitare il voto sulla decadenza (sia esso palese o segreto). Come al solito esagero????
Scritto da robinews il 16/10/2013 alle 17:50
@Erica D’Adda (17.01) - Grazie della precisazione, Erica. E’ proprio per impedire che 20 senatori chiedano il voto segreto che si è aperta questa discussione iniziata dai Cinquestelle. Sennò perché tanto clamore e perché anche ieri sera Luigi Zanda avrebbe detto che il Pd sarebbe d’accordo sul voto palese? Questo dibattito, dal mio punto di vista, non è né accademia né lana caprina. Lo vedremo nelle prossime settimane. E’ una questione di principio e mentre in Rete sale la richiesta di voto palese, io cerco di far sentire anche l’altra voce.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/10/2013 alle 17:52
Fai bene Giuseppe, ho usato un termine -"accademia"- inappropriato. So cosa c'è dietro a tutto questo, e vuoi che non sappia quanto preme la voce dei social che spesso condiziona parlamentari anche molto navigati?
Scritto da Erica D'Adda il 16/10/2013 alle 18:37
Sono d'accordo con il tuo post caro Giuseppe..certo che se regna la sfiducia è meglio che qualcuno cambi mestiere....e comunque stiamo facendo martire il B.........che pena.........
Scritto da Fabio Volpi il 16/10/2013 alle 19:33
Voglio condividere anche un malcostume davvero indegno. nella Giunta per le autorizzazioni a procedere, mentre si ascoltavano le posizioni della difesa, i senatori twittavano e mandavano su facebook in tempo reale le loro opinioni. La seduta era pubblica, ma capite che stiamo prendendo una brutta china. E' stato fatto una verbalizzazione nell'ufficio di presidenza, ma tutto finirà lì. E potrei dire altro. Se chi dovrebbe rappresentare le Istituzioni ne vìola il senso, hai voglia di recuperare coi cittadini!
Scritto da Erica D'Adda il 16/10/2013 alle 19:41
@D'Adda. Come per l'elezione del capo dello Stato vero?
Scritto da Massimiliano Battista Luparella il 16/10/2013 alle 20:35
@Giuseppe Adamoli. Questa volta, come già avevo intuito e ancor più dopo lo sviluppo dell'argomentazione, concordo in pieno con te. Resta la necessità vitale di prevenire i rischi elencati e di smentire i timori emersi nella discussione.
Scritto da Valerio Crugnola il 16/10/2013 alle 21:10
@Giovanni Cogliati ha indicato lo spirito giusto con cui affrontare e giudicare questa vicenda.
Scritto da Andrea il 16/10/2013 alle 22:50
Caro Giuseppe, la politica, come ben sai, quando ti scorre nelle vene, non puoi abbandonarla completamente perché tanto lei ti rimane dentro. Puoi decidere di esercitarla o meno, ma questa è altra faccenda. In questo senso la tua storia personale parla da sola. A questa bella 'signora' ho dato moltissimo, come molti, ma io sono stato un privilegiato perché da lei ho ricevuto di più rispetto ai meriti. Quindi, quando uno come me viene richiamato ai box, deve solo saper accettare la 'ritirata'.
Scritto da paolo rossi il 17/10/2013 alle 01:19
@Giovanni Cogliati. Bravo Giovanni, voto segreto e vediamo di che pasta è fatto il Pd.
Scritto da Funzionario regionale il 17/10/2013 alle 09:39
Erica D'Adda ha messo in luce un problema che sarà sempre più devastante in epoca di social e istituzioni rappresentative. Il condizionamento esterno di minoranze rumorose via social non aiuta la democrazia, ma la svuota. Le Istituzioni sono il luogo della riflessione, quanto di questo sarà possibile in futuro se i parlamentari rischiano di ascoltare e farsi condizionare dalle voci dei network ?
Scritto da roberto molinari il 17/10/2013 alle 09:41
@Roberto Molinari (09.41), @Erica D’Adda (19.41) - L’allarme è reale. Il problema vero è non scambiare le cause con gli effetti. Non si tratta di frenare le voci online ma di rafforzare la consapevolezza critica e l’autonomia dei rappresentanti istituzionali e delle stesse istituzioni. Il Parlamento, le Regioni, i Comuni sono ben altra cosa dei talk show televisivi. Sono certo che voi condividete questa posizione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/10/2013 alle 10:51
Perché su questi temi,così importanti per la democrazia,non raccogliere le opinioni degli iscritti e simpatizzanti attraverso un referendum o sondaggio d'opinione?La Sen@E.D'ADDA,persona stimata e competente,mi piacerebbe che si esprimesse senza reticenze sulla proposta da me avanzata(e sottoscritta da SicEst)nel commento di ieri(h.16,26)sulla DECADENZA AUTOMATICA. E perché non uscire con una proposta di legge in tal senso?Come pure sulla ABOLIZIONE del VOTO SEGRETO?Tante manfrine si evitererebb
Scritto da giovanni dotti - Varese il 17/10/2013 alle 10:56
@Adamoli e @Molinari, siete proprio convinti che le voci dei networK e dei talkshow televisivi siano solo quelle di una "minoranza rumorosa"?? O non piuttosto quelle di una "maggioranza silenziosa?? Come spiegate allora la perdita dei consensi, la fuga al Mov.5 Stelle e l'ASTENSIONISMO?? Da uomo della strada starei attento a meglio interpretare il malessere e la disaffezione al P.D. di tanta gente di sinistra che ora si sente mal rappresentata dai Parlamentari attuali(ed anche a livello locale).
Scritto da giovanni dotti il 18/10/2013 alle 09:13
E perchè allora non servirsi di strumenti di "democrazia diretta" all'interno del partito, come potrebbero essere mini-referendum o anche sempilici sondaggi d'opinione, anche via Internet, tra gli iscritti e i simpatizzanti? Le "dirigenze" attuali sono troppo distanti dalla "base" e - a mio modesto avviso - sono autoreferenziali e non sanno interpretare le esigenze della maggioranza dei ceti sociali che dovrebbero rappresentare.Un po' più di UMILTA' e di PARTECIPAZIONE non farebbe male a nessuno
Scritto da giovanni dotti il 18/10/2013 alle 09:22
Per capire come la pensa la gente NORMALE basta andarsi a leggere le numerose lettere di critica e contestazione sui vari giornali. Ne segnalo due di ieri su VARESE NEWS:la n. 159(Indignato per questa legge di stabilità)e la n. 165(la casta e i suoi costi),che credo rispecchino bene i sentimenti di INDIGNAZIONE dei Cittadini di Sinistra per una politica autoreferenziale che si interessa quasi esclusivamente dei propri interessi.Avanti così che aumenterà l'ASTENSIONISMO,che diventerà il 1°PARTITO
Scritto da giovanni dotti il 18/10/2013 alle 09:50
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