Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 30/10/2013 alle 08:48


Una volta due persone che s’incontravano: “Ciao, sono comunista. Ciao, sono democristiano”. 
Trent’anni dopo: “Ciao, sono un comunista riformista. Ciao, sono un Dc di sinistra”.
Qualche anno fa: “Ciao, sono un veltroniano. Ciao, vengo dalla Margherita”.
Oggi: “Ciao, sono un dalemiano stanco. Ciao, io invece sono un renziano brillante e della prima ora”. 
La strabiliante metamorfosi dell’appartenenza politica.

Commenti dei lettori: 79 commenti -
Giusto, la prima cosa per chi fa politica è non prendersi troppo sul serio.
Scritto da Nic il 30/10/2013 alle 09:33
Trasformismi opportunistici di alcuni nostri parlamentari. O ex parlamentari.
Scritto da Pino D. il 30/10/2013 alle 09:39
L'appartenenza politica è un po' come la religione (o le religioni), ognuno ha la sua (propria, personale). Ricordo, con tristezza però, che una volta due persone si incontravano e dicevano entrambe "Sono un fascista, con libro e moschetto di ordinanza", in un mondo omogeneizzato. Dagli interventi sull'argomento precedente ho notato che nel PD è difficile l'unanimismo, bisognerà sperare che, dopo aver scelto il Segretario (chiunque sia), non si continui ancora con la guerra per bande.
Scritto da Sic Est il 30/10/2013 alle 09:41
Detto da te non mi sorprende. E' da altri tuoi successori che vorrei sentire le stesse parole di consapevolezza dei limiti della politica di oggi.
Scritto da Valceresio due il 30/10/2013 alle 09:43
Ciao, sono del M5S,; Ciao io sono Civatiano; Ciao sono un del 50% che manda "tutti" a quel paese. Il mio amico Vendola ha perso il treno ed è difficile incontrare chi dice Ciao sono Vendoliano. Vendola ha avuto questo destino perchè risucchiato nella palude di "questo PD" Caro @Adamoli, esilarante la metafora odierna. L'Italia è stremata da chi sta al governo, al colle e dalla politica in generale. Basti pensare a chi sta al governo per continuare la "vecchia e fallita politica". (segue 1)
Scritto da robinews il 30/10/2013 alle 09:48
Preferirei "ciao, sono un democratico" "ciao, anch'io".
Scritto da Angelo Bellora il 30/10/2013 alle 10:01
Invece di continuare a dirsi di chi si è ...non si potrebbe dire che siamo italiani ,e democratici? non sarebbe più swmplice anche pe gli elettori?...si capisce chi non ha più voglia di andare a votare per gli amici di......
Scritto da Fabio Volpi il 30/10/2013 alle 10:02
Robinews (segue 2) basti pensare a chi sta al governo per difendersi dalla magistratura; basti pensare a chi sta al colle solo per "sermonizzare" sul nulla quando non organizza "inciuci". La vecchia sinistra non è più sinistra da un bel pezzo, gli operai o lavoratori (il 75%) non sanno più cosa sia. La Sacra Famiglia di Arcore pensa a se stessa è dopo che un po tutti hanno distrutto il paese, i poveri sono sempre di più, il ceto medio è stato distrutto siamo qui ad aspettare il messia. (seg.
Scritto da robinews il 30/10/2013 alle 10:03
@Angelo Bellora (10.01), Fabio Volpi (10.02) - E’ proprio quello che volevo dire. Non mi convince per niente questa metamorfosi. La trasformazione culturale e politica che sogno è un'altra. Le correnti che prendono subito nomi e cognomi sono patologia della politica. In parte è responsabilità dei media che semplificano per farsi capire, in parte è responsabilità di chi fidelizza il proprio rapporto col “capo” e rinuncia alla “curiosità” del pensiero altrui. Il che nelle stesso partito è un delitto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 30/10/2013 alle 10:12
Robinews (segue 3), arrivera Renzi? Arriverà il M5S? In entrambi i casi è sperabIle che uno dei 2 arrivi al più presto. ma se poi non funzioneranno neanche questi è l'Europa sarà sempre di più e definitivamente non una opportunità positiva ma una cappa o gabbia mortale, PREPARIAMOCI A DIRE ADDIO ALLA DEMOCRAZIA E A QUALCOSA CHE AVRA' SOLO UN NOME "DITTATURA". A quel punto nessuno potrà più dire "ciao" sono questo o quello. Non potremo più dire neanche CIAO! (segue 3)
Scritto da robinews il 30/10/2013 alle 10:13
Robinews (segue 4) PS, comunque vadano le cose Robinews non sarà disperato, Nei prossimi giorni e ore, tutto finirà. Voto palese o segreto, decadenza o non decadenza nulla sarà come prima. Se decadrà finirà il ventennio e con lui finiranno anche tutti gli inciuci e inciucisti (colle compreso). Se non decadrà, tutto sarà travolto da una gigantesca valanga che non risparmierà nessuno, neanche quelli onesti che non si sono opposti e lottato con più forza per evitare il disastro.
Scritto da robinews il 30/10/2013 alle 10:25
Istruttiva parabola sulla metamorfosi politica. Ma siamo sempre dentro il pozzo delle fazioni. La metamorfosi reale sarà quando i due che si incontreranno diranno: "Abbiamo fatto questo e quello, abbiamo progetti da realizzare".
Scritto da ulderico monti il 30/10/2013 alle 10:32
Adamoli, dillo al tuo amico che si fa sempre presentare come "renziano della prima ora". Ti assomiglia soltanto nell'iniziale del cognome.
Scritto da Iscritto Varese il 30/10/2013 alle 10:50
Ciao, sono uno che cerca di pensare con la mia testa e di decidere di conseguenza.
Scritto da Mauro Prestinoni il 30/10/2013 alle 10:57
Per salutare basta un "Ciao".
Scritto da Luigi Dozio il 30/10/2013 alle 11:13
Credo che per molti oggi la politica sia un lavoro che serva a mantenere la proprio famiglia e non solo un servizio pubblico. Quindi come in tutte le professioni, e' fondamentale il rapporto con il capo o capi: ergo la necessita' delle correnti. Se uno e' un renziano della prima ora ha, credo maggiori possibilia' di avere posti importanti dopo l'8 dicembre. Forse servono partiti piu aperti a chi, avendo una propria professione, puo' permettersi di vedere la politca solo come un servizio pubblico
Scritto da Andreus il 30/10/2013 alle 11:22
L'organo che accompagna la campagna dell'aria "vecchia che tirava" HUFFINGTONPOST, ci informa che Cuperlo è in vantaggio nelle provincie (45 a 29). FALSO, FALSISSIMO! Infatti i conti li fanno in questo modo, Conteggiano come pro vecchia aria che tirava le provincie dove sono stati eletti segretari cosiddetti "unitari" in modo plebiscitario. Naturalmente, in questi conteggi e dai risultati sui ballottaggi (ad esempio Varese e altri) SPARISCONO TUTTI I VOTI PER L'AREA CIVATI. Poveri illusi!!!!
Scritto da robinews il 30/10/2013 alle 13:11
Sig .Adamoli ho difficoltà a capire . L'anno scorso alle primarie del mio paese ,Mercallo , gli iscritti ed i loro familiari hanno votato Bersani ,ora su 15 iscritti ( compresi Comabbio ed Osmate ) 14 hanno votato Astuti ed uno Battistini . L'anno scorso ero al seggio , èper cui sono abbastanza sicuro di ciò che affermo . Sono stati folgorati da una nuova politica ? Nessuno ha votato Carignola . Sono perplesso . Cordialmente
Scritto da Andrea Bagaglio il 30/10/2013 alle 13:13
La strabiliante metamorfosi del senso di appartenenza ai partiti ho paura che sia in parte il riflesso della decadenza della società italiana. Questa è la cosa più preoccupante.
Scritto da Luisa B. il 30/10/2013 alle 13:26
Oh, ho potuto leggere solo questa mattina (ieri, la lettura dal cellulare era un po’ sacrificata) il commento di @Roberto Molinari (14,35, post precedente) che ringrazio per la profonda riflessione, molto nitida, soprattutto nei ritratti che dipinge. Condivido. Un’iniziativa, questa delle primarie provinciali, nella quale si sono affollati personalismi e metodi a parole condannati ma poi adoperati. Io ripropongo il brano finale del suo commento, che non racchiude solo sensazioni ma anche emozioni: ‘Chi vince e chi perde. Chi favorisce i 39 a zero, chi fa 45 tessere nuove in un paese di meno di tremila abitanti. Chi usa e strumentalizza i giovani prospettando un futuro di protagonismo che non attiene alla “educazione politica” e chi non ne rispetta l'autonomia. Chi usa le donne e le propone come tali e non per i loro meriti e chi fa dichiarazioni di principio, ma poi si adegua al peggio. Chi che per presunti torti personali poi si schiera con chi gli ha dato la “corda per impiccarsi” e chi compie quello che una volta in politica si definiva come “peccato di omissione”. Chi non vuole assumersi il ruolo di educatore anche in politica e chi lo fa con troppo autoritarismo. Chi si dimentica di essere un adulto e quindi di poter essere anche un punto di riferimento e chi abusa dall'esserlo e manipola la buona fede. Ecco, la mia preoccupazione, al di là dei risultati, è di vedere macerie anzichè pietra angolare su cui costruire. E lo dico rifuggendo il moralismo, ma pensando che la politica ha necessità di comportamenti coerenti’ (Roberto Molinari).
Scritto da eg il 30/10/2013 alle 13:29
Venendo al dialogo dell’oggi (‘Ciao, sono un dalemiano stanco. Ciao, io invece sono un renziano brillante e della prima ora’) propendo verso il dalemiano (proprio perché stanco) anziché il renziano (proprio perché brillante). E’ proprio l’aggettivo ‘brillante’ riferito al renziano che inquieta. Per caso non c’è un po’ troppa euforia in questo essere ‘brillanti’? E’ come se l’azione bypassasse il ragionamento ... E’ come se i segni e le manifestazioni esteriori fossero più importanti del dialogo e dell’ascolto, più in generale dei vissuti e delle storie personali. E’ come se ci stessimo convincendo che tutto ci è permesso, perché siamo il nuovo (?!?), perché siamo il giusto (?!?).
Scritto da eg il 30/10/2013 alle 13:32
ciao..ero ...sono ..e rimango..socialista...grazie
Scritto da zva il 30/10/2013 alle 13:33
Non ho mai salutato nessuno aggiungendo “sono questo” o “sono quello”. Ho sempre cercato, per quel poco di politica di cui mi sono occupato, di rapportarmi correttamente con coloro con i quali mi capitava di interagire; mi è parso che la stessa cosa avvenisse nei miei confronti. Una considerazione mi sembra degna di nota: ai tempi cui mi riferisco (un’era geologica fa) non ci si rapportava tra “noi” e “loro”, “amici” o “nemici”, ma solo tra persone con cui confrontarsi; magari anche aspramente, ma mai in maniera rissosa; finita la riunione, tutti al bar a chiacchierare del più e del meno. Mi spiace constatare con rimpianto che le cose oggi non funzionano più in questo modo, nemmeno all’interno della stessa formazione politica. L’acredine di alcuni commenti sugli esiti congressuali mi lasciano molto perplesso, quasi incredulo. Ma ciò che più mi addolora e sgomenta è figurarmi il caso in cui qualcuno potrebbe salutarmi dicendo: “Ciao, ricordi? Eravamo socialisti, oggi sono berlusconiano”.
Scritto da Angelo Eberli il 30/10/2013 alle 13:55
Caro Giuseppe, la conclusione del post: "La strabiliante metamorfosi dell’appartenenza politica" contiene una carica di ironica amarezza e di distacco che ti fa onore visto che anche tu voterai Renzi. A volte mi sembri ancora il mio punto di riferimento di anni fa.....Mi manchi. Il centrdestra a Varese non ha nessuno come te.
Scritto da Tuo ex sostenitore il 30/10/2013 alle 14:07
Ovvero, i guai che comporta confondere la partecipazione con l'appartenenza comunque... i renziani sono tutti della prima ora
Scritto da Roberto Caielli il 30/10/2013 alle 14:16
@eg (13.32) - E’ evidente che “brillante” ce l’ho messo apposta, preceduto da un altro espressivo ed enfatico “invece”. Non lo dico a te ma a chi, leggendo magari in fretta, potrebbe essere fuorviato.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 30/10/2013 alle 14:19
Il dado è tratto! Caro @Adamoli, la giunta per il regolamento del senato ha deciso:VOTO PALESE! A questo punto credo sia IMPOSSIBILE tornare indietro. Il voto sarebbe stato segreto se la giunta avesse deciso in tal senso. E' l'esatto contrario di quanto avevi sostenuto con argomentazioni ragionevoli oltre che legittime. Io penso che quanto sta accadendo avviene perchè prevale la consapevolezza di quello che potrebbe accadere se nel segreto del voto ci fosse stata la non decadenza. (segue)
Scritto da robinews il 30/10/2013 alle 14:27
Robinews, (segue) anche i più ingenui sanno che se con il voto segreto fosse passata la non decadenza SCOPPIAVA UN INCENDIO DI PROPORZIONI INIMAGGINABILI. PS. gli sponsor di Cuperlo, (D'Alema in testa) erano per il voto segreto e lo dicevano con frasi tragicomiche. Renzi è stato più chiaro "palese". Cuperlo su questo tace. Gli spazi di manovra per "tutti gli inciucisti" nel segreto del voto svaniscono in un sol colpo. Ancora un po E TUTTO SARA' FINITO, FINALMENTE!!!!!!
Scritto da robinews il 30/10/2013 alle 14:33
Molti di coloro che scrivono su questo blog sono ex. Di questo non c'è da vergognarsi,credo.L'importante è riconoscersi tutti nel nuovo grande Partito Democratico e remare finalmente uniti,chiunque risulti vincitore dalle elezioni interne,restando sempre fedeli a quegli ideali e a quei valori nei quali -pur nelle differenze di approccio- abbiamo sempre creduto.Conditio sine qua non: far rivivere il dibattito interno ed una maggior democrazia interna.Tutti devono poter parlare ed essere ascoltati
Scritto da giovanni dotti il 30/10/2013 alle 15:12
Caro Adamoli, ti ripropongo il mio commento di ieri. "Grazie della risposta che mi hai dato alle 10.03 di questa mattina. Metto l'ora perchè in caso contrario con tutti questi interventi si farebbe troppa fatica a seguire. Nello stesso articolo che avevo citato, Antonio Polito scrive che Tony Blair, considerato da Renzi un modello, aveva una squadra di cervelli con lui e fa dei nomi davvero ragguardevoli mentre Renzi non ha quasi nessuno. Sarebbe un one-man-show secondo Polito che non è certo un avversario di Renzi. Questa differenza la considero rilevante perché pone un interrogativo serio su quanto Renzi potrà fare. Se puoi dirmi il tuo parere ti ringrazio ancora".
Scritto da Valceresio due il 30/10/2013 alle 15:13
@eg. Purtroppo, nell'ultima frase del mio commento, ho trascurato l'avversativo enfatico; mi rendo conto che, stilisticamente, sarebbe stato appropriato.
Scritto da Angelo Eberli il 30/10/2013 alle 15:26
@Sic Est (09.41) - Hai posto un problema serissimo, quello dell’unità del Pd e delle correnti interne. Domani o nei prossimi giorni scriverò un post ad hoc perché l’argomento merita un dibattito approfondito.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 30/10/2013 alle 15:32
@Tuo ex sostenitore (14.07) - Non è vero che non c’è nessuno come me nel centrodestra. Il fatto è che tu lì non ti trovi affatto bene. Dovresti ammetterlo apertamente.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 30/10/2013 alle 15:33
Sarebbe bello ,come dice g.dotti,che vinca l'uno o l'altro fa lo stesso e l'importante è remare assieme.C'è invece un PD,a Varese e non solo,diviso in 2,con strascichi polemici e nuovismi alla Battistini-Civati che fanno tristezza.C'è poco rispetto e tanto rancore,ci sono metodi furbeschi e anche livore verso chi non la pensa come te.Ho votato e voterò PD,quasi a prescindere,ma vedendo le cose all'interno sembra peggio dei vecchi partiti.Sono un ex doroteo-DC e,non mi vergogno,rimpiango l....
Scritto da Bruno il 30/10/2013 alle 15:40
Non brillante ma......
Scritto da Alessandra Bollini il 30/10/2013 alle 16:04
Anche della seconda e della terza ora, però. Vedrete che ce ne saranno anche della quarta e, perché no, della quinta. NON GIUDICO costoro, ma preferisco essere coerente: Renzi non mi è mai stato affine e mai lo sarà. Perciò, l'8 dicembre, voterò CIVATI. rg
Scritto da Riccardo Genovesi il 30/10/2013 alle 16:05
@Valceresio due (15.13) - Ti ho già risposto alle 12.26 nell'altra discussione ma ti ripropongo qui il parere che mi avevi chiesto. "Si, quello posto da Antonio Polito e da te ripreso è forse l’interrogativo più serio su Matteo Renzi. Con quale squadra guiderà il Pd se sarà il leader non è ancora dato sapere. Ha certamente dei collaboratori (economisti, sociologi, costituzionalisti) che lo hanno aiutato a stendere il progetto che fin qui abbiamo conosciuto. Ma il problema non questo. Le teste d’uovo sul mercato del centrosinistra non mancano certamente. Ma chi saranno i suoi Gordon Brown, Peter Mandelson, David Miliband, Alastair Campbell? Vale dire i politici veri che lo affiancheranno nel consolidamento di un Pd diverso? Attendo anch’io con ansia di conoscere la risposta".
Scritto da Giuseppe Adamoli il 30/10/2013 alle 16:09
@Andrea Bagaglio (13.13) - Se hai votato anche questa volta, il tuo voto per Carignola deve esserci. Se non c'è ti consiglio di fare ricorso. Per il resto non so cosa dirti se non che gli iscritti avranno cambiato opinione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 30/10/2013 alle 16:17
... George Barrow, un evengelista inglese, percorreva la Spagna vendendo Bibbie protestanti. Incontro un contadino andaluso e gli disse: “Amico, io son protestante, vengo con la bibbia e voglio spiegarle quello che pensiamo”. Ma il contadino lo interruppe: “Senta, non si offenda, ma se non credo nella religione cattolica, che è quella vera, come potrei credere in quella protestante, che è quella falsa?”
Scritto da Roberto Caielli il 30/10/2013 alle 16:19
Secondo me un iscritto al PD dovrebbe, oltre che pagare di tasca sua i 15 euro, ripassare un po' di storia delle religioni (& relative controversie)... tanto per sapere la differenza con la politica
Scritto da Roberto Caielli il 30/10/2013 alle 16:31
@Robinews (14.33) - Prendo atto della decisione del mio partito a favore del voto palese sulla decadenza di Berlusconi ma dissento. Non è un formalismo chiedere il rispetto del Regolamento ma è formalistica e capziosa la motivazione dell’eccezione. Capisco la realpolitik ma questa dovrebbe arrestarsi sulla soglia delle regole, non farne strame. La verità è che Berlusconi ci fa paura anche da moribondo politico. E questo on ci fa onore.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 30/10/2013 alle 16:34
Vista la litigiosità interna faccio scongiuri perché il fatidico 8 DICEMBRE non somigli a quell' 8 SETTEMBRE di triste memoria che inaugurò la guerra civile nel nostro paese. Ho espresso la mia opinione e la mia preferenza senza reticenze,ma chiunque vinca queste elezioni per la Segr.Naz. mi auguro sia sostenuto da tutti, e chi perde collabori e desista da propositi di rivalsa o peggio di vendetta. Non si può lavorare bene in un clima di sospetto e di conflittualità permanente com'è stato finora
Scritto da giovanni dotti il 30/10/2013 alle 16:44
Meglio brillanti che (1) grigi come Cuperlo (usa la stessa marca di cera che si spalmavano sul viso gli uomini del Cremlino e che si spalma Berlusconi) o (2) affascinati alle dichiarazioni importanti che non interessano nessuno (Civati) o (3) retorici (Vendola, che non riesce a convincersi perché lo hanno denunciato) o ammuffiti (D'Alema, quello che trasformò un asino in senatore). Pittella è talmente spento che non merita un rating. La brillantezza non è una colpa. Credo che Renzi, tuttavia, dovrebbe avere più misura e più bon ton quando fa i suoi comizi. Ieri ho sentito il suo consigliere all'economia (l’espressione guru mi infastidisce meglio lasciarla per il capellone che va appresso a Grillo), Yoram Gutgeld. Non mi ha convinto. In giro, per le Università e non nelle inutili fondazioni economiche affollate di chiacchieroni, c'è di meglio. Occorrono idee innovative che tengano conto che non è con la presenza pesante dello Stato che si fa partire l’economia, ma solo con efficaci interventi, specie nella diversificazione fiscale. Abbandonare Keynes: fu un grande economista, ma è datato e, quindi, come si dice bruttamente oggi, è da contestualizzare. Ho detto più volte che non è l’IVA pesante che crea problemi, ma il mancato ricorso alla diversificazione delle aliquote nei limiti previsti dalle direttive comunitarie. Nei Paesi civili del primo mondo i prodotti non necessari vengono tassati con aliquote più pesanti (da noi all’inizio degli anni novanta, se non ricordo male, c’era un’aliquota del 35%). Un altro appesantimento inutile deriva dall'economia verde, tutelata per legge. Interventi dello Stato in determinati settori hanno solo creato la diffusione, per esempio, di impianti fotovoltaici (tra l’altro provenienti dalla Cina) di cui nessuno conosce pienamente né l’utilità, né la resa. Mi fermo.
Scritto da Sic Est il 30/10/2013 alle 17:09
Comprendo perchè condivido le ragioni nobili che vorrebbero il voto segreto. Ma non posso condividere (è la prima volta che non siamo d'accordo!) perchè sono consapevole del momento in cui viviamo, della richiesta di trasparenza che la cittadinanza comincia a chiedere con sempre più forza di fronte ad una classe politica che, a quella che scrisse la Costituzione e i regolamenti parlamentari, non può nemmeno allacciare le scarpe. Forse eccedo in realismo, stavolta, più che in idealismo. Ma oggi preferisco pensare che dovrò pentirmene in futuro, se le circostanze cambieranno.
Scritto da Francesca Terzoni il 30/10/2013 alle 17:20
Il mio dissenso e' ancora piu' netto. L'imposizione del voto palese e' un segno di debolezza e di paura del ritorno dei 101. Un partito senza nerbo e leadership per il momento.
Scritto da Flavio Argentesi il 30/10/2013 alle 17:34
Per me il voto Nelle Camere deve essere Palese perché ogni Parlamentare deve essere cosciente del Suo voto e non Nascondersi dietro il voto Segreto.
Scritto da Giuseppe Vadalà il 30/10/2013 alle 17:51
Dissento anch'io da Giuseppe. Voglio sapere come votano gli eletti. Non voglio piu' vedere 101 rappresentanti del mio partito che affondano la candidatura di uno dei padri nobili del PD. Nascondendosi, da vigliacchi, dietro il voto segreto. Sarebbe bello poterne fare a meno, ma con i cialtroni che popolano anche il PD prima va fatta una bella ripulita. Poi magari ci ripensiamo, ma sara' comunque dura. Anche perché i cialtroni stanno salendo sul carro e non penso siano intenzionati a spingerlo.
Scritto da Riccardo De Maria il 30/10/2013 alle 17:52
@ Giuseppe Adamoli. Sono convinto che il voto segreto sarebbe stato più appropriato. Ho sempre detto, e anche Renzi lo ha ricordato, che purtroppo sarebbe servito a Grillo per fare cadere la colpa sul PD. Per i Filo Grillo un invito a leggere quanto riporta il Fatto quotidiano su una Lectio Magistralis del comico politico ai suoi camerieri. Una vera lezione alla Guicciardini: la politica si fa solo per interessi di partito. Alla faccia del nuovo, rappresentato dal Grillo-Berlusca.
Scritto da Sic Est il 30/10/2013 alle 18:01
Il voto palese per Berlusc. non è uno strappo alle regole,come giustamente chiarito anche dalla Lanzillota ma un indice di chiarezza di fronte al popolo sovrano.Non ci potranno essere giochini o sotterfugi. o sì o no.Non si devono dare giudizi,nel caso,nè sul sen.Berlusc.nè sulla giustezza,o meno,della sentenza,ma applicare una norma conseguente a una sentenza definitiva e non più appellabile:chi è condannato,lasci il Parlamento,sia Berlusc. o altri.Non si può sempre rompere il cappello in 4.
Scritto da Marco-Malnate il 30/10/2013 alle 18:02
lo riprenderà con renzi il nerbo state tranquilli...
Scritto da Massimo Gugliotta il 30/10/2013 alle 18:08
@Giuseppe Vadalà (17.51), @Riccardo De Maria (17.52), @Marco-Malnate (18.02) - Il caso Prodi, caro Riccardo, in questa discussione non c'entra proprio nulla. Veniamo al dunque, perché non hanno cambiato il Regolamento del Senato in 70 anni, e nemmeno adesso, ma hanno solo fatto un'eccezione per Berlusconi? Avevo scritto dopo la sentenza che per dignità avrebbe dovuto dimettersi immediatamente. Lui non lo ha fatto e noi non possiamo calpestare le regole con motivazioni francamente risibili che questa sera saranno propagandate come buone e necessarie, spero con qualche imbarazzo. Conosco Linda Lanzillotta con cui ho collaborato in qualche occasione e mi sorprende il suo orientamento che rispetto integralmente. So benissimo che nel centrosinistra sono in minoranza ma non questo devo tacere. Tutt'altro, un grande partito è anche questa libertà di giudizio.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 30/10/2013 alle 18:13
....metamorfosi o trasformismo?
Scritto da Rocco Cordì il 30/10/2013 alle 18:23
La Costituzione recita "...senza vincolo di mandato". Non mi risulta che suggerisca "nascondendosi nell'anonimato". Posso accettare che un parlamentare eletto grazie al mio voto (oggi non è il caso, visto che si tratta di nominati) si esprima secondo coscienza. Ritengo tuttavia che sia mio diritto conoscere se le sue decisioni rispecchiano il consenso che gli ho tributato. Nel film “Viva l’Italia” il protagonista deputato Michele Placido, nel suo ultimo discorso, chiede l’inserimento nella nostra Costituzione di un ultimo articolo, il 140: “Tutti i cittadini hanno il diritto di conoscere la Verità”. Purtroppo, il film che ho appena ricordato, ha portato molta acqua al mulino di Grillo, che ha pensato bene di mettere in frigorifero i consensi che gli sono derivati. Per concludere: ogni parlamentare voti come gli aggrada ma, come oggi si usa dire, ci metta la faccia.
Scritto da Angelo Eberli il 30/10/2013 alle 18:37
Nonostante il profluvio di parole vuote e l’alluvione di frasi ad alta intensità emotiva e a basso contenuto cognitivo, non mi è chiaro se politici, candidati e partiti abbiano almeno una blanda coscienza che la grande crisi (che continuerà aumentando le disparità sociali e impoverendo anche le aree più sviluppate del mondo) sia in realtà il frutto della incapacità della politica di usare gli strumenti dell’economia. Non so se il pur bravo Enrico Letta sia in grado di attraversare il “guado storico” in cui ci troviamo non avendo dietro di sé una maggioranza omogenea, ma dubito anche del centro-sinistra,perché il ceto politico italiano (tranne poche eccezioni tra cui lo stesso Letta. Monti, Fassina e pochi altri) non hanno capito che la stagnazione dell’accumulazione negli Stati Uniti e in Europa, ha fin qui avuto delle risposte sbagliate da parte dei governi e degli organismi internazionali. I governi hanno favorito tramite un reticolo di leggi uno sviluppo senza limite della attività finanziaria in danno dell’economia reale. Questo singolare processo “produttivo” ha creato ricchezza fittizia a favore delle classi privilegiate e a danno dei ceti medi e dei lavoratori. L’Europa, di per sé, non è un fattore destabilizzante, ma invece di seguire le orme dei padri fondatori (Schuman. De Gasperi e Adenauer) si è fatta irretire dal pensiero neoliberista utilizzato strumentalmente dagli Stati Uniti (l’ american consensus) e imitato dagli epigoni europei (Kolh, Mitterand, Merkel). La posta in palio è l’eliminazione dello Stato sociale che è un vanto europeo nel mondo e che viene criticato perché troppo costoso. La realtà è invece che non è il Welfar State ha creato i deficit pubblici ma l’incremento è dovuto quasi per intero al salvataggio degli istituti finanziari e delle burocrazie. Smantellando il modello sociale europeo si salvaguarda il potere dei ricchi ma si condanna una parte significativa della popolazione alla disoccupazione, ad un consumo austero e spesso alla povertà. Credo che non vi siano più dubbi che le prossime generazioni avranno un tenore di vita molto più parco di quelle attuali; il “miracolo economico Italiano” non si ripeterà non solo perché la globalizzazione ha cambiato il contesto generale ma perché sono stati abbandonati gli esperimenti keynesiani dell’ economia “mista” e del “modello renano”. Di questa realtà difficile, complessa che è però quella che stabilisce il nostro livello di vita sociale nessuno ne parla. Poco gli economisti (che dipendono dal sistema), solo superficialmente i cittadini (che constatano solo gli effetti negativi), assolutamente nulla i politici. Allora cosa serve votare, scegliere i nostri rappresentanti se non certificare l’assoluta sordità è, quindi, l’inutilità dei partiti? Ma di questo passo si apre una via in discesa: quella dell’indifferenza, della semplificazione dell’esistente, della critica negativa, del populismo e della crisi della democrazia. Se lo scenario è questo (chi può dimostri, se ne è capace, il contrario) a che servono gli scomposti ululati di vittoria per questo o quel personaggio o soggetto della politica? Quando la speranza è sostenuta soltanto dall’emotività diventa incoscienza.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 30/10/2013 alle 18:59
@Adamoli, 18,13; apprezzo sinceramente la difesa del tuo dissenso sul voto palese, tu ed io siamo animati continuamente da spirito critico che non ha paura di essere in minoranza. In questo caso credo che dovresti valutare 2 aspetti: il 1° è quello che nel caso di specie non sembra che possa essere assimilabile ad un pronunciamento "sulla persona" ma sulla applicazione di una legge del 2012 relativa alla decadenza e ineleggibilità. (segue)
Scritto da robinews il 30/10/2013 alle 18:59
Robinews (segue), il 2° riguarda la realtà attuale del parlamento (senato) dove la garanzia di un voto "libero" da ricatti e corruzioni non è garantito e con il voto segreto OGNI MERCATO SAREBBE PIU' CHE POSSIBILE. Infine ti faccio 2 domande fondamentali: chi dice che un voto di coscienza viene negato ad un senatore con il voto palese? Se lo ritiene giusto lo faccia alla luce del sole (ci guadagnerà in dignità): E infine quali sarebbero le conseguenze della non decadenza con il voto segreto???
Scritto da robinews il 30/10/2013 alle 19:08
La vera democrazia c'è con il voto segreto, non il contrario.
Scritto da Emanuele Martini il 30/10/2013 alle 20:41
La trasparenza è una virtù!
Scritto da Antonio Iosa il 30/10/2013 alle 20:43
L'art.113 del regolamento del Senato prevede lo scrutinio segreto per le votazioni concernenti le persone. Almeno noi, rispettiamo le regole. Ogni ulteriore considerazione è oziosa, se non strumentale. Ne consiglierei la lettura anche al giovane Renzi. A proposito il riferimento alla "prima ora" evoca tristi ricordi, i sansepolcristi, per intenderci: speriamo che, stavolta, da un uomo della Provvidenza all'altro, finisca meglio.
Scritto da domenico nitopi il 30/10/2013 alle 20:48
In linea di principio concordo, c'è un elemento da considerare, era prevedibile l'imboscata dei M5S.
Scritto da Angelo Ruggeri il 30/10/2013 alle 21:04
quando non si ha niente da nascondere il voto palese per il rispetto della condanna e una cosa giusta caro adamoli ricordati dei 101
Scritto da Luigi Scandroglio il 30/10/2013 alle 21:22
La telenovela non è finita. Ci saranno al Senato 20 senatori che chiederanno di votare a scrutinio segreto ed è l'unico modo che il Governo dei "Larghi inciuci" potrà salvare San Silvio martire nel segreto dell'urna!
Scritto da Antonio Iosa il 30/10/2013 alle 21:42
...rincorrendo Grillo non si costruisce un centro-sinistra di governo...
Scritto da Giovanni Biondi il 30/10/2013 alle 21:54
@Adamoli. Dimentichi i "nativi democratici": quelli che si sono iscritti al PD per il suo progetto originario - una sintesi metabolica innovatrice -, senza essere mai appartenuti ad alcuna delle due famiglie in senso stretto, non importa se con o senza esperienze politiche pregresse. Non siamo in pochi, e ora siamo in cerca di una rappresentanza e di uno spazio. Mi firmo: "Un civatiano scettico dell'ultima ora"
Scritto da Valerio Crugnola il 30/10/2013 alle 22:31
"Siamo tutti fondatori. Nessuno può dire io sono il Pd e gli altri non ne sono parte" e "ciò che il PD ha promesso di essere non è stato ancora realizzato" (cit.) ... ci vuole un bel po' di costanza (o di ostinazione?) per provarci ancora.
Scritto da Roberto Caielli il 30/10/2013 alle 22:41
@Valerio Crugnola (22.31) -. Hai ragione ma tieni conto che questo voleva essere un commento ironico sulla "involuzione" del senso di appartenenza nel corso del tempo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 30/10/2013 alle 23:10
@Antonio Iosa, 21,42, basteranno 20 senatori per il voto segreto? no! Se così fosse non c'era bisogno di fare tutto questo casino. Il regolamento lo applica la giunta per il regolamento, indietro non si può tornare, potranno certamente chiederlo ma il presidente Grasso, che ne ha la "esclusiva" titolarità dovrà ribadire in aula la decisione della giunta per il regolamento. Prova ad immaginarti se Grasso dovesse decidere derogando dalla decisione delle giunta, rischierebbe lo stato d'accusa!
Scritto da robinews il 31/10/2013 alle 08:24
Dato che li paghiamo noi, perchè le loro scelte devono essere quasi sempre nascoste dal voto segreto?
Scritto da Francesco MG Riservato il 31/10/2013 alle 08:25
Non è che per dimostrare che Berlusconi non ci fa paura, dobbiamo esporci a trappoloni di Grillo...
Scritto da Roberto Caielli il 31/10/2013 alle 08:31
Da l’Amaca di Michele Serra di oggi : “Tutto questo gran parlare della decadenza di B., tutte queste manfrine procedurali , queste schermaglie politiche,questo rimandare alle calende greche, possono anche durare anni , ma non mutano di una virgola la sostanza della questione , così facile che la può capire anche un bambino: può un condannato per reati gravissimi sedere in Parlamento? O è meglio che se ne vada a casa sua? ” Troppo semplice? Qui non c’è di mezzo la paura di Berlusconi, ma la credibilità dello Stato di diritto e del Parlamento. Si dice che la sinistra tradisce i principi sul voto segreto… La sinistra difende principi, non le modalita' di voto… le ragioni di difesa del voto segreto al tempo della Assemblea Costituente erano diverse da quelle attuali... e poi persino un modesto consiglio comunale vota in modo palese sulla conferma degli eletti. Estromettere un pregiudicato dal parlamento è un atto politico, non un fatto personale. A meno che non pensiamo che ormai la politica si riduce solo a vicende personali…
Scritto da Roberto Caielli il 31/10/2013 alle 08:59
Folle e inaccettabile. Mai vista una cosa di questo genere. A questa specie di sinistra bisognerebbe spiegare che la sinistra ,è per definizione garantista . Hanno in corso una mutazione genetica di cui nemmeno si accorgono
Scritto da Adria Bartolich il 31/10/2013 alle 09:12
@Angelo Eberli (19.09) - Sapendo che ti sta molto a cuore la questione fondamentale della trasparenza dei comportamenti desidero fare un paio di precisazioni dal mio punto di vista. Non ti devo ricordare, visto che sei un attento lettore del blog, che subito dopo la decisione della Cassazione, quando nel Pd c’erano ancora delle titubanze incomprensibili, la mia tesi era nettamente per la decadenza di Berlusconi il più rapidamente possibile. Il problema di cui stiamo discutendo è diverso. Quando si scontra una ragione politica ed una ragione regolamentare deve prevalere quest’ultima in una democrazia che funziona. Il Parlamento è sovrano. Se la regola non va più bene la cambi con le procedure date e alla luce del sole. Aveva tutto il tempo per farlo nei due/tre mesi trascorsi. Non ricorra però ad un bizantinismo giuridico che cercheranno di rivestire di una dignità istituzionale che non ha e non può avere. Tu sei in netta maggioranza nel centrosinistra e io in netta minoranza ma il dissenso è il sale della democrazia.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 31/10/2013 alle 09:16
@Robinews (19.08) - Ti do il mio parere sulle tue due domande. Il voto segreto sulle persone è sopravvissuto molto bene a tante discussioni per consentire uno spazio di coscienza al riparo dei diktat delle oligarchie al comando nei partiti. E allora non c‘era ancora la vergogna delle liste bloccate. Oggi nessuno si azzarderebbe a “disubbidire”. Proviamo a prescindere per una volta dal caso in questione. Le regole sono per loro natura astratte e generali. Secondo punto. Perché dare per scontato che col voto segreto non ci sarà la decadenza? Il Pd avrebbe paura di Cinquestelle, questi ultimi temono “l’inciucio” del Pd. Queste sospetti non possono intaccare la forma giuridica con cui si esprime il voto in queste occasioni. In ogni caso Berlusconi è ormai fuori gioco per la leadership piena. Non potrà più ricoprire “pubblici uffici” per alcuni anni, se non in via perpetua. Questa paura è per me del tutta infondata e mostra la debolezza del nostro campo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 31/10/2013 alle 09:25
Giuseppe, il discorso delle appartenenze è interno al PD. Vorrei invece riflettere sulla mutazione antropologica del PD nel senso del leader forte mediaticamente,con scarsi contenuti ( parole di D'Alema ), che cerca di assecondare le pulsioni della società, dicendo una cosa un giorno,ed un'altra il giorno successivo. Questo è il berlusconismo,che il PD ha combattuto per molti anni,e che oggi cerca di imitare. E poi vorrei riflettere sui cosiddetti poteri forti : da che parte stanno oggi?
Scritto da mario diurni il 31/10/2013 alle 09:46
Bene il commento di@R.Caielli(h.8,59)che coglie"nel merito"il problema.Il voto segreto dovrebbe esser bandito dalle aule del Parlamento:chi ha detto che e' contro la democrazia a mio avviso sbaglia,perche'anzi la rafforza.Ogni eletto in qualsiasi consesso democr.puo'infatti votare liberam.,senza vincolo di mandato,ma deve avere il CORAGGIO di esporsi,anche in contrasto col suo partito,e spiegare agli elettori le motivazioni del suo voto. Il VOTO PALESE salva la democrazia da pericolose imboscate
Scritto da giovanni dotti il 31/10/2013 alle 09:59
Mi dispiace dirlo perché si tratta di Berlusconi ma il ragionamento sul voto segreto è corretto. Berlinguer - io avevo ancora i pantaloni corti - lo avrebbe difeso a spada tratta anche in queste circostanze.
Scritto da Pietro (di sinistra) il 31/10/2013 alle 10:09
Pur non essendo ferrato in economia capisco e condivido quanto scrive@C.M.Fiori nel suo intervento di ieri(h.18,59).Noi ci stiamo qui a trastullare con elucubrazioni mentali discutibili e spesso faziose su come venire a capo dei mille problemi che assillano la ns.civilta' capitalistica,ma trascuriamo il problema di fondo che sta alla base di tutti gli altri: quello della sottomissione della politica alla Finanza. E non ne usciremo finche'la Politica non riuscira'a dominare e governare la finanza
Scritto da giovanni dotti il 31/10/2013 alle 10:25
E' stata una brutta giornata politica ieri. Il voto della giunta (7 a 6) dimostra tutte le paure del PD, e fa del M5S il vero vincitore della giornata. Con uno sbaglio, quello di ieri non si corregge, ma si somma ad un altro sbaglio (quello dei 101). Non so prevedere le conseguenza, ma metereologicamente...andiamo verso un gran brutto tempo. Complimenti ad Adamoli per la sua...solita onestà intellettuale e politica che lo qualifica,come sempre.
Scritto da Fabrizio Piacentini. il 31/10/2013 alle 11:09
Non mi intendo di bizantinismi, non so se il gatto che hanno adottato in Giunta del Senato è di razza pura o meno, ma mi basta serva a prendere il topo
Scritto da Roberto Caielli il 31/10/2013 alle 15:18
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