Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 19/11/2013 alle 15:51

 

Ero in una caserma per i primi passi del servizio militare. La tragica notizia piombò un’aria cupa di silenzio e costernazione su dei ragazzi pieni di vita e allegria.
Avevo già memorizzato alcune delle sue frasi più celebri assetato di conoscenza com’ero da giovane operaio che sognava il riscatto culturale. La drammatica crisi dei missili a Cuba e i due studenti  neri accompagnati con la forza militare nell’università dell’Alabama (che li respingeva) erano scolpiti nella mia memoria.
Nel corso degli anni i successi di jfk sono stati messi in discussione. Venissero completamente contestati (impossibile), resta la realtà di una generazione di giovani democratici cristiani e democratici italiani che è cresciuta nel mito suo e del mondo libero. Gratitudine incancellabile.

Commenti dei lettori: 24 commenti -
Per un lungo tempo avevo considerato Kennedy come un nemico da trattare però con molto rispetto.
Scritto da Mario T. il 19/11/2013 alle 16:25
Quando mai avremo in Italia dei politici e statisti di questa altezza?
Scritto da Nicola il 19/11/2013 alle 16:29
Confesso di non essere mai stato un estimatore di Kennedy. Troppa agiografia, alimentata dall'ammazzamento rimasto poco chiaro, l'ha trasformato in un mito. Il mito, come accade spesso, mi sembra più grande della reale misura del personaggio. Politicamente credo che ci sia poco da accreditargli nel bilancio della storia.
Scritto da Sic Est il 19/11/2013 alle 17:31
Quei due studenti neri accompagnati con la forza militare all'univesità li ricordo anch'io. Dopo quel gesto, altri decenni successivi, un nero è diventato presidente USA. tutto bene in America? No certamente. Mi piace comunque sottolineare che "osare sfidare l'impossibile" non solo si può ma addirittura si può renderlo "possibile".
Scritto da robinews il 19/11/2013 alle 18:27
Sto leggendo articoli e guardando film e documentari in questi giorni. Kennedy fu un personaggio controverso ma pieno di fascino personale, culturale e politico. Una ventata di novità nel panorama della guerra fredda. Aveva difeso bene l'Occidente.
Scritto da Stefano C. il 19/11/2013 alle 18:41
Bella la foto ma perché non hai messo quella di John e Jacqueline?
Scritto da Elisabetta il 19/11/2013 alle 18:45
Con Martin Luther King, J. Kennedy è lo statista del ventesimo secolo che ha fatto più sognare.
Scritto da Lavoratore Malpensa il 19/11/2013 alle 19:20
quando successe ero bambino ma vidi alla televisione, marca Damaiter, l'evento e capii la gravità rimanendo sgomento..
Scritto da zva il 19/11/2013 alle 20:07
La notizia dell'assassinio di JFK la appresi la sera dalla voce di uno "strillone"(figura ora scomparsa) in Corso a Pavia dopo aver sostenuto l'ultima prova dell'esame di Stato.Mi venne da piangere, un sogno si era infranto.Allora tante sue vicende personali(di tipo boccaccesco-berlusconiano)non erano note. Il suo mito ha accompagnato più di una generazione,e-anche se un po'appannato- persiste nel tempo.Con lui molte cose sono cambiate,ed anche l'elezione di Obama è stata possibile. Grazie JFK !
Scritto da giovanni dotti il 19/11/2013 alle 20:20
@Giovanni Dotti. Perfetto. L'elezione di Obama ha le sue radici nella lotta per i diritti dei neri portata avanti in quegli anni da Kennedy e poi proseguita da Lyndon Johnson e molti altri leader.
Scritto da ff il 19/11/2013 alle 21:15
E. Letta, si è recato in Sardegna per partecipare ad una "breve riunione" sugli effetti del ciclone. Doveva restare in Sardegna anche domani per "occuparsi" della dramma sardo e non tornare a Roma per occuparsi del "non problema" Cancellieri. E invece no, è tornato per mettere in brache di tela quel poco di serio che c'è ancora nel PD. Perchè? Come mai la Cancellieri è più importante della Idem? Quali poteri forti si stanno disturbando? SENTO ODOR DI 101 CORAZZIERI! PD LIBERO SUBITO!!!!!
Scritto da robinews il 19/11/2013 alle 22:04
(Fuori tema) Il caimano comanda ancora,è più furbo di una volpe,e temo che riuscirà ancora a fregarci:1)La farsa della divisione del partito,che si unirà alle elezioni e,insieme ai residui della Lega e alla destra radicale,come coalizione acchiapperà più voti 2)Il voto sulla Cancellieri di domani dividerà il PD oppure,se fiducia confermata,alienerà molti elettori di sin.con ulteriore perdita di consensi, 3) se cade il Governo ancor meglio per lui, non si potrà votare la sua decadenza da senatore
Scritto da giovanni dotti il 19/11/2013 alle 22:21
Non le azzeccò tutte. Ma cambiò il mondo. fu eletto presidente degli USA a 43 anni...
Scritto da Massimo Galli il 19/11/2013 alle 22:44
Un grande Presidente con alcuni errori dovuti alla forza dei militari sempre belligeranti.
Scritto da Maurizio il 19/11/2013 alle 23:17
Alcuni storici affermano che gli erano state attribuite delle conquiste per i diritti umani dei neri che non gli appartenevano e stanno rivalutando il suo successore Johnson ma lui ha indubbiamente rotto il ghiaccio con il memorabile discorso dell'11 giugno per l'ammissione del ragazzo e della ragazza nera nell'università dell' Alabama dove veniva ancora applicata e teorizzata la segregazione razziale. Ho appena studiato quel periodo della storia americana. "Questa nazione non sarà interamente libera finché tutti i suoi cittadini non saranno liberi", è un brano di un discorso imprescindibile. Mi piace molto Obama ma Kennedy emanava un fascino diverso e più accattivante.
Scritto da Patrizia il 20/11/2013 alle 09:05
Io avevo 16 anni, stavo studiando geometria in camera mia quando mia madre ascoltò la notizia alla radio (allora un mezzo di comunicazione cruciale, nonostante la televisione), e mi chiamò per dirmelo. Anche a casa mia scese il silenzio. Fu il primo di quella terna che sembrava promettere l'uscita dalla guerra fredda (gli altri erano Krusciov e Giovanni XXIII), ad uscire di scena. Dei tre, il lascito più grande e indiscutibile venne dal papa con il Concilio. Krusciov fu liquidato di lì a poco, e gli seguì la riglaciazione brezneviana, la morte finale della dittatura stalinista dopo quel breve sussulto di vita. La sola vera eredità che mi viene in mente è di aver consentito la pubblicazione de Una giornata di Ivan Denisovic di Soljenitsin, un assoluto capolavoro che fa il pari con Se questo è un uomo di Primo Levi. L'eredità di Kennedy è invece controversa: luci ma anche molte, troppe ombre. In fondo, la scomparsa delle due K (con le loro luci, le loro ombre, il loro segnale e la loro opera rimasta incompiuta) e il successo del Concilio hanno inciso profondamente sulla seconda metà degli anni '60, favorendo il "'68" come fenomeno internazionale non omogeneo (e il suo punto più alto non fu Parigi, come molti credono, ma Praga).
Scritto da Valerio Crugnola il 20/11/2013 alle 09:42
@Massimo Galli (22.44) - In quegli anni di drammatica guerra fredda la salvezza della libertà era nelle mani di chi aveva il coraggio di sbagliare, ma sbagliando meno. Forse la giovane età - 43 anni come tu ricordi - lo aveva aiutato.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 20/11/2013 alle 10:37
@Valerio Crugnola (09.42) - Gran parte di quel che dici è reale anche secondo me. Col post volevo sottolineare che la parte della mia generazione, quella non abbagliata dall'ideologia comunista, è fortunatamente cresciuta avendo jfk come riferimento di statista illuminato che combatteva per la libertà non solo del suo popolo ma del mondo e nel mondo intero. Una grande ingenuità? Molti oggi lo pensano. Ma queste straordinarie "percezioni popolari" servirebbero più che mai anche in quest'epoca dominata dagli "gnomi" di Zurigo, della City, di Wall Street, dei Paesi arabi grondanti petrodollari. C'è l'assoluta necessità di recuperare il sentimento della nobiltà della politica. John Kennedy c'era riuscito e non vale sempre il dire che allora era tutto più facile.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 20/11/2013 alle 10:40
Ricordiamo anche la figura di Robert F. Kennedy, altrettanto se non, forse, più luminosa di quella del fratello...Purtroppo, se John è stato una stella di potente, ma effimera lucentezza, Robert è rimasto una splendida cometa...Si trattò di un complotto, che coinvolse sicuramente i massimi vertici politici, militari, economici, finanziari, malavitosi statunitensi...Il resto, è Storia (Vietnam, inasprimento dei rapporti Usa - Urss, guerre arabo - israeliane del '67 e del '73, conseguente crisi energetica, crisi in Iran, guerra URSS - Afghanistan, guerra Iran vs Iraq, I Guerra del Golfo, Guerre in Ex Jugoslavia e Kossovo, "guerra" in Afghanistan, II Guerra del Golfo, varie Intifade, crisi e guerre civile nel Nord Africa...): altro che "Secolo Breve"... Sicuramente, se negli anni' 60 e negli anni '70 i fratelli Kennedy avessero potuto governare non 3 anni, ma 16 (due mandati a testa), il mondo non sarebbe come risulta oggi, nel 2013...La storia non si fa né coi "se" né coi "ma", certo, ma i successivi presidenti USA (fatti salvi Clinton e, in parte, oggi, Obama) sono stati, rispetto ai Kennedy, come il giorno con la notte...
Scritto da Riccardo Genovesi il 20/11/2013 alle 11:28
Mi dispiace ma dissento totalmente. Il miglior Presidente Usa è stato Richard Nixon.
Scritto da Gino D. il 20/11/2013 alle 12:00
Nella vicenda dell'elezione del PdR ci sono stati più di 101, i loro nomi non sono stati resi pubblici (anche se si possono intuire). Oggi sulla SQUALLIDA vicenda della Cancellieri i nomi sono NOTISIMMI, E. LETTA E GIORGIO NAPOLITANO. Un partito umiliato, un partito che quasi unanimemente era per le dimissioni "HA DOVUTO DICHIARARE DI NON ESISTERE'! Contenti voi, contenti tutti! Onore al ex ministro Josefa Idem che aveva ed ha un solo difetto, ESSERE TEDESCA.
Scritto da robinews il 20/11/2013 alle 13:12
@Riccardo Genovesi (11.28) - D'accordo sulla figura esemplare di Robert Kennedy. Per i missili sovietici a Cuba la sua intelligenza degli eventi è stata giudicata determinante dalla gran parte degli storici per la soluzione della gravissima crisi che rischiava il terzo conflitto mondiale. L'intervento fallito della Baia dei Porci è avvenuto a sua insaputa.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 20/11/2013 alle 13:54
Avevo 20 anni. Ricordo perfettamente lo sgomento mio e dei miei famigliari quando apprendemmo la notizia. Nell'operato di JFK ci sono sicuramente delle ombre, come molti hanno fatto notare. Resta il fatto che per il giovane che ero allora, ha incarnato un sogno di Libertà ed Eguaglianza.
Scritto da Angelo Eberli il 20/11/2013 alle 13:58
Otto anni...ed una simpatia da subito per il giovane Presidente con due bambini che giocavano in sala ovale ed una...regina come moglie. Una storia che ci aveva riguardato da subito, le speranze...la crisi di Cuba,Berlino ed il sogno americano verso la luna. La visita in Italia, Milano,Roma, Napoli bloccata...E quel pomeriggio indimenticabile con lo stop alle trasmissioni della TV, con un "intervallo" che durò ore. Il MALE si materializzava...nel mondo, così almeno mi parve...
Scritto da Fabrizio Piacentini il 21/11/2013 alle 19:58
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