Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 22/11/2013 alle 10:19

 
Nella partita di Anna Maria Cancellieri ha vinto Enrico Letta. Poca sorpresa da parte mia. Magari non ha un gran carisma ma è un combattente a dispetto dell’apparenza mite.
Se sarà vittoria vera che lo porterà fino alla primavera 2015 dopo il decisivo semestre europeo di presidenza italiana lo vedremo presto da quello che riuscirà a fare per l’Italia. Certamente sarebbe aiutato dalle dimissioni ormai più che opportune del ministro della Giustizia.
Nel Pd si sta profilando un lungo duello fra il premier e il sindaco di Firenze anche se le differenze culturali fra loro sono poche. Di Letta sono amico da lungo tempo. Renzi  lo voterò per la leadership del Pd. Dovrei essere soddisfatto chiunque vinca, eppure sono inquieto.
Se la competizione fra i due riguarderà soltanto chi andrà a Palazzo Chigi sarà uno spreco di talenti che potrebbe danneggiare l’Italia. E non è detto che poi non rivinca la destra. Se verterà sui grandi problemi del Paese potrà segnare la conquista della piena maturità del Pd.  
Tra questi grandi problemi c’è la politica europea da cambiare e la definizione del posto del Pd in Europa. Il primo banco di prova di Renzi al partito e Letta al governo sarà fra poco rappresentato dalle elezioni europee in un momento difficilissimo. Si riuscirà a dare una svolta all’Europa dei “burocrati” con un passo deciso verso l’Europa politica?
Oggi i partiti dominanti in Europa, il Ppe e il Pse, sono contenitori di tante cose diverse con molte contraddizioni interne che li paralizzano. Questa è una delle cause della debolezza politica dell’Europa che richiede un  forte cambiamento.
Veniamo al caso del Pd. I suoi parlamentari europei aderiscono al gruppo “Socialisti e democratici”, ma il Pd non è mai entrato nel Pse. Una scelta condivisibile e non per un pregiudizio anti socialista.
Ritengo infatti che i migliori capi di governo in Europa nei passati vent’anni siano stati Blair in Gran Bretagna e Schroder in Germania con Prodi al terzo posto. Ma oggi i partiti socialisti stanno perdendo quasi tutte le elezioni. Significa che i cittadini non li ritengono capaci di affrontare l’attuale e tremenda crisi economica e sociale.
Il Pd di Renzi entrerà nel Pse?  Sarei d’accordo se il Pse si aprisse realmente alle formazioni democratiche nate negli ultimi anni rinnovandosi profondamente. L’obiezione più frequente a questa tesi è che sarebbe un colpo inferto alla sinistra tradizionale.
In realtà la socialdemocrazia non è stata di casa nella politica italiana se non per la breve stagione craxiana prima del suo forte degrado. Gran parte della sinistra è stata socialdemocratica solo tardivamente e a fasi alterne. Questa è stata per lunghi anni una delle ragioni del suo insuccesso.
Non capisco però nemmeno gli ex popolari (ed altri) che vengono assaliti dall’orticaria solo a sentir parlare del nostro ingresso in un partito di Socialisti e Democratici. Dicono: “saremmo troppo di sinistra”.
Ma che ragionamento è mai questo?
 Dipende anche da noi che tipo di sinistra costruire, con l’apporto importante di Letta e Renzi.
 

Commenti dei lettori: 71 commenti -
Le grandi "case" europee sono due e l'adesione futura al PSE,contenitore di tante idee ed esperienze, mi sembra lo sbocco naturale per il PD.Anche Renzi mi sembra indichi questa via,oltre a Cuperlo.A proposito di quest'ultimo,ottima prova e presenza da Santoro ieri :risposte non demagogiche,riferimenti puntuali anche nell'analisi economica,nessun tentennamento.Una figura politica di rispetto, che si guadagna ogni giorno di più stima e considerazione.Verammente un buon candidato.In bocca al lupo
Scritto da Bernardo il 22/11/2013 alle 11:08
@Adamoli, tu stesso hai scritto che "le contraddizioni interne al PPE e al PSE li ha paralizzati". Io aggiungerei che queste contraddizioni hanno portato a costruire un Europa e dei vincoli "insopportabili". Dove andrà o dove non andrà in Europa il PD per me non è molto importante ne decisivo. Questo lo considero un diversivo utile ai vari Leader Maximi. Quindi non è importante dove starà il PD in Europa MA DOVE STARA' IL PD IN ITALIA. E ancora di più dove staranno gli interessi NAZIONALI????
Scritto da robinews il 22/11/2013 alle 11:17
Buona analisi. I socialisti stanno perdendo dappertutto e anche Hollande è in seria difficoltà. Aveva vinto più per demerito di Sarkosy che per merito proprio. Con l'ondata ostile all'euro se il Pse non si rinnova rischia la debacle.
Scritto da G.G. il 22/11/2013 alle 11:18
(sono in ritardo e fuori tema). Caro Adamoli, la frase da te citata nel post precedente(9:12) che recita “ un cittadino è innocente fino a giudizio definitivo “ non trova riscontro nella quotidianità degli eventi. Basti pensare alla “Flagranza di reato” per comprendere che il giudizio definitivo che segue l’evento ha il solo scopo di stabilire una pena proporzionata al un reato già conclamato. Quella frase è quindi una forzata enunciazione di principio che nell’ultimo ventennio è stata caricata di forti connotazioni politiche non sempre supportate da nobili fini ed elevata al rango di assioma ovvero di verità assoluta. Se questa proposizione fosse accettata e riconosciuta dal sistema giudiziario, sarebbero gravi arbitri gli arresti domiciliari oppure la carcerazione preventiva poiché precedono il giudizio definitivo. In sostanza, queste azioni restrittive adottate nei confronti di alcuni cittadini in attesa di giudizio sarebbero in contraddizione con l’affermazione di principio sopra enunciata. Per il nostro sistema giudiziario l’innocenza di un cittadino è sottoposta a verifica già con il rinvio a giudizio e che decade al primo grado di sentenza negativa. Vorrei ricordare che per il sistema giuridico italiano il giudizio sarebbe già definitivo con la sentenza di primo grado se le due parti in causa, accusa o difesa, non facessero ricorso in appello. Ritengo quindi irrazionale e fuorviante schierarsi in modo definitivo e lapidario, a sostegno della tesi innocentista ancor prima che emerga dal dibattito processuale. Concludo affermando che a quella frase preferisco decisamente la seguente: è meglio un colpevole in libertà che un innocente in carcere.
Scritto da Ernesto Alberichi il 22/11/2013 alle 11:29
Notizie dalla amatissima Puglia. Alle primarie dell'8 dicembre i capilista regionali saranno: D'Alema per Cuperlo, Emiliano per Renzi. Propongo questo gioco: QUALE E' IL NUOVO PD? Io non ho dubbi e voi?
Scritto da robinews il 22/11/2013 alle 11:53
Proverò a dire qualcosa...il vero centro dovrebbe trovare un punto di gravità permanente pescando ascoltando a destra e manca..i socialisti son stati in disparte o dirottati appunto qua e là ma son pronti a ricompattarsi..per contribuire appunto anche attraverso un''opposizione o contributo costruttivo o mai impuntandosi per lo sfacelo..vagliando ogni cosa ponderatamente..naturalmente se cambierà la legge elettorale che ora pretende praticam. un regime incurante di diverse sfumature e interpret.
Scritto da zva il 22/11/2013 alle 12:04
D'accordo. se la competizione sarà per Palazzo Chigi, ci si fa del male. Aggiungo, male per niente: si aprirebbe la strada a qualsiasi cosa d'altro che non sia il PD. E si starà a guardare "l'acqua che passa". In Europa si deve rinnovare parecchio. Il PPE ed il PSE appaiono, a me semiprofano delle cose europee, abbastanza cotti in aspirazioni e proposte. Il PD quanto forza ha, senza Prodi, di incidere sugli equilibri europei? Letta ha considerazione internazionale, ma non è un po' solo?
Scritto da FrancescoG. il 22/11/2013 alle 12:58
L'Europa è un problema sempre più importante ma molto trascurato nel dibattito politico se non per parlarne male senza cognizione di causa. Confido nel semestre di presidenza italiana per "spingere la crescita" come dice Enrico Letta. Ma prima ci sono le elezioni europee che potrebbero essere una sconfitta sia per il Ppe che per Pse. Aspetterei ad aderire al Pse che mi pare aver messo la naftalina per conservarsi sempre allo stesso modo. E' una roba vecchia così com'è adesso.
Scritto da Francesco (Milano) il 22/11/2013 alle 13:02
Mi pare naturale e auspicabile l'adesione futura al PSE; gli ex popolari si rassegnino e si turino il naso,non vorranno andare,spero, insieme al/ai partito/partiti diBerlusconi. @Adamoli: certo, ha vinto Letta, ma ha perso il P.D. (credo che in ogni caso il governo non sarebbe caduto, troppi hanno interesse a mantenerlo).Tanto si sapeva che alla fine sarebbe andata così. Auguriamoci solo che non si ripresentino altri casi simili, sennò ci perdiamo la faccia,saremo spacciati e rivincerà la destra
Scritto da giovanni dotti il 22/11/2013 alle 13:10
Per ben 2 volte @E.G. mi ha invitato a leggere Macchiavelli, gli o promesso di farlo e lo farò. Oggi ho avuto un'altro ottimo spunto sul blog di Civati (ciwati) dove ha riportato brani straordinari di Macchiavelli sotto il titolo "La lezione di Macchiavelli". Chi non conosce questi brani farebbe bene a leggerli sul blog di Civati.Che ne dici @E.G.?
Scritto da robinews il 22/11/2013 alle 14:11
D'accordo sulla Cancellieri che dovrebbe dimostrare un po' di vera sensibilità istituzionale. Dissento sulle critiche all'Europa burocratizzata. La Commissione viene eletta dagli Stati e difende soltanto Regolamenti e Direttive. Se non siamo capaci di governarci, nemmeno di rifare una legge elettorale men che scema, la colpa non è dell'Europa ma di una classe dirigente politica che gira su se stessa e si è votata allo sfascio. Gli assassini di questo Paese siamo noi stessi.
Scritto da Sic Est il 22/11/2013 alle 14:17
D'accordo sulla Cancellieri che dovrebbe dimostrare un po' di vera sensibilità istituzionale. Dissento sulle critiche all'Europa burocratizzata. La Commissione viene eletta dagli Stati e difende soltanto Regolamenti e Direttive. Se non siamo capaci di governarci, nemmeno di rifare una legge elettorale men che scema, la colpa non è dell'Europa ma di una classe dirigente politica che gira su se stessa e si è votata allo sfascio. Gli assassini di questo Paese siamo noi stessi.
Scritto da Sic Est il 22/11/2013 alle 14:17
@Giuseppe, certo..chi però propone ingresso in pse deve precisare che si aderisce per cambiare il suo profilo politico culturale..... appunto per le motivazioni che esponi... sennò si parte con handicap..
Scritto da Alberto Mattioli il 22/11/2013 alle 14:41
Ma veramente Civati ha citato "Macchiavelli" (sic)? E la data del processo è già stato fissata?
Scritto da Sic Est il 22/11/2013 alle 14:48
Certamente,@ Adamoli e @A.Mattioli hanno ragione, il PSE deve cambiare atteggiamento culturale e ammodernarsi, lasciandosi alle spalle vecchi retaggi massimalistici, così come del resto anche il P.D. italiano. Il quale se entrasse nel P.S.E. potrebbe far sentire meglio la voce dell'Italia anche a livello europeo. Credo che i tempi stiano maturando e che nei prossimi mesi, spero con una rinnovata dirigenza, l'ingresso del P.D.italiano nel P.S.E.possa avvenire col consenso di tutti.
Scritto da giovanni dotti il 22/11/2013 alle 15:43
Adamoli, stai pensando di candidarti alle europee? Ti voterei, non ti considero più un avversario. Però penso che il tuo posto era sindaco di Varese, ce l'avresti fatta e oggi saresti al posto di Fontana che parla, parla, parla ma combina poco.
Scritto da Iscritto Varese il 22/11/2013 alle 15:56
Tra i capilista in Puglia, eviterei accuratamente Emiliano (pro Renzi) chiaccherato sindaco delle cozze pelose; D'Alema ,al massimo, le cozze le pesca dalla sua barca.
Scritto da Felix il 22/11/2013 alle 16:02
Ma il gruppo europeo non si chiama: socialisti e democratici ?
Scritto da Riccardo De Maria il 22/11/2013 alle 16:14
@FrancescoG. (12.58), @Sic Est (14.17) - Letta, come capo del terzo governo europeo (o quarto considerando la Gran Bretagna che però non ha l’euro) ha il dovere di “battagliare” sui tavoli europei (sue parole).E lo sta facendo. Ma per ottenere dei risultati importanti bisogna avere dietro tanta forza politica in Italia e soprattutto in Europa. Per questo non andrebbe archiviata l’idea di entrare a pieno titolo in una grande famiglia europea. Però attenzione: sul concetto di crescita che Letta sta invocando, i socialisti tedeschi sono più vicini a noi o alla Merkel? Con gli esempi potrei continuare. L’aiuto europeo non ci esimerà mai dalle nostre preponderanti responsabilità come ha sottolineato brutalmente @Sic Est alle 14.17.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 22/11/2013 alle 16:28
@Riccardo De Maria (16.14) - Si, il gruppo nel Parlamento Europeo si chiama esattamente Socialisti e Democratici. La discussione piuttosto aspra verte ora sull'affiliazione del Pd al Pse il cui congresso si terrà nei prossimi mesi a Roma. Finora il Pd ne era rimasto fuori per decisione assunta alla sua fondazione. Far parte di una grande forza politica può essere utile ma non a tutte le condizioni e non nel Pse declinante di questi tempi. Se cambieranno alcuni suoi tratti salienti certamente si. La discussione è aperta non solo nel Pd ma in alcuni degli stessi partiti socialisti.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 22/11/2013 alle 16:34
@Sic Est, ma a varese i voti di Civati sono stati graditi o no? E la seconda volta che fai ironia fuori luogo su Pippo e per la seconda volta ti dico: se Renzi non supera il 50% dei voti, quelli di Civati sono utili per il cambiamento? @Felix, anzichè preoccuparsi di inutili cozze pelose prova a preoccuparti di più di "baffino". Se vince Renzi farà la scissione (lo so per certo) così farà la fine che si merita; piccola scheggia impazzita di una vecchia sinistra che non è più sinistra!
Scritto da robinews il 22/11/2013 alle 16:54
Certo che se avessero candidato Adamoli per le Comunali di Varese sicuramente sarebbe andata meglio per il P.D. e per la Città. E alcune scelte sbagliate si sarebbero evitate. Alcune forse si è ancora in tempo a fermarle, come il parcheggio-autosilo alla 1^ Cappella (3milioni di euro) e la "regalia" al cuoco Marchesi di Villa Mylius (oltretutto con contributo comunale di 500mila euro). Come pure sarebbe andata meglio per la Regione, con una scelta diversa della candidatura alla Presidenza. Ci auguriamo che la nuova Segreteria Provinciale P.D. di Varese discuta almeno con gli iscritti (che sono uno specchio della Cittadinanza) e non solo coi vertici del partito le scelte più importanti per la Città prima di prendere decisioni definitive. E che sappia scegliere meglio le candidature. Speriamo che il nostro anfitrione si convinca a candidarsi alle prossime elezioni. Giovanni e Martino
Scritto da Giovanni e Martino il 22/11/2013 alle 17:36
Caro Giuseppe, hai fatto bene a specificare. Grazie del dialogo. Siamo d`accordo: siamo più vicini ai socialdemocratici che alla Merkel, forte nelle urne ma insufficiente, a mio modesto parere, nel portare avanti i fondamenti europei.Il Pse va rinnovato (anche nel nome, per una questione simbolica).Il Pd ha bisogno di più forza per incidere, iniziando ad essere più efficace in Italia.Letta si sta dando da fare in UE. Stimato, ha esperienza europea, oggi indispensabile per veri leader nazionali.
Scritto da FrancescoG. il 22/11/2013 alle 18:49
Giuseppe, senza rinuncia ai riferimenti marxiani nel PSE, come il PD entra io esco.
Scritto da Massimo Galli il 22/11/2013 alle 19:08
Ecco spiegato il senso della parola "ambiguità", costringi il gruppo del PSE ad aggiungere "democratici " per tenere dentro il PD, il PD di Cipro e quello dell'Armonia della Lettonia e poi questi delinquenti fanno un congresso in Italia e ti rovinano tutto !!
Scritto da Adria Bartolich il 22/11/2013 alle 19:26
@Massimo Galli (18.08) - Quando nel post parlo di rinnovamento profondo del Pse a cosa credi che alludo? C'è una muffa culturale e ideologica che va tolta, su questo non ho dubbi. Pensa però che del Pse faceva parte anche Tony Blair che io voterei ancora domani mattina.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 22/11/2013 alle 20:32
@Adria Bartolich (19.26) - Se leggi bene il mio post e la risposta che ho appena dato a @Massimo Galli ti rendi conto che la mia idea è lontana dall'ambiguità a cui fai riferimento, della quale peraltro non ho bisogno per nessun motivo. Io parlo di cambiamento vero.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 22/11/2013 alle 20:35
È estremamente difficile l'ironia per chi non si rammenta che Machiavelli, quello vero autore del Principe, si scrive con una sola "c" prima dell'acca. Quello che è stato "Citato da Civati" (quasi un gioco di parole), secondo quanto è stato riportato in un post sul tema del giorno, ha due c prima dell'acca, si chiama "Macchiavelli" e magari fa l'imbianchino.
Scritto da Sic Est il 22/11/2013 alle 20:43
@Adamoli, infatti, ma sappi che questo è un problema politico.
Scritto da Adria Bartolich il 22/11/2013 alle 20:49
Dici bene Giuseppe "quale sinistra?" oggi mancano le idee per una sinistra che sia al passo coi tempi e che sappia distinguersi dalla destra proponendo un riformismo fatto di contenuti e non solo di buoni intenti. Si vive ancora di rendita su un glorioso passato ma non si è capaci di creare nulla di nuovo.
Scritto da Alessandro Milani il 22/11/2013 alle 21:50
@Sic Est, ironizza pure a ragione sui miei errori e disattenzioni "ortografiche", come tutti sanno sono sempre abbondanti, ma se vai a leggere il blog di Civati (ciwati) vedrai che il nostro colto filosofo Pippo lo ha scritto correttamente "Machiavelli". E poi diamine, cosa vuoi che sia una "c" in più, Totò, un'altro "Principe" diceva, ma si abbondiamo con le "c". Non ho ancora capito però la risposta al mio punto interrogativo, i voti di Civati a Varese e chissà a Roma fanno schifo o no?
Scritto da robinews il 22/11/2013 alle 22:29
Oggi a Berlino il nostro "palle d'acciaio" ha detto che non ha paura di Berlusconi e neanche di Renzi. Bravo Enrico, un bel colpo a Berlusconi? No di certo, a Renzi di sicuro! E non è finita, ha anche detto che "con tagli e tasse Grillo arriva al 51%"! Bravo Enrico, insisti, tieni duro e se a Grillo dovesse mancare 1 voto per il 51% il mio non mancherà!
Scritto da robinews il 22/11/2013 alle 22:48
Gli ex Popolari nei socialisti europei sono poco visibili, è questo il problema. Servono persone con gli attributi d'acciaio.
Scritto da Angelo Chiappa il 22/11/2013 alle 23:49
La cosa vera è che in Italia non abbiamo mai conosciuto la socialdemocrazia europea ma piuttosto un post comunismo nazionale, originale e serio ma per niente socialdemocratico.
Scritto da ff il 23/11/2013 alle 09:43
@Angelo Chiappa (23.49) - Secondo me serve una forte cultura politica democratica che è il solo antidoto all'ideologia crepuscolare che fa confusione fra la leadership forte - assolutamente necessaria - e il presunto uomo solo al comando che nel Pd non potrà mai esserci. Per molti di loro più debole è la guida e più ci sguazzano e ci campano.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/11/2013 alle 10:03
@Adamoli, Mi scuso per il tono secco,ieri sera ero stanca e il tema mi appassiona. E' vero, facciamo fatica a dimenticare vecchi pensieri che confondono la leaderschip con il conducator, tentazione tipicamente nazionale e molto forte. Però non possiamo arrivare a fasi nuove saltando passaggi essenziali che altri hanno fatto. Nel contesto socialdemocratico l'SPD a Bad Godesberg, ad esempio , anno 1959, con l'accettazione dell'economia di mercato e del capitalismo, cosa su cui molti del PD non sono d'accordo nemmeno ora, ed è una delle famose "cose non dette" , oppure la fine totale del PCF in Francia e PC spagnolo e la prevalenza dei socialisti non la trasformazione dei comunisti in socialisti, oppure darsi una struttura di partito più leggera nella quale il deputato rappresenta il territorio di tipo anglosassone in un sistema veramente maggioritario, dove però il primo ministro alla fine dei mandati va a casa senza storie. Prendere la rete delle sezioni e delle federazioni del PCI con tutto l'apparato che ne consegue ,trasformarle in circoli mantenendo in gran parte la vecchia dirigenza e per segarla fare le "primarie de noialtri" senza un supporto legislativo e istituzionale adeguato, includere la sinistra democristiana e pezzi della "dottrina sociale della chiesa" e alcuni temi di natura liberale come i diritti civili con qualche sbragatura radicale, avere pezzi di partito che criticano lo "stato pesante" , secondo me giustamente, come Renzi (anche se come candidato preferisco di gran lunga Cuperlo, colto , misurato e anche un po' signore, scusate ma vent'anni di pescivendoli mi hanno resa irritabile) e al contempo avere come base elettorale prevalentemente dipendenti pubblici , quindi fare politiche in difesa dell'apparato della P.A......ecco l'insieme di queste cose non può tenere insieme nulla. Non voglio banalizzare, mi direte che il PD poteva essere un laboratorio sperimentale, di una nuova visione progressista che superasse le vecchie tradizioni del 900. Forse. Ma per le sperimentazioni occorre rigore e occorre fare passaggi dolorosi espliciti e pubblici che io nel PD non ho visto. E i vistosi tracolli che ogni tanto manifesta , come la fase dell'elezione del presidente della repubblica, ne sono la prova evidente. Ripeto, secondo me il PD va sciolto . Solo dalla fine dell'ultimo partito della prima repubblica rimasto in vita si potrà iniziare a ricostruire una o più forse politiche di centro/sinistra. Mi pare ovvio che anche il PD sia dentro una riflessione internazionale sul ruolo della sinistra, dello stato, del welfare e del mondializzazione del mercato e del lavoro che interessa anche altre tradizioni. Così come la destra del resto, con la fine del liberismo fatto mito. Proprio per questo non possiamo avere strumenti vecchi e pieni di incrostazioni.
Scritto da Adria Bartolich il 23/11/2013 alle 10:22
Sono convinto che il socialismo democratico ha ancora tanto valore morale politico e pratico. Essere socialisti non vuol dire essere il diavolo, credo che questa figura sia piu' vicina a movimenti di destra e xenofobi.Quindi avanti con un PD nel segno del socialismo democratico, chi non ci sta' puo' sempre migrare in altre formazioni. Unirsi attorno ad una idea forte e giusta a me sembra lungimirante e adatta ai tempi moderni.
Scritto da siarangelo il 23/11/2013 alle 11:01
@Adria: condivido soprattutto il passaggio sulla "base" del partito, che è come dire quali interessi diretti rappresentare. Di certo non quelli di chi si aggrappa allo stato e al parastato e scorda le ragione della produzione. Appena riesco scrivo altro.
Scritto da Loris Costa il 23/11/2013 alle 11:42
@Adria Bartolich (10.22) - E’ vero, in Itala non ci sono stati i passaggi di drammatica e forte trasformazione, culturale prima ancora che politica, che i partiti socialisti hanno conosciuto in altre nazioni europee. Ed è anche vero, lo riconosco con rammarico, che il Pd è tante volte sembrato più il prolungamento dei vecchi partiti del Novecento che una forza politica realmente nuova. A queste mancanze abbiamo pagato un prezzo alto sia elettorale che di governo. Le primarie, discutibili nelle loro procedure, sono state un mezzo per tagliare con questo passato, onorevole ma non più promettente. Come tu dici “il PD sta dentro una riflessione internazionale sul ruolo della sinistra, dello stato, del welfare e della mondializzazione del mercato e del lavoro”. Aggiungo che anche la modificazione e l’allargamento dell’elettorato sono in corso. Ecco, perché non completare questi processi innovatori prima di arrivare alla drastica conclusione che “il Pd va sciolto”?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/11/2013 alle 12:24
A mio avviso il Pd dovrebbe confluire nel Pse. Non mi risulta che ai socialdemocratici sia mai stato imputato di "mangiare bambini".(Non lo hanno mai fatto nemmeno i comunisti). Ritengo che l'unica scelta positiva fatta da Craxi sia stata quella di abbandonare il marxismo. Tuttavia, alla luce di quanto sta avvenendo in questa fase storica, mi sorge un dubbio:la "teoria dell'impoverimento" adombrata dal "Barbuto Profeta" non merita qualche riflessione?
Scritto da Angelo Eberli il 23/11/2013 alle 13:30
Ho la fortuna di vedere le cose vivendo fuori dall' Italia e mi rendo conto di quanto sia incompetente la classe politica italiana. Al servizio di se stessa e non della nazione. E questo vale per tutte le forze politiche, nessuna esclusa. Purtroppo serviranno anni e duri sacrifici per capirlo fino in fondo e forse rigenerarsi.
Scritto da Norberto Furiani il 23/11/2013 alle 13:47
Per la ragione che dice @Norberto, sembra utile solo a sé stesso ,perché non si possono fare troppe svolte con le stesse persone, perché sappiamo che nel periodo di tangentopoli qualche ingiustizia è stata fatta ed è una delle ragioni per cui parte della sinistra e del centro...stanno dal'altra parte.
Scritto da Adria Bartolich il 23/11/2013 alle 15:25
In Italia la socialdemocrazia è stata sempre considerata una corruzione del socialismo e una chiarissima apostasia dal comunismo, in entrambi i casi un rinnegamento della verità. In Europa tale definizione tratteggia un preciso concetto di politica sociale (per la società, per i cittadini) che non si dimentica di utilizzare il metodo democratico e non combatte il libero mercato. Credo che il PD, visto che anche in Cina si sono accorti che senza libertà economica si muore, dovrebbe creare un tracciato, programma, che riprenda i valori di questa idea politica che ha modernizzato il vecchio continente.
Scritto da Sic Est il 23/11/2013 alle 15:28
Pensa Beppe che pasticcio c'è anche nel Ppe dove sono entrati oves et boves...
Scritto da Giuseppe Torchio il 23/11/2013 alle 15:30
L'altro giorno quando i deputati dovevano decidere sulla Cancellieri il segretario Epifani non ha neanche detto una parola per indicare la proposta del partito. E' questo l problema del Pd, il vuoto di guida, la voragine sotto i nostri piedi.
Scritto da Una Pd Brescia il 23/11/2013 alle 15:41
Se anche la dottrina marxista resta valida come metodo storicistico,di analisi e di interpretazione della storia, un partito di sinistra moderno dovrebbe sganciarsi dalle ideologie e superare le rigide appartenenze del passato. Dovrebbe amalgamare le diverse esperienze e le diverse "anime" che lo compongono, che sono specchio della complessa e mutevole realtà sociale. Dovrebbe perciò guardare più agli obiettivi comuni (emancipazione e tutela dei diritti e degli interessi dei lavoratori) che ai m
Scritto da giovanni dotti il 23/11/2013 alle 15:46
(segue)che ai mezzi per realizzarli,su cui si potrà anche discutere animatamente per poi alla fine trovare un ragionevole accordo. Fini che negli ultimi tempi mi sembra si siano un poco dimenticati. In sintesi un partito più duttile, più aperto al dialogo con la società, meno ideologico e più pragmatico, sul modello del Partito Democratico americano,"casa comune di tutti i progressisti". Perciò il P.D. deve rinnovarsi profondam.,pena il rischio di rottura tra le due principali componenti attuali
Scritto da giovanni dotti il 23/11/2013 alle 16:00
@Adamoli. Sono un assiduo frequentatore del tuo blog che consulto assai più spesso di quanto intervenga. In particolare, sul dibattito interno del PD tento – a volte a stento – di non interferire. Faccio parte di un piccolo partito come il PSI, con forti dolori addominali (o mal di pancia...) e so per esperienza che le interferenze esterne irritano i militanti. Sull’argomento della collocazione nelle grandi famiglie europee, quali PPE e PSE, ritengo che seppure non risolutive per l’identità dei componenti, siano elemento di chiarezza nella collocazione politica. Sono convinto che in Italia avrebbe giovato una differenziazione tra centro e sinistra, cioè una post DC nel PPE e un post PCI nel PSE. Avrebbe ostacolato se non evitato il fenomeno Berlusconi che, dal mio punto di vista è il prodotto degli errori strategici della sinistra. Sul collasso della DC, una vera iattura per la democrazia italiana, ho già detto per me rimane un caso misterioso. Resta il fatto della resistenza e della vischiosità di sistemi di potere che imbrigliano le energie positive e fanno dell’Italia un Paese arretrato e semi-feudale.
Scritto da Ulderico Monti il 23/11/2013 alle 17:05
@Giuseppe Torchio (15.30) - M'interessa capirti bene visto che abbiamo fatto un lungo pezzo di strada insieme, tu in Parlamento e io in Regione. Saresti del parere di restare fuori del Pse e di continuare soltanto col gruppo parlamentare "Socialisti e Democratici"?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/11/2013 alle 17:25
@Ulderico Monti (17.05) - Interferenze esterne da parte tua in questo blog? Quasi mi offendi. Il blog è di chi ci scrive e tu hai sempre dato un contributo magari corrosivo ma certamente interessante. Esprimo con nettezza le mie idee ma credo di non aver mai fatto pesare di essere un militante del Pd.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/11/2013 alle 17:29
Beppe, non ho detto questo. mi sono limitato a constatare che c'è un bel casino anche da altre parti. Quando ero al Comitato delle Regioni come amministratore dei Popolari eravamo nel Ppe...poi aprirono a Forza Italia...
Scritto da Giuseppe Torchio il 23/11/2013 alle 18:14
Il punto è che siamo di fronte ad un cambiamento epocale. La dimensione della crisi, le sue ragioni, le risposte da trovare....tutto questo dovrebbe essere al centro della discussione politica. se la politica non si dimostra all' altezza in momenti come questi, se non sa prendersi carico di analizzare, capire, trovare soluzioni che non possono essere in questo caso di colo cabotaggio.... se la politica non fa questo ora, in questo periodo storico allora a che serve ? davvero e' solo un problema di fare parte di un gruppo o no ?
Scritto da Norberto Furiani il 23/11/2013 alle 19:13
Berlusconi, come gli highlander e gli zombi, nello stile più classico di ogni “Caduta dell’Impero”, non demorde, non desiste, non vuole andare in pensione. Senza passaporto non può nemmeno andare fuori dell’Europa, se non utilizzando il metodo della corruzione da lui tanto praticato. In questo dozzinale scenario da pierrot decaduto e rivestito da pulcinella, col cerone che comincia a colare da tutte le parti, il delinquente più famoso del Paese, l’interdetto da ogni carica pubblica, si ritrova accerchiato dalla più decadente corte dei miracoli che si possa immaginare. Niente amici ma solo camerieri furbacchioni e pronti a rubare l’argenteria non appena il meschino si gira dall’altra parte. Nani, ballerine, donnine a tanto al mese, cortigiani e cortigiane senza arte né parte, bighelloni e perditempo pagati con denaro pubblico, sono il tragico corollario che questo fallito ex cantante di nave si ritrova. Vorrebbe scatenare l’iradiddio, ma sta solamente tratteggiando la caricatura finale che, insieme alla foto della Merkel e Sarkozy che lo sbeffeggiano, troverà posto alla sua voce nei libri di Storia. In quella sezione che viene chiamata spazzatura della Storia, tragica sì, ma spesso canzonatoria, vicino ai tanti Ceausescu e Gheddafi che nei secoli hanno dimostrato la loro insufficienza a governare. Ha voluto imitare i grandi, ma nemmeno il tacco 10 che porta abitualmente è riuscito ad alzarlo tanto per consentirgli di entrare nel club mondiale della rispettabilità. Venti anni persi tra regali di specchietti e collanine come gli esploratori da barzelletta. E tutta una generazione, come la nostra, sgomentata dalla presenza di questo ciarlatano che avrebbe venduto anche sua madre. E il futuro? I guitti non finiscono mai, il successore è già pronto con un’enfasi diversa nella retorica (il quasi ex senatore raccontava a tutti che avrebbe arricchito il Paese … stampando carta moneta, mentre il nuovo avanzato dall'avanspettacolo – la ribalta è ormai la scuola della politica – strombazza di impoverimento generale), ma uguale nella sostanza: acchiappare i voti per la propria vanità personale e poi metterli nel congelatore.
Scritto da Sic Est il 23/11/2013 alle 19:47
Faccio i miei sinceri complimenti al post di @Sic Est, sottoscrivo tutto, fino alle ultime 2 righe. Nessuno potrà eguagliare il Caimano. Il mio Paese è già stato da lui ferocemente assassinato, nel corpo e nell'anima. L'unica speranza è "tentare" la ricostruzione. Con chi? Confesso di non avere certezze. Che Dio ci assista!
Scritto da robinews il 23/11/2013 alle 21:42
Sulla "disperazione del "fu" senatore e cavaliere ha già scritto molto bene @Sic. Est. Da parte mia vorrei solo sottolineare dove è andato a sbattere quello senza quid. Senza rendersi conto della commedia degli "autoinganni" in cui è caduto, oggi colpito da un grande impeto "filiare" ha detto che il Cav. è RIMASTO VITTIMA DI UN'AGGRESSIONE DI ESTREMISTI (sic). Poverino, in 20 anni non ha ancora capito che l'unico estremista ed eversore (il vero capo) era suo padre. Davvero senza "QUID".
Scritto da robinews il 23/11/2013 alle 21:54
Domani arriva il giorno della convenzione. Pittella, il 4° classificato con il 6% ha aperto una "linea di credito per Renzi". Tra i 3 candidati, 2 vengono dalla "1^ Leopolda". Cuperlo se ne faccia una ragione, il nuovo PD è già iniziato! Ora speriamo che finiscano subito anche le "maleintese". Sperem.
Scritto da robinews il 23/11/2013 alle 23:44
Approvo i commenti di @SicESt e @Robinews. Dopo 20 anni di "guerra civile"(il Caimano è riuscito a spaccare l'Italia aizzando i suoi contro gli altri per i suoi "nobili" fini, quelli di riempirsi le tasche) speriamo che subentri un clima se non proprio di riappacificazione almeno di tolleranza e di rispetto reciproco, ed una RICOSTRUZIONE NAZIONALE per riparare i danni lasciati dal suo rovinoso passaggio. Il P.D. dovrà essere in prima linea per il RISORGIMENTO materiale e morale di questo paese
Scritto da giovanni dotti il 23/11/2013 alle 23:51
In un mondo pieno di disperazione ogni tanto ci sono anche delle buone notizie che suscitano qualche speranza. In Siria l'intervento armato americano non c'è stato (avrebbe aiutato Al Qaeda), oggi l'accordo con l'Iran sul nucleare, chissà se arriverà anche un accordo europeo sull'economia che seppellisca l'immonda politica economica dell'austerità. PS, dedicato alle anime "comprensive e timide" del CSX che hanno voluto le "larghe connivenze" non lo sapevano che con il Cav. finiva così?
Scritto da robinews il 24/11/2013 alle 08:16
Lo spudorato ha ordinato ai suoi di scendere in piazza mercoledì a manifestare contro il voto del Senato. Perché anche noi cittadini comuni non facciamo altrettanto davanti ai tribunali, muniti di bandiere tricolori, manifestando solidarietà alla magistratura insultata ed offesa ed a difesa della democrazia minacciata da quest'uomo che è un "cancro del sistema democratico".
Scritto da L.V. il 24/11/2013 alle 09:07
@Norberto Furiani (19.13) - Hai ragione, Norberto. La partecipazione ad un partito europeo non è affatto risolutiva. Siamo noi che dobbiamo levarci la corda dal collo. Ma non possiamo dimenticare che l'Europa si occupa di noi giornalmente. Se potessimo contare di più dentro un forza politica della quale non ci sentissimo ospiti ma protagonisti sarebbe meglio e potremmo dare il nostro apporto per modificare ciò che non va in questa grande famiglia europea.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 24/11/2013 alle 09:23
Vedo che pochi sottolineano la necessita'del RISORGIMENTO MORALE, premessa indispensabile anche per quello"materiale".La Chiesa col nuovo Papa comincia a dare segni di rinnovam.,approfittiamo di questo momento storico favorevole e delle sinergie che possono scaturire tra Religione e Politica per invertire la rotta e convergere insieme verso obiettivi di maggiore giustizia sociale e contrasto al liberismo selvaggio che sta avvelenando il mondo.E'utopia?Magari,ma e'anche sano pragmatismoebuonsenso
Scritto da giovanni dotti il 24/11/2013 alle 10:10
Ho visto questo stesso articolo questa mattina su La Prealpina. E' una buona analisi, spero che il Pd si muova e faccia una scelta precisa verso il Pse. Se il centrodestra si riorganizza con o senza Berlusconi diventa un pericolo anche per le prossime elezioni europee e nazionali.
Scritto da Lupus il 24/11/2013 alle 11:45
@Giovanni Dotti (10.10) - Penso che una parte rilevante dei commenti abbia dentro la necessità del risorgimento morale come tu lo definisci. Dovrebbe riguardare anzitutto la politica ma essere sentito dalla società intera che in democrazia i partiti largamente riflettono.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 24/11/2013 alle 12:31
@Adamoli mi sembra troppo ottimista:se anche negli "aficionados"di questo bog traspare un sano sentimento di rinnovamento morale, questo mi sembra ancora troppo tiepido nella società e sopratutto nei partiti,e in particolare nel PD,che dovrebbe mostrare maggiore rigore e incisività su tante questioni sia a livello nazionale che locale, senza(quasi sempre)avvallare decisioni prese da altri in nome di un opportunismo tattico che la gente poco capisce e che va a vantaggio esclusivo della Dx.conserv
Scritto da giovanni dotti il 24/11/2013 alle 13:03
Il riscatto morale della politica è ineludibile. Dobbiamo presentarci con "facce nuove" che non abbiano compromissioni con i vari poteri del passato. Leggo che la macchina del fango sta già scaldando i motori e sono motori molto potenti. Mi auguro che le facce nuove che si presentano al congresso del Pd, non abbiano "scheletri nell'armadio".Altrimenti, è il caso di dirlo: si salvi chi può.
Scritto da Angelo Eberli il 24/11/2013 alle 15:46
Caro Giuseppe, piu' che pensare dove e come iscriverci in Europa pensiamo a dare un volto vero, nuovo a questo pd che oltre ad una "fusione a freddo" assomiglia semore piu'alla sopravvive.za delle consunte propaggini del veccio DS/PC.
Scritto da Santino Rossi il 24/11/2013 alle 18:35
Bastava sentire Cuperlo oggi.......
Scritto da Santino Rossi il 24/11/2013 alle 18:36
@Adamoli 9,23. Il nostro apporto, a mio avviso, lo daremmo meglio con persone perbene e competenti. E' questo il problema principale, in Europa ed in Italia. Hai visto, ad esempio, la Comi? Una europarlamentare! Dovremmo smetterla, anche dalla nostra parte, di mandare in Europa - in Parlamento, ma anche negli uffici - personaggi del genere. Poi, potremmo pure discutere dell'adesione all'uno o all'altro gruppo.
Scritto da domenico nitopi il 24/11/2013 alle 19:06
Avrei molte cose da dire, cerco di fare una sintesi. Ogni grande periodo della storia si fonda su una filosofia di pensiero solida. L'illuminismo, il positivismo, ad esempio, hanno supportato passaggi importanti. Il pensiero dominante cartesiano ci insegna che conosciuta la regola di funzionamento, l'uomo può disporre e controllare la natura per aumentare il benessere. Si è presa una piega esagerata e si sono fatti danni. Si è distribuito male o "alleggerito" qualcuno a favore di altri, più forti o feroci. Si è applicato il concetto anche alla finanza, che è fuori controllo. Penso che il traino della vecchia Europa debba, oggi, rinnovarsi soprattutto per i progressisti e prendere la strada della politica eco-sociale. L'uomo, quindi, non risulta padrone ma parte della natura. Non è consumatore di cose e relazioni, ma è costruttore di dialogo e pace. Far parte di un gruppo importante a livello europeo è utile per l'azione politica e per cercare di fare il lievito dell'impasto. Serve una base comune solida per concordare la linea a livello europeo e applicarla a livello nazionale. Ripeto, per me è quella eco-sociale, con lo scopo di fondere il meglio delle nostre tradizioni e rinnovarle. Progredire insieme per l'Europa dei popoli, non della finanza. Con dei limiti di indebitamento legati al periodo in cui si vive (il famigerato 3% è poco, ora. Quando Francia e Germania lo superarono era anche eccessivo). Condividere le spese per le grandi infrastrutture. L'Europa che mette in comune le risorse naturali in maniera sostenibile, sfruttando le potenzialità locali. Esempio: il solare nel sud, il vento nel nord. Che si interconnette. L'Europa delle culture locali e delle minoranza tutelate. Dell'agricoltura di qualità e dell'innovazione tecnologica. Un'Europa in cui nessuno finisca nella situazione greca, intesa come trucchi sui conti e ricadute sulla povera gente. Sotto un certo livello non si deve poter andare. Anche come sanità e scolarità. Un'Europa capace di essere umana. Sono zio di quattro bambini, due di 6 anni, due di 4 e voglio che loro ed i loro coetanei, da adulti, guardandosi indietro, dicano:"però, i nostri vecchi, erano conciati ma ne sono venuti fuori".
Scritto da FrancescoG. il 24/11/2013 alle 19:46
@FrancescoG.(19.46) - Ci tengo a dirti che condivido in toto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 25/11/2013 alle 10:24
@ Giuseppe Adamoli. Lo sapevo che siamo sulla stessa nave ;-) Grazie Giuseppe della considerazione. Un caro saluto.
Scritto da FrancescoG. il 25/11/2013 alle 10:31
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