Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 4/12/2013 alle 09:03


Un lettore mi ha chiesto se sono per il sistema proporzionale o per il bipolarismo. Un dilemma che posto così non ha senso.
In tutta la Prima Repubblica vigeva il proporzionale e vi erano due soli poli. Quello vincente e governante attorno alla Dc e ai suoi alleati, l’altro di opposizione attorno al Pci. I governi cambiavano spesso ma il sistema politico era stabile.
Il fatto è che i due poli convergevano al centro diversamente da quanto successo nella Seconda Repubblica (termine giornalistico). Qualcuno mi dirà che questo giudizio è valido per la Dc ma non per il Pci. In realtà pur la sua dura contrapposizione al governo il Pci era un partito delle Istituzioni, aveva dato un contributo importante alla Carta costituzionale, governava in molti territori, aveva combattuto il terrorismo rosso, non sopportava gli “estremismi infantili”.
Nella seconda Repubblica, tolto il proporzionale e instaurato il sistema maggioritario (teoricamente funzionale al bipolarismo) i poli hanno fallito sul piano del governo e della stabilità politica. Berlusconi e Bossi invece di convergere su un dialogo costruttivo con tutti hanno spinto verso la divaricazione degli schieramenti.
Da parte sua il centrosinistra per vincere le elezioni ha imbarcato tutti soprattutto a sinistra. Così Bertinotti ha affondato Prodi nel 1998 ed altre frange estreme lo hanno emulato nel 2008 abbattendo lo stesso Prodi che aveva costruito un’armata Brancaleone.
Potrebbe sembrare che io parteggi per il proporzionale e invece è il contrario. Va cambiato il bipolarismo di guerra di questi vent’anni che ha prodotto numerosi partitini oltre al terzo polo di Grillo e va combattuta la frammentazione.
Nel quadro odierno il proporzionale sarebbe il suggello alla palude politica e alla mancanza di chiarezza. Verrebbero premiate le furbizie di chi non si colloca né di qui né di là solo per lucrare il vantaggio di soccorrere il vincitore facendosi lautamente pagare in posti di potere. Le coalizioni di governo, molto ampie e confuse, sarebbero probabilmente la norma.
Sapere chi ha vinto e chi ha perso col proporzionale diventerebbe molto difficile. Per questo ritengo preferibile un sistema elettorale che con un giusto premio di maggioranza sappia comunicare la sera stessa delle elezioni chi ha il diritto-dovere di governare.
PS  - Oggi vedremo cosa deciderà la Corte costituzionale sul Porcellum. In ogni caso sarà necessario e urgente l’intervento del Parlamento.

Commenti dei lettori: 50 commenti -
Ho dovuto leggerlo due volte ma ho capito anch'io. Però l'idea del sistema proporzionale mi piace ancora.
Scritto da Cittadina cattolica il 4/12/2013 alle 09:45
Proporzionale con soglia di sbarramento al 4% e sfiducia costruttiva. Un sistema efficace ed efficiente x garantire rappresentatività.
Scritto da Valter Grossi il 4/12/2013 alle 10:28
La cosa più semplice per la governabilità sarebbe sopprimere il Senato o dare anche al Senato lo stesso premio di maggioranza della Camera. Oggi avremmo il governo del Pd invece delle larghe intese.
Scritto da Lorenzo L. il 4/12/2013 alle 10:46
Entrambi i sistemi, proporzionale o maggioritario, non supportati da una LEGGE ELETTORALE tarata sul sistema scelto (sbarramento, soglia per fare scattare il maggioritario e, se non raggiunta, il ballottaggio), sono destinati all'ingovernabilità.
Scritto da Sic Est il 4/12/2013 alle 10:50
@Valter Grossi 10.28) - Fino a 4/5 anni fa pensavo anch'io che il sistema tedesco che tu evochi fosse il migliore. Poi mi sono convinto che in Italia complicherebbe il nodo della formazione del governo, che ogni partito potrebbe dichiarare di aver vinto o di non aver perso, che il metodo Scilipoti non riguarderebbe più una persona ma interi partitini che potrebbero raggrupparsi per raggiungere il 4% e dividersi subito dopo. Detto questo sono convintissimo che la crisi italiana ha molto più a che fare con la politica e con i partiti che con i sistemi elettorali. Questi possono solo dare un aiuto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 4/12/2013 alle 11:25
@Sic Est (10.50) - In questo post m’interessava chiarire (a mio modo) il concetto di bipolarismo con qualche cenno storico. Sul piano concreto sarei per un doppio turno con il ballottaggio come ho più volte scritto. In questa maniera il premier avrebbe una fortissima legittimazione popolare. Anzi, io sarei per il semi-presidenzialismo francese ma parlarne oggi avrebbe solo un significato accademico.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 4/12/2013 alle 11:29
Credo ormai che un'articolazione delle forze in termini europei: socialisti, liberali e conservatori (populismi vari a parte) sia l'unico modo per salvaguardare il pluralismo culturale.
Scritto da Valter Grossi il 4/12/2013 alle 12:05
Io sono più propenso all'idea di costruire un nostro sistema elettorale senza scopiazzarlo da altri paesei, il sistema elettorale rappresenta le caratteristiche della popolazione e del paese stesso, copiarlo rischia di diventare la peggiore delle cose, sono d'accordo sul fatto che la crisi italiana sia una crisi partitica, ma la domanda è:"se i partiti decidono la legge elettorale e la crisi del sistema politico italiano è partitica, come se ne esce?"ciò che ci differenzia rispetto ad altri paesi europei è la nostra totale mancanza di concezione dello Stato e delle istituzioni annesse, in Germania infatti la sfiducia costruttiva funziona bene perchè hanno un altro tipo di elite politica...
Scritto da Massimo Gugliotta il 4/12/2013 alle 12:14
@Massimo Gugliotta, perchè? Una bella soglia di sbarramento al 5% e l'impossibilitò di fare unioni strane che evitino ai più piccoli di bypassare lo scoglio...
Scritto da Enzo Longhi il 4/12/2013 alle 12:22
@Enzo Longhi, ma enzo c'era già sta roba col mattarellum, anzi li c'era pure il recupero su scala nazionale dei resti
Scritto da Massimo Gugliotta il 4/12/2013 alle 13:24
Tranquilli tutti. Il sistema proporzionale non esisterà più. Mi sembra evidente che viste le posizioni (e gli interessi concreti) delle varie forze politiche AVREMO PRESTO UN SISTEMA MAGGIORITARI A DOPPIO TURNO E IL SUPERAMENTO DEL SENATO. Sulle soglie di sbarramento anche questa ci sarà ma credo che sia importante salvaguardare il diritto di tribuna e accesso per le forze minori.
Scritto da robinews il 4/12/2013 alle 13:46
@Gugliotta. No, il matarellum e' un'altra cosa..., io sto proprio pensando ad un proporzionale serio, che dopo le fallite esperienze dei vari uninominali, misti o meno misti, che hanno solo creato tutti sti casini (ogni riferimento alle persone è casuale) ricostituirebbe la presenza di partiti realmente rappresentativi e in grado di costruire governi di coalizione (perchè anche con il falso uninominale di questo si è sinora trattato) in grado di trattare programmi seri (anche se su questo, conoscendoci ho i miei dubbi che si riescano ad elaborare). Della serie che in effetti io non credo che il problema stia nel sistema elettorrale. Diciamo che esso è sempre stato una sovrastruttura e noi l'abbiamo considerato, erroneamente, la struttura del sistema democratico. La vera struttura, o stortura, sono gli italiani. Pessimismo? Già
Scritto da Enzo Longhi il 4/12/2013 alle 13:50
Violante disgustato dal PD , "NON HA SAPUTO GARANTIRE I DIRITTI DI DIFESA DI BERLUSCONI" (sic!). Io disgustato da Violante e c'era chi lo voleva presidente della repubblica. Ho detto che se El Chiva arriva grande secondo mi iscrivo al PD, se nel PD c'è Violante IO NON CI SARO' MAI!
Scritto da robinews il 4/12/2013 alle 13:58
Mi scuso se torno, ancora, sulla abolizione del Senato. Riassumendo, sarebbe sostituto da una Camera delle Autonomie, non elettiva, composta da soggetti istituzionali regionali, senza compenso aggiuntivo. Non mi pare logico, francamente, che si possano cumulare due cariche istituzionali e neppure sullo stesso territorio. Già si fa fatica a farne uno, e bene, di lavoro, al di là di quello che possano pensare gli esperti tedeschi. Non mi pare logico neppure sotto il profilo (segue)
Scritto da domenico nitopi il 4/12/2013 alle 14:20
Penso che oramai se lo chiedano tutti: ma se anche chi ha scritto la legge elettorale la critica e se tutti, TUTTI, dicono che va cambiata chi è cosi potente da impedire che si possa cambiare? O forse, come al solito, ci prendono in giro?
Scritto da Alessandro Milani il 4/12/2013 alle 14:24
(segue) dei pretesi risparmi, considerato che i nuovi senatori non li pagheremmo (in teoria, sapessi le spese per trasferte). Se vogliamo risparmiare mi pare più logico dimezzare, invece, il numero dei parlamentari (250 per Camera), ragionare semmai sul bicameralismo imperfetto, eliminare privilegi, portaborse e pensioni francamente ingiustificate. Fin qui la logica. Per non dire, ripeto, della realtà politica europea che non presenta, chissà perchè, una consimile situazione di monocameralismo.
Scritto da domenico nitopi il 4/12/2013 alle 14:26
@Milani, propendo per la seconda.
Scritto da Massimo Gugliotta il 4/12/2013 alle 15:55
Torno sul post e sulla discussione di ieri. E' una vergogna che la Cgil Pensionati abbia spedito per posta a centinaia di migliaia di associati l'invito a votare Cuperlo. Non solo la Cgil è un sindacato conservatore che frena ogni cambiamento ma interviene anche nei fatti interni e a sostegno dei vari candidati del Pd. FATE SINDACATO E NON POLITICA DI PARTITO.
Scritto da Giorgio S. il 4/12/2013 alle 16:00
Domenico Nitopi (14:26). SENATO: avrebbe una sua funzione se fosse trasformato, con una apprezzabile sforbiciata, da Camera legiferante a Camera proponente (anche recependo richieste di legge da parte di gruppi di persone) e di Consultazione obbligatoria ma non vincolante (dicevo l’altro giorno una istituzione a metà strada tra CNEL e Consiglio di Stato che potrebbero essere eliminati senza rimpianti per nessuno) formata da un numero di rappresentanti delle Regioni (90% eletti o proposti dalle Regioni e il resto dal Capo dello Stato). Oggi serve solo per fare giocare a rimpiattino i politici e per allungare i tempi di elaborazione e approvazione delle norme. Per il numero credo che 100 (tassativo e non a fisarmonica) siano già tanti.
Scritto da Sic Est il 4/12/2013 alle 16:34
@Alessandro Milani (14.24) - La mia idea, che ho già espresso sul blog con franchezza, è che l’anno scorso c’era davvero la possibilità di cambiare la legge elettorale. Non s’è fatto nulla anche perché il Pd aveva pensato di poter guadagnare l’enorme premio di maggioranza al Senato oltre che alla Camera. Gli errori si pagano. Nel quadro politico instabile e pericolante di oggi i partiti sono portati a pensare al proprio interesse. Il caso eclatante è quello di Cinque Stelle che ormai vuole solo le elezioni con questa legge. Oggi la volontà di riforma del Pd è sincera.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 4/12/2013 alle 16:40
@Domenico Nitopi (14.26) - La Camera delle Autonomie non sarebbe formata soltanto dai rappresentanti delle Regioni ma anche dai rappresentanti dei Comuni. Ti ripeto per comodità di chi ci legge ciò che ho scritto questa mattina nella precedente discussione. Le nostre opinioni hanno pari dignità. Soltanto l’evoluzione istituzionale ci dirà qual è la più valida. Grazie per il lungo dialogo che per essere considerato proficuo non deve necessariamente portare a delle conclusioni simili.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 4/12/2013 alle 16:42
LA CGIL PENSIONATI DOVREBBE VERGOGNARSI. E' la fotografia di ciò che rappresentano Cuperlo, D'Alema e Bersani: la vecchia ditta che è andata al fallimento.
Scritto da Francesco il 4/12/2013 alle 16:48
IL sistema elettorale influisce sui risultati ma deve adattarsi alle condizioni della società. Se un popolo è disgregato, ha tante sub-culture, non si riconosce in alcuni valori fondamentali i vari sisdtemi non funzionano: il proporzionale moltiplica i partiti ma anche il bipolarismo porta a coalizioni disomogenee. Per ora basterebbero alcuni aggiustamenti in attesa che i partiti riscoprano il "dibattito sulle idee per evitare che tutto si riduca a cionbstrasti personali" (Luigi Granelli)
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 4/12/2013 alle 17:21
"tant fan sempar quel cà voran istess"..così allora avrebbe pensato buona parte del popolo ...e infatti a tutt'oggi ci voleva il tripolare per meglio capire come quel porcellum fosse stato istituito in modo antidemocratico in un sistema degenerato...anche per il finanziamento ai partiti riconfermato..e che se la nuova legge elettorale contemplasse all'insegna dell'equità e non dello sperperio a forfait..allora si che cominceremmo a rimetterci in asse senza troppe sopratasse contornate da melasse
Scritto da zva il 4/12/2013 alle 17:35
Ecco servito il metodo degli accordi "ALLA TEDESCA". Oggi tutti gli organi di informazione riportano di un fantomatico accordo (telefonico) tra Letta e Renzi sulla legge elettorale. Ma Renzi è stato già eletto? Epifani non è più il segretario? Civati e Cuperlo hanno già perso? TUTTO RIDICOLO. Prescindendo dal merito, si pensa davvero di proseguire in questo modo? Quì è necessario un grandissimo VAFF.......... Per fortuna la consulta ha sentenziato che sono "tutti illegalmente dei parlamentari.
Scritto da robinews il 4/12/2013 alle 18:01
PORCELLUM: Se la notizia è vera la legge del dentista fallito della lega è stata bocciata in un paio di parti: premio di maggioranza a chi prende un voto in più e mancanza del voto di preferenza.
Scritto da Sic Est il 4/12/2013 alle 18:02
Egregi amici e compagni "TUTTI", Napisan, Alfetta e Cuperli vari compresi, COME LA METTIAMO CON L'IPOTESI DI ELEZIONI NEL 2015 dopo la sentenza dell'Alta Corte che ha bocciato il porcellum? C'è d'avvero qualche intelliggentone che pensa che si possa andare avanti con questo parlamento ILLEGGITTIMO COSTITUZIONALMENTE PER ANCORA 2 ANNI? Il mio caro CIVATI è stato l'unico a dire con chiarezza LEGGE ELETTORALE ED ELEZIONI A MARZO 2014. Ormai è forse troppo tardi, STANNO GIA' VENENDO A PRENDERCI!
Scritto da robinews il 4/12/2013 alle 18:17
Caro Giuseppe, condivido molte delle battute che hai inserito nel post e nelle risposte che fino ad ora hai dato. Il proporzionale è stato l’architrave se non pietra angolare della prima Repubblica. Lo è stato per scelta approfondita e lungimirante dei padri costituenti che, dovendo costruire una Repubblica capace di far entrare le masse in uno Stato che in precedenza le aveva estromesse e limitate le libertà con la dittatura, si mossero per dare la massima rappresentatività possibile. Questo sforzo ha funzionato in decenni di scontro ideologico, di scontro est/ovest, di tensioni e di ricostruzione. Una vulgata abbastanza banale, ma molto presente sia nelle elitè economiche sia in una certa sinistra ( radical-chic ) ha sempre accusato la prima Repubblica di instabilità governativa. Mai affermazione fu così banale e politicamente analfabeta. I governi cambiavano perché si adattavano, in una epoca di democrazia bloccata, ai mutamenti che avvenivano nella società e tra le forze politiche che la rappresentava. Dunque la linea politica nella prima Repubblica era certa e immutabile e subiva aggiustamenti solo per adattarsi ai cambiamenti. Questo ha fatto si che le tensioni sociali nel nostro Paese potessero essere governate e assorbite e che il più grande partito comunista dell’occidente potesse svolgere la sua attività politica e concorrere al bene del Paese senza ricorrere a svolte autoritarie, svolte che nei decenni scorsi vedemmo, invece, in Grecia o nei paesi sudamericani. Su tutto questo evidentemente ha giocato un ruolo importante la classe politica uscita dalla resistenza, quella formatasi poi successivamente, negli anni della ricostruzione e sicuramente un sistema elettorale capace di includere e non di emarginare. Questo il lato positivo del proporzionale. Ora la domanda è se un sistema del genere senza soglie di sbarramento, in epoca di globalizzazione dove si è costretti a decisioni veloci per rispondere ai mutamenti, in epoca dove la gente non è più divisa su processi ideologici, ma anzi li aborre, dove, paradossalmente, si chiede di partecipare, ma di non essere troppo “disturbati” dalle proprie attività, dove si vuole semplificazione tanto da ridurre la “riflessione” a 140 caratteri, dunque la domanda è se un proporzionale puro può rispondere ancora ad esigenze così diverse rispetto a quelle che si aprirono dopo la liberazione. Personalmente ho sempre guardato con fiducia al modello tedesco anche se oggi ho qualche dubbio. Ho dubbi perché non vedo una classe politica in grado di sedersi intorno ad un tavolo e fare quello che hanno fatto ora SPD, CDU e CSU in Germania. Non vedo partiti politici capaci di progettare il futuro e di rappresentare una speranza. E non vedo neanche un popolo capace di dire no al populismo emergente. Comincio a pensare che si debba giocare la carte, veramente, del doppio turno o del maggioritario secco. E lo penso prescindendo dal fatto di non essere a favore di una democrazia semipresidenziale come quella francese,affascinante, ma, forse, per noi, troppo muscolare. Un sistema parlamentare può mantenersi anche con una legge elettorale così fatta. Inghilterra, Spagna per citarne alcuni ci insegnano come questo sia possibile. Così come sono d’accordo nella necessità di rompere il circolo vizioso del bicameralismo perfetto e della trasformazione, finalmente, del Senato nel Senato delle autonomie senza necessità di fiducia vincolante al Governo. Ora, io credo che il PD possa giocare una partita importante e penso che dopo l’8 dicembre vedremo un nuovo Segretario ( Renzi ) portare avanti un accordo con Letta e Alfano per costruire un percorso in grado di fare queste prime riforme di stabilità del sistema politico. L’alternativa è la fine della secondo Repubblica e un pericolo caos dove non solo noi saremmo spazzati via, ma anche il Paese e ogni cultura politica degna di questo nome.
Scritto da roberto molinari il 4/12/2013 alle 18:37
Presentarsi alle elezioni con "armate brancaleone" come tu rammenti che Prodi fece nel 2008 (come fece la destra mettendo insieme dagli estremisti fascisti fino a CL, ammesso che CL fosse la componente più centrale) è la naturale conseguenza di un sistema maggioritario: se vuoi vincere raccatti voti ovunque! Ma parlare solo di "maggioritario o proporzionale" non è sufficiente: ambedue necessitano di correttivi e ambedue potrebbero essere validi (dipende appunto dagli indispensabili correttivi)
Scritto da bm il 4/12/2013 alle 19:02
Oggi ho parlato seriamente con mia figlia che è all'estero dove sta benissimo. Io sto molto male in Italia dove tutto è illegale, illegittimo. incostituzionale. Lo stato, le istituzioni sono "occupate" da abusivi incostituzionali. Dalle ore 16 il mondo (si tutto il mondo) sa che il potere nel mio paese è gestito da rappresentanti illegittimi e incostituzionali, dal colle in giù. A mia figlia ho detto di darsi da fare per trovarmi una sistemazione dalle sue parti. ME NE VADO DALL'ITALIA INFAME.
Scritto da robinews il 4/12/2013 alle 19:17
Giuseppe,apprezzo che tu abbia detto che è la crisi della politica la cosa più importante da risolvere, anche se avere una buona legge elettorale aiuta molto. Ma se un paese è disgregato ( Massimo Fiori ) anche la legge elettorale può far poco. Sul piano pratico la decisione della Corte ha mutato di molto le cose: Renzi aveva detto che con 300 deputati poteva dettare la linea al governo, e adesso? Non pensi che sia indispensabile un accordo serio con Letta ed Alfano? Non accordo tedesco però
Scritto da mario diurni il 4/12/2013 alle 20:03
Mi stupisce che ci sia chi si stupisce dell'ingerenza della Cgil nella vita interna del Pd. L'hanno sempre fatto ritenendo che il Pd fosse la continuazione del Pci.
Scritto da Maurizio il 4/12/2013 alle 20:28
Non credo che il Parlamento, così come è, sia incostituzionale, anche perché una legge dichiarata tale non distrugge gli effetti giuridici di quanto già avvenuto. Detto questo non è politicamente corretto basarsi su questo tecnicismo giuridico: occorre subito fare una LEGGE ELETTORALE (per carità niente suggerimenti da Calderoli) e andare al voto nel 2015. La salvezza del PD, oltre che dalla elezione di Renzi, potrebbe avvenire utilizzando proficuamente questo tempo per il bene del Paese.
Scritto da Sic Est il 4/12/2013 alle 20:48
Civati a Otto e Mezzo,molto debole, come farebbe uno così a guidare il Pd? Meglio cento volte Cuperlo.
Scritto da Lupus il 4/12/2013 alle 21:25
@Sic Est, 20,48, non credi che il parlamento così come è NON SIA INCOSTITUZIONALE? Scusa ma la sentenza dell'Alta Corte c'è stata o no? Mi capita spesso di credere di vivere in un paese "all'incontrario". In questo caso credo che stiamo raggiungendo il massimo del massimo. @Lupus 21,25, Clap, clap, clap. Già rimosso che c'è anche Renzi? Come ti capisco, per te Renzi ha già vinto, resta la paura di non arrivare neanche secondo? Come ti capisco, SAREBBE LA FINE DI TUTTO. Hasta siempre El Chiva"!
Scritto da robinews il 4/12/2013 alle 21:41
@Adamoli, ma intende perciò verso un sistema semi presidenziale?
Scritto da Massimo Gugliotta il 4/12/2013 alle 22:31
Vi sorprendono i pensionati della Cgil? La Fiom si comporta come un partito dentro la stessa Cgil e fa politica più che sindacato.
Scritto da Fab il 4/12/2013 alle 23:25
Dal Corriere di Oggi: “La Corte, comunque, ha già detto la sua su questo aspetto della sentenza che «è destinata a non avere effetti sugli attuali parlamentari» La sentenza, «sarà cogente solo dopo la pubblicazione delle motivazioni e vengono fatti salvi gli effetti di legge per il passato»”. Mi sembra che il testo riproduca il principio generale di temporizzazione della validità delle norme (di tutte le norme giuridiche del mondo democratico) i cui effetti sono per il periodo successivo e mai per il passato (tranne il caso di sanatorie e comunque quando la norma stessa ne fa specifico riferimento e mai per quelle di carattere penale). Se invece si pensasse ad una delegittimazione che va all'indietro sarebbe un vero cataclisma istituzionale (il Paese di Grillo tanto per intenderci) dove quanto fatto negli anni di vigenza del porcellum sarebbe delegittimato. Vale a dire crollerebbe tutto, bisognerebbe passare ad una fase di ricostruzione giuridica del Paese. Al limite anche i Giudici Costituzionali, eletti da un Parlamento e da un Presidente della Repubblica incostituzionali, sarebbero delegittimati. Mi sembrano quei sofismi con i quali si dilettavano i greci, una specie di “Paradosso del Mentitore” di Epimenide di Creta (VI secolo A.C). O la visione di un cane che si morde la coda e di un serpente che ingoia se stesso dalla parte terminale.
Scritto da Sic Est il 5/12/2013 alle 09:05
Sul sistema elettorale mi trovo molto in linea con Adamoli.
Scritto da Alessandro Duina il 5/12/2013 alle 09:06
Che Paese stercorario che siamo! La legge n. 270 del 21 dicembre 2005 determinò il "porcellum". Otto anni dopo la Corte Costituzionale lo dichiara incostituzionale. Otto anni! Che fetore di morte civile...
Scritto da ulderico monti il 5/12/2013 alle 09:27
@Massimo Gugliotta (22.31) e @Altri lettori - No, il doppio turno con ballottaggio di cui ho parlato in alcuni commenti non sarebbe un sistema presidenziale il quale richiederebbe una profonda revisione della Costituzione. Si tratterebbe di una premiership scelta e condivisa dal popolo degli elettori. Se non si approvasse una legge di questo tipo sarebbe meglio ritornare alle urne con il Mattarellum con tutti i suoi limiti. Quando e con chi? si sono domandati tanti @commentatori. Nella primavera del 2015 e con l'attuale maggioranza se si riuscirà a rinegoziare un programma che comprenda le riforme economiche e istituzionali più urgenti e necessarie.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 5/12/2013 alle 09:30
@Sic Est (09.05) - Condivido la sostanza del tuo intervento. Prima ancora che interpretazione giuridica è puro buon senso politico e istituzionale. Ne riparlerò.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 5/12/2013 alle 09:41
Se il proporzionale "sarebbe il suggello della palude politica dove nessuno ha vinto e ha perso. Le coalizioni di governo, molto ampie e confuse" ....come mai il maggioritario ci ha regalato prima il governo dei tecnici (?) e poi il pantano delle largheintese (ormai ristrette)?
Scritto da Rocco Cordì il 5/12/2013 alle 10:14
Nessun sitema elettorale salva un sistema politico in marcescenza.
Scritto da Adria Bartolich il 5/12/2013 alle 10:34
@Ulderico Monti. La Corte costituzionale ha deciso sette anni dopo perché qualcuno ha presentato un ricorso. Almeno questo è normale mentre l'inadempienza dei partiti è colpevolissima.
Scritto da G.G. il 5/12/2013 alle 11:35
Buon senso politico e istituzionale deve considerare la sentenza dell'Alta Corte "NON INVALIDANTE" la rappresentanza politica e istituzionale?No caro @Adamoli. Prima ancora che di ordine "giuridico" più o meno (meno) valido resta l'immoralità criminale di chi ha "ucciso" la democrazia in Italia. I responsabili ci sono con nomi e cognomi. Prima di morire spero di vederli alla sbarra, 1° tra tutti Napisan. Totalmente d'accordo con @Monti 9,06, che fetore stercorario e di morte civile!
Scritto da robinews il 5/12/2013 alle 11:41
La sgangherata Italia: Germania pensaci tu! / La gemebonda democrazia italiana si trascina sotto il gravame della propria sgangheratezza. A nulla valgono le presunte nobili origini, l'ostentazione della Costituzione “più bella del mondo” e soprattutto l'esser “nata dalla Resistenza”. Che per la sua parte più agguerrita - quali furono le Brigate Garibaldi (e ancor mi commuovo...) - avrebbe dovuto sboccare in una “democrazia popolare” di staliniana osservanza. Per nostra buona sorte dal 1945 al 1989 fummo Paese di frontiera, necessario alla strategia USA. Sotto la tutela americana conoscemmo sviluppo e benessere, il “miracolo economico”, ma il destino volle che la nostra determinante importanza strategica finisse nel 1989, con la caduta dell'URSS. Trascurati dai precedenti tutori, il sistema italiano degenerò e iniziò la lenta inesorabile decadenza economica politica etica. Assistiti dalla nostra buona stella, abbiamo trovato un nuovo tutore, esigente e severo più del precedente, ma disposto a prendersi carico delle nostre debolezze. La Comunità europea, con l'egemonia di fatto della Germania, ci assiste ci guida ci rimprovera. Abbiamo avuto così la possibilità – dal 1989 ad oggi - di dedicarci ai nostri ludi gioiosi dello spreco di risorse, di trastullarci con il sistema politico più inefficiente e costoso del mondo civile, di godere di un sistema giudiziario che con i tempi biblici delle sue decisioni, in pratica non pratica la giustizia. Ma a turbare il carnevale italico giungono i “CONTRACTUAL ARRANGEMENTS”, cioè gli accordi contrattuali che prevedono impegni vincolanti ad attuare le direttive europee. La Germania – che ha escluso emissioni di eurobond o altri esborsi per aiutare Paesi UE in difficoltà – insiste su accordi bilaterali vincolanti. Il parere favorevole alla linea tedesca è emerso dalle trattative bilaterali tra Roma e Berlino, in cui l'ottimo Letta ha accolto la linea Merkel, in vista del vertice UE il 19 e 20 dicembre a Roma. Con una ulteriore cessione di sovranità si auspica che la sgangherata Italia ritrovi almeno una parvenza di decenza.
Scritto da ulderico monti il 5/12/2013 alle 11:45
@Rocco Cordì (10.14) - Risposta breve alla tua domanda complessa: perché la società è frazionata in tante culture diverse e non ci sono più i grandi partiti che nei primi 40 anni di Repubblica svolgevano una funzione di coesione sociale e politica. Perché negli ultimi vent’anni abbiamo avuto un bipolarismo che invece di essere dialogante come tutti quelli che funzionano è stato di contrapposizione feroce anche sulle questioni costituzionali ed istituzionali. Perché il governo Monti è stato l’esito del fallimento della coalizione Berlusconi-Bossi e il governo Letta l’esito di un pareggio elettorale. Perché qualunque sistema elettorale può essere un supporto valido alla buona politica ma non sarà mai risolutivo della crisi politica. In questa situazione il proporzionale potrebbe estremizzare la malattia rendendola quasi incurabile.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 5/12/2013 alle 11:50
@ G.G. il 5/12/2013 alle 11:35 . Lo so: qualcuno ha presentato ricorso, mi pare, 4 anni fa. Se invece di correr dietro ai ludi erotici di B. si fosse guardato alla condizione del Paese.... Il fetore di morte civile si acutizza ancor di più.
Scritto da ulderico monti il 5/12/2013 alle 11:57
Giuseppe, non sono così pessimista sul proporzionale,con opportune correzioni, come alte soglie di sbarrammento etc. Il ritorno al Mattarellum non è possibile, a questo punto è indispensabile un accordo serio tra le forze politiche che reggono il Governo. Certo si è verificato quello che Renzi temeva di più, ma anche lui deve imparare a mettere da parte i tornaconti personali, se vuole diventare un leader credibile, non soltanto un uomo di partito. Se il PD è disponibile,l'accordo è possibile
Scritto da mario diurni il 5/12/2013 alle 12:17
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