Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 1/9/2008 alle 15:48

Mi è stato chiesto che cosa penso della decisione di Stefano Tosi di esporre il crocefisso nel suo ufficio di Segretario provinciale del PD. La notizia è stata pubblicata con notevole rilievo dalla Provincia di Varese di ieri 31 agosto accompagnata da due interviste con opinioni diverse. Qualcuno vuole anche sapere se io e il Presidente Roberto Formigoni l’abbiamo bene in vista nelle nostre stanze in regione. A questo punto credo utile dare le mie risposte pubblicamente.
Il gesto del Segretario provinciale del PD è evidentemente personale e lo rispetto se non coltiva, come credo, strumentalizzazioni politiche. Farebbero solo confusione. Siamo oltre il confronto fra ex Margherita, partito peraltro assolutamente laico, ed ex DS (lo si è visto benissimo alle primarie dello scorso ottobre con esponenti della Margherita che hanno votato in modo diverso). Non servono segni esteriori eclatanti e potenzialmente controversi per favorire una evoluzione positiva nella mescolanza necessaria di militanti e dirigenti. Ciò che serve, guardando al futuro, è l’effettivo rispetto delle varie culture verso una nuova sintesi politica.
Quanto a me, nel mio ufficio di Presidente della Commissione Statuto al Pirellone, ho le tre bandiere: italiana, europea e lombarda e non ho il crocefisso. Ho invece dei quadri con le Cappelle del Sacro Monte di Varese portati in Regione parecchi anni fa, se ricordo bene, dall’allora Presidente del Consiglio regionale Sergio Marvelli (socialista). Il problema del crocefisso, per la verità, non me lo sono mai posto benché sia cresciuto con una visione culturale di ispirazione cristiana.
Non so nemmeno dire che cosa ci sia nell’ufficio di Formigoni oltre alle tre bandiere. Quando sono stato da lui non vi ho proprio fatto caso. L’esposizione del crocefisso la riterrei in ogni caso la scelta personale di un Presidente di conclamata fede cattolica. Non gli darei perciò una grande rilevanza politica e istituzionale.

Commenti dei lettori: 19 commenti -
Caro Adamoli, siamo furoi tempo io e lei perchè in questa nostra società bisogna esporre i simboli per essere identificati in qualche cosa, non importa se poi a quei simboli non si porta il ben minimo rispetto, il vivere quotidianamente un'ispirazione, un'idea ecc. non ha oramai nessuna importanza.... l'importante è quello che si dice non quelli che si fa.. Attendiamo tempi migliori, non disperiamo prima o poi arriveranno.
Scritto da Alessandro il 1/9/2008 alle 16:10
Caro Adamoli, sono sicura che Tosi, appendendo il crocifisso nella sede del PD , ha compiuto un gesto profondamente laico ma, contemporaneamente, profondamente rispettoso dei tanti credenti che ci sono nel partito.
Scritto da mara il 1/9/2008 alle 16:36
Da cristiano, non riconosco al crocifisso un valore essenziale per la mia vita. Credo, infatti, che esso possa essere appeso in casa, al collo, nelle chiese; può essere un'opera d'arte d'inestimabile valore o una semplice croce di legno: se non cè l'amore non significa nulla. Nel caso di Tosi, penso che il suo sia il gesto sincero di una persona perbene.
Scritto da carlo il 1/9/2008 alle 16:40
a quanto vedo, sta già scaldando il motore in vista del Congresso prossimo venturo. Così facendo, tuttavia, non rischia di essere inutimente provocatorio? Seguo da giorni il suo blog e di proposte ne ho trovate davvero pochine.
Scritto da claudio il 1/9/2008 alle 16:51
Caro Adamoli, Lei si sta rivelando una delusione. Come la prenderebbe se altri esponenti del PD utilizzassero quotidianamente questo blog per tirarle frecciatine? Non siamo mica all'asilo!
Scritto da enrica il 1/9/2008 alle 16:55
Ho letto - e ne sono rimasto allibito - l'articolo di ieri sulla "provincia". Tosi appende il crocefisso nel suo studio privato e attribuisce a tale gesto un significato politico-culturale. Ma dove siamo? Si pensa davvero di rispettare o alimentare il pluralismo interno al partito o di allargarne l'esiguo bacino elettorale strumentalizzando un simbolo religioso? La confusione regna sovrana: manca la bussola, mancano riferimenti culturali saldi. Povero PD...
Scritto da Oscar il 1/9/2008 alle 17:38
Ho risposto sinceramente e pubblicamente ad alcune domande che mi sono state fatte in ordine ad una notizia data con evidenza dalla Provincia di Varese e ad un confronto di opinioni avviato dallo stesso giornale. Avrei dovuto rispondere via e-mail? Le mie considerazioni hanno un contenuto di assoluto rispetto per l’argomento in sè, per il Partito e per chi lo dirige. Se ogni libera riflessione deve essere scambiata per polemica, allora non siamo sulla strada giusta. Questa, almeno, è la mia idea.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 1/9/2008 alle 17:41
Credo non sia corretto in una società multietnica come l'Italia esporre in uffici pubblici o privati simboli religiosi riferiti alla nostra fede. E' ne- cessario invece il rispetto reale di tutte le fedi religiose. Noi cristiani dovremmo essere riconosciuti per i nostri comportamenti, senza rite- nerci superbamente superiori ad altri soggetti che credono in modo diverso al nostro.
Scritto da Guelfo il 1/9/2008 alle 19:02
Se ho capito bene Tosi ha esposto nel suo ufficio un crocifisso. Penso che abbia voluto esprimere una sua posizione personale,rispettabile. Mi chiedo però perchè non l'abbia fatto in passato dal momento che nè i DS, nè il PDS e neppure il PCI abbiano mai impedito l'espressione di convincimenti religiosi personali. Soltanto mi sentirò un pò in imbarazzo io musulmano ( scherzo ) quando andrò a trovarlo.
Scritto da Ambrogio Vaghi il 1/9/2008 alle 19:32
Caro Adamoli, ritengo che l’esposizione di simboli religiosi in luoghi pubblici e aconfessionali sia una scelta sbagliata. Si rischia di dividerci tra laici e cattolici e, magari in futuro, tra militanti che professano altre fedi .In una sede di partito vedrei esposti i simboli che lo connotano: bandiere, quadri riguardanti la sua storia e perché no, anche opere della tradizione storica e religiosa tramite le quali molti insigni artisti hanno contribuito a dar lustro al nostro Paese. Il Crocifisso, invece,mi pare essere un emblema di appartenenza ad una precisa fede e che può ledere il principio di laicità e creare divisioni quanto mai inopportune. Nulla da eccepire sull’impostazione del tuo ufficio. Cordialmente
Scritto da Angelo Eberli il 1/9/2008 alle 21:10
Concordo con le opinioni di Guelfo ed Eberli .. Quello di Tosi mi sembra il classico caso in cui si vuole essere "più realista del Re".
Scritto da Antonio il 1/9/2008 alle 22:08
Se l'ufficio di Tosi fosse "istituzione dello Stato", egli avrebbe l'obbligo di esposizione (purtroppo), secondo un certo regio decreto. Trattandosi di un ufficio di un partito politico, credo equivalente ad una impresa privata, l'esposizione è facoltativa. In linea di principio, però, sarebbe sempre preferibile mantenere una veste neutra, quindi senza crocefisso, per non "mettere a disagio" chiunque abbia a che fare con Tosi ed abbia idee differenti da lui, ad esempio un subalterno.
Scritto da Silvano Madasi il 1/9/2008 alle 22:14
"Esporre il crocifisso per valorizzare la cultura cristiano cattolica"; queste le parole di Tosi. Sono allibito. L'uso della fede e dei suoi simboli per ricercare consenso politico è deprecabile pratica, diffusa nel centrodestra italiano, zeppo di atei devoti. Che tale prassi deprecabile venga riproposta da Tosi dimostra che nel PD purtroppo latitano idee per costruire un partito serio e forte. Non ci siamo.
Scritto da larpi il 2/9/2008 alle 09:03
Nel PD sono presenti diverse sensibilità in ordine alle opzioni religiose, per questa ragione sarebbe stato preferibile mantenere la neutralità. Credo comunque che il gesto dell'onorevole Tosi non nasconda alcuna volontà di compiacimento strumentale dell'elettorato cattolico. E' una scelta personale e come tale non può incidere sull'identità della formazione politica di cui Tosi, a livello provinciale, è il massimo responsabile.
Scritto da Cesare Chiericati il 2/9/2008 alle 09:43
Credo che ognuno possa, a patto di rispettare il buon costume e le leggi, esporre tutto ciò che vuole nei propri spazi privati. Mi pare superfluo ricordare che non è certo esponendo un simbolo che siamo migliori o facciamo migliorare le cose. Siamo noi con la nostra vita che possiamo dare un significato ad un simbolo come il crocifisso. Stefano Tosi mi sembra proprio un brava persona, forse è in una fase di riflessione personale e sta riscoprendo aspetti della religiosità che lo intrigano.
Scritto da Spartacus il 2/9/2008 alle 11:09
E' pur vero che Tosi è un politico e quindi sempre (e giustamente) sotto i riflettori del pubblico. Ma che ogni gesto debba essere sempre giudicato mi sembra eccessivo. Tosi ha esposto il crocifisso per crede in alcuni valori che intende promuovere perchè lo ispirano? Bene e ...allora? Ho amici carissimi che non vanno in Chiesa mai e che hanno esposto nelle loro case il crocifisso. Tocca a me giudicare dei loro sentimenti. Se mai chiedermi il perchè... e in silenzio.
Scritto da Mauro Prestinoni il 2/9/2008 alle 11:41
Per Spartacus: se Tosi è in una fase di riflessione personale, non chiama la Provincia di Varese per annunciare che nel suo ufficio ha appeso un crocifisso. Cerchiamo di essere obiettivi. E' un atto politico, come ha espressamente detto Tosi. E come tale va analizzato e giudicato. E, da cattolico, lo ritengo sbagliato e anche offensivo per chi considera la religione non un fatto culturale, ma ben di più.
Scritto da larpi il 2/9/2008 alle 14:13
Da laico non credente, ma che ha in casa qualche crocefisso, di cui uno che mi è stato donato in Burundi e che ritengo particolarmente caro, dico: perchè no? Tempo fa, durante una delle solite "scorribande" della Lega sull'esposizione dei crocefissi, lessi una lettera di un credente che diceva che "Non servono le guerre di religione. Come ogni credente sa, il vero crocefisso sta dentro di noi, ma è bello alzare lo sguardo e vederne uno. Grazie perciò a chi li espone" Grazie quindi a Stefano.
Scritto da Angelo Bellora il 2/9/2008 alle 17:41
Per Bellora: anche io sono laico, ateo e scomunicato, ma se guardo in alto e c'è un crocefisso non penso che sia "bello", penso solo che sia un simbolo altrui, rispettabile quando esposto con buonsenso, irritante quando esposto con il desiderio di imporre il proprio marchio. Io non voto PD e non mi interessa sapere quale strada ha imboccato tale partito, ma chiaramente, se Tosi ha esposto il simbolo, significa che ha voluto dare un segno politico. Ciò non toglie che possa essere una brava persona.
Scritto da Silvano Madasi il 3/9/2008 alle 01:04
Archivi:
Ultimi post:
(12/6/2014 - 09:06)
(10/6/2014 - 11:29)
(8/6/2014 - 19:04)
(5/6/2014 - 12:08)
(28/5/2014 - 08:54)
(27/5/2014 - 09:40)
(26/5/2014 - 08:10)
(25/5/2014 - 09:04)
(24/5/2014 - 12:08)
(22/5/2014 - 17:23)