Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 22/12/2013 alle 13:40

 

E' l’immagine più comune e tradizionale: la chiesa col campanile, il paesaggio imbiancato. Con  il presepe e un alberello disadorno dentro casa è la memoria del Natale della mia infanzia, poverissimo ma gioioso benché mi mancasse moltissimo il mio papà. Il Natale piace ai bambini e alle famiglie fortunate. Dev’essere triste, anche tremendo, per tutte le solitudini. Auguro di cuore la gioia di “condividere” che tiene lontano il velo della malinconia.

Commenti dei lettori: 64 commenti -
poverissimo..ma ricchissimo..di valori..mi spiace per il papà..ognuno ha le sue..ma queste sono fra le mancanze più grandi..grazie..
Scritto da zva il 22/12/2013 alle 14:24
Gentile Giuseppe, innanzitutto grazie per i graditi auguri che rivolgi ai tuoi lettori con questa bellissima cartolina e per dolci ricordi della tua infanzia. Condivido e mi rivedo nella tua descrizione perché anch'io persi il mio papà a soli 5 anni, nel lontano 1944. Tanti, tantissimi auguri a te e famiglia e a tutti i lettori di questo blog di Buon Natale ed un più felice Anno Nuovo. Martino Pirone
Scritto da Martino Pirone il 22/12/2013 alle 15:03
Contraccambio gli auguri di Natale. Per l'anno che verrà conto di leggerti come per gli anni passati.
Scritto da Andrea il 22/12/2013 alle 15:39
@Adamoli, abbiamo in comune molte cose tra cui quella di aver perso il padre quando eravamo bambini. Nonostante questo doloroso ricordo ci accomuna anche il modo di aver vissute quelle feste di Natale. Quelle nostre feste "poverissime ma gioiose" contenevano una forte dose di speranza per il futuro. Quello che oggi mi rattrista non è solo la povertà di moltissime famiglie ma la sensazione di mancanza di speranza per il futuro e questa è la cosa più terribile per i bambini, i giovani e grandi.
Scritto da robinews il 22/12/2013 alle 15:45
Un Natale che mi rattrista è anche quello dei circa 30 dipendenti di Berlusconi "licenziati" per l'abbandono delle Ville Gernetto e Macherio che si avviano mestamente verso il "tramonto" dell'epopea Berlusconiana. Finisce la farsa dell'università del pensiero "bananiero" di villa Gernetto. Si infrange persino il sogno e desiderio della Pascale di avere come regalo una Harley Davidson. Sono tempi crepuscolari, non certamente "duri" ma sempre crepuscolari per colui che "tutto poteva".
Scritto da robinews il 22/12/2013 alle 16:21
Bel messaggio, mi ha colpito l'assenza di cenni politici
Scritto da Lupus il 22/12/2013 alle 16:44
Da bambino i miei Natali erano altrettanto poveri ma ricchi di affetti familiari. La mia povera mamma, a corto di denari, mi faceva disegnare un'etichetta-tipo del costoso torrone "Sperlari" che appendevamo all'alberello accompagnato da qualche mandarino e a bambagia a simulare la neve. Erano però Natali belli e gioiosi anche perchè ci accontentavamo di poco. A te augurissimi.
Scritto da Ravani il 22/12/2013 alle 17:33
Sarà l'anno di Renzi e speriamo che sia un anno buono. Io ci credo ma le difficoltà saranno tante create anche da dentro il Pd. Auguri anche a te che ci stimoli sempre molto con le tue riflessioni.
Scritto da Giovane ex rottamatore il 22/12/2013 alle 18:37
Spero che sia l'ultimo Natale di questo brutto ventennio e poi vita nuova. Auguri vivissimi a te.
Scritto da Pd Sesto S. Giovanni il 22/12/2013 alle 18:56
Una cartolina tradizionale ma sempre simpatica. La politica dovrebbe trarre profitto dalle buone esperienze personali perché il rinnovamento non deve consistere nel vuoto alle spalle.
Scritto da Lavoratore Malpensa il 22/12/2013 alle 19:16
Solo tantissimi sinceri calorosi auguri di Buon Natale. A tutti i lettori e i frequentatori attivi del Blog e, naturalmente, a te.
Scritto da Sic Est il 22/12/2013 alle 19:51
Mi piace molto questa immagine natalizia. Un' immagine, una 'cartolina datata', ovattante, tiepida, nonostante la neve ed il freddo. Richiama con suggestione anni passati e lontani, ma indelebili per noi bambini di allora. Quel velo di malinconia che ci assale non puo' certo andare via, rimane profondo con noi a rievocare gli anni migliori, gli anni di una tenerezza svanita. Auguri a te ed ai tuoi affezionati lettori.
Scritto da paolo rossi il 22/12/2013 alle 20:27
Passato, presente e futuro, il Natale è questo: abbondante nelle cose per i benestanti ma può essere felice anche per i poveri se si è ricchi di spirito. Ovviamente è molto difficile soprattutto se si era stati meno poveri.
Scritto da Laghetto rosso il 22/12/2013 alle 21:02
Ho sentito Renzi questa sera da Fazio. Mi è piaciuto più di altre volte, è entrato nel ruolo del leader. Auguri a te, a lui e a tutto il blog per Il Natale e per il 2014-
Scritto da Lettrice affezionata il 22/12/2013 alle 22:57
L'anno scorso come in questi giorni erano in corso i preparativi per le piccole e poco significative primarie dei candidati al Parlamento del Pd e tutto sembrava facile per la vittoria e invece la sconfitta è stata pesante proprio perché non attesa. Questo Natale la situazione appare confusa e difficilissima ma spero che succeda il contrario. Tantissimi auguri a tutti e all'Italia in particolare.
Scritto da Rottamatrice ante litteram il 23/12/2013 alle 08:48
Non riesco a perdonare "chi ha praticato e protetto l'illegalità dissanguando lo Stato fingendo di servirlo" e quanti "dovevano servire lo Stato e invece hanno contribuito a derubarlo per servire i partiti" (Giorgio Bocca). A tutti gli altri, Adamoli in primis e a tutti i lettori del blog, auguro un Natale sereno e un nuovo anno ricco di soddisfazioni in un paese che poco alla volta si sta riprendendo e sta riacquistando quella fiducia nel futuro che politici inetti e corrotti avevano stroncato
Scritto da giovanni dotti il 23/12/2013 alle 08:53
Caro Giuseppe, mi hai fatto ricordare qualche storia di famiglia. Quella malinconia che, come non so, si trasforma in spinta a far di più per se e per gli altri. Un Buon Natale a te, ai tuoi cari, a tutti i frequentatori del blog ed alle famiglie.
Scritto da FrancescoG. il 23/12/2013 alle 08:59
La malinconia è insita in queste Feste perché gli anni passano inesorabilmente e lo senti anche da giovane e sui volti dei tuoi cari. Stare insieme serenamente è il modo giusto per scacciarla. Tieni vivo il blog.
Scritto da ff il 23/12/2013 alle 10:35
Contraccambio ed Le auguro BUON NATALE ed un profiquo ANNO 2014
Scritto da Narciso Rezzonico il 23/12/2013 alle 11:11
Tanti auguri di buone feste anche a te, Giuseppe!
Scritto da Elisabetta Cacioppo il 23/12/2013 alle 11:20
Grazie Giuseppe. Auguri sinceri.
Scritto da Loris Costa il 23/12/2013 alle 11:37
Buon Natale e buon 2014, Giuseppe, a te e alla tua famiglia, anche per l'impegno sociale che vi contraddistingue!
Scritto da Giovanni De Rosa il 23/12/2013 alle 11:42
I miei ricordi riguardo al Natale sono simili ai tuoi, anche se avevo entrambi i genitori. Il primo dopoguerra era povero quasi per tutti. Eppure c’era qualcosa di magico nell’attesa dei regali di Gesù Bambino. (Del rosso e rubizzo babbo natale non si parlava ancora). I “regali” erano per lo più cose utili e rarissimi giocattoli. Il momento cruciale era quello del pranzo con i ravioli e il panettone. Ma quello che più contava era la convivialità. Per non parlare della circospezione per trovare il momento giusto per infilare la “letterina” sotto il piatto del papà, che naturalmente fingeva sorpresa e la leggeva con commozione che cercava, non riuscendoci, di dissimulare. Fervidi auguri a te e a tutti i frequentatori del blog, che come già detto da altri, spero prosegua.
Scritto da Angelo Eberli il 23/12/2013 alle 11:44
"La gioia di condividere che tiene lontano il velo della malinconia". Vero, ma bisogna avere qualcuno con cui condividere. Sei fortunato, ha una bella famiglia rispettata da tutti. Per me è diverso. Tanti auguri che spero di farti anche a voce nei prossimi giorni. Preferisco non firmarmi pubblicamente.
Scritto da Una vedanese come te il 23/12/2013 alle 11:47
Raccoglimento e melancolia caratterizzano questo Natale 2013, a un passo dall’arrivo di un nuovo anno denso di troppe incognite. Auguri, auguri! Auguri, che dalla Lombardia attraversano l’Italia per arrivare al Salento dove vive @Robinews :-) Auguri più veloci dei neutrini, grazie al tunnel che nasce a Ginevra e termina al Gran Sasso (Gelmini docet). Auguri!
Scritto da eg il 23/12/2013 alle 11:50
Il blog mi ha fatto compagnia insieme ad altri blog. Ma tu sei stato il punto di riferimento. Auguri a te e a tutti i lettori.
Scritto da Maurizio il 23/12/2013 alle 12:34
Ho temuto sinceramente che sotto l'albero di natale avrei ricevuto un pacco dono con il fiocco "rossonero" firmato "Balo". In quest'anno di melanconia almeno questo mi è stato risparmiato e il pacco dono è infiocchettato con il nastro "nerazzurro". Non prendertela caro Giuseppe, per ognuno di noi, specie nel calcio è una ruota che "la gira, la gira" cantava il grande Jannacci. Questo Natale è toccato a te, magari nel 2014 toccherà a me. Auguri sportivi sinceri al di la dello sfotto innocente.
Scritto da robinews il 23/12/2013 alle 13:13
Per fortuna di molti più giovani di me nessuno è riandato agli ultimi due Natali di guerra. Fame, paura, avvenire incertissimo. Penso al Natale 1944. con la prospettiva di trovarci nella valle Padana trasformata in macello di popoli al centro dello scontro finale tra l'esercito germanico e gli Alleati. Per fortuna è andata come è andata. Tanti auguri a te, caro Giuseppe e alla tua cara famiglia.
Scritto da AMBROGIO VAGHI il 23/12/2013 alle 13:58
Ciao Giuseppe buon Natale anche a te!
Scritto da Claudio Bollentini il 23/12/2013 alle 15:10
E' un Natale tenero...tanti auguri!
Scritto da Loredana Besi il 23/12/2013 alle 15:23
Tantissimi auguri anche a te!!!
Scritto da Eliana Prevedello il 23/12/2013 alle 17:57
Auguri di Buon Natale, nell'attesa messianica di una patria condivisibile e rispettabile.
Scritto da ulderico monti il 23/12/2013 alle 18:10
L'anno prossimo sarà diverso. Ha ragione Enrico Letta, sarà messa alla prova una nuova generazione di quarantenni ma persone come te ed altri che scrivono sul blog o promuovono iniziative culturali e politiche sono molto utili e vanno valorizzate. Tu ti valorizzi da solo, lo dico soprattutto che per chi può dare ancora molto ma non ne ha l'occasione.
Scritto da Luca il 23/12/2013 alle 18:20
La società secolarizzata continua a festeggiare il Natale ma ha perso la memoria dell’evento lontano che ne è all’origine. Staccato dalle sue origini storiche, il Natale diventa la festa dei buoni sentimenti, un simbolo della società consumistica, una ricorrenza di una tradizione banalizzata perché staccata dalla sue radici. La nascita di Gesù è un fatto storico importante anche per chi non crede nella sua divinità; con lui si affermano ed entrano nella storia umana alcuni elementi nuovi e rivoluzionari: l’eguaglianza di tutti gli uomini in quanto figli di Dio; la dignità della persona che viene prima dello Stato e che ha rilevanza indipendentemente dalla compagine sociale in cui è inserita; la solidarietà che lega tutte le persone in una serie di relazioni reciproche. Proprio perché l’uomo è un valore in sé, la politica è importante per il suo sviluppo ma è anche relativizzata rispetto al suo fine. La laicità è, insieme alla democrazia, l’eredità del Cristianesimo; ma la laicità è un incontro e un dialogo tra le culture e le religioni che si realizza nello spazio pubblico. Questo spazio non è una terra di nessuno, uno spazio vuoto privo di qualsiasi riferimento valoriale, L’agnostico Alexis de Tocqueville considerava inscindibile il nesso che la lega la libertà alla religione cristiana; la stessa democrazia si sfalda e si corrompe se vengono meno i valori che la sostengono. L’assenza di riferimenti religiosi viene giustificata con l’intenzione di non offendere gli “altri”, i non cristiani; in realtà questi valori sono universali e possono essere condivisi da tutti a patto che non si risolvano in una ostentazione di diversità. Alla solita professoressa “progressista” che ha negato al sacerdote il permesso di benedire gli scolari, il rappresentante delle comunità islamiche di Varese ha risposto: “le tradizioni cristiane non ci danno alcun fastidio”; invece urta la sensibilità dei fedeli di altre confessioni il materialismo consumista dell’Occidente. Dovremmo riflettere sul fatto che il messaggio che si lega alla nascita di Cristo rappresenta uno dei sedimenti profondi della nostra identità collettiva; se cancelliamo i segni “cristiani” del Natale (come il presepe) contribuiamo a sgretolare questa antica civiltà europea e occidentale che ha introdotto nel mondo la democrazia come garanzia di libertà per tutti gli uomini. Buon Natale a tutti !
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 23/12/2013 alle 19:17
Merry Christmas to you and your family Mr. Giuseppe Adamoli!!!
Scritto da Darren Cinque il 23/12/2013 alle 19:28
Tanti auguri a te e famiglia.
Scritto da Michele Di Toro il 23/12/2013 alle 23:26
Auguri, da un ex Granelliano.
Scritto da Angelo Chiappa il 24/12/2013 alle 08:55
Belle e condivisibili le riflessioni di @C.M.Fiori sul rapporto tra laicità e religioni e sul materialismo consumistico dell'Occidente che urta la sensibilità degli appartenti ad altre fedi religiose (in particolare dell'Islam). Mi chiedo perché non urta invece quella di tanti Cattolici, che - come ha scritto qualcuno - vanno a Messa in pelliccia e col Suv, adottano qualche negretto a distanza ma poi preferiscono che le imbarcazioni dei migranti affondino prima di raggiungere le nostre coste.
Scritto da giovanni dotti il 24/12/2013 alle 09:21
@Camillo Massimo Fiori (19.17) - La lettura del tuo bel commento mi ha riportato alla mente uno dei primi ricordi d quand’ero piccolissimo. Usciti dal negozio di un macellaio di Vedano (esiste ancora) dove mia mamma pur con sei figli piccoli faceva la domestica (era rimasta vedova un mese esatto prima che io nascessi) avendomi probabilmente visto estasiato dal loro ricco albero di Natale mi ripeteva in dialetto: “Ma noi abbiamo il nostro presepe che è la cosa più bella e importante”. Per parecchi anni ad ogni Natale ce lo rammentava. Era una donna di poca istruzione ma con la sua cultura, soprattutto di grande fede, che ha avuto l’enorme soddisfazione di un figlio prete e di una figlia suora. Ho tenuto la capannina di legno di quel presepe fin quando non si è totalmente disfatta.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 24/12/2013 alle 09:35
Caro Giuseppe, ho letto con più attenzione del solito le tue parole, e quelle dei tuoi lettori. A Natale siamo tutti pieni di buoni sentimenti,è giusto così. Ieri un frate di Viale Borri, durante la S.Messa ha detto di aver scritto una letterina al Signore , con la richiesta di farlo sentire inquieto, per tutto quello che ha da farsi perdonare per non aver realizzato, o aver realizzato male.Che tutti noi sentiamo questa inquietudine di migliorarci sempre! Tanti cari auguri a tutti! Un abbraccio
Scritto da mario diurni il 24/12/2013 alle 10:21
@Giovanni Dotti (09:21). Il "materialismo consumistico", come tu chiami la voglia di sfoggiare ricchezza, non è una caratteristica specifica di una religione o di una civiltà: anche nei paesi islamici (guarda quelli dell'area del Golfo) si fa professione di sfoggio di ricchezza, senza pudore. Credo che sia nel DNA umano, specie degli imbecilli e dei maleducati, non dare segno di sobrietà. Di nuovo Buon Natale.
Scritto da Sic Est il 24/12/2013 alle 10:51
Dolci e cari ricordi. Anch'io con mia madre facevo il presepio, che conservo tuttora. Mia madre faceva anche un alberetto di abete con le candeline di cera (che accese ogni tanto prendevano fuoco) che il prete quando veniva a benedire la casa (certo don Locatelli) bollava aspramente perché a suo dire di tradizione"protestante"e non cattolica. Chissà cosa direbbe ora, che l'albero di Natale troneggia in tutte le piazze, anche a Roma in piazza S.Pietro! Eravamo tutti più poveri, ma anche più buoni
Scritto da giovanni dotti il 24/12/2013 alle 11:04
Nell'universo mondo il Cristo Signore è minoritario e noi - sia cristiani per fede, sia cristiani per cultura e civiltà - non possiamo pretendere il monopolio della fede, della speranza e della carità (o amor del prossimo). Pretendere una primazia culturale ed etica soltanto perché abbiamo una tradizione cristiana è forma di superbia di residuale stampo colonialista. O nostalgia di crociate. Siamo tutti di "razza" umana.
Scritto da ulderico monti il 24/12/2013 alle 11:58
Sig. Adamoli, sua mamma, oltre ad un figlio prete e ad una figlia suora ha avuto anche un figlio sindaco a 28 anni. Bella famiglia. Tanti auguri a tutti.
Scritto da Anna di Vedano il 24/12/2013 alle 12:14
@ Giovanni Dotti - Don Luigi Locatelli è stato mio insegnante di religione; il testo scolastico era suo. Era una prete un po' "petulante" ma molto colto. Nel 1945 il C.L.N. di Varese affidò a lui le difficili trattattive per la resa del presidio tedesco, che andarono a buon fine ed evitarono alla nostra città un ulteriore spargimento di sangue. Il canonicpo Locatelli in quei frangenti si mosse in sintonia con il prevosto Mons. Alessandro Proserpio, il "prete dei poveri". Cordiali auguri.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 24/12/2013 alle 12:34
...Siamo tutti di "razza" umana. Separati e divisi, privi della coscienza dell'essenziale. Tutti di una stirpe su una sfera roteante intorno a una stella, a folle velocità verso l'ignoto. Se fossimo adulti consapevoli della nostra condizione, avremmo feste e ricorrenze universali: la Festa della Terra, la Festa della Forza di Gravità; la Festa dell'Umanità; la Festa della Natura. Nell'attesa, l'io bambino che sono fa il Presepio e ri-augura a tutti Buon Natale!
Scritto da ulderico monti il 24/12/2013 alle 12:36
Da Partito Democratico Samarate. Auguri a tutti.
Scritto da Partito Democratico Samarate il 24/12/2013 alle 13:37
@C.M.Fiori, allora non sapevamo nulla dell'intervento di don Locatelli nelle trattative della Resistenza,l'ho appreso recentem.da un libro di Giannantoni. Era un sacerdote rigido nei principi, ma molto umano nella vita. Da ragazzo andai più volte con dei coetanei a far vendemmia nella sua vigna di piazza Carducci, ci ricompensava con qualche grappolino d'uva(l'americanina). Bei tempi comunque: si viveva in semplicità, con poche cose, ma si era più felici. Perché ricchezza non vuol dire felicità.
Scritto da giovanni dotti il 24/12/2013 alle 14:00
A tutti voi faccio tanti auguri di Buon Natale.
Scritto da Ernesto Alberichi il 24/12/2013 alle 14:38
Buone Feste.
Scritto da Loic Genini il 24/12/2013 alle 15:33
Antonio Chierichetti Gli auguri natalizi non afferiscono alla settimana bianca. Il santo Natale ci aiuti a trovare il vero senso della vita, poiché l’uomo cammina quando sa dove andare http://www.youtube.com/watch? YouTube www.youtube.com
Scritto da Antonio Chieichetti il 24/12/2013 alle 16:28
La gioia di "condividere" è un messaggio tipicamente cristiano. Non so se strettamente religioso ma certamente porta quel segno che è diventato la base della civiltà in Europa e in buona parte del mondo. La "condivisione" è anche il mio augurio per te e tutto il blog.
Scritto da Raffaele il 24/12/2013 alle 17:07
Nessun rimpianto del tempo antico. Mai nella storia fummo così aperti al progresso e le catene infrante. È il mondo intero da conquistare!
Scritto da Ulderico monti il 24/12/2013 alle 17:42
Ma la televisione ha detto che il nuovo anno porterà una trasformazione e tutti quanti stiamo già aspettando.... Sarà 3 volte Natale e festa tutto il giorno, ogni Cristo scenderà dalla croce anche gli uccelli faranno ritorno. Ci sarà da mangiare e luce tutto l'anno, anche i muti potranno parlare, mentre i sordi già lo fanno........... L'anno che sta arrivando tra 1 anno passerà, io mi sto preparando è questa la novità! ....(Lucio Dalla) Riagurissimi a tutti, tutti; mi raccomando nessuno escluso.
Scritto da robinews il 24/12/2013 alle 18:06
Buon Natale caro Giuseppe
Scritto da Tiziano Zocchi il 24/12/2013 alle 18:34
La sera della vigilia di Natale del 1944 qualcuno suonò il campanello nella casa di viale Sant’Antonio, piuttosto fuori mano rispetto al non lontano centro di Varese. Il padrone di casa, signor Colombo, titolare del rinomato studio fotografico di via San Martino, aprì la porta con titubanza e cautela dati i tempi tristi in cui si viveva allora. La gioia si stampò sul suo volto quando vide che l’ospite inatteso era l’amato nipote Mario Ossola. Il giovane era stato arrestato dai fascisti nell’Ottobre precedente perché sospetto di attività illegale contro il regime insieme a tutto il comitato clandestino della Democrazia Cristiana. Per non dare nell’occhio i giovani cattolici si riunivano nel convento dei Francescani in viale Borri, quello sì lontano e isolato, per discutere di libertà e per metterla in pratica con coraggiose azioni che sottrassero alcuni perseguitati dalle mani dei loro aguzzini. Le spie fasciste erano però state allertate e pur non disponendo di prove certe arrestarono il giovane studente in medicina nella abitazione di famiglia di via Cavour e lo mandarono nel carcere di San Vittore. Dopo alcune settimane di detenzione fu destinato ai campi di concentramenti in Germania ma, durante, il trasporto accadde una serie di fatti che ha dell’incredibile. I detenuti erano stati fatti salire su un vecchio autobus “articolato” e durante il viaggio, il giovane Ossola aveva notato che la giuntura tra i due corpi dell’antiquato veicolo si stava sfilacciando e prontamente si dette da fare per ampliare la breccia. In un momento di distrazione delle guardie Mario si buttò dalla corriera e, pur ammaccato, si trovò libero. Raggiunse con qualche fatica Milano dove cercò invano ospitalità e fu costretto a girovagare in una città paralizzata dal terrore. Fu nuovamente raggiunto e arrestato da un gruppo di “repubblichini” che senza indugio schierarono il gruppetto di presunti renitenti coinvolti nella “retata” contro il muro di un edificio per la immediata fucilazione. Mario si rese conto che era giunto il momento della fine: chiuse gli occhi e raccomandò la propria anima a Dio. Sfinito per la stanchezza e l’emozione si appoggio alla parete, anzi ad una porta la quale non era chiusa a chiave e alla pressione del suo corpo si aprì facendolo scivolare dentro l’edificio mentre i mitra falciavano gli altri compagni di sventura. Forse svenne e non si rese conto di essere l’unico sopravvissuto tra una decina di morti ammazzati. Poi prese il treno e raggiunse Varese ma non l’abitazione famigliare che temeva sorvegliata dalla polizia ma quella degli zii Colombo i quali, tramite un telefono amico, informarono i genitori. Fu il più bel regalo di Natale che mamma e papà Ossola ricevettero nella loro vita. Mario Ossola è oggi ricordato come uno dei più validi e apprezzati sindaci del capoluogo ma la morte, a cui era sfuggito nel lontano 1944, si riprese la sua rivincita con un tumore ai polmoni che lo colpì, a soli 61 anni; nel 1986. Lui, che era un grande tisiologo, direttore del Consorzio Antitubercolare, si fece l’auto-diagnosi e previde esattamente il breve tempo che lo separava dall’eternità. In questa santa notte gli dedico questo ricordo affettuoso e riconoscente.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 24/12/2013 alle 20:18
Auguri di Buon Natale e felice 2014 a te, ai tuoi cari e a tutti i lettori del blog.
Scritto da larpi il 24/12/2013 alle 21:23
Caro Giuseppe, i miei più sentiti auguri a te e alla tua famiglia. Auguri anche agli affezionati commentatori del blog.
Scritto da Leonardo C. il 24/12/2013 alle 22:29
Anche gli auguri di Natale e Capodanno sono diventati l'occasione di una discussione intelligente sui fatti della vita. Complimenti al blog che è da annoverare fra i migliori della Lombardia - Mi auguro che Adamoli continui. Non è facie trovare questo livello di discussione. Se qualcuno non è d'accordo mi indichi un altro blog di questo tipo. Bene che non trattino troppo i problemi locali di Varese, i lettori vengono da tutta la Lombardia. Auguri a tutti e lettori e complimenti a loro.
Scritto da Roseto senza rose il 24/12/2013 alle 22:38
Tantissimi auguri dalla nostra piccola combriccola. Sono certa che l'amicizia di noi giovani ti fa molto piacere e che proseguirà anche l'anno prossimo.
Scritto da Patrizia il 25/12/2013 alle 10:14
AUGURONI
Scritto da Donatella Scaburri il 25/12/2013 alle 10:42
Sono a casa, in Terronia, al caldo. Buon Natale a tutti.
Scritto da domenico nitopi il 25/12/2013 alle 15:11
Grazie @Massimo (20.18) per il ricordo di Mario Ossola che mette in rilievo le qualità di un combattente per la libertà. L’ho conosciuto bene al Consorzio provinciale antitubercolare di Varese dove mi aveva voluto come dirigente amministrativo. Era un’autorità nel campo non solo della tisiologia ma della medicina preventiva sulla quale aveva specializzato il “suo” Ente. Per me è stato il miglior sindaco di Varese da quegli anni in poi. A volte appariva burbero ma aveva una grande umanità. Si può ben dire che allora la politica esprimeva le migliori personalità forgiate nella lotta democratica al fascismo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 25/12/2013 alle 17:04
Giuseppe amico di vecchia data, contracambio auguri a te e famiglia Lorini Giuseppe
Scritto da Lorini Giuseppe di Viggiù il 25/12/2013 alle 21:33
Archivi:
Ultimi post:
(12/6/2014 - 09:06)
(10/6/2014 - 11:29)
(8/6/2014 - 19:04)
(5/6/2014 - 12:08)
(28/5/2014 - 08:54)
(27/5/2014 - 09:40)
(26/5/2014 - 08:10)
(25/5/2014 - 09:04)
(24/5/2014 - 12:08)
(22/5/2014 - 17:23)