Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 21/2/2014 alle 09:55


Alcuni amici (che mi avevano sempre votato) sono angosciati per il destino arci-amaro che incomberebbe sul Centro.
Meriterebbe di più, dicono. Dovrebbe rappresentare l’asse portante del sistema ma l’alleanza di Renzi con Berlusconi sulla legge elettorale lo renderà insignificante.
Il destino? No, cari amici, è la situazione consolidata da quando si è spenta la Dc e dopo il mancato successo del Partito popolare di Martinazzoli nel 1994 (11%). Mancato successo a suo e nostro dire perché oggi un tale risultato appare comunque rilevante considerato quel terribile contesto storico.
Vediamo l’attuale situazione. Oltre al Nuovo Centro destra di Alfano sopravvivono l’Udc di Casini, Scelta Civica di Monti, il Centro Democratico di Tabacci, i Popolari per l’Italia di Mario Mauro. Uno spezzatino insapore e incolore. E poi altri mini partiti sono incredibilmente in gestazione come quello di Passera.
Sono quelli che per non fare le elezioni fra un anno venderebbero l’anima al diavolo malgrado la loro (di quasi tutti) consuetudine con il Vaticano. Non si spiegherebbe altrimenti l’ultimo diktat di Alfano: la legge elettorale soltanto dopo l’abolizione del Senato e cioè chissà quando.
Io credo invece che la nuova legge elettorale potrebbe offrire a questo Centro-colabrodo il destro per l’unica operazione saggia che li potrebbe salvare: mettersi insieme in un partito, non in una coalizione, e giocarsi la partita dicendo prima agli elettori da che parte staranno.
I tempi di Ghino di Tacco che taglieggiava Destra e a Sinistra sono finiti per sempre.
 

Commenti dei lettori: 43 commenti -
Riporto qui un commento che ho lasciato qualche minuto fa nell'ultima discussione. @Robinwes è settario. Prima c'era l'Alfetta e domani ci sarà il Renzetta. @Diurni ha ragione: se Renzi farà il governo sarà solo grazie ad Alfano che merita più rispetto.
Scritto da Cittadina cattolica il 21/2/2014 alle 10:14
Sogni e desideri, solo sogni e desideri che non potranno MAI realizzarsi. Lo spazio del "fantomatico" centro è stato abbondantemente occupato da un lato dal PD e dall'altro da Forza Italia, tutto il resto è "niente" non sono "niente", non saranno "niente". Oggi, domani e dopodomani dovranno accontentarsi dei soliti piccoli "strapuntini" che si concedono alle piccole correnti di un grande partito. Per dirla alla @illusodialfano, solo le solite piccole illusioni di essere o di non essere.
Scritto da robinews il 21/2/2014 alle 10:19
Non ho mai creduto al Centro di tipo casiniano. Purtroppo, oggi, il quadro politico più che frammentato è confuso. Il centro è un punto vago oscurato da un terzo polo ingombrante. Una Legge Elettorale, lo ripeterò sempre, basata sui micro collegi (due eletti) potrebbe essere la soluzione per scremare il sistema politico. Non credo, tuttavia, che ci sia spazio sufficiente per un quarto polo.
Scritto da Sic Est il 21/2/2014 alle 10:30
L’angoscia degli amici di @Adamoli verrà dissipata dalla visione di questa foto? Ai cultori del centro moderato dico semplicemente di consolarsi: il terzo polo è costituito dai 5 Stelle. La codarda paura di fare un flop (come è avvenuto per le consultazioni regionali in Friuli-Venezia Giulia) ha impedito loro di presentarsi in Sardegna. Chissà! Probabilmente, ora, Pigliaru non sarebbe Presidente. Comunque, meglio il tattarese Pigliaru (Sassari diventa Tattari in dialetto locale) che la rampante Barracciu. PS: a proposito di ‘foto a 3’, ne circola una che riprende un emozionato Astuti mentre dialoga vis-à-vis con Renzi; a un metro di distanza li osserva un compiaciuto Alfieri. L’obiettivo ha compattato i tre. Anche questo trio non è male, eh, rappresenta il futuro del PD. Che angoscia!
Scritto da eg il 21/2/2014 alle 10:34
Sono convinto che una legge elettorale che castigasse i piccoli partiti sarebbe un'ottima chance per il Centro di aggregarsi in maniera positiva e utile per l'Italia.
Scritto da Nicora il 21/2/2014 alle 10:43
Un centro politico non può sussistere solo dentro una logica tattica di posizionamento geografico. La Dc era infatti anche 'centro identitario', interpretando aspirazioni, indole e matrice storico-culturale degli italiani. Oggi quelle condizioni non esistono più. Progressismo, moderazione, riformismo e conservazione attraversano trasversalmente le forze politiche centrifugate dalla storia e dagli avvenimenti di questi anni. Il centro oscillante di Casini ed altri non ha ossigeno.
Scritto da paolo rossi il 21/2/2014 alle 11:06
al centro ..del mondo..dovrebbero stare obiettivi comuni tesi alle riforme..pregresse..in senso lato...la politica subentrerebbe dopo..riveduta e corretta...evitando la disfatta sociale..per cui ogni picca o ripicca e gioco politico è ripudiante..in questa fase..di un circuito senza messa a terra o salvavita..in cui se il populismo è l'anima della democrazia non per niente poi altre opinioni lontane dalle realtà immediate vengono ripudiate dalla massa della cittadinanza ..ormai evoluta ed inform
Scritto da zva il 21/2/2014 alle 11:10
@Adamoli, giusto, pensare di costruire il centro politico oggi con questi partitini è un'avventura senza sbocco. Gli elettori di centro saranno attratti dal Pd di Renzi che lascerà invece qualche spazio a sinistra dove un'altra armata brancaleone più disorganizzata del centro sta aspettando l'occasione buona. Civati però sarebbe in grado di portare soltanto un minuscolo valore aggiunto a questo progetto. Penso che dovrà misurare bene le sue forze e le sue ambizioni altrimenti sarà spazzato via.
Scritto da Andrea il 21/2/2014 alle 11:10
Papa Francesco è la risposta a quel Centro convinto che il loro metodo per governare fosse la mssima essenza della politica. Quel mondo è finito e ora si deve cominciare a ricostruire partendo dalle fondamenta che vogliono un vero coinvolgimento di tutta la società e non più il semplice supporto. La elite che manovra tutto e prevale su tutto e tutti deve cominciare a riflettere sul fatto che la sua sopravvivenza dovrà trovare condivisione con un mondo emergente che è il mondo di coloro che non vogliono più essere spettatori ma attori principali in un sistema pluralistico. Un processo lungo e faticoso che sarà ricco di colpi di scena con alti e bassi ma che diventa un percorso ineludibile.
Scritto da Alessandro Milani il 21/2/2014 alle 11:27
Ho letto che auspicato che Civati resti nel Pd. Spiegami perché dovrebbe.
Scritto da Osvaldo il 21/2/2014 alle 12:00
@Adamoli, questa mattina il Sen. Corradino Mineo ha confermato la "possibilità" di formare un nuovo soggetto politico. Vedremo. Sempre in tema dell'editoriale odierno, se da un lato il fantomatico centro non ha nessuna prospettiva e lo dimostrano i fatti, caro @Andrea a sinistra del PD C''E' UNO SPAZIO GIGANTESCO, certo se dovesse essere la "solita armata brancaleone" tu hai ragione ma se dovesse trattarsi di una nuova sinistra di governo, moderna, aperta ad alleanze intelligenti cambia tutto.
Scritto da robinews il 21/2/2014 alle 12:08
@Alessandro Milani (11.27) - Si, finché il cosiddetto Centro si limita a fare e disfare i partiti nei convegni, nei salotti e nel Parlamento, anziché tra i cittadini, non potrà più riprendere vigore. Quel mondo politico è finito ma resta ancora la richiesta di rappresentanza di buon senso, di pensiero, di valori e ideali che si potrebbero definire tradizionali. Anche su questo terreno si giocherà la partita del futuro poiché si tratta della porzione di elettorato non ideologico che si sposta sull'offerta politica ritenuta migliore.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/2/2014 alle 12:10
@Osvaldo (12.00) - Il dissenso interno per un grande partito è come l'aria che si respira. E un'opposizione che non si contenta delle briciole che cadono dalla tavola del ricco Epulone svolge un ruolo altrettanto importante di chi guida le danze. La forza di un partito si misura anche sulla credibilità della minoranza. Se Civati dissente rispetto alla linea del governo, ma non rispetto alla cultura politica di fondo del Pd fatta dall'insieme di valori, ideali, sentimenti, obiettivi, non c'è ragione che esca. Conoscendolo (siamo stati per anni insieme sugli stessi banchi regionali) non mi pare che questi motivi così gravi di rottura sussistano. Per questo mi auguro che Civati rimanga nel Pd facendo l'opposizione che serve.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/2/2014 alle 12:15
@Cittadina Cattolica, 10,14, guarda che sbagli totalmemte indirizzo. Robinews ha certamente molti difetti il più grave è quello di essere "ironicamente irriverente" ma il difetto del settarismo sono ormai 30 anni che l'ho bruciato insieme a tante cose "vecchie e inutili". Passeremo dal governo Alfetta a quello Renzetta? Mi sembra difficile visto che Letta forse non è della partita. Potremo magari chiamarlo RENZano. Ho messo "ano" in minuscolo perchè avrà al massimo 1 sola poltrona non 2.
Scritto da robinews il 21/2/2014 alle 12:54
@Adamoli, 12,15, Perfetto, condivido. Voglio solo aggiungere che non si deve mai dimenticare una parola magica "LA CONTENDIBILITA'. Questo riguarda il partito, i partiti, il governo, i governi. Molti sono gli esempi, il primo è quello di Renzi, poi ci sono le Merkel, i Blair, gli Obama ecc. Solo la impossibilità di esercitare il principio della contendibilità può portare alla separazione. Una contendibilità esercitata con la Politica e il consenso democratico, accettando anche le sconfitte.
Scritto da robinews il 21/2/2014 alle 13:09
@Adamoli, non ti preoccupare troppo di Civati che non andrà da nessuna parte e se ci andrà farà un brutta fine. Chi vuoi che lo segua? Qualche fuoco d'artificio per tener viva l'attenzione sul suo nome e basta.
Scritto da Giovane ex rottamatore il 21/2/2014 alle 13:10
Giuseppe, Alfano non ha nessuna aspirazione a fare il Ghino di Tacco, e forse quello che " taglieggia " a dx e sin è Renzi, che fa un accordo con B ed un altro con il Centro. Ormai il PD dopo averne dette tante su B si è acconciato a fare accordi con lui, e questo lo ripeto, a mio avviso è un errore politico, oltre al fatto poco commendevole di fare patti con un condannato, pluripregiudicato (sono vostre parole). Ho letto con interesse l'analisi di E Macaluso sui fatti degli ultimi tempi ( cont
Scritto da mario diurni il 21/2/2014 alle 13:15
@Sic Est 09,48, precedente post. Simpatico però questo "nostro agente all'Avana" Graham Greever agente dell'Intelligence Britannica (y suppose). Una domanda da perfetto ignorante quale io sono: Gli Inglesi hanno creduto davvero che si trattava di parti di una bomba atomica? Per me si tratta di una lettura che mi manca, la cercherò così potrò ispirarmi meglio a questo genio di "nostro agente all'Avana"
Scritto da robinews il 21/2/2014 alle 13:21
E' per questo, e per la crisi irreversibile di B che va visto con favore il tentativo di Alfano e co che hanno detto chiaramente da che parte stanno, credo che possa riuscire ad aggregare anche gli altri, con la nuova legge elettorale Tu parli di frammentazione politica,e hai ragione, ma non è soltanto del Centro, colpisce un pò tutti, anche il PD, se si parla di scissione! E poi pretendere patti scritti con uno che ha Twittato " stai sereno", e sappiamo come è finita, lo trovi tanto sbagliato
Scritto da mario diurni il 21/2/2014 alle 13:24
Caro Giuseppe, con la fine della DC, prima e, poi, con la chiusura dell’esperienza del PPI, per quanto mi riguarda, sono venute meno tutte le ragioni politiche e sentimentali per credere in un centro politico autonomo e sperare che esistano protagonisti capaci di interpretare il meglio della cultura moderata e, aggiungo io cattolica, presente nel nostro Paese. Hai ricordato Ghino di Tacco nel tuo post. Questa è la massima ambizione dei tristi epigoni di ogni vicenda centrista che attualmente presenziano nel panorama politico. Non c’è spessore culturale. Non c’è profondità o sentimento “popolare”. Non c’è prospettiva politica. Non c’è una lettura della società capace di rappresentare un progetto, una idea tale da essere accattivante e affascinante per il Paese. Insomma, un si fatto “centro” non è altro che l’occupazione di uno spazio ridotto da utilizzare come semplice merce di scambio per incarichi a “vita” in politica. Certo si può sempre sperare che i cespugli si mettano assieme, ma il loro mettersi “insieme” non è che il “battito d’ali” d’un momento, il tempo di avere un incarico, possibilmente ministeriale e poi via, divisi come prima. Casini insegna quanto il “centro di gravità” sia sfuggente o, se vogliamo, attratto da altri poli magnetici. Oggi non c’è più spazio per chi vuole essere equidistante dalla destra e dalla sinistra. La società “arlecchino” nostro contemporanea non si riconosce in un afflato religioso ( già e poi chi lo incarnerebbe politicamente ? ), non si riconosce nella moderazione dei valori e dei linguaggi, non si riconosce in chi non vuole stare né di qua né di là. Tant’è che il PD incarna, con tutti suoi limiti, un centrosinistra con la volontà di rappresentare la stragrande maggioranza degli italiani, compresi i moderati e Berlusconi, ancora oggi, interpreta al meglio quel senso comune degli italiani ( che è cosa ben diversa dal buon senso ) che non vogliono essere governati dalla sinistra di qualunque rito essa sia. Ora, io credo che ci sia ben da indagare per storici e sociologi, per comprendere fino in fondo le ragioni della fine della DC prima e, poi, il fallimento dell’idea politica del popolarismo. Così come ci sia molto ancora da comprendere sul come e sul perché il mondo cattolico, fucina per anni di classe dirigente per il Paese e di idee ricostruttive, dopo la tragedia della dittatura e della seconda guerra mondiale, sia di fatto incapace di una qualsiasi presenza qualificante. Personalmente credo che, paradossalmente, la DC sia finita non per tangentopoli, ma perché il suo compito storico era stato completamente raggiunto, esaurito e per l’assenza di generosità di una classe dirigente esausta e incapace di leggere il mondo che cambiava, ma ferocemente convinta di doversi riprodurre per l’eternità. Diverso il discorso sul popolarismo. Al di là dello sfortunato Martinazzoli, il “popolarismo” sia nella sua prima esperienza, sia nella seconda, ha sempre mostrato i limiti di una proposta culturale. Grande insieme di idee, principi e valori, ma impossibilitato a svolgere una azione politica e partitica e questo perché sempre troppo “avanti” rispetto sia ad un mondo cattolico mediocre, soprattutto in questi ultimi decenni, sia rispetto ad un Paese che non ama la “radicalità” sia pur “moderata” anche se siamo il Paese dei guelfi e dei ghibellini. Ricordo di aver letto da qualche parte che Carlo Donat Cattin – che amo annoverare come mio maestro di cultura politica - interrogato sulla possibilità, in Spagna, durante il periodo di passaggio dalla dittatura alla democrazia, aveva sconsigliato di ripetere lì l’esperienza della DC. O di qua e o di là. Aveva suggerito. Chissà, forse aveva intravisto già la fine di una esperienza.
Scritto da roberto molinari il 21/2/2014 alle 13:48
Non so se il centro possa ancora avere un ruolo in Italia. Certamente non ha consistenza elettorale ma uno spazio potrebbe trovarselo. Pensate piuttosto un poco a voi. In una manciata di anni da quando siete nati avete segato, in ordine: Veltroni, Franceschini, Bersani ed Epifani. Adesso è arrivato il quinto della serie, il funambolo Renzi. Siete un pateracchio che ha messo ai vertici PD, due ex comunisti, due ex democristiani, un ex socialista. Alla prossima glorificherete un ex monarchico.
Scritto da exdc il 21/2/2014 alle 14:01
Certo che la politica italiana è complicata e...frammentata. Troppi centri e centrini di potere, che sembrano fatti apposta per acchiappar voti e riempirsi le tasche più che per andare incontro ai veri bisogni degli Italiani. Si potrà semplificare questo sistema dispersivo anche con una buona legge elettorale? Comincio a dubitarne, visti i molteplici interessi in gioco. Ed anche a dubitare di una eventuale legge"manichea"che preveda solo 2(o 3)poli escudendo la rappresentanza delle formaz.minori
Scritto da giovanni dotti il 21/2/2014 alle 14:07
Alfano, Mauro, Lorenzin e forse altri ministri più una pletora di sottosegretari targati Centro. Pochi voti, tanti potere. Renzi sta cedendo su quasi tutto. Auguri a voi.
Scritto da Mario T. il 21/2/2014 alle 14:51
@Mar Diurni (13.24) - Guarda che realizzare le riforme istituzionali con partiti non inclusi nella maggioranza di governo è sempre stato uno dei capisaldi della nostra comune cultura politica di un tempo. Poi vorrei dirti un’altra cosa a cui tengo molto. Tu scrivi “un condannato, pluripregiudicato (sono vostre parole)”. A prescindere dal contesto piuttosto veritiero, vostre di chi? Il blog non è un partito o un gruppo omogeneo. La sua linea è quella dei piccoli editoriali che scrivo e di cui rispondo. Il resto è un importante e graditissimo arricchimento dialettico.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/2/2014 alle 15:16
@Robinews (13:21). Mi dispiace aver menzionato un romanzo famoso di Graham Green. Ho peccato di ostentazione intellettuale, credendo che nelle poche pause di riposo dalla risoluzione di tutti i problemi politici che vengono sottoposti al tuo vaglio, e in questi giorni ne hai di lavoro con tutte le telefonate che ricevi da Renzi e tutto il PD e il lavorio diplomatico per metterli d’accordo tra loro, ti prendessi uno spazio tutto tuo di lettura. Non lo farò più. I politici impegnati non si riposano mai. La prossima volta ti paragonerò a figure meno complicate, magari a qualche habitué del salto della quaglia. Il libro leggilo, è interessante. Non so se si trova ancora in giro perché se non ricordo male fu scritto prima della rivoluzione castrista. P.S. Hai fatto bene, dopo aver fatto campagna elettorale contro Renzi, a liberarti anche di El Chiva, dopo Vendola e Bersani, tanto per stare agli ultimi mesi: è una figura secondaria, buono per dichiarare davanti a qualunque microfono. Ogni dichiarazione diversa dalla precedente. Senza rancore, anche perché è valido il proclama: hai sempre ragione anche quando hai torto.
Scritto da Sic Est il 21/2/2014 alle 15:23
@Roberto Molinari (13.48) - A proposito della Dc e dei Popolari trascrivo questo notissimo brano di una intervista di Mino Martinazzoli che tu certamente conosci ma che è importante ricordare a tutti: “Non fummo tempestivi nel considerare che la fine del comunismo in Europa chiudeva, in Italia, una fase storica, quella della DC condannata a governare. Molti, apprendendo che non si trattava di una condanna all’ergastolo, diventarono malinconici e pretesero di replicare, artificialmente, un passato che non c’era più. Per me, io pensavo che se ci avessero assistito generosità e coraggio, avremmo potuto essere, nella nuova stagione politica, di più noi stessi, meno il nostro potere e di più il nostro progetto…..Ma era ormai troppo tardi. Non fummo capaci, in un contesto sempre più reattivo, di convincere gli italiani che le nostre ragioni erano di più dei nostri torti”. Alla fine del 1994 Martinazzoli capeggia la lista del nuovo centrosinistra che vince le elezioni a Brescia e inizia la stagione dell’Uivo. In quel periodo Casini e Formigoni decidono di stare al caldo in compagnia di Silvio Berlusconi, il nuovo vincitore. Il Centro ha quasi sempre amato stare al caldo. Questo è il suo peccato originale.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/2/2014 alle 15:25
@Sic Est. Anche @Adamoli ha difeso la permanenza di Civati nel Pd. Perché non prendi in giro anche lui e non solo il povero @Robinews?
Scritto da Osvaldo il 21/2/2014 alle 15:41
@Sic Est, 15,23, Povero Coturnix (la quaglia). Il salto della quaglia ha diversi significati. Il più famoso è il gioco tra due ragazzi intenti a saltare sul groppone a vicenda. Talvolta si riferisce alla pratica del coito interrotto. A te caro Sic Est quale dobbiamo assimilare? Se non sbaglio avevi sostenuto Bersani e poi sembravi e sei stato il peggiore dei suoi fustigatori; Hai sostenuto Renzi e ora sembri peggio di Fassina. Un dubbio, prima di Bersani chi sostenevi e fino a quando? (segue)
Scritto da robinews il 21/2/2014 alle 16:04
Robinews (segue Sic Est). Mi sa tanto che i precedenti leader che hai sostenuto hanno subito da parte tua lo stesso trattamento di Bersani Renzi. Difficilmente l'uccello ((lupo) perde il pelo ma non il vizio. Scartato il gioco dei 2 ragazzi che giocano a saltare sul groppone che si può applicare a Robinews a @Sic Est resta il "coito interroptus"?
Scritto da robinews il 21/2/2014 alle 16:10
Spero solo che non ci siano cariche importanti nel nuovo governo per Formigoni. Sarebbe triste anzi desolante. Molto meglio Alfano che ha avuto il coraggio di guidare la battaglia interna contro Berlusconi.
Scritto da Un Pd Sesto S. Giovanni il 21/2/2014 alle 17:01
@Robinews. Ringrazio per il tuo intervento doppio. Molto spiritoso.
Scritto da Sic Est il 21/2/2014 alle 17:06
Il tuo commento rivolto a @roberto molinari, supportato dall'amaro ma come sempre intelligente pensiero di Mino Martinazzoli, in qualche modo completa il già condivisibile ed approfondito ragionamento di Roberto.
Scritto da paolo rossi il 21/2/2014 alle 18:08
Mi sto chiedendo come mai Renzi non è ancora uscito dall'incontro con Napolitano con la lista dei ministri.
Scritto da ff il 21/2/2014 alle 18:24
@cittadina cattolica, il tuo commento è esemplare, pieno di saggezza, non mi sorprende che @robinews non lo apprezzi. @robinews, mi sembra che hai dificoltà a comprendere la realtà, con le battute non si va da nessuna parte. Il PD non ha occupato un bel niente, ha aperto i rubinetti dei voti in uscità, e continua a farlo e con Renzi sarà la fine. Di Renzi con Grillo, mi hanno colpito i suoi tanti silenzi,dove vuole andare il PD con uno come lui???
Scritto da disillusodallapolitica il 21/2/2014 alle 18:30
@ff (18.24) - E' la domanda che ci facciamo tutti. La mia risposta? Renzi non ha vinto le elezioni e quindi non è portatore di una indiscutibile volontà popolare. Eredita il risultato di pareggio di un anno fa. Il Pd ha la maggioranza assoluta della Camera grazie al premio abnorme giudicato incostituzionale. In questo contesto il Presidente della Repubblica, piaccia o no, svolge un ruolo determinante. Se Renzi non lo capisce in fretta (lui che è rapido per definizione) le sorprese non mancheranno neanche in futuro.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/2/2014 alle 18:45
Il dramma del Centro, non è che una parziale constatazione del fallimento della politca. E in quanto tale, non è esente da colpe proprie.
Scritto da disillusodallapolitica il 21/2/2014 alle 18:48
@Osvaldo, 15,41, Tranquillo, Robinews non è e non si sente affatto un "povero" nei confronti di @Sic Est e di nessun altro. Tieni conto che tra me e Sic Est, fin dal primo arrivo nel blog c'è una sana dialettica anche ironica dalla quale è molto difficile che mi sottragga e nonostante tutto credo che sia più che utile per tutti, sicuramente loè pre me Grazie comunque.
Scritto da robinews il 21/2/2014 alle 19:42
Nonostante la composizione di questo parlamento; Nonostante la qualità delle forze politiche in campo; Nonostante i troppi, tanti che gufavano contro: La bomba in mano a Renzi per la formazione del governo non è deflagrata.Nella composizione del governo ci sono cose positive e cose negative. Comincia ora il lavoro difficilissimo in attesa di chiari responsi elettorali il più ravvicinati possibili. Comunque un governo che si forma con pietanze non preparate nella cucina del colle. (segue)
Scritto da robinews il 21/2/2014 alle 19:55
Robinews (segue). Un governo quindi che nasce in modo radicalmente diverso da quelli di Monti e Letta, è solo questo è di per se positivo. Tutto bene ? No! Tutto negativo? No! I dubbi maggiori riguardano i ministri del NCD, Pinotti, Martina e Madia. Eccellente la scelta di Lanzetta. Buoni i risultati per D'Alema, il "suo" direttore di Italianieuopei al MEF (un bel colpo) meglio comunque di Saccodanni. Mi dispiace un po per la Bonino. Tutto sommato, auguro a Renzi buon lavoro e auguri sinceri.
Scritto da robinews il 21/2/2014 alle 20:02
Brutta e non condivisibile la reazione di Civati per la nomina a ministro di un dicastero importante di una ottima Carmela Lanzetta, "civatiana" che tra l'altro ha votato contro nell'ultima riunione della direzione PD. Lo ripeto, BRUTTA E NON CONDIVISIBILE. Peccato.
Scritto da robinews il 21/2/2014 alle 20:16
Con Renzi, io come tanti altri abbiamo capito che il ricambio generazionale non è significativamente una cosa positiva, mi sembra a naso un governo troppo sempliciotto, per fortuna che la compagine del mio "ottimo" è stata confermata. Non aver confermato la Bonino, aumenta il mio giudizio negativo su Renzi.
Scritto da disillusodallapolitica il 21/2/2014 alle 20:40
Ma i nomi indicati da Renzi sono quelli dei ministri della Repubblica o dei membri della bocciofila di Caropepe? Non si è mai vista tanta incompetenza ed inesperienza: Mogherini (che dovrebbe parlare con Hague, Kerry), Pinotti, Boschi, Madia, Orlando, Poletti, Martina, ecc... Meno male che contava il merito e non l'appartenenza. Adamoli, Tu che molti li conosci, ma questi miracolati sono persone che possono fare il ministro (ripeto, il ministro)?
Scritto da domenico nitopi il 21/2/2014 alle 20:54
Dopo aver sentito Cacciari dalla Gruber, ho capito che l'uomo forte del governo sia un uomo vicino a D'Alema, che a Renzi la dialettica democratica sia indigesta (suggerisco di cambiare il nome al partito), ma la cosa che mi ha dato preoccupato maggiormente, è la convinzione espressa da Cacciari, che se il ciclone Renzi rompesse lui la legislatura andando a nuove elezioni, vincerebbe da solo. Ecco, questa surreale ipotesi, spiega come la sinistra è scomparsa e come scomparirà il PD.
Scritto da disillusodallapolitica il 21/2/2014 alle 21:50
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