Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 13/3/2014 alle 09:23


Il cambio di rotta del governo c’è nella comunicazione, nella sostanza, nel metodo.
Sulla comunicazione non mi pare neanche il caso spendere parole. Capisco che possa non piacere lo show renziano ma la sua efficacia nell’andare a bersaglio e nel colpire l’immaginazione è difficilmente contestabile.
Sulla sostanza eviterei gli osanna prima delle coperture finanziarie certe e di molti decreti attuativi, eppure una forte apertura di credito il governo se l’è guadagnata. Non solo per i mille euro in più in busta paga per chi ne guadagna meno di 25.000 all’anno, ancora di più per lo spostamento del carico fiscale dal lavoro alle rendite finanziarie.
La riduzione del 10% dell’Irap resa possibile da questa modifica nel peso delle tasse è una buona notizia per le imprese e per l’occupazione. Sono misure strutturali (non le sole) che dimostrano una visione nella quale la centralità del lavoro ha una dimensione concreta.
Il metodo di governo è forse la cosa che colpisce di più. Cito due fatti. Il primo è la positiva (e rischiosa) caparbietà nel mettere la data a fianco di ogni punto di programma. Così potremo controllare e giudicare e le scusanti per i ritardi saranno ridotte al minimo. 
Il secondo fatto è l’ascolto delle parti sociali accompagnato però dal rifiuto della retorica della concertazione che per troppi anni ha significato l’immobilismo. Quei lunghi tavoli con ministri e plenipotenziari delle organizzazioni sindacali e imprenditoriali (sempre meno rappresentative) erano ormai inguardabili e raccontavano pochissimo della vita e delle esigenze di molti nuovi protagonisti delle economie moderne che creano lavoro e ricchezza.
Molta réclame ieri ma anche un sapore di innovazione e di sinistra che infonde speranza.

Commenti dei lettori: 68 commenti -
Innanzitutto ben tornato al timone. Senza l'immediatezza del "dialogo veloce", il blog quasi si spegne. D'accordo. Aspettiamo le norme attuative di tutto e non bendiamoci già gli occhi nel vecchio vezzo della critica "a prescindere". Non mi è piaciuta ieri l'uscita di Bersani: quando si perde occorre mettersi da parte trasformandosi in padre nobile, non fare il disfattista. Questo compito lasciamolo al blocco Grullisconiano ben affiancato dalla nuova Lega del 3%.
Scritto da Sic Est il 13/3/2014 alle 09:55
La fine della pantomima del governo con i sindacati di tutte le specie è una cosa buona. Il sindacato dei lavoratori è insostituibile ma deve rinnovarsi completamente perché adesso pesano di più i pensionati che i nuovi lavoratori.
Scritto da Lavoratore Malpensa il 13/3/2014 alle 10:00
Di "governi degli annunci" ne abbiamo avuti tanti. Pronti a scaricare sugli altri (sindacati, Europa, ministri recalcitranti, "comunisti!" ) l'irrealizzabilità dei loro piani da sogno. Sulla base delle esperienze fatte finora, sono un pochino scettico. Speravo solo di riuscire a vedere, almeno per una volta, qualcosa di diverso, più politica e meno marketing: questo sarebbe stato rivoluzionario.
Scritto da Lorenzo M. il 13/3/2014 alle 10:08
parliamo solo di cifre al netto e non al lordo...certo è tutto bene solo quello che finisce bene..ma direi che la situazione si sta evolvendo come sempre avrebbe dovuto..tanto più per la arretratezza che appunto ne è derivata..arrivando a stupirci essendo in uno stato di torpore come assopiti invece che attivi e svegli..rimangono i 50 MLD del fiscal compact che dall'anno prossimo vedremo come meglio affrontarli..mentre per molti lo spread è tutto e per altri sarebbe il nulla..quando però è basso
Scritto da zva il 13/3/2014 alle 10:23
@zva, beh, scuotersi dal torpore ti sembra poco? A me pare straordinario.
Scritto da Giovane ex rottamatore il 13/3/2014 alle 10:47
il commento di Renzi all'assenza di Letta al voto sull'Italicum è stato fin troppo generoso ed educato. Condivido con lui che ad essere oltre ogni livello di sopportazione sono gli Italiani e non i politici del PD. Come ha osservato Giachetti al TG3 hanno cercato la rivincita alle primarie, disobbedendo alla disciplina di partito, invocata invece nei suoi confronti per il Mattarellum. Hanno cercato di ribaltare il carro con la scusa della parità di genere e con la vigliaccheria del voto segreto.
Scritto da L.V.. il 13/3/2014 alle 11:03
@Sic Est (09.58) - Ho sciato per tre giorni con un sole bellissimo. A mezzogiorno 17/18 gradi a 2.000 metri, 5/6 anche a tremila, incredibilmente troppi, ma la neve teneva ancora per il freddo della notte. Da oggi ho ripreso con il blog con ancora maggiore lena.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 13/3/2014 alle 11:17
@Lorenzo M. (10.08) - Ho parlato anch’io di marketing (réclame) ma i provvedimenti che ho citato sul cuneo fiscale e sull’Irap non mi sembrano contestabili. Le misure annunciate ieri hanno bisogno di strumenti tecnici da azionare in un periodo tempo certamente irriducibile ma non credo sia possibile alcuna retromarcia.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 13/3/2014 alle 11:19
@Adamoli, condivido. Vorrei aggiungere qualche ulteriore considerazione. 1) Le reazioni di certi ambienti e stampa, la mia impressione che stanno a "rosicare" o meglio a "gufare". Il Fatto Quotidiano accusa Renzi di voler vincere le elezioni europee con i Mille €uro per 10 milioni di lavoratori. Ma scusate cari Padellaro e Gomez vi piaccione di più quei leader che fanno annunci sulle tasse (da aumentare) per "perdere" le elezioni? Ma fatemi il piacere! (segue)
Scritto da robinews il 13/3/2014 alle 12:04
Robinews (segue) La (Madonna) ANNUNZIATA ADDOLORATA, direttrice di Huffinngton Post, persistendo con la sua linea "critica" contro Renzi si dice "addolorata" per l'inesperienza del governo Renzi, si lamenta per l'inadeguatezza della legge elettorale, scrive che Renzi è solo un "televenditore" del nulla. Ha proprio ragione (sic!), era molto meglio con D'Alema, Monti, Letta e compagnia perdendo? Lei (Annunziata) si che se ne intende (di sconfitte), tenete lontano da me il suo calice! (segue)
Scritto da robinews il 13/3/2014 alle 12:12
@Adamoli. Bhe, al momento siamo ad un elenco di obiettivi, con vaghe indicazioni sul come e in che modo arrivare a raggiungerli. In quanto alle retromarce e al far carta straccia dagli impegni presi, additando il primo incolpevole capro espiatorio di passaggio (mai la propria incapacità), il comportamento tenuto dai governi degli ultimi venti anni non fa ben sperare.
Scritto da Lorenzo M. il 13/3/2014 alle 12:13
Robinews (segue) 2) Le reazioni sindacali e politiche. La Camusso, Bonanni e compagnia "concertando", dopo aver minacciato scioperi duri fino ad un minuto prima delle comunicazioni di Renzi "esultano". "Finalmente si fa come diciamo noi" dicono. Ecco qui sta la novità, si "fa" senza sentirli, "per fortuna nostra e del paese". La Confindustria si limita ad un balbettio sul nulla. Poverina, anche lei forse deve prendere atto che non detta più legge e non conta più nulla (per fortuna). (segue)
Scritto da robinews il 13/3/2014 alle 12:21
Robinews (segue) La politica a sinistra (nel PD) ci fa sapere che "questo" Renzi va molto bene. Che dire, limitiamoci a segnalare che "non è mai troppo tardi". A destra si dice "le cose che vuole fare Renzi sono cose che la destra ha sempre detto di voler fare". Si campa cavallo che l'erba dei boccaloni cresce. C'è qualcuno che si ricorda che la tassazione delle rendite finanziarie era necessaria e giusta per la destra? Andate avanti voi che a me vien da ridere. (segue).
Scritto da robinews il 13/3/2014 alle 12:29
Robinews (segue) 3) Sul piano economico, sociale e del lavoro, quasi tutti a dire che "bello, peccato che sia solo un libro dei sogni illusorio". Può darsi che sia o che sarà così. Se resta solo un libro dei sogni peggio per Renzi (e per l'italia). Se anche solo la metà delle cose annunciate con dati e scadenze certe si realizzeranno "tutti questi esperti (presunti), dovranno certamente essere retrocessi nella categoria degli "inesperti" iscrivendoli al massimo nell'albo dei "gufisti". (segue)
Scritto da robinews il 13/3/2014 alle 12:36
Robinews (segue) 4) Istituzioni, legge elettorale e politica. La legge elettorale "cammina". E' perfetta? NO!, meglio del "costituzionellum e del porcellum"? SI! Se poi facciamo una riflessione sulla discussione (e le trappole) alla camera possiamo dire che è andata di lusso. Il limite vero della legge elettorale è la sua validità per la sola camera. Sul senato e arrivata nero su bianco la proposta per il suo superamento. Come andrà a finire lo vedremo, sembra comunque che si faccia sul serio.
Scritto da robinews il 13/3/2014 alle 12:48
Sono in confusione. Chi può aiutarmi? Chiedo come mai il PD (e intendo il precedente governo) fosse in affanno pe trovare qualche soldo per la grana dell'IMU. e invece ilo stesso Pd (con l'attuale governo) sia in grado di garantire decine di miliardi di interventi. Forse, o fratelli d'Italia, la Provvidenza s'è desta? C'è di che riflettere: dopo la resurrezione di Berlusconi, il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci (miliardari).
Scritto da eumeo il 13/3/2014 alle 13:06
La sinistra scavalcata a sinistra.
Scritto da Paolo Nizzola il 13/3/2014 alle 13:07
Con la speranza si sopravvive; con le certezze si vive.
Scritto da Alessandro Milani il 13/3/2014 alle 13:28
Lo shok c'è stato, la conferenza stampa è stata del tutto irrituale ma chi se ne importa? Qualcosa di grosso si sta muovendo.
Scritto da Un Pd Sesto S. Giovanni il 13/3/2014 alle 14:05
Caro Giuseppe concordo con te, meglio accantonare, per ora, il discorso sulla comunicazione. Che Renzi sia un “comunicatore” non c’erano dubbi neanche prima. Che abbia parlato anche ieri agli elettori in senso ampio è sicuramente un fatto positivo che mancava ai nostri troppo “seri” politici professionisti. Che tutto questo confermi che il nostro, poi, sia anche capace di tenere il profilo dello “statista” anche con Obama, Merkel e altri, bè, francamente questo è ancora da vedere, ma comunque lo si spera certamente. Il “venghino, venghino, siori” con l’Europa o il FMI non funziona molto…. Hai certamente ragione nel porre l’accento sui contenuti, sulla svolta comunque impressa e su alcuni dettagli, non ultimo l’accenno sulla concertazione. Che si sia fatta una scelta importante, quella di spostare la tassazione dal lavoro alle rendite finanziarie è sicuramente una operazione corretta e che risponde ad esigenze economiche condivisibili, ma anche di giustizia sociale. Che qualche dubbio sulle coperture permanga, credo che sia assolutamente realistico. Ieri il nostro ha “venduto un prodotto” , un buon prodotto a dirla tutta. Ha indicato un orizzonte temporale e degli obiettivi. Sulle coperture è stato sufficientemente vago da consentirgli, comunque, la possibilità di meglio “spiegare” le operazioni in futuro. Per certi versi, sentendo l’intervento di Renzi alla radio ( e assicuro che fa una impressione diversa rispetto alla televisione ), ho avuto la percezione della precisa volontà di non curarsi dei dettagli, ma di voler rimarcare che la direzione di marcia era stata cambiata, che solo in questo modo e solo così si potessero far ripartire i consumi interni ( vero grande problema italiano ) e solo così, in una sorta di circolo virtuoso, recuperare anche le risorse per continuare a finanziare l’operazione. Rimane un problema generale da affrontarsi comunque nel futuro. Oggi si è intervenuti sul lavoro, domani occorre anche intervenire sulle pensioni perché anche qui ci sono situazioni drammatiche che meritano attenzione. Meritano attenzione per quanto riguarda il problema economico perché abbiamo i pensionati che non ce la fanno più e meritano attenzione anche per il fatto che occorre risolvere il problema degli esodati e il problema dell’eccessivo innalzamento dell’età pensionabile. Concertazione. Certo hai ragione. Vedere il tavolo del Governo a confronto con 42 sigle sindacali non è francamente un bello spettacolo. Non vederlo del tutto può però essere peggio. Domenica da Fazio mi ha impressionato un fatto. Quando Renzi ha attaccato a testa bassa il sindacato è venuto giù il pubblico con uno scroscio di applausi. Questo da la stura su due aspetti. Il primo. Il risentimento che c’è comunque nell’o.p. nei confronti delle centrali sindacali. Il secondo. E’ fin troppo facile per Renzi indicare un altro “simbolo da rottamare” per ottenere facile consenso. Che il sindacato debba cambiare siamo tutti d’accordo. Che debbia cambiare anche in trasparenza anche ( e qualcuno lo fa già da diverso tempo ). Che però la concertazione debba essere completamente messa da parte mi sembra francamente un aspetto problematico. Qui non è il problema di avere un Governo che discute, ma poi decide. Di Governi che decidono ce n’è certamente bisogno. Quello che serve però è non umiliare i corpi intermedi e affossare la necessità di creare consenso verso le politiche di svolta che servono a questo Paese. Esigenze queste ultime che non si producono solo attraverso una “buona comunicazione”.
Scritto da roberto molinari il 13/3/2014 alle 14:21
Adamoli, con cautela, si mostra ottimista; io, con cautela, sono un poco più pessimista. Sono sostanzialmente d'accordo con Massimo Giannini che ha parlato, a proposito della conferenza stampa di Renzi, di effetto tra lo shock e lo spot. Anche perchè, come è stato ricordato, prima di osannare, aspettiamo le coperture finanziarie ed i decreti attuativi. Il premier si è però guadagnato l'apertura di credito, di cui parla Adamoli?. Dipende. Alcune delle misure annunciate sono condivisibili, in particolare lo sgravio in busta paga per circa dieci milioni di "poveri" italiani, senza dimenticare che si tratta di poveri che un lavoro ce l'hanno. E gli altri? I precari ed i senza lavoro? Tutto rimandato al jobs act o Piano lavori, per il quale il governo si affida ad una legge delega, quindi con il rischio di tempi biblici? Mah! In fondo le poche iniziative che scattano subito erano già state assunte dal governo precedente e non voglio entrare nel merito della loro efficacia (edilizia scolastica, bollette elettriche, fondo di garanzia per le piccole medie imprese). E poi, come lavoratore "non attivo", cioè pensionato, non posso non lamentare l'esclusione dei pensionati dai benefici degli sgravi fiscali; esclusione che si aggiunge all'ipotesi ventilata da Cottarelli che lo spending review si realizzerà anche con il contributo (estorto o forzato) delle pensioni "alte", cioè a dire che si aggirano sui 2500 euro lordi. C'è di che indignarsi. Un'ultima parola a Camusso (che mi pare un pugile un po' suonato di questi tempi), Angeletti (assolutamente irrilevante), Raffaele Bonanni (non può apparire antigovernativo con Renzi dopo essere stato fin troppo ultragovernativo con Berlusconi e con Letta, un po' meno con Monti): capisco che i tre leader sindacali, messi all'angolo, non ascoltati (altro che superamento della concertazione, qui si è evitato anche di incontrare semplicemente le forze sociali), non possano che abbozzare un sorriso ed una soddisfazione di circostanza. Si ricordino però tutti e tre che la metà, e forse più, dei tesserati Cgil-Cisl-Uil sono pensionati. E questi potrebbero anche spazientirsi prima o poi. Per concludere, mi auguro che Renzi non faccia solo "reclame". A me ed a tanti altri di spot di sinistra o di destra importa nulla. A me ed a tanti altri importano i fatti. E non si preoccupi Renzi di correre, correre, correre e basta, rischiando di sbattere la testa contro qualche muro. Un lettore de "La Prealpina" ha ricordato al premier il detto latino "festina lente", cioè "affrettati lentamente". Chissà, forse è un suggerimento utile: fare bene è meglio che fare in fretta!
Scritto da mariuccio bianchi il 13/3/2014 alle 15:05
Mettere insieme le parole "innovazione" e "sinistra" è sempre stato molto difficile, quasi impossibile. Se Renzi ci riesce bisognerebbe fargli un monumento.
Scritto da Reality il 13/3/2014 alle 15:24
@Robinews (vari interventi) - Alla sinistra a cui ti riferisci fa schifo vincere ma non abbiano timore, non è mai accaduto in tutta la storia repubblicana e non accadrà per fortuna degli italiani.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 13/3/2014 alle 16:13
@Eumeo (13.06) - Le domande che ti fai tu sono di assoluto buon senso. Ti ricordo soltanto che lo stesso Enrico Letta aveva preannunciato che nel 2014 sarebbe stato possibile abbassare il cuneo fiscale e favorire concretamente un buon mero di attività ad alto grado occupazionale. Il mio interrogativo riguarda soprattutto i 68 (sessantotto) miliardi da trovare per pagare i debiti della pubblica amministrazione. Basta l'eventuale allentamento del patto di stabilità interno? Penso proprio di no. E allora? La scadenza è fissata per l’estate, vedremo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 13/3/2014 alle 16:15
@Molinari,14,21.Domenica sei rimasto impressionato dagli applausi a Renzi da Fazio dopo la battuta su CGIL E CONFINDUSTRIA. "dopo averli ascoltati faremo quello che dobbiamo fare, se ne faranno una ragione" esclamò Renzi. Io, diversamente da te non mi sono meravigliato, mi sarei stupito se fosse accaduto il contrario.Tieni anche conto che questo è accaduto "prima" della lenzuolata di mercoledì. Ti lascio immaginare cosa accadrà in futuro a chi si "opporrà" al programma di Renzi. (segue)
Scritto da robinews il 13/3/2014 alle 16:29
Non so quanto il Renzi riuscirà a realizzare, basterebbe 1/3 di quanto promesso per rimanere a lungo, e con pieno merito, leader del nostro Paese. Sul sindacato ha ragione da vendere. E' un comparto sociale importante ma vecchio e bacucco sospeso a metà tra la storica appartenenza partitica della CGIL, una CISL guidata da leader mediocri che sognano centri politici inesistenti ed una UIL che, senza i socialisti con le loro antiche rendite politiche, rappresenta se stessa, cioè poca cosa.
Scritto da ex-Margherita il 13/3/2014 alle 16:36
Robinews (segue Molinari). Caro Roberto, scusa se mi permetto il seguente rilievo sulla tua "impressione" di domenica: io penso che forse non hai ancora inquadrato l'ampiezza e la profondità della crisi. L'opinione pubblica si è fatta una precisa idea e cioè che non solo i partiti con le loro oligarchie ma anche "tutte" le espressioni sociali ed economiche SONO RESPONSABILI PRO QUOTA della crisi. Quindi non solo i partiti ma anche i sindacati, la Confindustria ecc (segue)
Scritto da robinews il 13/3/2014 alle 16:37
Robinews (segue Molinari). Renzi da P.d. C. sta facendo la stessa operazione sul piano sociale ed economico che ha fatto con il "vecchio" PD. Lui dice ad un paese stremato cosa bisogna fare per iniziare ad uscire dalla crisi, fa un elenco perfino particolareggiato e a tutti quelli del vecchio sistema e quando dico "sistema" mi riferisco esattamente a "tutti" i soggetti che lo componevano risponde: "VOI NON AVETE IL DIRITTO DI DIRE UN BEL NULLA PERCHE' SIETE TUTTI COLPEVOLI" (segue).
Scritto da robinews il 13/3/2014 alle 16:46
Robinews (segue Molinari) . Con questa strategia si mette nella condizione di poter percorrere 2 autostrade in discesa. Quella di non avere ostacoli per realizzare il programma con i contenuti e date fissate da un lato e dall'altro se ci saranno opposizioni che lo bloccano POTRA' RIVOLGERSI DIRETTAMENTE AL POPOLO ITALIANO (corpo elettorale) PER CHIEDERE IL CONSENSO NECESSARIO PER SPAZZARE VIA OGNI RESIDUA RESISTENZA. Questo vale anche per "questa Europa". (segue).
Scritto da robinews il 13/3/2014 alle 16:51
Robinews (segue Molinari). Renzi si sta posizionando strategicamente anche sul piano Europeo. Se dagli "eurocrati" che hanno partorito le fameliche politiche di austerità con contenuti e tempi "non sopportabili" dovessero "imporre" il niet ai suoi programmi si prepara a dire che lui (Renzi) e l'Italia NON CI STANNO e che o si ricontratta tutto in modo condiviso o salta tutto. Certe Eurocrazie oggi sono nelle stesse condizioni del sistema politico-economico-sociale italiano. (segue)
Scritto da robinews il 13/3/2014 alle 16:58
Robinews (segue Molinari). Certo potranno attaccare, sabotare, far cadere il governo Renzi, ma se questo dovesse accadere, NON CI SARA' PIU' NESSUN MARIO MONTI O DRAGHI CHE SI POTRA' METTERE AL SUO POSTO. Questa è la vera forza di Renzi, NON CI SONO ALTERNATIVE A LUI, ovvero l'unica alternativa sarebbe Grillo che per l'europa e un certo mondo politico-sociale ed economico italiano sarebbe come passare dalla padella alla brace. (segue)
Scritto da robinews il 13/3/2014 alle 17:03
Robinews (segue Molinari). Quando Renzi ebbe a dire che lui era più "grillino" di Grillo furono in tanti a fare sorrisini sotto i baffi.Essere più grillino di Grillo voleva dire che lui (Renzi) non si limitava alla protesta populistica MA INDICAVA OLTRE ALLA ROTTAMAZIONE UN PROGRAMMA CONCRETO, "RISOLUTIVO" CREDIBILE E PRATICABILE. Caro @Molinari, penso che saremo sempre più "impressionati" da quello che accadrà. Quello visto fino ad oggi è ancora niente! TENIAMOCI FORTI!
Scritto da robinews il 13/3/2014 alle 17:11
Domanda sulla svolta "epocale" degli 80 € mensili: valgono per il 2014 (a partire da maggio) e poi si vedra' ,valgono per 12 mesi fino a maggio 2015 o per sempre? Gradirei chiarimento in quanto qualcuno comincia a chiedere lumi.
Scritto da PG il 13/3/2014 alle 17:15
@robinews Giusto un appunto: le critiche che si levano mettono in dubbio proprio quello che scrivi, ovvero che oltre la "rottamazione" vi sia un programma concreto, risolutivo, credibile e praticabile. Tanto l'obbrobrio della legge elettorale che il rimandare ad altri provvedimenti (ed altri tempi) le coperture a sostegno delle riforme solo annunciate non fanno ben sperare. E le grida "dopo di me, il Diluvio" sanno tanto di asilo infantile, oltre che di smodata presunzione.
Scritto da Lorenzo M. il 13/3/2014 alle 17:19
D'accordo con @Ex Margherita delle 16.36. Il sindacato dei lavoratori è un mondo "vecchio e bacucco".
Scritto da Gino D. il 13/3/2014 alle 17:19
@L.V., con Letta sei troppo severo, anzi cattivo. Ha dato a Renzi il voto di fiducia, cosa vuoi che faccia di più dopo essere stato cacciato in quel modo?
Scritto da Lupus il 13/3/2014 alle 17:34
@Lorenzo M. 17,19. Per carità, lungi da me il negare che il "bomba" da Fiorenza possa avere una "smodata presunzione". Le mie sono semplici e forse fallaci opinioni-previsioni. Resta il mio interrogativo di fondo: FATTO FUORI RENZI COSA RESTEREBBE? C'è ancora qualche "fuori di testa" che potrebbe pensare a soluzioni tipo Monti, Letta e perfino Renzi ma con un altro nome e con le stesse modalità? Se mi sbaglio mi "ricorregerete" ma temo che questa volta sia "impossibile". O no?
Scritto da robinews il 13/3/2014 alle 17:50
Il mio vecchio amico e compagno Fausto Bertinotti ci informa che secondo lui Renzi oggi è "egemone", ha conquistato la totale egemonia liberal-liberista proponendosi come il nuovo Tony Blear. Ci ha anche informati che Renzi ha archiviato la "sinistra del 900. Sulla prima parte (liberal-liberista) condivido con qualche cautela e distinguo. Sulla archiviazione della sinistra del 900 Renzi non ha nessun merito, IL MERITO VA TUTTO A NOI (BERTINOTTI ECC.) CHE SIAMO STATI MOLTO PIU' EFFICACI!
Scritto da robinews il 13/3/2014 alle 18:03
Reclame di stampo berlusconiano, direi. Un semplice spot elettorale in vista delle Europee. Dico: ma è mai credibile un piano che non indichi le coperture finanziarie? Dov'è l'albero degli zecchini? Pinocchio c'è già; e pure la Volpe, per il vero, con la quale si trova in "profonda sintonia"
Scritto da domenico nitopi il 13/3/2014 alle 18:13
@Roberto Molinari (14.21) - Sottolineo le tue ultime righe: umiliare i “corpi intermedi” sarebbe un profondo errore. Renzi è cresciuto con una cultura politica che non solo li rispettava ma li faceva protagonisti della democrazia partecipativa. Sono cambiati profondamente i tempi della decisione politica e i modi della comunicazione ma i principi democratici sono rimasti intatti. Non credo che Renzi se lo sia dimenticato.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 13/3/2014 alle 18:35
@Mariuccio Bianchi (15.05) - Sul contributo temporaneo di solidarietà a carico delle pensioni superiori a 2.500 euro mensili concordo completamente. Per ora è soltanto una delle voci della revisione della spesa che Cottarelli starebbe avanzando. Se capisco bene la politica e la psicologia di Renzi mi sembra difficile che possa accettare questa proposta, contraddirebbe la logica dell'espansione controllata della domanda interna e l’ottimismo che vuole infondere negli italiani. Sul “piano per il lavoro” non ci sono soltanto annunci. Il decreto Poletti (entrato subito in vigore) prevede delle misure importanti e troppo sottovalutate in queste ore. Ma di questo discuteremo con uno dei prossimi post.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 13/3/2014 alle 18:40
@PG (17.15) - L’informazione data dal governo a questo proposito è precisa. L’aumento di mille euro all’anno è strutturale e permanente.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 13/3/2014 alle 18:41
Ho la netta impressione che l'eccitazione pro Renzi, faccia dimenticare troppo in fretta le critiche ingiuste al governo Letta. Carta canta. La concertazione sia stata un problema, è falso, ma forse tutti voi fate finta di non saperlo e semplicemente volete costruire castelli in aria per auto piacervi. Renzi ha fatto un passo avanti sul lavoro, bene. Ho la capacità di dare giudizi senza pregiudizi, I sindacati sono essenziali e le questioni sono tante, come per esempio gli esodati.
Scritto da disillusodallapolitica il 13/3/2014 alle 18:46
Giuseppe, che Renzi sia detestato ( per non usare parole più forti ) da una parte consistente del suo partito, è un dato di fatto non contestabile ( avete presente Rosi Bindi? ), e quindi temo che quello che annuncia ( condivisibile ), con gli stessi timori espressi dal Sig M Bianchi sulle pensioni, sia fatto più per tener buona la parte a sinistra, che non per intima convinzione: Soprattutto adesso che l'Italicum sta per andare al Senato, dove ne potremo vedere delle belle!
Scritto da mario diurni il 13/3/2014 alle 18:57
Ho letto che secondo @robinews Confindustria è stata messa nell'angolo da Renzi, questa è proprio divertente, tanto che ci sta spendendo sopra la grana ricevuta in dote da Letta.
Scritto da disillusodallapolitica il 13/3/2014 alle 19:18
LA FINOCCHIARO SI SPOSTA PER NON ESSERE TRAVOLTA. Oggi ha detto che il governo Renzi non rischia al senato sulla legge elettorale e sul superamento del bicameralismo perfetto. Se lo dice lei che di cambiamento del "vento" se ne intende possiamo stare più tranquilli. Il mio amico e compagno Vendola è entusiasta dei propositi di Renzi, LI APPOGGERA' dall'opposizione. Caro Niki, solo 3 settimane fa dicevi che il governo Renzi era la continuazione della "peggiore destra". Ma Niki come ragioni?
Scritto da robinews il 13/3/2014 alle 19:29
@robinews, che Bertinotti e quelli che ci gravitavano intorno sono stati i responsabili della fine della sinistra è da anni che lo so, non da oggi. Mi fa specie, che ci sia qualche illuminato dell'ultima ora che ci spieghi cosa fare per il futuro. P.S. Renzi continua a sostenere che sono i figli a chiedere che i conti in Italia siano in ordine, dovrebbe spiegarci se i figli chiedono anche di fare accordi con il Berlu.
Scritto da disillusodallapolitica il 13/3/2014 alle 19:42
Giuseppe, a me personalmente non piace il termine reclame. io direi: molta polpa spiegata in modo comprensibile e moderno ( non in politichese.
Scritto da Giuseppe Terziroli il 13/3/2014 alle 20:25
@Disilluso 19,18, Alla Confindustria Renzi non negherà mai il piatto di lenticchie, solo quelle sono rimaste per una associazione incapace di essere utile al paese. @disilluso 19,42, i figli di Renzi, i miei figli, i nostri figli non chiedono a Renzi di fare accordi con il Berlu. Non ce ne bisogno. Il pregiudicato-decaduto può solo limitarsi a tenere la scena come "comparsa" ancora per qualche settimana. Il regista del film e l'attore protagonista è solo il Matteo. Tutto il resto è il niente!
Scritto da robinews il 13/3/2014 alle 20:36
Finora la polpa è solo annunciata !
Scritto da Claudio Bianchi il 13/3/2014 alle 21:05
@robinews, il Berlu che fa la comparsa è tutto da dimostrare, visto che sono state fatte delle votazioni a tarda sera sul conflitto d'interessi, e ancora nessuno ha spiegato di cosa si tratta. Io parto da un fatto indiscutibile: il Berlu era scomparso dalla scena politica, qualcuno lo ha rimesso in corsa. Vendola plaude a qualcosa che ritiene giusto, pure io, quando invece ci troviamo di fronte ad una schifezza lo si deve dire, senza se e senza ma.
Scritto da disillusodallapolitica il 13/3/2014 alle 21:34
SORPRESE EUROPEE (ma non tanto). Il parlamento Europeo ha avviato la procedura per il "LICENZIAMENTO" della famigerata "troika" (UE-BCE-FMI). Sempre il parlamento Europeo ha indicato la soluzione di molti problemi con la formazione del Fondo Monetario Europeo (FME). In questo quadro si inserisce la crisi Italiana e la ricerca di trovare soluzioni praticabili e urgenti. UNA INFORMAZIONE PER TUTTI. Forse che Renzi ne sappia qualcosa? Forse che la famigerata "Troika" abbia già le mani legate?
Scritto da robinews il 13/3/2014 alle 21:56
Il ragazzo sa parlare molto bene, è un grande imbonitore... mi ricorda qualcuno... cmq vedremo!
Scritto da Giorgio Piccaia il 13/3/2014 alle 22:53
@Disilluso, 21,34, ma quando smettiamo di avere "l'ossessione" del "nulla"? La questione del conflitto d'interessi è una questione gigantesca che va affrontata a "prescindere" dal Berlu. La si dovrà affrontare con un "parlamento" completamente diverso da quello attuale. lo ripeto, niente paura dei decaduti-pregiudicati che hanno un solo problema e nient'altro: EVITARE LA GALERA per i processi già conclusi e quelli che si concluderanno molto presto.
Scritto da robinews il 13/3/2014 alle 23:03
Un po' di ottimismo, no? Tra un anno se sarà stato un bluff Renzi andrà a casa. Il PD assomiglia a un covo di vipere in cui alcuni non aspettano altro che il fallimento di Renzi... Mah.
Scritto da Dedo Rossi il 13/3/2014 alle 23:19
@Dedo Rossi. Caro Dedo io la penso come te. Non si è mai visto un capo di governo parlare in modo chiaro e semplice. Si è assunto responsabilità precise. Ho sentito leader Pd alla radio che sembravano di un altro partito. E non persone di basso livello. Tutt'altro. Se Renzi fosse un Grillo li avrebbe mandati ...a zappare la terra.
Scritto da Giuseppe Terziroli il 14/3/2014 alle 08:12
Quando iniziò la crisi economica, si eliminò l'ICI, con rimborso statale. Idiozia. Cambiare direzione è positivo. Significa che il lavoro dei precedenti governi (belli o brutti che fossero) ed i sacrifici di gran parte degli italiani, hanno avuto un senso. Resta aperto il tema del finanziamento degli enti locali: ad oggi sono obbligati a inserire la TASI, balzello conto terzi, per lasciare spazio nelle casse dello Stato. Se Atene (i comuni) dovesse piangere, Sparta (stato) non potrà ridere.
Scritto da FrancescoG. il 14/3/2014 alle 08:38
L'economia è fatta di numeri,di emotività, di sensazioni.Se il clima che si instaura è positivo, le cose possono migliorare anche in condizioni delicate.Se il clima è negativo,si logorano le situazioni floride. Renzi pare saperlo e opera di conseguenza. Sa che gli italiani sono degli emotivi. Parla con lo stile della destra con contenuti più legati alla sinistra (rif. Gramellini). Divertente vedere il Giornale e Libero,contrariati dal modo di fare, agitarsi come dei conservatori di sinistra :-)
Scritto da FrancescoG. il 14/3/2014 alle 08:45
Caro Giuseppe approfitto ancora dello spazio concesso per aggiungere un paio di riflessioni alla tua risposta delle 18.35 e ai diversi interventi del sempre prolifico, ma stimolante robinews ( 16,29 in avanti ). Sulla concertazione e sul ruolo del sindacato in primis, ma sui corpi intermedi bisogna essere chiari. Io sono fermamente convinto che la concertazione in Italia sia stata per anni un fatto positivo. Ha consentito di tenere basso il conflitto sociale e di creare delle condizioni per risolvere alcuni problemi con il consenso e la partecipazione. Ha però, come tutte le modalità politiche, mostrato i suoi limiti con i processi di globalizzazione e la nuova situazione economica internazionale. Non voglio farla troppo lunga, ma consiglio la lettura del libro del figlio di Tarantelli dedicato al padre assassinato dalle BR. Lì ci sono descritte idee interessanti di come si intende la concertazione e di come si siano perse occasioni importanti a partire da quella contestata abolizione del punto unico di contingenza che segnò, tra l’altro, una spaccatura sindacale profonda, oltre che l’ennesima occasione perduta per il PCI e per Berlinguer. Scritto questo vorrei brevemente dire alcune cose sul sindacato. Oggi le tre organizzazioni dei lavoratori ( ma la stessa cosa si potrebbe dire di quelle datoriali ) soffrono di un ritardo spaventoso rispetto all’evoluzione della società. Il dato che quasi più della metà degli iscritti sindacali è fatto da pensionati è già di per se significativo. Se poi aggiungiamo anche il fatto che il sindacato nella sua globalità tutela i tutelati lasciando fuori gli altri la dice lunga sulla difficoltà di raggiungere una platea sterminata di lavoratori. Non è ovviamente solo un problema di come si è “organizzati” è prima di tutto un problema culturale, di approccio e di sintonia col Paese. Oggi il sindacato nella sua interezza esprime una classe dirigente non all’altezza. Mediocre. I migliori sono stati fatti fuori negli anni per far posto ai “fedeli” di turno. Troppe sono state le “commistioni” con la politica. Da parte di tutti. C’era chi flirtava con il governo, magari vedendosi con questo o quell’altro ministro nella cucina di un qualche ristorante e chi, per dare addosso a chi governava o per lanciare un opa sull’opposizione, portava il conflitto sociale alle stelle e le persone in piazza. Situazioni imbarazzanti, diciamolo, rispetto al tema di fondo. Proporre una politica economica diversa, ma soprattutto trovare delle nuove dinamiche per “agganciare” la gente comune, quella stessa gente, quelle persone, che, come ricordavo nel precedente intervento, hanno applaudito Renzi quando ha dato addosso alla triplice. Ora, qui vorrei introdurre solo questa riflessione. Renzi ci ha abituato a individuare un tema, un “avversario” da abbattere e da mettere a disposizione degli elettori come obiettivo chiaro e visibile del suo muoversi veloce. Questo fa di Renzi un “populista”, ma questo non è necessariamente un fatto negativo se giocato positivamente per spezzare delle catene insostenibili. Quello che mi preoccupa, nel momento attuale, sono però gli attuali obiettivi. L’Europa e il sindacato. Stiamo attenti perché giocare una partita come questa sul filo del “populismo” può essere un azzardo. Il sindacato deve cambiare, lo richiede la gente prima che la storia. Ma Renzi non può muoversi come la Thatcher prendendo a “cannonate” la triplice e dopo i “corpi intermedi”. L’Italia non è la Gran Bretagna e la società italiana ha ricchezze culturali plurali, ma anche debolezze e fragilità che richiedono non solo attenzione, ma anche lungimiranza. Non è possibile ricondurre tutto a “se sono contro ce ne faremo una ragione”. Giocare a rendere “insignificanti” i vertici sindacali, a spazzarli via può essere una strategia importante per chi ha fretta, ma poi che succede? Chi governerà la piazza? Un Paese complesso ha bisogno di più voci non di una sola.
Scritto da roberto molinari il 14/3/2014 alle 09:25
@FrancescoG (08:45) ricorda un fattore di spinta economica che spesso si dimentica: l'emotività o, tecnicamente parlando, l'aspettativa. Le persone fanno i loro progetti economici sulla base dell'aspettativa di quanto può avvenire nel medio termine (i tempi lunghi sono buoni solo per le imprese funebri). Se l'aspettativa è positiva si possono liberare energie (anche i risparmi frenati dal futuro incerto) e smuovere tutto il sistema. Che, non dimentichiamolo, agisce in totale interdipendenza.
Scritto da Sic Est il 14/3/2014 alle 09:49
Renzi è stato fatto passare da una buona parte del PD come uno che ha "defenestrato" Letta. Ieri Renzi da B. Vespa ha detto che lui non parla dei tanti magoni con i quali la sera va a letto pensando alla vicenda aggiungendo che "non può e non vuole dire il perchè". Anche Bersani mi ha lasciato dell'amaro in bocca quando ha detto di "aver salvato il cervello e che non intende regalarlo a Renzi". Se queste sono le cose che si dicono in pubblico cosa dicono e fanno nelle segrete stanze? (segue)
Scritto da robinews il 14/3/2014 alle 09:53
Robinews (segue) Naturalmente non provo particolari soddisfazioni per quello che può girare sul piano dei rapporti umani ai vertici del PD, del governo e delle istituzioni. Sicuramente me ne dispiace sinceramente tantissimo ma la storiella che Letta e Bersani sono state le vittime degli "intrighi" di Renzi faccio fatica a berla!
Scritto da robinews il 14/3/2014 alle 10:01
Se Renzi è il ragazzo che vende le pentole costoro che cosa hanno venduto finora? Francobolli scaduti.
Scritto da Giuseppe Terziroli il 14/3/2014 alle 10:47
E' ingiusto parlare del sindacato come se ce ne fosse uno solo. La Cgil è sempre stata molto più politicizzata e più conservatrice dell Cisl. Questo non è smentibile.
Scritto da Vanni il 14/3/2014 alle 11:31
@Molinari 09,25. Come sempre parti da cose concrete scritte nella storia dei soggetti sociali organizzati. Paragonare l'evoluzione Inglese con il Thacherismo e l'italia lo ritengo improprio e sbagliato. Le tue domande finali, in particolare quella su "chi governerà la piazza"? è una concezione del sindacato che lo confina come "agente al servizio del potere politico ed economico e non dei suoi rappresentati". Il ruolo del sindacato non può, non deve essere garanzia di governo della piazza (segue
Scritto da robinews il 14/3/2014 alle 11:56
Robinews (segue Molinari) La crisi del sindacato italiano è esattamente figlia del collateralismo dei sindacati con il potere politico ed economico proprio perchè ha avuto una sua trasformazione che è passata da soggetto "contrattuale e conflittuale" per la tutela degli interessi dei lavoratori in quadro di "interesse generale" a soggetto di "controllo e governo della piazza senza più alcuna autonomia". Su questo argomento mi piacerebbe conversare direttamente con te per giorni e giorni.
Scritto da robinews il 14/3/2014 alle 12:03
Leggo con imbarazzo che il Fiorentino avrebbe detto: "O i soldi a maggio, o sono un buffone". Sono un formalista: ricordo un altro - capo del governo a 39 anni e di cui ero infatuato - che usava un linguaggio assai più aulico, ad esempio: " Se avanzo seguitemi, se indietreggio uccidetemi". Infatti finì oscuramente assassinato e il suo cadavere, con altri e anche un'incolpevole donna, fu esposto lubricamente. Forse la causa prima della maledizione che grava sulla infelix Italia.
Scritto da eumeo il 14/3/2014 alle 12:22
Gent.le robinews ( 11,56 ) so bene che è improprio il paragone con la GB, ma se prendi a “calci” il sindacato il paragone ci sta tutto. Sul sindacato poche parole ancora. La mia idea di “governo della piazza” è lontana chilometri da come l’hai interpretata. Il sindacato ha un ruolo sociale imprescindibile e “governare” le tensioni sociali non lo fa divenire un servo del potere costituito, ma un soggetto che interloquisce e lo fa in maniera responsabile e costruttiva. Questa è la differenza che fa del sindacato un attore riformista rispetto alle spinte anarcoide e rivoluzionarie tipiche di società arretrate o se vuoi, di tempi passati. Se vuoi un sindacato stile centri sociali o tutto movimento non penso che questa sia la strada corretta per recuperare consenso e prestigio. Questo poi non vuol dire non riconoscere i limiti attuali e d’altra parte già Michels aveva scritto sulla burocratizzazione non solo dei partiti di sinistra, ma anche su quella sindacale ed eravamo nel secolo scorso. Sul ruolo poi io ho sempre pensato che un sindacato che “contratta” con le controparti, in azienda e col potere politico faccia il suo mestiere. Un sindacato conflittuale per definizione, di quelli dove i sindacalisti si beano per non “aver mai firmato un accordo”, bè, francamente penso che i lavoratori ne facciano a meno volentieri. Ma come scrivi tu, potremmo parlare per ore delle nostre vedute differenti
Scritto da roberto molinari il 14/3/2014 alle 14:11
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