Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 18/3/2014 alle 12:15


Angela Merkel ha incontrato dal 2005 ben cinque premier italiani: Berlusconi (due volte), Prodi, Monti, Letta, Renzi. E’ un paragone che mostra plasticamente la profondità della distanza politica, istituzionale, prospettica dei due Paesi.
Sostenere che la stabilità governativa è una fisima eccentrica di Giorgio Napolitano (abbiamo sentito perfino questo dai movimentisti più irresponsabili), che lui in realtà lavora per la stabilità del potere delle banche e della finanza è una indegna baggianata.
Quando nei giorni scorsi scrivevo che la sfida di fronte a Renzi è di trasformarsi da centometrista in un veloce maratoneta intendevo proprio dire che una dose di “rottura politica” è necessaria ma deve durare lo “spazio di un mattino”, poi serve il costruttore paziente, rigoroso, indomito di una visione che sia ampiamente condivisa.
Il compito più difficile dei cinque premier è stato certamente quello di Mario Monti che doveva recuperare una fiducia internazionale che con Berlusconi era finita sotto i tacchi. Renzi è invece il premier con lo zaino più carico di progetti di riforme strutturali.
Per la prima volta si è evidenziata la metamorfosi di Renzi che vuole diventare uomo di Stato. E’ questa la personalità che deve prevalere con il giusto piglio e senza farsi soggiogare dalla Merkel.
La premier tedesca anche ieri non ha risparmiato sorrisi: "Non ho dubbi che le riforme potranno avere efficacia e che l'Italia arriverà a rispettare i vincoli europei". Le parole più trasparenti sono le ultime sui vincoli, ma dovrà anche lei capire che la Germania era stata aiutata nel momento del bisongo (anche dall'Itala) e che la crescita dei Paesi in difficoltà è decisiva per salvare e rafforxare l'Unione.
La nazione germanica è forte e trainante ma da sola fallisce il sogno europeo. Renzi non ha davanti a sé una parete di sesto grado come Monti ma il cammino è lungo e periglioso e chi ne condivide il progetto deve fargli sentire il suo appoggio. 
 

Commenti dei lettori: 42 commenti -
Sarà dura per Renzi trasformarsi in un uomo di Stato con una statura riconosciuta internazionalmente.
Scritto da Lupus il 18/3/2014 alle 13:07
vai renzino..sei tutti noi...tutto il resto è noia...purtroppo...
Scritto da zva il 18/3/2014 alle 13:13
Il nuovo di Renzi-Merkel è un "già visto". L'Italia arranca, la Germania comanda.
Scritto da Ugo F. il 18/3/2014 alle 13:42
Si sono detti reciprocamente stai sereno/a.... ? mah vediamo..
Scritto da Alberto Mattioli il 18/3/2014 alle 13:59
Mah? la Merkel ha elogiato,prima del cucù, anche Berlusconi, poi a seguire Monti e Letta. Che dire? Belle parole di circostanza non si negano a nessuno....
Scritto da Brunello il 18/3/2014 alle 14:23
Dopo anni in cui dalla Merkel ci andava Berlusconi coadiuvato (si fa per dire) da Brunetta e Tremonti e le risatine non solo si vedevano ma si sentivano, avere, a rappresentare l'Italia, un interlocutore presentabile è già un grosso passo avnti. Ai detrattori ricordo che abbiamo vissuto venti anni nella derisione più totale. La Signora non poteva dirci "fate i prodighi", però non si è nascosta per difendersi dal cavaliere che giocava a nascondino e a fare il merlo maschio latino alla Buzzanca.
Scritto da Sic Est il 18/3/2014 alle 14:26
Passo dopo passo si matura, un passo da bersagliere veloce ma costante, senza strafare. Gli obiettivi ambiziosi, gli ostacoli estremi. Ma il coraggio e la voglia di crescere ed essere leader devono essere forza vitale per un rilancio dell'Italia nell'UE: l'Europa l'abbiamo costruita e l'Europa è più debole oggi perché è mancato in questo ventennio l'apporto costruttivo, dinamico e solidale dell'Italia. La strada del successo non è mai facile.
Scritto da Federico Antognazza il 18/3/2014 alle 14:36
Mi chiedo cosa c'è di nuovo tra Renzi e Letta e non trovo una risposta. Stessa maggioranza, stesso inchino alla Merkel, stesso rispetto dei vincoli europei.
Scritto da Giovanni P. il 18/3/2014 alle 15:13
@Sic Est. La tua disistima per Berlusconi rasenta l'odio. Un pò di razionalità, perdio.
Scritto da Gino D. il 18/3/2014 alle 16:04
L'Italia deve fare una cosa sola: seguire l'esempio tedesco.
Scritto da Giorgio S. il 18/3/2014 alle 16:30
Salvini dice che l'euro è un crimine contro l'umanità. Bossi era un damerino al confronto. L'evoluzione al contrario.
Scritto da Albertone da Giussano il 18/3/2014 alle 17:03
Il nostro "padano" @Ugo F. (13,13) continua imperterrito a "urlare alla luna". Ma cosa pretende da Renzi? Il nostro povero Matteo neanche se fosse il nuovo Messia potrebbe porre rimedio ai guai provocati dai capi leghisti, dai loro alleati Berluscones, e anche (purtroppo) da qui geni del Centro Sinistra che hanno avvallato tutte le nefandezze europee. Il nostro @Ugo F. cosa pensa dei ministri leghisti (Maroni-Calderoli) e dei pirlamentari europei Salvini-Borghezio-Speroni ecc. (segue)
Scritto da robinews il 18/3/2014 alle 17:20
Robinews (segue Ugo F.) su come si sono comportati i suoi fratelli padani sul Fiscal Compact sia in Italia che in Europa? Ma nel 2011, non furono proprio loro insieme al loro capo Berlusconi a vantarsi degli accordi europei? Non furono loro a vantarsi della modifica costituzionale sul pareggio di bilancio in Costituzione? Gli elettori padani a questi leghisti imbroglioni (veri servi dell'europa) dovrebbero farli "verdi" i culi dei vari Salvini con milioni di calci proprio in quel posto!
Scritto da robinews il 18/3/2014 alle 17:27
@Adamoli, permettimi di non condividere la filosofia di fondo del tuo post. Dire che la "rottura politica" di Renzi deve durare al massimo per lo "spazio di un mattino" significa esattamente il contrario di quello che Renzi deve e dovrebbe fare (e che per fortuna sembra voglia fare). Renzi deve portare alla luce il più rapidamente possibile tutte la melma paludosa di una politica e di un parlamento incapace di "accelerare al massimo" la sua capacità di cambiamento. (segue)
Scritto da robinews il 18/3/2014 alle 17:36
Robinews (segue Adamoli). Il governo deve "pretendere" il cambiamento "rapido", questo è il famoso "compito da svolgere in casa". Senza questa "rottura politica permanente" nessun rapporto con la Merkel o con l'Europa potrà salvarci. Noi abbiamo un deficit di credibilità politica ed istituzionale da ricostruire con le nostre azioni. Ma quale credibilità possiamo avere dopo che in un solo anno ben 135 parlamentari hanno cambiato il proprio mandato elettorale (segue)
Scritto da robinews il 18/3/2014 alle 17:42
Robinews (segue) con il peggiore "trasformismo". Quale credibilità politica possiamo avere se si mantiene opacità o si scende a patti con i 126 parlamentari (i famosi franchi traditori) sulla vicenda di Prodi? 135 parlamentari (trasformisti) + 126 (franchi traditori) fanno 250 schifezze. O tutti questi si piegano al cambiamento rapido o è meglio tornare subito dagli elettori per fare "igiene sanitaria politica e istituzionale". La "costruzione paziente" con questi figuri non esiste!
Scritto da robinews il 18/3/2014 alle 17:48
Basta andare in Europa con il cappello in mano. Renzi ha ragione. Non vedo perché non si possa almeno avvicinare il 3% Pil - deficit senza sforalo.
Scritto da Francesco C. il 18/3/2014 alle 19:48
Dopo le promesse arriva il tempo dei conti che sono complicatissimi. Spero che il governo ci riesca ma i tempi saranno lunghi.
Scritto da Laghetto rosso il 18/3/2014 alle 20:19
Negli altri Paesi si fanno programmi di lunga gittata e si dice che due legislature sono il tempo congruo per le riforme di struttura più serie e importanti, quelle che cambiano davvero un Paese. Scommetto ancora su Renzi perché non abbiamo altre chance e Dio non voglia che fallisca ma il suo errore è stato quello di far credere che è tutto possibile in quattro e quattr'otto. Purtroppo le cose non stanno in questo modo e ce ne renderemo conto.
Scritto da Giò B. il 18/3/2014 alle 21:03
Un tedesco per prima cosa è tedesco ed agisce solo nell'interesse del suo paese anche se per noi è incomprensibile. La grande Germania che egemonizza l'Europa non è un sogno estinto, a mio parere, e per impedirlo c'è un solo modo dimostrarsi più bravi e non solo a parole.
Scritto da Alessandro Milani il 18/3/2014 alle 21:10
@Robinews (vari commenti) - Nei sistemi democratici le “rotture” sono sempre brevi. Fammi un esempio di una rottura prolungata nel dopoguerra in Europa. Io non ne conosco. Altra cosa, molto diversa, è il senso dell’urgenza delle cose da fare che dovrebbe durare per tutto il lungo tempo della ricostruzione. E’ quello che voglio dire con la metafora del veloce maratoneta. Le elezioni anticipate io non le ho mai escluse, anzi, se devo scommettere una cena la scommetto sul fatto che non si arriva al 1918. Questo presunto traguardo è stato il pretesto utilizzato da Renzi per avere il voto di Alfano, degli altri piccoli partiti centristi e della minoranza Pd. Renzi sta giocando tutte le sue carte per uscire per lo meno indenne (spero rafforzato) dalle elezioni europee poi valuterà se andare avanti o se puntare alle urne già nella prossima primavera. Questa è la mia lettura della nostra complicatissima situazione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/3/2014 alle 21:39
Sono di passaggio in Francia nella regione Champagne-Ardenne mi fermo per una breve sosta a Bligny in visita al piu'grande cimitero militare di guerra italiano in terra di Francia. Su una superficie di 3,5 ettari ci sono le spoglie di 3.440 soldati italiani della prima guerra mondiale. Mi chiedo se e' questa l'Europa a cui vogliono riportarci gli allegri saltimbanchi della Lega Nord e tutti gli spensierati nemici delle istituzioni europee e dell'euro. Istituzioni costruite sul pensiero di Schuman e dei grandi europei dell'ultimo dopoguerra per esorcizzare per sempre questi orrori. Sono certo che una escursione anche breve dei vari Salvini inclusi gli economisti antieuro da avanspettacolo che popolano i talk show italiani tra queste innumerevoli tombe potrebbe portare a riflessioni piu' serie e responsabili. Il male in fondo diceva Hannah Arendt nasce sempre dalla banalita'.
Scritto da Flavio Argentesi il 18/3/2014 alle 22:55
Grillo&Salvini, chissà chi dei due vincerà il trofeo anti Europa. Se l'Italia fosse stata guidata meglio negli ultimi vent'anni avrebbero poche possibilità di successo. Anche la sinistra antagonista ha delle grosse responsabilità.
Scritto da Un Pd Pavia il 18/3/2014 alle 23:04
@Adamoli 21,39, Carissimo Giuseppe, Il problema forse tra noi non è il "tempo di durata della rottura" ma la velocità nel "portare a compimento " la rottura politica.Questo lo impone i 20 anni in cui siamo stati "fermi" cosa questa che non ha riguardato nessun paese in europa nel dopoguerra ma l'Italia si. La "velocità" è il vero valore aggiunto di Renzi per l'Italia per stare in "Europa". Se il governo Renzi sarà "costruttore rigoroso TROPPO paziente" farà giustamente la fine dei Letta ecc.
Scritto da robinews il 18/3/2014 alle 23:31
@Argentesi, 22,55, molto bella e istruttiva la tua riflessione. Se Hannah Arendt diceva che il male nasce sempre dalla banalità, mi permetto di aggiungere che il "male peggiore" nasce dalla peggiore ignoranza storica. Io sono un ipercritico di questa Europa MA NE VORREI UNA MOLTO PIU' FORTE E SOLIDALE. Un'Europa di pace e per la pace, un'Europa che non fa gli errori come quello dell'Ucraina. Pensare di portare la Nato ai confini tra Ucraina e Russia ( e in Crimea) è stato l'errore più grande!
Scritto da robinews il 18/3/2014 alle 23:45
@Giuseppe Adamoli. Buon onomastico, auguri di cuore.
Scritto da Sic Est il 19/3/2014 alle 07:49
@Gino D. (ieri alle 16:04). Si, ha ragione, disistimo Berlusconi, come uomo, come politico, come imprenditore, come patron di televisioni, come editore di giornali, come padre, come marito e anche … come presidente del Milan, tanto faccio il tifo per la Juve. L’odio, che è un sentimento serio, lo riservo per quelli che esclamano usando imprecazioni blasfeme.
Scritto da Sic Est il 19/3/2014 alle 08:12
@Robinews (23.31) - La rottura è per definizione un atto assolutamente temporaneo. La velocità di governo è tutt’altra cosa e dovrebbe essere una qualità persistente nella lunghissima ricostruzione che l’Italia dovrà affrontare in tutti i sensi. La realtà poi ti mette davanti situazioni inaspettate. Renzi per la realizzabilità e la velocità delle riforme ha ritenuto di fare l’accordo con Forza Italia. Su questo punto sono d’accordo con Berlusconi: fatte le riforme si va al voto che Alfano voglia o no.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 19/3/2014 alle 08:30
Scrivo ad @Argentesi, tanto non mi legge. Comprendo l'emotività infarcita di patriottismo che pervade @Argentesi (22,55), ne sarei travolta anch'io in siffatta circostanza. Ma ad esser seri, la questione è un'altra. Probabilmente il signor @Argentesi vive riparato dalla sua discreta pensione; ma anche da quella posizione non dovrebbe essergli difficile comprendere che il cittadino medio, padre di famiglia, che guadagna 1.000/1.3000 euro abbia percepito il proprio impoverimento a causa dell'avvento dell'euro. Se poi, giunti sulle memorie dei nostri connazionali, ci convinciamo che le colpe siano di Salvini e Grillo, siamo liberi di farlo, ma la malafede sarebbe grande. Siamo tutti accomunati dall'idea di una maggiore coesione europea, ma questa non avrebbe dovuto tradursi solo in un'unica moneta ma anche in politiche comuni sul lavoro e sul welfare, oltre che in una strategia comune sugli effetti perniciosi della globalizzazione economica (mi è capitato fra le mani – e non l'ho acquistato – basilico da Israele. E anche patate dalla Turchia, un vero affronto visto che siamo vicini alla comasca, patria della patata bianca). Ci penseranno Sassoli, Kienge e Alessandra Moretti – probabili candidati – a proseguire il lavoro di Schuman? Ne sono proprio certa ...
Scritto da eg il 19/3/2014 alle 08:55
Si e gia venduto tagliando 700 mila posti ai statali ...bel governo che difendete.
Scritto da Antonio Tieso il 19/3/2014 alle 09:18
Finalmente la telenovela della candidatura di Berlusconi alle europee è finita. Era ora.
Scritto da Osvaldo il 19/3/2014 alle 09:30
@Adamoli, 08,12, Ok Giuseppe, cominciamo a capirci. "La rottura è un atto temporaneo"? Ok. Resta il problema di quanto dura la la fase "temporanea". Come ben sai, in politica la simbologia ha sempre una grande importanza. Letta parlò di "cacciavite" per farci capire il suo sarebbe stato un lavoro di piccola. lunga e paziente manutenzione. Renzi ci ha detto che lui saliva "caterpilar". Dal caterpilar si scende quando si è finito il lavoro "demolitorio" (segue)
Scritto da robinews il 19/3/2014 alle 09:58
Robinews (segue). E' del tutto evidente quindi che il lavoro demolitorio è un compito lungo e imponente e che sul caterpilar della "rottura" bisogna starci ben saldo. Certo accanto alla rottura demolitoria deve esserci contemporaneamente anche il lavoro "paziente della ricostruzione". Forse possiamo trovarci d'accordo su un mix demolizione/ricostruzione. Forse è ancora più corretto usare dei termini non nuovi in politica come quelli della "RIVOLUZIONE PERMANENTE". Non credi?
Scritto da robinews il 19/3/2014 alle 10:08
@EG. 08,55, Non conosco le ragioni del "tanto non mi legge" (@Argentesi) e non comprendo i riferimenti alle condizioni sociali ed economiche personali sempre di @Argentisi. Oltre a non comprendere questi riferimenti aggiungo anche che non mi piacciono. Detto questo, su tutto il resto dell'intervento di @EG ripeto quella frase molta di moda dopo il famoso incontro per le riforme al "nazareno": tra Robinews è @EG c'è "GRANDE SEMPRE SINTONIA"
Scritto da robinews il 19/3/2014 alle 10:22
Vedremo dalla revisione della spesa se Renzi fa sul serio o fa solo propaganda. I sindacati non vogliono tagli lineari ma accettano, la Cisl sicuramente, la lotta agli sperperi.
Scritto da Vanni il 19/3/2014 alle 11:30
Il condannato di Arcore ha finito di nuocere e poi hanno coraggio di chiedere la grazia.
Scritto da Giovanni P. il 19/3/2014 alle 11:59
FUORI TEMA INTERESSANTE. Oggi mia figlia ha votato alle elezioni comunali di Amsterdam. Si è votato sia per il "governo" del quartiere che per il consiglio comunale. Il sindaco della città e del quartiere viene scelto dalla regina tra i consiglieri più votati e nominato con un decreto della casa reale.Gli elettori non votano mai per questo o quel partito. Sulla scheda elettorale non c'è mai il simbolo di un partito ma la lista dei consiglieri candidati e la scritta nominativa del partito (segue)
Scritto da robinews il 19/3/2014 alle 12:51
Robinews (segue). Per esempio si trova scritto PD, FI, NCD senza il simbolo e sotto la lista dei candidati. L'elettore quindi non può votare il partito MA SOLO UNO DEI CANDIDATI di questo o quel partito (la preferenza, 1 sola) La somma dei voti di preferenza di ogni singolo candidato di ogni lista determina l'assegnazione dei seggi. In sostanza tutto viene ricondotto al rapporto "diretto" tra eletto ed elettore. Mia figlia ha votato un candidato del Partito dei Lavoratori (segue)
Scritto da robinews il 19/3/2014 alle 12:56
Robinews (segue) l'equivalente dl PD italiano. Mia figlia è entusiasta di questo sistema, lei ritiene che con questo metodo E' IMPOSSIBILE ELEGGERE incompetenti, imbroglioni, ladri ecc.. In sostanza la somma "vera" di questo o quel partito è esattamente la somma della volontà degli elettori in un rapporto "diretto" tra eletto ed elettore. Non so se questa è vera democrazia certamente una cosa l'ho capita: il mio voto (il nostro) in Italia NON VALE NIENTE. ogni "partito" il voto lo "usa".
Scritto da robinews il 19/3/2014 alle 13:05
La stabilità politica è decisiva, solo in Italia si cambiano governi come si cambia l'abito stagionale.
Scritto da Elisabetta il 19/3/2014 alle 15:12
Che fai Kompagno Robinews (10,22), mi censuri? Le condizioni sociali ed economiche di @Argentesi (parole tue) le conosci tu, certamente non io. Ma sono di corsa, posto solo per dire che, caspita, una delle rare volte che leggo Argentesi (mi interessa poco quello che scrive e oggi sono stata attratta dai nomi che campeggiavano a mo' di tag: Champagne-Ardenne, Bligny, 3.440 soldati italiani) e che lo commento, tu mi censuri? Ne riparleremo, oggi non riesco.
Scritto da eg il 19/3/2014 alle 16:06
@EG. 16,06. Povero me, forse ho pestato una cacca? Aspetterò con doveroso rispetto la lavata di testa che forse giustamente mi merito. Ciao.
Scritto da robinews il 19/3/2014 alle 18:23
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