Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 24/3/2014 alle 08:40


Sulla revisione della spesa pubblica si stanno versando fiumi  d’inchiostro. L’ipotesi  del commissario Carlo Cottarelli (foto) è di risparmiare 7 miliardi quest’anno, 18 miliardi l’anno prossimo, 34 miliardi nel 2016. Vedremo entro qualche mese quali saranno le decisioni del governo che ha già precisato che le pensioni non si toccheranno.
Per discuterne prendo come riferimento un editoriale di ieri su La Stampa di Luca Ricolfi, un esperto largamente stimato. Lo riassumo in breve ma vi invito a leggerlo.
La spesa pubblica vera e propria è di circa 500 miliardi di euro l’anno. I tassi nazionali di possibile risparmio sono calcolati fra il 15% e il 30% che variano da un minimo del 5% (Lombardia e Veneto) fino al 50% in varie regioni meridionali. Significa che gli stessi servizi potrebbero costare 400 anziché 500 miliardi. Una differenza teorica enorme di 100 miliardi.
Tagliare senza ridurre i servizi è difficilissimo. Occorrerebbero: a) studi di settore dettagiati e articolati territorialmente, b) la pazienza di aspettare 2/3 anni, c) un forte comando di riorganizzazione nella Pubblica amministrazione con dei sindacati disponibili a difendere gli utenti piuttosto che i propri iscritti.
Queste tre condizioni non esisterebbbero. Secondo Ricolfi “il grosso degli sprechi ha luogo nel Mezzogiorno; spendiamo ogni anno 10 miliardi per false pensioni di invalidità; almeno un terzo dei «poveri» che usufruiscono di esenzioni varie sono finti poveri che evadono il fisco o autocertificano il falso”.
La sua conclusione è molto amara e, speriamo, troppo pessimistica: "Se 34 miliardi di tagli saranno, scordiamoci i servizi. E se vogliamo salvare i servizi, scordiamoci i 34 miliardi di tagli".
Ho scelto questo articolo perché è “nordista”? No, perché è questa la frontiera su cui misureremo la forza del governo.

Categoria: Economia, Persone
Commenti dei lettori: 43 commenti -
Non c'è pessimismo nell'articolo di Ricolfi ma solo realismo. Ho paura che si finirà sui tagli lineari per l'ennesima volta.
Scritto da Vittorio il 24/3/2014 alle 09:12
Caro Adamoli, il tuo sforzo di entrare nel merito dei problemi è encomiabile ma ti posso assicurare che se vuoi tanti commenti devi fare gossip anche se il tuo blog per certi aspetti è un'eccezione. Questa è l'Italia dei tweet.
Scritto da Roseto senza rose il 24/3/2014 alle 09:35
Sulla revisione della spesa pubblica, l’ho già postato altre volte, ho le mie idee. Nella P.A. è difficile, se non impossibile, ottenere economie di spesa chiedendo agli scialacquatori dove tagliare. L’unico modo per ottenere risultati veri è ridurre alla fame il Moloch. Oggi, per esempio, le Regioni, tutte, hanno una grande quantità di denaro che, per incapacità, per insipienza e per criminalità diffusa, viene sperperata. Sono convinto che, non solo con l’accentramento degli acquisti sotto la Direzione della Presidenza del Consiglio e con un dettagliato listino pubblicato (aggiornato in tempo reale) su un apposito sito, si possa ottenere un risparmio, ma occorre fare tagli lineari (modulati secondo le unità previsionali di base di spesa: sanità, trasporti, scuola, eccetera) sui budget e prese di posizione nette sugli organici. Per quest’ultimo punto, per esperienza personale, so che se non si mettono paletti precisi non si ottiene niente: un dirigente di II fascia può esistere solo se ha cento dipendenti (veri non in organico sulla carta) e un dirigente di I fascia solo se dirige almeno mille dipendenti (veri non in organico sulla carta). Se l’amministrazione contravviene a questo principio, il Direttore Generale della struttura si deve accollare la spesa. Tutto questo senza ascoltare i vari “Camusso”, “Bonanni” e “Angeletti” che, in questo marasma ci sguazzano allegramente.
Scritto da Sic Est il 24/3/2014 alle 10:12
Renzi ha dichiarato che non gl'interessano molto le parti sociali ma le famiglie. La strada è giusta.
Scritto da Stefano C. il 24/3/2014 alle 10:16
"Il grosso degli sprechi HA LUOGO nel mezzogiorno; Spendiamo ogni anno 10 miliardi per false pensioni di invalidità°. A me questi due aspetti mi sembrano più dei soliti luoghi comuni che dati empirici oggettivi. Entrambi costruiti su due classici e storici piagnistei Italiani che poi altro non sono che le facce della stessa medaglia. La 1^ quella del Nord che lavora e paga; la 2^ quella del Sud abbandonata al suo destino da uno stato Sabaudo che ha solo saputo sfruttare il Sud. (segue)
Scritto da robinews il 24/3/2014 alle 11:03
Robinew (segue). Sulla questione delle invalidità civili siamo secondo me di fronte al rovesciamento della realtà. In famiglia ho avuto la sfortuna di averne un esempio. In 10 anni per ben 2 volte è intervenuta la revoca e per altrettante volte in sede giudiziale lo stato ha dovuto riprestinarla. Sulla base di una esperienza personale quindi mi sembra impossibile oggi godere di pensioni false di invalidità. Certo qualcosa ci sarà ma non nelle dimensioni pubblicizzate. (segue)
Scritto da robinews il 24/3/2014 alle 11:11
Robinews (segue). La rinnovata polemica sulle invalidità civili non è altro che la solita ritrita ritorsione contro un presunto assistenzialismo verso una delle condizioni sociali più difficili. Lo stesso vale per gli sprechi. Al sud è un disastro? Certamente. ma il nord partecipa brillantemente alla gara con ottime possibilità di vincerla. In generale molti altri aspetti dell'editoriale di @Adamoli sono quindi condivisibili sulla revisione della spesa pubblica dalle Alpi alle Pirammidi!(segue
Scritto da robinews il 24/3/2014 alle 11:46
Robinews (segue). Il problema che resta è questo:"CON QUALE POTERE POLITICO E ISTITUZIONALE SI AFFRONTA questo tema decisivo. Con quello in atto è assolutamente IMPOSSIBILE. Al massimo in questa fase si potrà fare qualcosa di minimo sul piano della legge elettorale e assetto istituzionale PER EVITARE IL COLLASSO DEFINITIVO, cosa questa già di per se assai difficile.Se questa azione avrà fortuna dovrà seguire un vero terremoto politico, culturale ed elettorale per dare (segue)
Scritto da robinews il 24/3/2014 alle 11:52
Robinews (segeu) al paese una stabilità "effettiva" del governo con una base forte di consenso democratico elettorale per realizzare i cambiamenti strutturali storici nella revisione "dolorosa" della spesa pubblica. Dolorosa per il Sud quanto per il Nord. E per certi aspetti addirittura molto più dolorosa per un certo tipo di "nord da bere", dalla Tav al nuovo Palazzo Lombardia,; dalla EXPO alle mega infrastrutture costruite con la polvere della mafia ecc.
Scritto da robinews il 24/3/2014 alle 11:58
@Roseto senza rose (09.35) - Tu sei un esperto e non mi permetto di contraddirti. Quello che tu dici, però, può valere per i commenti ma non per i lettori che controllo periodicamente e che leggono anche i post come questo. Del resto, in molte riunioni dirigenti, consiglieri regionali, parlamentari, amministratori locali invocano i contenuti ma raramente danno un contributo in questo senso. La ragione è semplice, entrare nel merito richiede più tempo e più studio ed più facile cacciare quattro balle. Certo il gossip “tira” di più ma perché dovrei mettermi a farlo?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 24/3/2014 alle 12:05
@Sic Est (10.12) - Scrivi cose molto sensate che meritano la riflessione. Mi limito ad una considerazione di quadro “macro”. L’accentramento degli acquisti con una forte riduzione delle “stazioni appaltanti” mi ha sempre convinto. Ma sul fatto di riportare tutto a Roma, come molti sostengono, sono in netto disaccordo. Il malcostume si annida lì più che altrove, alimentato da un intreccio di relazioni personali, accordi taciti fra dirigenti di varie istituzioni (Consiglio di Stato, Corte dei Conti, ministeri), conflitti d’interesse che sono profondi e potenti. Preferisco avere le magistrature penali territoriali che indagano (a volte in modo discutibile) che il “porto delle nebbie” della capitale che (quasi) tutto aggiusta e ingoia. Il problema è culturale, detto così sembra la solita baggianata ma non lo è. Per estrema sintesi ti faccio un esempio, sono un fan dei costi standard nella sanità e non solo. Il governo li metta in pratica e li faccia rispettare applicando le sanzioni.. Esploderebbero le contraddizioni territoriali e ciò contribuirebbe a creare una maggiore sensibilità culturale, sociale e politica.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 24/3/2014 alle 12:12
Infatti.....voglio proprio vedere!!!
Scritto da Andrea Ambrosi il 24/3/2014 alle 13:12
perchè non ci han pensato prima...tutti gli ingessati o anchilosati che son passati...meglio tardi che mai..e se certi supermanager da stipendi planetari non accettano ... "quel poco"...peggio per loro e basta..è ora di finirla...la Fornero cosa ne penserà..ecco perchè piangeva come un coccodrillo..ci voleva altro che il M5S..non le solite campagne elettorali..su disco...replay..saluti
Scritto da zva il 24/3/2014 alle 13:30
Se è questa la frontiera su cui si misurerà la forza del governo Renzi uscirà molto debilitato, le parole sono una cosa diverse dai fatti concreti che non vedo nel suo futuro.
Scritto da Fab il 24/3/2014 alle 14:48
Ogni tanto un post che si può condividere.
Scritto da Leghista doc il 24/3/2014 alle 15:19
L'affermazione che mi convince di più nell'analisi di Ricolfi è la seguente: "come si fa a considerare ricco, e quindi soggetto a un «contributo di solidarietà» un pensionato che incassa 2000 euro netti al mese, e nello stesso tempo considerare povero, e quindi da aiutare con uno sgravio Irpef, un lavoratore dipendente che di euro al mese ne guadagna 1500?" Il governo risponda a questa domanda, per cominciare.
Scritto da Lucky il 24/3/2014 alle 15:29
@Robinews (11.03) - Dieci miliardi di invalidità civili non dovute sembrano anche a me un dato non credibile. L’ho preso tale quale dall’editoriale di Luca Ricolfi che è uno studioso serio. Sulla diversissima efficienza dei sistemi territoriali penso invece che le stime siano corrette. Lo testimoniano i costi dei beni e servizi acquistati, prodotti e offerti ai cittadini. Non importa che la gestione sia delle Regioni, dello Stato, o dei Comuni, le storture cambiano poco. Credo che per migliorare la situazione occorra riprendere la strada di un’autonomia territoriale ben guidata da leggi dello Stato che siano rigorosamente rispettate a costo di sanzioni severissime. Ho usato il superlativo non a caso.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 24/3/2014 alle 16:08
@Adamoli, 16,08. Personalmente faccio fatica a dire che sono studiosi "seri" quelli che "sparano" un spesa di 10 miliardi di €uro per le false invalidità. Forse addirittura si tratta di una spesa totale a cui non arriva nemmeno la spesa "intera" per le pensioni di invalidità. Lo stesso vale per gli sprechi, tu stesso nell'editoriale dici che "occorrerebbero studi di settore territorializzati" che NON CI SONO. E forse non ci sono perchè fanno comodo ai sostenitori di certe tesi. (studiosi e lega)
Scritto da robinews il 24/3/2014 alle 16:21
Questo governo sta spingendo forte contro la conservazione ma non so se ce la farà. Gli interessi organizzati intorno all'esistente e le lobby che non vogliono cambiare niente sono fortissimi e hanno l'appoggio, non importa se involontario, dei sindacati e soprattutto della Cgil.
Scritto da Lux il 24/3/2014 alle 16:36
@Giuseppe Adamoli (12:12). Centralizzato presso la Presidenza del Consiglio deve essere il listino del prezzo ammissibile per ogni singolo prodotto. Nella ruberia, generalmente e purtroppo, non c’è latitudine che tenga. Se mancano i controlli (Certe sedi di Corte dei Conti, come certi Tribunali, vivono alla giornata) i furbi si moltiplicano. Per le pensioni di invalidità non sono mai riuscito a capire perché non ci sia una norma ben precisa mediante la quale le pensioni false vengano direttamente addebitate, e per sempre, alla commissione che ha dato parere favorevole. A parte sprazzi di verità miste a luoghi comuni, ti consiglio di non prendere troppo sul serio Ricolfi che, se non ricordo male, non aveva capito, ai tempi dell’ex cavaliere, con chi si aveva a che fare.
Scritto da Sic Est il 24/3/2014 alle 16:58
Ho tanti dubbi che Luca Ricolfi sia uno studioso serio. E' più un pennivendolo che si spaccia per studioso. 10 miliardi di false pensioni sono una enorme cavolata. Non bisogna dargli troppo ascolto. Anche Cottarelli da l'idea di sparare numeri a vanvera. Vogliono far fuori lo stato sociale. Bisogna resistere.
Scritto da Dino il 24/3/2014 alle 18:13
Vorrei fare un chiarimento sulla questione delle pensioni di invalidità civile in Italia. La legge 30/03/1971 ha stabilito che per avere questo tipo di pensione occorre avere un età tra i 18 e i 60 anni. Per essere riconosciuta si deve avere una invalidità al lavoro superiore al 74%. Il compenso mensile è di €. 267 per 12 mensilità (3.200 anno). Non ne hanno diritto chi supera un reddito di 4.800 €uro annui. Fatta questa premessa devo aggiungere che parliamo di persone fortemente (segue)
Scritto da robinews il 24/3/2014 alle 18:58
Robinews (segue) discriminate nell'accesso al mondo del lavoro e reddito da lavoro. Prima del 1971, la % necessaria per accedere all'assegno di invalidità civile era dei 2 terzi (63%). Non conosco il numero esatto degli assegni di invalidità civile in italia ma 10 miliardi di €uro servono per pagare poco più di 3 milioni di invalidi civili. Non so quanti in famiglia hanno avuto problemi di questo tipo, con certezza so che quando avviene è un dramma non indifferente (segue)
Scritto da robinews il 24/3/2014 alle 19:04
Robinews (segue) perchè lo stato italiano nei confronti di queste persone e famiglie si comporta in modo incivile e indegno di una società che posa lo sguardo sugli ultimi. Certe volte, di fronte a molti casi di cui sono venuto a conoscenza, l'ingiustizia grida vendetta al cielo. In tutte le commissioni che rilasciano i riconoscimenti di invalidità spesso se l'invalido supera il 74% di invalidità gli assegnano quasi sempre meno del 74% costringendo l'invalido (segue)
Scritto da robinews il 24/3/2014 alle 19:08
Robinews (segue). alla umiliante sequela di ricorsi che durano anni per aver riconosciuto qualcosa che è molto meno della "elemosina". Tutte le volte che sento parlare di questi temi mi viene l'orticaria perchè siamo di fronte alla peggiore polemica contro persone "già abbondantemente abbandonate a se stesse e alle loro famiglie". CHI SCRIVE SU QUESTO ARGOMENTO, A PARTIRE DAL PSEUDO ESPERTO RICOLFI DOVREBBE PROVARE IMMENSA VERGOGNA PERCHE' INDEGNO DI APPARTENERE AD UN CONSESSO CIVILE UMANO!
Scritto da robinews il 24/3/2014 alle 19:14
Molte pseudo analisi di questo tipo si pongono nell'onda della divisione Nord - Sud fomentando le lacerazioni più profonde e i falsi referendum indipendentisti.del Veneto e un domani della Lombardia. Sono armi contundenti contro l'unità nazionale. Caro Adamoli per come ti ho conosciuto sul blog, tu non puoi essere di questa risma.
Scritto da Antonino (pugliese) il 24/3/2014 alle 19:35
@Antonio pugliese (19,35) Tranquillo, Adamoli non fa parte di questa risma anzi, il nostro Giuseppe è un campione della democrazia politica e sociale spesso molto meglio di certi che a sinistra si sciacquano la bocca con paroloni e ideologismi che di fatto favoriscono le derive destrorse peggiori.SULLE ELEZIONI FRANCESI: Grillo oggi ha dato il ben servito alla Le Pen, "con lei non sono possibili accordi, Rien D'autre, Adieu"! Compris madame e messierurs?
Scritto da robinews il 24/3/2014 alle 20:30
Una domanda a Ricolfi, che intanto rivolgo ai presenti commentatori: come hanno fatto a contabilizzare i 10 miliardi per pensioni fasulle ? Significa che sono state accertate come tali e quindi sono state eliminate. Non vi pare ? Un'altra domanda, a proposito di super stipendi: quante volte in TV ci hanno mostrato operai o pensionati col minimo ai quali è stato chiesto come fanno ad arrivare a fine mese e mai nessuno che intervisti come fanno a spenderli chi prende 100mila e più € al mese ?
Scritto da Nino 39 il 24/3/2014 alle 20:57
I dati Inps 2013 mostrano che lo Stato eroga 5 miliardi per le pensioni di invalidità (di cui 438.947 al Sud, su un totale di 857.641) e 12 miliardi per le indennità di accompagnamento (di cui 786.881 al Sud, su un totale di 1.923.980). Può darsi che 10 miliardi sia il costo delle false invalidità; ma dire che, anche in questa materia, "il grosso degli sprechi" sia nel Mezzogiorno, mi pare un tantino azzardato.
Scritto da domenico nitopi il 24/3/2014 alle 21:17
@Roseto senza Rose: Pensi che stamattina stavo pensando di scrivere meno male che c'e' il blog dopo aver dato un'occhiata al sito di Repubblica...da una parte soliti proclami, dall'altra Della Valle che si erge a giudice anche lui forte di un mandato popolare....Giusta la riflessione nord-sud ma mi domando, conoscendo ben poco la materia, non dovrebbe essere accompagnata anche da una riflessione sulle regioni a statuto speciale? E' corretto dire che queste regioni ricevono molto e danno poco?
Scritto da Andreus il 24/3/2014 alle 21:27
@Robinews (19.14) - Le pensioni di invalidità si inscrivono di diritto nelle politiche minimali di welfare di uno Stato moderno. Sono del parere che gli importi mensili debbano essere aumentati. Ci sono certamente tanti abusi che vanno combattuti con severità ma far sentire colpevoli che le riceve nel rispetto delle regole è inumano. Le considerazioni specifiche di @Sic Est (16.58) sulle responsabilità e di @Nino 39 (20.57) sulla contabilizzazione delle false pensioni sono, a mio parere, corrette.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 25/3/2014 alle 08:37
@Domenico Nitopi (21.17) - Dire che il grosso degli sprechi pubblici è nel Mezzogiorno non mi pare azzardato. Il che non equivale affatto al grosso dell’illegalità “istituzionale”, che si sta propagando dovunque. Ti faccio l’esempio più semplice, prova a confrontare il numero degli addetti in tutti gli uffici pubblici nelle grandi aree territoriali. Non devo neanche dirti il risultato. Questo fenomeno deriva dalla crisi sociale del Sud. Abbandonarlo al suo destino sarebbe umanamente sbagliato e drammaticamente autolesionistico per l'Italia intera ma continuare con l'assistenzialismo non farebbe che aumentare gli squilibri e non aiutare la reazione positiva di una parte importante della società meridionale.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 25/3/2014 alle 08:42
@Andreus (21.27) - Le Regioni a Statuto speciale sono ormai anacronistiche soprattutto per i benefici economici e finanziari di cui godono divenuti insopportabili. Alcuni aspetti relativi ai loro poteri legislativi potranno invece essere valutati nella loro specificità storica (da non sottovalutare). Questo tema dovrà essere affrontato senza infingimenti Insieme alla generale e urgente revisione dei rapporti fra Stato e Regioni (il famoso Titolo V). I tempi sono più che maturi.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 25/3/2014 alle 08:48
Discussione come sempre molto interessante. Sottoscrivo la replica di @Adamoli al commento di @Domenico Nitopi.
Scritto da Luisa B. il 25/3/2014 alle 10:21
Ciò che Luca Ricolfi (l'economista più citato da Matteo Salvini!!!) non dice è che (fonte Banca d’Italia) a fronte di un'evasione fiscale e contributiva che al Nord è in media pari a circa 2500 euro pro-capite su base annua, nel Mezzogiorno si attesta intorno ai 900 euro. In termini percentuali, il tasso di evasione è del 14,8 al Nord e del 7,9 per cento al Sud. E non vale sostenere che al Sud si evade di meno perché si guadagna di meno. E' invece vero il contrario: chi guadagna di meno cerca di teneri per se il poco per sopravvivere e non di darlo allo Stato...considerati anche i livelli dei servizi generali. Lascio agli esperti calcolare a quanto ammontino, in termini reali, i mancati introiti per lo Stato da percentuali di evasioni così elevate. In particolare al Nord, Lombardia e Veneto in testa...
Scritto da Nino Nic Russo il 25/3/2014 alle 10:27
Purtroppo l’argomento ha condotto ad un inevitabile decadimento discorsivo e speculativo. Quando si difendono, da una parte e dall'altra, posizioni di illegalità con l’argomento che questa è diffusa ed è necessaria per campare, si porta avanti un modello intellettuale benevolo nei confronti dei manigoldi, i famosi mariuoli di Craxi, che rischia di richiedere l’inserimento nel Codice Penale del “Reato di onestà”. L’illegalità non può essere trasformata in costume nazionale e l’onestà non la possiamo considerare una cattiva abitudine di qualche cretino disadattato. Bene lo stato sociale, il welfare, onore e vanto della filosofia ottocentesca dell’Europa, male che si continui a chiudere gli occhi davanti alla evasione fiscale, alla elusione inventata dalle lobby, al trasferimento di capitali, alla malversazione del denaro pubblico, alla fruizione di benefici senza titolo.
Scritto da Sic Est il 25/3/2014 alle 12:45
@Adamoli, il mio discorso sull'azzardo del "grosso degli sprechi pubblici" al Meridione era limitato, l'ho pure scritto, alla materia delle false invalidità, dati alla mano. Conosco bene, tuttavia, entrambe le realtà. Dimmi: costa meno, in eccessi, tangenti e sprechi, la "pretesa" eccellenza sanitaria pubblica lombarda, la realizzazione delle opere pubbliche del Nord (che al Sud, peraltro, neppure si immaginano), ecc ...?
Scritto da domenico nitopi il 25/3/2014 alle 12:50
@Domenico Nitopi (12.50) - Non ti posso rispondere per due motivi. Primo, perché non ho i dati per farlo in modo documentato. Secondo, perché si tratta di problemi molto diversi. Parlavo degli sperperi pubblici non degli effetti della corruzione pubblica. Se non teniamo alta la barriera di questa separazione diventa difficile ragionare sui rimedi legislativi e amministrativi contro gli sperperi di denaro pubblico non connessi all’illegalità. Dimmi se non è vero.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 25/3/2014 alle 15:34
Senza dubbio, si tratta di problemi diversi, che danno origine entrambi ad incontrollati fiumi di danaro pubblico. Capiamoci: si sperpera al Nord, come al Sud. Quanto è costato alla virtuosa città di Varese il fallimento del progetto Trambus? E l'acquisto della caserma Garibaldi? E la rotonda della Prefettura? C'era un aereo, hanno tolto l'aereo, hanno fatto una rotonda, hanno aggiunto una fontana, poi una statua... Brutalmente, una aiuola fiorita non era sufficiente?
Scritto da domenico nitopi il 25/3/2014 alle 16:23
Solo se si aumenta il senso di responsabilità degli amministratori locali si può fare argine alla crisi spaventosa del Mezzogiorno. Pensare di controllare tutto da Roma è una scempiaggine.
Scritto da Francesco (Milano) il 25/3/2014 alle 16:41
Come mi sembra una scempiaggine (absit iniuria verbis) pensare che l'attuale classe politica meridionale possa diventare "responsabile". Caro @Francesco (Milano) per fare quello che Lei dice occorrerebbe un "papa straniero", una classe di amministratori scelta all'esterno.
Scritto da Sic Est il 25/3/2014 alle 17:52
@Sic Est. Troppo pessimista. Al Sud c'è una parte di società che vuole venire a galla e impegnarsi. Il cordone ombelicale con Roma va reciso.Il governo deve solo aiutare con la lotta contro le mafie.
Scritto da Antonino (pugliese) il 25/3/2014 alle 18:47
Non mi pare che, in punto sprechi e tangenti, la classe politica "settentrionale" abbia dato prove migliori di quella "meridionale", responsabile, invece (ma è un'altra storia), di averci condannato al sottosviluppo. Rischiamo di scadere nel becero antimeridionalismo leghista. Tempo addietro leggevo dell'Italia delle 3 M: un atto che a Palermo è mafioso, a Roma è da maneggioni, a Milano è manageriale. Prendiamone atto, al di là delle sterili polemiche Nord Sud.
Scritto da domenico nitopi il 25/3/2014 alle 19:20
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