Dalla strada alle case. Nascondere le prostitute e i loro clienti, illudendosi così – e soprattutto illudendo i cittadini – di aver “risolto il problema” della prostituzione. Da meravigliarsi in effetti c’è poco: troppo spesso il Governo Berlusconi preferisce a soluzioni concrete annunci eclatanti che fanno tanto parlare, ma di sostanza hanno poco.
Anche il ministro Mara Carfagna si è adattato a questa linea e con il collega Maroni ha progettato un disegno di legge per introdurre il reato di esercizio della prostituzione in strada e, più in generale, “in luogo pubblico” e la punizione sia dei clienti che delle prostitute. Peccato però, come dimostra la bella analisi apparsa su lavoce.info, che queste stesse misure in altri paesi abbiano dato risultati negativi. In particolare è dimostrato che la prostituzione in luogo chiuso favorisce le violenze e diminuisce la possibilità di accedere a cure mediche. L’esigenza di intervenire c’è, ma ci sono altri modi che si possono trarre dall’esperienza per risolvere il problema aiutando anche le persone sfruttate o vittime del racket.
Mi chiedo, ma i ministri in questioni si saranno informati prima di proporre queste soluzioni? Certo, diranno loro. Non credo, direi io. Le loro proposte dimostrano al contrario  incapacità di affrontare la situazione e insensibilità verso la condizione, scelta o subita, di migliaia di donne.