Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 10/11/2008 alle 11:17

“Parlaci di Di Pietro”, mi ha esortato più volte una persona che sul blog si firma “un tuo amico fedele”. Lo faccio ma mi devo prendere più spazio di quello abituale.
Il Di Pietro magistrato ha fatto tante cose giuste e alcune assolutamente sbagliate. Ma questo capita a chiunque lavori freneticamente nelle emergenze. La mia critica è un’altra ed è duplice. Primo, la Magistratura avrebbe dovuto intervenire ben prima del 1992 (era in possesso di chiare notizie di reato come abbiamo saputo in seguito) quando avrebbe potuto usare il bisturi. Si è mossa invece in ritardo sulla spinta della piazza, che non è mai buona consigliera in materia di giustizia, ed ha sparato cannonate qualche volta alla cieca, come hanno dimostrato le sentenze. Se la credibilità della Magistratura è scesa in picchiata è soprattutto per questa ragione e non solo per gli attacchi forsennati e spesso strumentali di Berlusconi. Secondo, il Di Pietro che da pubblico ministero recita il ruolo di “tribuno della plebe” è agli antipodi di un Ordine Giudiziario serio e rigoroso che lavora sulle prove e non sui sentimenti populistici che attraversano il Paese.

Quanto alla mia vicenda personale potrei scrivere un libro e infatti me l’avevano commissionato con il titolo “Tangentopoli vista dal palazzo”. Ho rifiutato quando è risultato evidente che, nella forma di una lunghissima intervista, avrei dovuto dare giudizi morali su persone che avevo conosciuto soprattutto a Milano. Ricordo solo che dopo l’assoluzione piena in primo grado (21.12.1994), anno nel quale furoreggiava tangentopoli, la Procura di Milano non fece appello (primo caso in Italia) e Di Pietro di fatto si scusò. Poi per alcuni anni quando mi vedeva si metteva le mani nei capelli ammettendo il suo errore. Da questo punto di vista Di Pietro si è dimostrato un uomo e gliene ho dato atto.

Le mie dimissioni immediate ed irrevocabili dal Consiglio Regionale (sono rientrato in Regione nel 2000, otto anni dopo), dove ero Presidente del gruppo di maggioranza della DC, hanno praticamente interrotto la mia esperienza politica nel momento dell’ascesa più brillante. Tre giorni prima avevo presentato, come primo firmatario, il programma della nuova Giunta Regionale (ciò che restava del Centrosinistra falcidiato dagli arresti, più metà PC) che tutti consideravano il mio capolavoro politico. Ricordo anche che durante e dopo il processo rifiutai la proposta di entrare in Parlamento (Camera o Senato, a mia scelta) fattami da Forza Italia.

Il Di Pietro politico mi ha francamente sorpreso ma non perché abbia deciso di fare politica. Gianni Spartà, giornalista di punta della Prealpina, annotava in una intervista come io considerassi questo fatto del tutto prevedibile dopo il gesto clamoroso e demagogico di togliersi la toga in Tribunale. La mia sorpresa è stata un’altra. Avendolo scrutato da vicino, dal ’92 in poi, lo consideravo uomo di destra. “Law and Order” poteva essere il suo manifesto politico. O, se volete, il più italiano “Patria, Chiesa e famiglia”. Invece, in odio a Berlusconi, lo abbiamo trovato nel centrosinistra, oggi addirittura lesto a rincorrere lo spazio lasciato libero in Parlamento da Rifondazione e soci. Ma che ci azzecca con questi partiti? Per usare il suo linguaggio.

Il connubio fra la sua mentalità “autoritaria e giustizialista” e la rappresentanza di questa sinistra mi lascia molto perplesso. Da Ministro dei Lavori Pubblici era stato abile, concreto, decisionista anche in Lombardia, scontrandosi duramente con i “signornò” della sinistra che oggi lui vorrebbe rappresentare.
Credo che dovremo abituarci ad altre sorprese in futuro. Ormai è personaggio politico di primo piano e non vorrà certo spogliarsi da questa veste “solo” per questioni di coerenza.
Commenti dei lettori: 32 commenti -
Storia crudele, ma istruttiva ed edificante. Adesso capisco perchè molti in regione la stimano. Se fossi di Varese la voterei, ma abito a Milano.
Scritto da Giorgia Monti il 10/11/2008 alle 13:26
E' un racconto da far conoscere nei corsi di formazione politica. Congratulazioni per il coraggio dimostrato
Scritto da Paolo il 10/11/2008 alle 13:29
Bravo Adamoli, col tuo caso hai dimostrato di essere un bel passo avanti a tutti gli altri. A me Di Pietro sembra un profittatore, anche un pò cialtrone.
Scritto da Ariosto il 10/11/2008 alle 13:35
Ha sintetizzato molto della sua storia, omettendo il fattore delatorio di alcuni elementi appartenenti al suo gruppo politico, gli effetti devastanti di tutto ciò su di lei e su chi le stava vicino politicamente...io c'ero, certe ferite non guariscono, anche se il dolore si attenua, e credo che le sue, nonostante l'immensa forza e il grande coraggio, non siano ancora rimarginate.
Scritto da signoraoscura il 10/11/2008 alle 14:00
La magistratura ha fatto tanti errori però adesso è meglio difenderla per fare da argine alla corruzione che cè ancora. Il suo caso mi aveva colpito anche perchè in famiglia mio papà e mia mamma avevano sempre votato per lei. La loro stima per lei era continuata immutata. Questa sera gli farò leggere il suo articolo e saranno contenti.
Scritto da Federico il 10/11/2008 alle 14:10
Di Pietro è un personaggio controverso, ha sicuramente approfittato della sua funzione di magistrato. Ha spesso sparato nel mucchio sfruttando la rabbia della gente. Adesso fa bene l'opposizionwe ma io non mi fido molto. Mi piace invece la sua storia. E' un esmpio per i giovani che si mettono in politica.
Scritto da Arnaboldi il 10/11/2008 alle 15:24
Il rapporto fra magistratura e politica è difficilissimo. Il caso Di Pietro non aiuta a chiarirlo bene, purtroppo. Non sapevo che avevi rinunciato a presentarti con FI per il Parlamento. Questo aumenta la mia stima. per te,
Scritto da Giuseppe il 10/11/2008 alle 15:33
Il "vissuto politico" di persone che ancor oggi si dedicano per TUTTI i cittadini merita di essere conosciuto, per evitare i soliti luoghi e discorsi qualunquistici nei confronti di chi, come nel caso di Adamoli ha pagato di persona. Mettersi, o meglio, rimettersi in politica come in questo caso illuminante non è semplice nè facile. Troppi, oggi, vengono dal "nulla" e assurgono a posizioni di alto livello,senza aver MAI fatto NULLA nel "campo" dove sono stati collocati. Bravo Adamoli vai avanti.
Scritto da penna42 il 10/11/2008 alle 16:46
Apprezzo il coraggio e la coerenza che hai dimostrat in quel frangente molto difficile. Ti posso dire che quando appresi la notizia della tua incriminazione, rimasi incredulo, come poi ha dimostrato la sentenza. A quel tempo mi ero appena dimesso da segretario del PSI di Laveno perché, a mio giudizio il partito si era trasformato in un comitato d’affari. Credo che se non mi fossi dimesso, la sezione di Laveno sarebbe stata commissariata, anche se godevo di una larga maggioranza. Ma ciò che apprezzo maggiormente è la tua mancanza di rancore. Rancore che invece pervade molti ex militanti del partito socialista e che ha spinto alcuni a scegliere di collocarsi a destra. Infatti nel Pd vedo che noi ex PSI siamo come mosche bianche. Quanto a Di Pietro ritengo anch’io sia un personaggio controverso; comunque ritengo che la Magistratura vada difesa dagli attacchi che anche tu definisci forsennati. Non mi piace affatto che il capo del governo si ritenga un “princeps legibus solutus” Un cordiale saluto.
Scritto da Angelo Eberli il 10/11/2008 alle 17:07
Bravo Adamoli,un racconto onesto e lucido e nemmeno tanto cattivo Buon lavoro
Scritto da roberto il 10/11/2008 alle 17:22
Adamoli e' una persona estremamente seria, onesta, e coerente e il suo attegiamento personale in una vicenda tanto triste e ingiusta lo testimonia. Ed ha anche la cortesia di non parlare male di Pietro. Qualcuno puo dire che di Pietro e' un cialtrone e un approffitatore. Ma ad onore del vero non mi sembra l'unico in questa classe politica... che bello se al posto di certi ministri... avessimo la classe e competenza di Adamoli e anche la stessa voglia di ascolare quello che il popolo pensa
Scritto da Andreus il 10/11/2008 alle 17:53
La passione per la politica e l'amore per il futuro dell'Italia ti hanno spinto a impegnarti, altri sentono questo moto (però pochi valgono), la cosa che mi terrorizza è in una frase di un un altro post: "la routine politica rischia di rubarti l'anima". Secondo me la routine politica, oltre a rubare l'anima ha originato la degenerazione che ha portato a tangentopoli. Come fare ad accorgersi che si sta deragliando? Perché nessuno ha mai denunciato il malaffare dall'interno dei partiti?
Scritto da Cincinnato il 10/11/2008 alle 19:01
Onore al merito. Grazie per la testimonianza che serve a tutti non solo ai giovani.
Scritto da Pietro il 10/11/2008 alle 19:46
Così mi fai venire nostalgia e rabbia insieme. Il nostro gruppo (il tuo gruppo) della DC era forte. Con te c'erano l'on. Galli, il Sen. Marchetti e poi Cangi. Bettinelli, Fiori, Garancini, Uccella, Cadario, Minelli Arturo e molti altri. Ma tutti ti riconoscevano la leadership indiscussa. Poi è crollato tutto. Davvero un peccato per te ma anche per noi. Ti dirò che voto PD perchè ci sei tu ma non ci credo molto.
Scritto da G.D. il 10/11/2008 alle 19:55
Io non ho mai votato Adamoli quando era DC ma l'ultima volta si, e sono contento di averlo fatto. Non conoscevo la sua storia che mi pare encomiabile. Chi dà le dimissioni volontariamente dal Consiglio regionale o dal Parlamento? E chi rifiuta un posto in Parlamento dopo un processo vittorioso? E' una testimonianza bella.
Scritto da Renato C. il 10/11/2008 alle 20:03
Sei sempre lo stesso, pronto a metterti in discussione, e ad affrotare in pubblico le discussioni più difficili. Adesso dovresti pubblicare le lettere da S. Vittore che la Prealpina aveva messo in prima pagina allora. Mi ricordo che i miei genitori si erano messi a piangere. Loro hanno sempre votato DC, io no. Ho votato per te una volta sola. Ma lo rifarei adesso.
Scritto da Giorgio il 10/11/2008 alle 20:33
Di Pietro non mi fa orrore come a Berlusconi anche se io voto PDL. Però non mi piace proprio e mi sorprende un pò il tuo tono pacato con lui. Io l'avrei preso a forcate. Probabilmente il tempo ha medicato bene le ferite. Ma perchè non hai accettato la proposta di FI?. A Luino lo sapevamo di questa offerta che ti era stata fatta. Avresti fatto meglio del figlio di Cossiga e di tutti gli altri. Però vai bene anche in regione. Se Luino e Colmegna hanno un piccolo porto nuovo è merito tuo.
Scritto da G. L. il 10/11/2008 alle 20:46
Grazie Giuseppe di aver accettato il mio invito di parlarci di Di Pietro. Sapevo che non sarebbe stato uno sfogo ma un'analisi politica lucida. Adesso però devi anche pubblicare le due lettere che avevi scritto dalla tua cella come ti chiede anche Giorgio. Io le conservo (le aveva pubblicate in prima pagina la Prealpina), ma è giusto che altre persone le conoscano. Non so se mi commuoveranno ancora. Allora m'avevano fatto piangere.
Scritto da Un tuo amico fedele il 10/11/2008 alle 21:16
Condivido l'analisi su Di Pietro anche se certe volte preferisco lui a Veltroni che mi pare scoppiato. Lei ha pagato un prezzo altissimo. Secondo mio padre sarebbe diventato presto Presidente della Lombardia. Però si consoli: lei è tornato alla grande.
Scritto da Andrea Galli il 10/11/2008 alle 21:20
Ho 24 anni e mi sono posto questo problema: Adamoli dice tutta la verità?. Mi sono risposto che se parla così mettendo tutte le cose in piazza deve dire tante cose vere. E anche se non sono tutte vere merita la mia simpatia e il mio sostegno. Ho visto il suo curriculm sul suo sito, è importante anche se io mi sento più di sinistra. Ma non c'è nessuno a sinistra che mi convince. Meglio senz'altro lui. E quindi grazie. Adesso ho più voglia di fare politica.
Scritto da Federico il 10/11/2008 alle 21:57
A me piace più Adamoli di Di Pietro. L'ex magistrato mi sembra un trombone.
Scritto da Alessadro il 10/11/2008 alle 21:59
Ricordo bene quando hai scelto di stare all'opposizione contro tutti nella DC. Si, c'erano anche Galli, Marchetti, Cangi e gli altri con te, ma la scelta è stata tua e hai lottato per anni come un leone. Se fossi stato coinvolto in certe cose saresti stato coperto in maggioranza nella DC, a fare accordi con i socialisti e anche con gran parte dei comunisti al potere.
Scritto da Giancarlo il 10/11/2008 alle 22:12
Una volta tanto una storia incoraggiante.
Scritto da Uno incavolato il 10/11/2008 alle 22:15
Sono ancora Renato, adesso vorrei vedere le lettere di cui parla Giorgio.
Scritto da Renato il 10/11/2008 alle 22:19
Sarebbe interessante un libro "tangentopoli vista dal palazzo", ma oggi forse non è più appetibile dal punto di vista editoriale. Perchè Adamoli non scrive lui senza troppe pretese, voglio dire artigianalmente, le pagine pù rilevanti di quel periodo? E' possibile che tutti i socialisti, per esempio, fossero corrotti come ci ha sempre detto il PCI di allora? Angelo Eberli dice cose interessanti. Come lui chissà quanti ce n'erano. Altrimenti regaliamo per sempre i socialisti al PDL
Scritto da D. Z. il 10/11/2008 alle 23:06
Lei è una persona di grande rettitudine e onestà, aveva ragione mio nonno che la conosceva bene: non aggiungo altro. Ha ragione sugli eccessi di Tangentopoli, come sul giudizio politico su Di Pietro, umo intimamente di destra che si è messo sul mercato, negli ultimi tempi, come ultrà di sinistra
Scritto da Davide il 11/11/2008 alle 00:17
Adamoli cita un'intervista che mi rilasciò, io posso confermare che Di Pietro non solo ammise l'errore, ma da ministro dei Lavori pubblici nel primo governo Prodi, incontrando a Varese a un convegno confindustriale il politico finito in carcere ingiustamente, gli strinse la mano davanti ai giornalisti e gli consegnò una lettera, credo, di scuse. Questo gli fece onore. Altra storia è se dopo Mani Pulite nella politica italiana si senta profumo di bucato.
Scritto da Gianni Spartà il 11/11/2008 alle 00:41
Leggere la tua lettera mi ha fatto letteralmente venire i brividi. Ricordo bene quei giorni e quella sera con i tuoi familiari distrutti dall'incomprensibile arresto anche se sereni e certi,come lo erano le persone che ti conoscevano e ti stimavano,che la giustizia, quella vera, avrebbe trionfato. Ti ho sempre ammirato per la tua forza e serenità nell'affrontare questa dura prova. Ancora oggi sei un esempio nell'impegno politico per noi, giovani di allora, e spero anche per i giovanni di oggi
Scritto da Vincenzo Liardo il 12/11/2008 alle 17:50
Una Persona con la P maiuscola che merita di stare in un Parlamento con la P maiuscola
Scritto da Gianluca il 12/11/2008 alle 18:04
la forza e la perseveranza dei galantuomini non viene mai scalfita
Scritto da riccardo lo shiavo il 12/11/2008 alle 20:49
Bisogna avere memoria, sempre, non per vendetta, ma per saper costruire un futuro migliore. Complimenti a lei e alla sua famiglia. Superare esperienze come questa presuppone di avere una famiglia capace di condividere e sopportare con lei anche spiacevoli avvenimenti.
Scritto da Katia il 13/11/2008 alle 11:10
Ringrazio vivamente tutti per le parole gentili, di sostegno e di affetto che mi sono state rivolte. Alcuni dei temi politici affrontati li riprenderemo in seguito nel nostro quotidiano dialogo
Scritto da Giuseppe Adamoli il 14/11/2008 alle 10:44
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