Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 16/11/2008 alle 17:40

Riccardo Villari viene eletto, invece di Leoluca Orlando, Presidente della Commissione di Vigilanza Rai? C’è lo zampino di D’Alema. La questura di Roma sottostima di brutto la folla alla grande manifestazione del PD del Circo Massimo? D’Alema ride sotto i baffi. Ci perviene da molte fonti un’immagine scolorita di Veltroni. E’ D’Alema che desidera così. E potrei continuare.
E’ qualcosa (soltanto qualcosina, per carità) che nella prima repubblica era capitato a Giulio Andreotti. Nessun parallelismo politico è possibile tra i due personaggi. La mitologia di Andreotti belzebù è irraggiungibile e poi c’è la questione della “collusione con la mafia” (che metto fra virgolette) e che non può infangare D’Alema. Ma la tendenza a scorgere sempre la “manina” di D’Alema dietro ogni vera o presunta manovra antiVeltroni è inarrestabile.
Che cosa fare? Noi non dobbiamo credere  alla ricostruzione giornalistica, più o meno fantasiosa,  dei vari retroscena politici. Loro debbono però smettere di dare un’intonazione personalistica a tutte le discussioni. Essere presi nella tenaglia di questa infinita storia di rivalità personale non è bello per noi ed è un danno serio per il PD. Anzi a dire il vero io sono proprio stufo.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 14 commenti -
Hai propio ragione, siamo stufi in tanti. Ma vediamo di evitare troppe intonazioni personalistiche anche tra noi a Varese. D'accordo ?
Scritto da Ambrogio Vaghi il 16/11/2008 alle 17:59
Giusto. Chi non viene dai DS poi che cosa c'entra con questa storia tutta post-comunista?
Scritto da Paolo B. il 16/11/2008 alle 18:09
In un partito, in una organizzasione sociale o sindacale gli aspetti personalistici sono inevitabili. Ciò che stride nel rapporto fra D'Alema e Veltroni è la sistematicità e la continuità della polemica. I giornali esagerano ma il coflitto c'è ed è fin troppo evidente.
Scritto da Matteo il 16/11/2008 alle 22:04
E' vero, tutto ciò che succede di molto critico intorno al PD, nel bene e nel male, viene attribuito alle manovre di D'Alema. Non penso che sia colpa solo della stampa, tra i due c'è una diversa concezione del partito. Io mi sento più vicino a D'Alema ma sono d'accordo con te (se posso darti del tu) quando l'altro giorno dicevi che almeno fino al prossimo congresso dobbiamo stringerci intorno a Veltroni.
Scritto da Aldo il 16/11/2008 alle 22:17
Se è stufo lei, Adamoli, che può avere una voce in capitolo, immagini noi che nulla possiamo per mandare in pensione questa classe (ripetente) dirigente del PD. Inutile piangersi addosso...è necessario attivare una bella pars destruens per poi passare con gioia a quella costruens. Fino ad allora vivremo solo di chiacchiere e di illazioni. Sbuffando......
Scritto da signoraoscura il 16/11/2008 alle 22:35
Bello questo mezzo paragone con Andreotti. Conoscendo la tua storia politica e sapendo che hai sempre stimato D'Alema, anche nel dissenso, credo che tu abbia voluto fargli un complimento. E' così?
Scritto da Andrea il 16/11/2008 alle 22:36
Sono d’accordo caro Vaghi. Io mi sforzo sempre di parlare di politica, di problemi e mai di persone. Se ti conforta, ti posso segnalare che negli ultimi mesi l’unico contrasto serio e duro l’ho avuto con un sacerdote, che conosco bene e che stimo molto, su Eluana Englaro e sul testamento biologico. Per il resto, calma piatta. Fin troppo probabilmente, perché il profilo nuovo del partito si costruisce col dibattito su problemi anche spinosi a partire dal basso. È ciò che cerco di fare, senza polemiche ma con fermezza su questo blog.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/11/2008 alle 12:11
Le rivalità personali stanno nel dna del paese. Infatti la merce più rara in circolazione sono i valori condivisi e l'oggettività razionale dei fatti. La contrapposizione D'Alema - Veltroni, che i media peraltro dilatano ad arte, è prima di tutto caratteriale ma anche di cultura politica. Le rivalità ben gestite spesso producono buoni risultati. I due "cavalli di razza" del PD, sin ora, sembrano coltivare invece, da sponde diverse, la vocazione alle sconfitte.
Scritto da Cesare Chiericati il 17/11/2008 alle 12:13
Caro Cesare non mi pare che i due abbiano sempre coltivato la "vocazione alle sconfitte". La verita in tasca, almeno in politica dovrebbe averla nessuno. E dopo tutto dal 2001 in avanti dalle europee, alle comunali e alle regionali è stata una catena di successi ovviamente anche dei "due". Fino alla risicata vittoria di Prodi e al tonfo governativo. Al caro Adamoli posso dire che va bene il blog non essendoci quasi altro "per partire dal basso". Ma a quando riunirci discutendo insieme nel PD ?
Scritto da A.Vaghi il 17/11/2008 alle 13:26
È difficile, a volte non ascrivere alle persone quelli che sono i loro demeriti. Per questo mi sento vicino al pensiero della “Signora Oscura”. Provo veramente fastidio nel vedere D’Alema impancarsi con l’aria professorale per dettare la linea: in un Paese normale un politico del genere si sarebbe ritirato in buon ordine, magari non per sempre; magari saltando un giro, per vedere l’effetto che fa. Enumero alcuni degli errori politici macroscopici che attribuisco al Nostro. Aver rilanciato un Berlusconi sconfitto mediante la grande pensata della Bicamerale; essere andato al governo senza l’investitura elettorale; aver assunto la guida del PDS quando tutta la base era per Veltroni (da lui definito, assieme a Prodi, “viso flaccido”) aver scatenato, da capo del governo, una lotta al movimento sindacale; per non dire di “Mediaste è una risorsa”. Quanto alla creazione del recente RED non so quale giovamento possa portare all’unità del PD. Per i motivi enumerati (ma altri ne potrei citare) credo che un briciolo di umiltà, come minimo, sarebbe di rigore da parte del Personaggio In Gran Bretagna hanno pensionato Blair che di errori ne ha commesso solo uno, anche se piuttosto grave.
Scritto da Angelo Eberli il 17/11/2008 alle 13:54
Eberli ha portato argomenti precisi. Eppure io continuo a credere che D'Alema sia nettamente superiore a Veltroni. E poi anche Fassino. Della nuova generazione chi c'è? Franceschini è nullo. Forse Enrico Letta. Chissà?
Scritto da Luca C. il 17/11/2008 alle 21:00
Un' altra ottima osservazione del nostro scenario politico. E' un piacere leggere il blog. Si può condividere o no ma non contiene mai cose banali o scontate.
Scritto da Luigi Corsi il 17/11/2008 alle 23:28
Avevo l’intenzione di fare il pompiere con D’Alema, mettendo in guardia tutti dal credere troppo ai retroscena politici ricostruiti dai giornali, invece noto di aver quasi appiccato il fuoco. Personalmente confermo il mio atteggiamento abbastanza distaccato dalle cronache quotidiane un pochino fantasiose. Signoraoscura esprime un’opinione diffusa, che non mi permetto di confutare. Dico soltanto che il cambiamento a quei livelli non è quasi mai una rinuncia spontanea. O è indotto da un forte movimento di base, o è il frutto di sonore sconfitte elettorali. Speriamo di assistere semmai al primo scenario e non al secondo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/11/2008 alle 16:23
ho avuto modo di leggere sull'epolis di milano, un'intervista ad Achille Occhetto..in cui dice di voler tornare in qualche modo in campo..cosa ne pensa Adamoli?
Scritto da ema il 18/11/2008 alle 19:39
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