Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 18/11/2008 alle 09:58

Ci siamo tutti sentiti rassicurati, credo, dalle immagini delle TV, del Web e dei giornali provenienti ieri sera e stamattina dagli Stati Uniti. Al tavolo, sorridenti, comparivano Barack Obama e John McCain mentre discutevano i problemi della crisi finanziaria ed economica mondiale. Presto riemergeranno le strategie diverse e riesploderà la tensione. Giusto così. Il “pensiero unico”, che molti guai ha determinato negli ultimi anni, è bene che lasci il campo ad una forte dialettica tra diverse visioni del mondo, della politica e dell’economia.
Il contrasto tra queste immagini e le divisioni pregiudiziali della politica italiana è stridente. Il “me ne frego” di un mese fa di Silvio Berlusconi all’offerta veltroniana di un confronto pacato e costruttivo è l’emblema delle difficoltà profonde del nostro Sistema Paese.
Anche il PD ha compiuto i suoi errori nell’oscillazione fra strategie di segno opposto (“buonismo” e faccia feroce). Ma queste sono responsabilità veniali. Dopo una pesante sconfitta elettorale le minoranze faticano sempre a ritrovare il giusto equilibrio fra offerte di collaborazione e rigoroso contrasto al Governo. Ma quando è il premier ad opporre il pugno chiuso alla mano tesa della più grande forza di opposizione, deve sapere che compie un gravissimo errore politico e democratico che mette a repentaglio la coesione sociale del Paese.

Commenti dei lettori: 10 commenti -
Caro Adamoli, a proposito della tua riflessione sull'incontro tra Obama e McCain mi permetto di non condividere la tua espressione: "responsabilità veniali" a proposito degli errori compiuti dal PD. La vicenda con i Radicali, e l'alleanza controversa con Di Pietro nei fatti sono "responsabilità" evidenti e serie se dopo le plebiscitarie primarie, la campagna elettorale del PD è stata impostata sul valore dell'andare da solo. Questa avrebbe dovuto essere la svolta politica vera, invece...!
Scritto da Federico Quaglini il 18/11/2008 alle 10:30
Obama è il Presidente eletto, McCain cerca di salvare la propria leadership nel campo repubblicano....... Walter Veltroni è il leader del Partito Democratico, ma davvero?????? Mi chiedo però cosa se ne faccia di 50 componenti del governo ombra (più del governo Berlusca) e di 34 "dirigenti" di partito (La Stampa 18.11.08), tutti con la loro brava medaglietta appesa al petto, tutti fedeli chi a uno chi all'altro capo bastone, tutti a tirare la giacchetta a Walter. Mi dispiace, gna famo!!!
Scritto da Spartacus il 18/11/2008 alle 15:12
Berlusconi si impegna moltissimo a dividere tutti gli avversari, compreso il movimento dei lavoratori. Però i sindacati ci cascano fin troppo volentieri, CGIL compresa.
Scritto da Il pirata il 18/11/2008 alle 15:53
Osservazioni intelligenti e puntuali. Fai sapere ai tuoi lettori quando parli in provincia di VA . Io, se potessi, verrei volentieri ad ascoltarti.
Scritto da Paolo il 18/11/2008 alle 16:12
Ha ragione Adamoli. Non diamo troppo addosso a Veltroni. Dopo la sconfitta elettorale un certo sbandamento è inevitabile. Era accaduto anche a Berlusconi.
Scritto da Luisa Cardin il 18/11/2008 alle 16:49
Berlusconi non sarà Obama, ma neanche Veltroni è McCain.
Scritto da Bianchi Giò il 18/11/2008 alle 17:04
Se i sindacati si sono divisi è soprattutto colpa loro. Non so se più della CISL o della CGIL, forse di tutte due.
Scritto da Luca il 18/11/2008 alle 20:44
E' normale che un Presidente del Consiglio, assenteista in Parlamento, ad un'ora serale avanzata, telefonando a Ballarò si rende disponibile per "trattare" con tutti coloro che fino a poche ore prima ha trattato a pesci in faccia? Non seguivo la trasmissione di Ballarò. Preferisco "rilassarmi" con "casi irrisolti". Ho fatto zapping e.....la voce di Lui mi ha gelato! Non dico cosa ha sibilato mia moglie nei Suoi di LUI confronti. Ha finito col dire che forse è meglio che parli in PARLAMENTO.
Scritto da fg.francogiusti@libero.it il 18/11/2008 alle 22:54
Ieri dimostrazione di grande disponibilità di Berlusconi a Ballarò. A qualcuno fa il Cucù, a qualcun altro appende il telefono in faccia.
Scritto da Remo il 19/11/2008 alle 09:18
Rispondo a Federico Quaglini che lui confonde gli errori in campagna elettorale (peraltro spesso sottolineati anche da Adamoli) con il dopo elezioni (questo invece il tema del ragionamento di Adamoli). Per questo mi trovo d'accordo con il nostro "buon consigliere".
Scritto da alessandro il 19/11/2008 alle 11:10
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