Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 19/11/2008 alle 15:46

Ho partecipato ieri con enorme interesse alla presentazione della terza pista di Malpensa da parte di MITRE, forse il più importante Centro americano di ricerca e sviluppo nell’ambito aeroportuale.
Gli obiettivi assegnati da SEA a MITRE erano chiari: aumentare la capacità dell’aeroporto, ridurre la rumorosità e altre forme di inquinamento, mettere in sicurezza i voli in atterraggio e in decollo.
Data la professionalità e il prestigio di MITRE solo un’altra società di pari livello potrà contestare con successo quei risultati. Ma il problema è un altro. Chi determina il numero massimo dei movimenti degli aeromobili e le soglie della tollerabilità dell’impatto ambientale?
Fare o non fare la terza pista non è affare soltanto di SEA, che è l’azienda di gestione di Malpensa e Linate. Né soltanto del Comune di Milano che, tra l’altro, ha sempre speso gli introiti di Malpensa per gli interessi di Milano città. Nè soltanto del Parco del Ticino, o dei comuni dell’intorno di Malpensa, per la dimensione economica, industriale e territoriale del problema. Tutti questi soggetti debbono partecipare alla scelta, ma l’attore principale, che guida l’operazione e che alla fine se ne assume la responsabilità, non può che essere la Regione. È l’unica istituzione che ha i poteri costituzionali, statutari e legislativi per coordinare i vari soggetti prendendone la leadership. Sembra una conclusione semplice, ma non è così, abituata com’è, la Regione, a delegare a SEA compiti che sono invece suoi.
Lo strumento da utilizzare è “l’accordo di programma” fra tutte le istituzioni che ho citato. E per coinvolgere i comuni sarà preliminarmente necessaria la valutazione ambientale strategica sull’intero programma presentato da MITRE.
Il master plan (una volta si chiamava Piano Regolatore Generale) che SEA dovrà predisporre e Regione Lombardia approvare, può essere costruito seriamente solo con la valutazione ambientale strategica e l’accordo di programma definiti in modo chiaro e trasparente.

Commenti dei lettori: 19 commenti -
Mi sembra una strada obbligata quella indicata da te. L'unica che consentirebbe una gestione condivisa della crescita sostenibile di Malpensa. Non bisogna infatti dimenticare che lo scalo insiste in una area delicata, il Parco del Ticino che tutta l'Europa ci invidia. In effetti il principale scalo lombardo lo si sarebbe dovuto costruire altrove, in un area più baricentrica rispetto al resto della Lombardia e dell'intero Nord. Ora non resta che la ricerca di un problematico punto equilibrio.
Scritto da cesare chiericati il 19/11/2008 alle 17:29
Posizione giusta, seria, comprensibile. I comuni devono trovare nella regione una sponda per affrontare con rigore i problemi drammatici che li attendono.
Scritto da Giancarlo il 19/11/2008 alle 17:56
Abito a Milano ma sono d'accordo. E' la regione non la città capoluogo che deve assumere la guida dello sviluppo di Malpensa.
Scritto da Il pirata il 19/11/2008 alle 20:31
Ero presente anch'io ieri mattina alla Bocconi di Milano. Gli esperti americani mi hanno fatto una buonissima impressione. Gente seria e preparata con referenze eccellenti. Però la responsabilità non può essere dei tecnici. Tu indichi nella regione l'ente chiave per questa operazione. Potresti aver ragione ma qualche volta mi sembra che manchi un pò di autorevolezza nelle scelte urbanistiche, non trovi anche tu?
Scritto da Gianpiero il 19/11/2008 alle 20:58
Ho letto i commenti su Varese News, sono chiacchiere da bar: l'area della terza pista è incolta, no è un'area a parco ecc. E' lo scontro tra chi lavora a Malpensa e chi abita nelle vicinanze dell'aeroporto. Finalmente un'impostazione seria e corretta. Buonissimo anche il commento di Chiericati.
Scritto da Alessandro il 19/11/2008 alle 22:08
Fino in fondo molto regionalista. E' una linea coerente che ti fa onore. Io però di dare in mano ai ciellini di Formigoni anche questa scelta importante non ne avrei una gran voglia. Se ci fossi tu in giunta sarei molto più tranquillo. A quando questo?
Scritto da Uslenghi il 19/11/2008 alle 22:31
Con questa crisi si potrà mai fare la terza pista? Nel merito sono molto indeciso. Da una parte ci vorrebbe, dall'altra c'è la preoccupazione ambientale.
Scritto da Nicola il 20/11/2008 alle 10:49
Caro Alessandro, vieni a Tornavento e ti mostro io quali sono le aree interessate dalla terza pista e vedrai che le mie o quelle di altri non sono certo chiacchere da bar....
Scritto da Walter Girardi (Tornavento) il 20/11/2008 alle 11:36
Concordo totalmente con l'opinione di Giuseppe Adamoli, che mi è parso l'unico esponente della Regione presente al convegno. La VAS è indispensabile perchè permette di programmare lo sviluppo in parallelo con i progetti, a differenza della VIA che si predispone solo a iter concluso. Non si capisce però perchè chiedere la VAS per l'ampliamento di Malpensa debba sembrare una pretesa quando il mio Comune e tutti i Comuni che stanno predisponendo il nuovo PGT sono obbligati per legge a fare la VAS.
Scritto da Mario Anastasio Aspesi il 20/11/2008 alle 11:57
Io chiedo solo che sia la regione come istituzione. Non che sia una scelta di una parte politica. Mi vedo gia sennò nel 2030 a dire da una parte o dall'altra con giudizi come al solito che ovviamente anche se i più seri possibili verranno sempre tacciati di faziosità. E quindi si entrerà nella solito giro di recriminzioni verso le precedenti amministrazioni. piuttosto allora scelga solo SEA.
Scritto da Ema il 20/11/2008 alle 15:44
Dico a Girardi che non basta il discorso sulla qualità delle aree a verde per decidere se fare o no la terza pista. La tua buona fede per me non è in discussione. Dì qualcosa nel merito della proposta di Adamoli. Questo è il punto.
Scritto da Alessandro il 20/11/2008 alle 16:11
Prima di programmare uno sviluppo di Malpensa, bisognerebbe risolvere le questioni ambientali ancora aperte che saranno destinate ad aumentare con lo sviluppo di Malpensa. Io ritengo che sian due gli interventi da fare, uno l'attivazione di una VIA in considerazione che i limit imposti dal Decreto D'Alema sono passati. Stabilire una strategia che parli del sistema aeroportuale del Nord d'Italia e attraverso un criterio di specializzazione splamare il traffico aeroportuale sul nod d'Italia.
Scritto da Walter Girardi (Tornavento) il 20/11/2008 alle 16:47
In questo modo si andrebbe ad aumentare l'offerta e si creerebbe sinergia e non conflitto tra tutti gli aeroporti. Per quanto riguarda la VAS è innegabile che debba essere fatta, ma se dalla VAS dovesse uscire che la terza pista non dovesse portare i benefici in termini ambientali (come sarà)siamo sicuri che non la si farebbe lo stesso?O si tengono in debita considerazione i risultati di una VAS, oppure si dica subito che la terza pista la si deve fare lo stesso.
Scritto da Walter Girardi (Tornavento) il 20/11/2008 alle 16:52
Alla luce della crisi Alitalia, della crisi economica che ci sta investendo e delle emergenze infrastrutturali lombarde non mi è molto chiara la logica e la tempistica del progetto terza pista a Malpensa. Mi chiedo se sono realistiche le previsioni della SEA per quanto riguarda traffico e passeggeri. Se invece la spiegazione è legata alla sicurezza dei voli.... non posso giudicare.
Scritto da Lele il 20/11/2008 alle 18:06
Francamente, Gilardi non ho capito. La VAS serve per prendere una decisione corretta. Tu invece poni delle pregiudiziali.contro la terza pista. Io invece ho bisogno di conoscere meglio.
Scritto da Adams il 20/11/2008 alle 23:45
Sentir parlare di Terza pista solo da chi non ha aerei sulla testa non mi sembra corretto. Dopo 10 anni di Malpensa nata male (vedi slide MITRE) e non rispetto del territorio, Arsago Seprio ha, in barba alla crisi di Alitalia e/o di malpensa il 30% dei decolli - circa 3000 aerei mese (anche di notte e non si dorme), quindi per noi la terza pista può solo peggiorare la situazione e non si può essere d'accordo.
Scritto da Luigi Ielmini il 21/11/2008 alle 08:49
Io non pongo delle pregiudiziali sulla VAS, dico semplicemente che i risultati che emergeranno dalla VAS dovranno essere presi in considerazione, anche se diranno che la terza pista non porta benefici a nessuno(ambiente+società).Dico questo poichè ho l'impressione che la volontà di fare la terza pista superi anche il rispetto delle regole, come è sempre stato per Malpensa. Per Ielmini, capisco e condivido in pieno la tua visione
Scritto da Walter Girardi (Tornavento) il 21/11/2008 alle 16:14
Sono soddisfatto che questa discussione, e anche molti altri messaggi, non contestino e anzi confermino l'impostazione che ho cercato di dare al problema. Continuerò su questa strada dandovi le informazioni opportune. Naturalmente se si farà la VAS nel modo più corretto ed oggettivo possibile, i suoi risultati dovranno essere rispettati da tutti i protagonisti dell'accordo di programma, anche se la conclusione sarà che la pista non si deve fare.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/11/2008 alle 23:51
E' bene ricordare che una VAS è già stata presentata e che indipendentemente dalla terza pista, sul nostro territorio la distruzione dell'ambiente è già oltre il limite di guardia. Mi riferisco alla VAS fatta del Parco del Ticino e alcuni enti locali. Ha considerato tutte le infrastrutture in fase di ultimazione o ancora da iniziare. Vas definita da un Assessore Regionale un'"OPINIONE". Siamo tuttora in attesa di una VAS alternativa (a quello scenario non al futuribile.
Scritto da Luigi Ielmini il 22/11/2008 alle 08:32
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