Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 21/11/2008 alle 11:00

Il mio amico Giancarlo: “Ho sentito che Franco Marini dice che non è stato poi così difficile far convivere nello stesso partito postcomunisti e postdemocristiani”.
Vero, un gioco da ragazzi rispetto al tenere insieme D’Alema e Veltroni.

 

Commenti dei lettori: 7 commenti -
SIAMO ALLA FARSA, purtroppo ha ragione Berselli, quando afferma che ci eramano tanto illusi che nascesse un partito nuovo ed invece..... che tristezza!!!!Ci credevo e voglio continuare a credere in questo partito, ma così non si può andare avanti, c'è da vergognarsi!!! Abbiamo bisogno di gente nuova possibilmente non solo di politici di professione e soprattutto di gente giovane; non possiamo continuare con i Villari di turno (scuola Mastella), con i pizzini ecc. Forza Walter fai piazza pulita.
Scritto da ALFONSO COLOMBO il 21/11/2008 alle 13:13
Io per il momento non sono tifoso ne di Veltroni ne di D'Alema. Voglio capire meglio. Sono critico di entrambi. Fa bene Adamoli a stimolare la discussione.
Scritto da Luisa il 21/11/2008 alle 18:08
Per chi non viene dai DS questo conflitto è ancora più incomprensibile e avvilente.
Scritto da Gianfranco G il 21/11/2008 alle 19:18
certo Marini la sa lunga in fatto di collaborazione tra post Dc e post pci. Dobbiamo alla sua stretta collaborazione con Dalema la caduta del primo governo Prodi. Non contento ha spedito il discepolo Franceschini a servizio di Veltroni. Due genialate dal punto di vista politico.
Scritto da ettore frangipane il 21/11/2008 alle 22:16
Mi ricordo che anche tu dicevi che i DS e prima il PCI avevano dei dirigenti nazionali di grande livello verso i quali dovevamo avere rispetto e stima, ma dove sono finiti adesso?
Scritto da Un tuo amico fedele il 21/11/2008 alle 23:37
Sono già intervenuto sulla questione. Mi sembra che per come stanno andando le cose sia il caso di riparlarne. Avevo enumerato quelli che mi apparivano come demeriti ascrivibili al personaggio. Ora l'appoggio di D'Alema a Villari mi sembra piuttosto singolare, per non dire di peggio. Questa lotta intestina nel Pd credo non sia capita dalla base e porti discredito al partito. Anche la creazione della sua fondazione culturale (si scrive fondazione ma io leggo corrente) credo sia uno sgambetto a Veltroni. Che non giova certo al consolidamento del partito. Per non parlare degli altri desolanti spettacoli che hanno recentemente visto protagonista un suo mentore “pizzinaro” (scusa il brutto neologismo. Ma non gli bastano le gloriose performances di cui ci ha fatto dono in un recente passato? Come Cincinnato mi permetto anch’io una reminiscenza di latinorum: “Quousque tandem … abutere patientia nostra?”
Scritto da Angelo Eberli il 23/11/2008 alle 21:41
Sarei per dire basta a Veltroni e D'Alema, ma chi potrebbe diventare il leader nazionale? Mi pare che gli ex DS quello che potevano fare l'hanno fatto. Abbiamo vinto due volte con Prodi, forse è ora di ritornare a qualcuno senza la storia PCI-PDS-DS. Gli italiani un ex comunista non lo voteranno mai. Purtroppo, ma è così.
Scritto da Paolo il 23/11/2008 alle 23:02
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