Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 25/11/2008 alle 12:54

Una riunione durata fino alle quattro di notte, ma alla fine niente. I rappresentanti dei partiti di centro destra nella Commissione per le benemerenze civiche del Comune di Milano non intendono assegnare ad Enzo Biagi, il grande giornalista e scrittore scomparso nel novembre 2007, l’Ambrogino d’Oro. A nulla è servito anche l’appello del sindaco Letizia Moratti che ha parlato di “riconoscimento doveroso”.
Oggi quindi, alla luce di questi fatti, è con ancora più orgoglio che ricordo che il Consiglio regionale nel 2003 aveva assegnato ad Enzo Biagi il Sigillo Longobardo, un premio che viene consegnato in occasione della festa dello Statuto. Ero stato io a proporre all’Ufficio di presidenza il suo nome, ma anche allora c’erano state delle resistenze. Il 18 marzo 2003 ho avuto l’onore e il piacere di consegnargli il sigillo, ovvero “il giusto riconoscimento a uno dei protagonisti del giornalismo e a un grande testimone della storia italiana del Novecento, che ha saputo interpretare e divulgare con raro equilibrio e misura”.
 

Commenti dei lettori: 8 commenti -
L'odio della destra per Enzo Biagi è proverbiale. Era un giornalista libero che osava ribellarsi a Berlusconi. Complimenti per il premio lombardo che gli hai consegnato.
Scritto da Mario A. il 25/11/2008 alle 14:00
Quando la cultura fa paura è questo il risultato...
Scritto da Francesco il 25/11/2008 alle 15:40
E' indegno l'atteggiamento della maggioranza del comune di Milano. Mi complimento per la sua proposta a favore del premio regionale a Enzo Biagi e per averglielo consegnato lei stesso. (bella la foto)
Scritto da Graziella il 25/11/2008 alle 16:20
Mi era sfuggita l'assegnazione del Sigillo Longobardo. Avete fatto bene. Il rifiuto dell'Ambrogino d'oro è la conferma che una destra liberale in Italia non vuole proprio esistere : deve sempre identificarsi come destra fascista irrispettosa delle diverse opinioni.
Scritto da Ambrogio il 25/11/2008 alle 17:13
Quello di una certa Milano è un ostracismo a Enzo Biagi che viene da lontano, dai tempi di Craxi e della "Milano da bere" e poi perpetuato nella lunga stagione berlusconiana. Ne scriveva e ne parlava come dell'ora del dilettante, una critica vissuta come ingiuria e come lesa maestà. Imperdonabile per chi coltiva un'idea egemonica della maggioranza. Un Ambrogino in più o in meno non fa differenza, purtroppo la sconfitta vera è Milano antica capitale della tolleranza e del libero confronto
Scritto da cesare chiericati il 26/11/2008 alle 10:00
Incredibile il comportamento del comune di Milano. Bravi voi, e lei in particolare, ad avere premiato Biagi quando era nella bufera voluta da Berlusconi,
Scritto da Amadeus il 26/11/2008 alle 10:20
Certamente l'intero Consiglio comunale di Milano per colpa della sua maggioranza, ha peccato di ignoranza. Oggi il dibattito poitico non sempre sa tenere un alto profilo e spesso inciampa nelle miserie dei pregiudizi e della faziosità di parte. Un grande giornalista come Enzo Biagi non ha bisogno di avere il riconoscimento per la sua straordinaria carriera del Comune di Milano per essere annoverato tra i grandi del 900 italiano. Mentre il comune di Milano ha perso una grande occasione.
Scritto da Nicola il 26/11/2008 alle 11:01
L'ottusità biliosa di certi comportamenti, se pure esecrabile, non merita alcun commento. E non può certo togliere alcunché alla figura del grande giornalista. Anzi per eterogenesi dei fini, può contribuire a renderla più luminosa.
Scritto da Angelo Eberli il 29/11/2008 alle 07:52
Archivi:
Ultimi post:
(12/6/2014 - 09:06)
(10/6/2014 - 11:29)
(8/6/2014 - 19:04)
(5/6/2014 - 12:08)
(28/5/2014 - 08:54)
(27/5/2014 - 09:40)
(26/5/2014 - 08:10)
(25/5/2014 - 09:04)
(24/5/2014 - 12:08)
(22/5/2014 - 17:23)