Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 2/12/2008 alle 10:15

Lo ammetto, il Papa che ho amato di più non è stato né Giovanni XXIII Giovanni Paolo II, grandi Pontefici innovatori, ma Paolo VI, di gran lunga il meno popolare dei tre. Forse per questo mi è piaciuto molto lo sceneggiato Rai di domenica e lunedì. Non so se artisticamente pregevole o no, ma ogni tanto la Tv pubblica rende un servizio utile, documentato, serio.
Il coraggio del “no” di Alcide De Gasperi (appoggiato da Monsignor Giovan Battista Montini) all’avventura di destra al comune di Roma, auspicata dal Vaticano, con i comitati civici cattolici di Luigi Gedda, che avrebbe potuto cambiare il corso della democrazia italiana. Il calvario e la tragedia di Aldo Moro e le parole straziate e strazianti di Papa Montini che ne invocava la liberazione. Il suo apostolato religioso e “sociale” nella nostra diocesi.
Tutto questo e molto altro, non ultimo il fatto che la vita di Montini si intrecci in modo virtuoso con la storia migliore della DC, mi hanno dato una emozione forte e hanno riconsegnato al grande pubblico l’immagine di un cattolicesimo “sociale” che sapeva coniugare le due parole, per me magiche, della libertà e dell’eguaglianza

Categoria: Persone
Commenti dei lettori: 23 commenti -
Eguaglianza e libertà, parole che paiono sconosciute o quasi al Papa attuale, leggendo le prime pagine dei giornali di oggi. Con molto dispiacere dei molti credenti e praticanti come me, che si trovano sempre più a disagio.
Scritto da Ema il 2/12/2008 alle 10:46
Caro Giuseppe, non appartengo alla tua generazione, ma Paolo VI anche per chi è nato, come me, nel 64 ed è cresciuto sotto il suo pontificato rappresenta, ancora oggi a distanza di anni, un punto di riferimento. Negli anni universitari e quindi diverso tempo dopo la sua scomparsa, ho imparato ad amare di più questo uomo mite e pieno di dubbi, ma di grandissima fede. "La politica una maniera esigente di vivere la carità". E' anche per questo che oggi faccio politica.
Scritto da Roberto Molinari il 2/12/2008 alle 11:27
Caro Adamoli, tu parli spesso del Papa, degli Stati Uniti, dei problemi etici, ne parli con convinzione e con passione. Ma perchè stai nel PD? Nel Popolo delle Libertà saresti un leader, nel tuo attuale partito mi da l'impressione che sei accolto solo perchè dai una vernice diversa ad una forza di sinistra che ha bisogno di persone come te.
Scritto da Monti L. il 2/12/2008 alle 12:40
Ricalchi molto la questione "sociale" del cattolicesimo ed hai ragione. Devi convenire che su altre problematiche Paolo VI è stato molto conservatore. Tutte le volte che c'è di mezzo Moro scatti come una molla.
Scritto da Matteo il 2/12/2008 alle 13:02
Bravo Monti, condivido quello che dici. Forse Adamoli io lo voterei anche nel PD, ma non sono sicuro e con fatica. Se fosse nell'altro fronte lo voterei con entusiasmo.
Scritto da Sergio il 2/12/2008 alle 13:08
non vedo sinceramente somiglianze tra Adamoli e altri leader del PDL, signor Monti me ne potrebbe indicare qualcuno di simile?
Scritto da ema il 2/12/2008 alle 13:17
Bravo Giuseppe, in ogni occasione dimostri la tua coerenza. Ti ho seguito nel PD per la tua convinzione. Spero di aver fatto bene, anche se qualche volta ho dei dubbi.
Scritto da un amico di Gallarate il 2/12/2008 alle 13:21
Conosco poco delle sue encicliche ma, cercando di vivere la mia vita da cattolico, ho visto, e mi è stato mostrato negli anni, quanto di buono ha fatto Papa Paolo VI, a dire il vero ho qualche timore per il futuro. Credo che Paolo VI sia stato molto più innovativo e moderno dei suoi successori che, con diversi accenti e personalità, ne hanno proseguito l’opera. E’ stato un grande e ha passo fare grandi passi avanti alla Chiesa, io prego perché ora non si fermi.
Scritto da Lele il 2/12/2008 alle 13:36
Una battuta per Monti L., ma se credi nella libertà, nell'uguaglianza e nell'etica, ma che ci stai a fare nel PdL? Dove uno solo comanda una "mignottocrazia" (orami da 15 anni), dove si applica l'ultimo "capitalismo compassionevole" di reaganiana memoria, dove tutto ha un prezzo e si può comprare anche la dignità e le persone, dove consumare è bello e se qualcuno resta indietro gli diamo la carità. Noi siamo il PD, vogliamo essere diversi dal passato e....Giuseppe, uno di noi!
Scritto da Lele il 2/12/2008 alle 13:44
Caro Monti non hai capito nulla, potevi scrivere questo post sotto ogni contibuto di Adamoli... ma non sotto questo... se hai un minimo di conoscenza di Paolo VI la tua esortazione non può che cadere nel vuoto, perchè proprio dentro quella testimonianza ci sono le ragioni dell'impegno e della collocazione odierna di tanti catttolici democratici e quindi penso anche del nostro Giuseppe Adamoli.
Scritto da alessandro il 2/12/2008 alle 14:03
Come vi scaldate a difendere Adamoli nel PD. Io sono convinto che abbia sbagliato a dire di no all'offerta di FI di entrare nel Parlamento già alcuni anni fa. Non so dove sarebbe ora, sicuramente avrebbe una carica più importante di quella di adesso, che pure è rispettabile.
Scritto da Monti L. il 2/12/2008 alle 17:37
Smettetela di fare i settari. Le cose che dice Adamoli sono valide per la destra tanto quanto per la sinistra, come quella sulla psichiatria.
Scritto da Bianchi Giò il 2/12/2008 alle 17:59
Questa discussione su Adamoli di destra o di sinistra è molto curiosa. Se è nel PD vuol dire che si ritiene di centrosinistra. Chi dice di stimarlo dovrebbe rispettare la sua scelta. Se nel centrodestra non c'è nessuno come lui peggio per il centrodestra.
Scritto da Andrea il 2/12/2008 alle 18:18
bo, credo che l'unico che può risponder è lo stesso Adamoli.
Scritto da ema il 2/12/2008 alle 20:11
Destra, sinistra? Giuseppe è un classico uomo di centro che guarda a sinistra secondo la tradizione dei democratici cristiani. Infatti parla di cattolicesimo sociale, di libertà e di eguaglianza. Noi del PD abbiamo bisogno di persone di questa cultura se non vogliamo essere considerati una forza solo di sinistra. Adamoli è un leader anche nel PD pur non avendo cariche di partito.
Scritto da E.C. il 2/12/2008 alle 21:03
Ho visto lo sceneggiato e non mi vergogno dire che mi sono commosso ed emozionato ripercorrendo i "fatti" italiani di quegli anni che hanno cementato e rafforzato l'amicizia con amici e colleghi di appartenenza politica democristiana. Oggi, a distanza di anni, li vedo ancora attivi nel sociale e determinati come allora e pur abitando in luoghi diversi siamo nel PD. Aggiungo: ricordiamo anche Mons. Pasquale Macchi che ho avuto la gioia di conoscere al Sacro Monte con l'amico don Gianni Pianaro.
Scritto da penna42 il 2/12/2008 alle 21:10
Caro Giuseppe, che il cattolicesimo sociale, in cui si possono coniugare libertà e uguaglianza, trovi accoglienza nel Popolo della Libertà più che nel Partito Democratico, come scrive un certo Monti, è quanto meno azzardato. Forse la differenza tra i cattolici del P.D. ed alcuni cattolici iscritti al Popolo della Libertà è che i primi sono, lo dico senza presunzione, cattolici adulti o adulti tout court e quindi discutono con umiltà, sofferenza a volte, ma anche con fermezza, prese di posizione della gerarchia che altri accettano acriticamente, probabilmente per convenienza politica. Ad ogni modo Adamoli è un leader autorevole del P.D. ed io , iscritto al partito, ne sono fiero. Passando ad altro desiderei che si riflettesse sulla sconcertante, almeno per me, posizione negativa della Santa Sede, in merito alla proposta francese in sede O.N.U. di depenalizzare l’omosessualità, per bocca dell’arcivescovo Celestino Migliore che ha stabilito un indebito nesso, dal punto di vista logico e morale, tra depenalizzazione dell’omosessualità e matrimoni gay. Sono rimasto davvero scosso in negativo ( dove è andato a finire l’art.3 della nostra Carta Costituzionale, al cui rispetto- lo dico con amaro umorismo- naturalmente la Santa Sede non è tenuta)e sento il bisogno che all’interno del partito, ma non solo, ci si confronti. Mariuccio Bianchi, Malnate
Scritto da Mariuccio Bianchi il 2/12/2008 alle 21:48
di Adamoli nel PD ce ne sono tanti.
Scritto da ema il 2/12/2008 alle 21:51
Ema dice che sono l’unico che può rispondere sul tema sollevato a proposito di affermazioni classificabili di destra, di centro e di sinistra. Lo faccio subito in modo chiaro per chiudere, se possibile, questa discussione. Per me parla la mia biografia: Dc morotea, Partito Popolare, Margherita, Pd. È la storia di tanti di noi entrati nel Pd. Cosa posso aggiungere? Solo che oggi non è più stagione di divisioni ideologiche incompatibili. E dunque è normale che persone con culture diverse giudichino ciò che scrivo in modo diverso. Importante è che siano in buona fede.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/12/2008 alle 10:07
Giuseppe, presentarti come nuovo leader del PD alle prossime primarie? pensaci!
Scritto da ema il 3/12/2008 alle 22:00
Sono in sintonia con le opinioni espresse da Mariuccio Bianchi, ma sarei ancora più drastico: ritengo la posizione della Gerarchia Cattolica espressa da Mons.Migliore anacronistica e irrispettosa verso gli omosessuali che non devono in alcun modo essere privati dei loro diritti. Quelli dell’alto Prelato mi sembrano toni da Santa Inquisizione. Un nuovo “caso Galileo”. Speriamo non occorrano 500 anni per fare solenne ammenda. Quanto a Paolo VI ricordo l’entusiasmo che provai quando salì al Soglio Pontificio. Tuttavia rammento anche lo scoramento di un validissimo teologo Ambrosiano (conclusosi poi con la sua riduzione allo stato laicale) mio amico prematuramente scomparso. Si tratta di Ambrogio Valsecchi uno dei principali e più innovatori teologi che presero parte attiva ai lavori del Vaticano II per quanto riguardava l’etica sessuale. L’ emanazione dell’”Humane Vitae” vanificò tutte le previste aperture in materia. (Una curiosità: il teologo di cui parlo era, tra l’altro, cugino di Berlusconi, anche se persona di tutt’altra levatura) Ritengo che la chiusura Papale su tale materia non abbia certo giovato ai fedeli, che infatti trascurano tranquillamente le prescrizioni dottrinali in materia. Qualcuno potrebbe obiettare che a me, agnostico dichiarato, di queste cose non dovrebbe importare nulla. Ma troppo vivo è ancora il ricordo di questa splendida figura di teologo che annovero tra i miei Maestri e che mi ha onorato della sua amicizia, nonostante che all’epoca io fossi ancora uno “sbarbatello.”
Scritto da Angelo Eberli il 4/12/2008 alle 22:07
Sono nato nel 1975 e ho cominciato a fare politica nel 1995 nei popolari siciliani. Giovani idealisti contro la nomenclatura pre cuffariana che ovviamente stava a destra con il potere. Non ho conosciuto direttamente la DC migliore di cui parla Giuseppe; ho assistito impotente agli anni del suo declino. Mi sono commosso in molte parti del film. L'esempio di grandi uomini come Moro e La Pira, Pastore e Donat Cattin ancora oggi spingono un giovane all'impegno nel sindacato e in politica.
Scritto da Nicola il 5/12/2008 alle 09:54
Ad Angelo Eberli faccio notare che la sua riflessione era forse meglio collocarla nel post sulla questione della depenalizzazione dell'omosessualità dove si è sviluppato un bel dibattito sul tema. Ma questo è "destino" di questo "pezzetto" sullo sceneggiato di Paolo VI che è stato usato per altre interessanti discussioni. Grazie comunque.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 5/12/2008 alle 18:06
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