Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 4/12/2008 alle 09:47

Alla fine la Cgil ha confermato lo sciopero generale del 12 dicembre. Si tratta di una mobilitazione “Contro la crisi. Più lavoro, più salari, più pensioni, più diritti”. Per la prima volta dopo anni lo ha indetto da sola, senza Cisl e Uil. La rottura sindacale che si è verificata circa un mese fa ha (per ora?) rotto il fronte sindacale unitario.
La decisione di scioperare nasce dopo “l'esame attento delle proposte del governo. Si tratta di un piano di interventi che non rappresenta la svolta economica, sociale e fiscale della quale il paese ha bisogno, perché di fronte ad una crisi eccezionale occorrono risposte eccezionali”.
Voi cosa ne pensate? Siete d’accordo o no con la decisione della Cgil? Secondo voi avrebbero dovuto aderire anche Cisl e Uil? Dite la vostra rispondendo al sondaggio. Fra qualche giorno commenteremo insieme le risposte.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 21 commenti -
Bene il sondaggio, risponderò. E' un modo per discutere di problemi concreti. Per me il sindacato resta un cosa seria al di là degli errori che tutti e tre stanno facendo.
Scritto da Paolo B. il 4/12/2008 alle 10:39
A cosa serve il sindacato oggi?? Me lo chiedo senza spirito polemico e sono davvero interessato ad una risposta convincente, che ahimè non ho ancora trovato. Nella struttura economica odierna (con le dimensioni che ha il lavoro atipico, con un confine sempre più sfuggente tra lavoro dipendente e lavoro autonomo) quale è il senso del sindacato? La categoria – quella dei precari - che più avrebbe bisogno di tutela avverte davvero l’esigenza della classica “protezione sindacale”? Io credo di no. Penso che la crisi attuale della rappresentanza sociale non sia solo figlia degli errori recenti dei nostri sindacati (e ce ne sono stati parecchi), bensì di una complessiva perdita di senso del ruolo del sindacato. Aspetto, però, interlocuzioni illuminanti (mi piacerebbe infatti convincermi del contrario).
Scritto da Oscar il 4/12/2008 alle 11:44
Grazie Giuseppe per l'opportunità del sondaggio.La scelta "politica" e non sindacale della CGIL e dei sindacati di base antagonisti, di proclamare uno sciopero generale unilateralmente, in piena crisi gravissima, la ritengo scellerata quanto destabilizzante .Con l'aggravante,inolte, che si abusa dello strumento dello sciopero. Pur non condividendo, sono costretto a sperare che riesca, altrimenti , dopo tutto, perderà credibilità anche il Sindacato come organismo di rappresentanza dei lavoratori.
Scritto da Nicola Lombardo CISL Ente Regione Lombardia il 4/12/2008 alle 12:30
Oscar fa domande giuste che anch'io sento come corrette e fondate. Mi consola il fatto che ritengo il sindacato un necessario supporto di democrazia. I sindacalisti invece pensano ormai come persone che hanno trovato un loro lavoro e basta.
Scritto da Emanuele il 4/12/2008 alle 20:49
Non sono d'accordo, sono docente sc sup. e abbiamo già dato in trattenute. Trovo lo sciopero uno strumento antiquato ed efficace solo per alcune categorie es trasporti. Meglio andare al lavoro e fare sit in, incrociare le braccia o stare muti per 1\2 giorno. silenzio totale. IL PD non lo voto, deve scaricare binetti e cattolici, diventare laico e alla Zapatero. Ho sempre votato a sinistra, l'ultima volta schifata, ho votato bianco.
Scritto da lella il 4/12/2008 alle 22:10
Non sò cosa rispondere.Tutti i post che mi hanno preceduto hanno una loro parte di verità. Ma è proprio questo il prob. Una parte di verità. Personalmente sarei di ispiraz. Cisl. Ma confesso che nella CISL attuale mi ci vedo poco (NICOLA conferma questa mia idea). Nemmeno nella CGIL però mi ci vedo. Oscar dice cose pertinenti (cmq un sindacato ci vuole). Un sindacato che torni a farlo è quindi necessario e che smetta di tutelare il consolidato e i suoi interessi particolari (vero Bonanni).
Scritto da alessandro il 5/12/2008 alle 09:23
Come la politica anche il sindacato risente del fenomeno del leaderismo. Per cui si aderisce o non si condivide un partito o una sigla sindacale solo per quanto fa o dice il suo , PRO TEMPORE, leader. Non è così! La CISL non è solo Bonanni, o Pezzotta prima. Siamo tutti quei lavoratori che da iscritti e operatori, ogni giorno svolgono, gratuitamente, un sevizio di assistenza non alla massa indistinta, ma ai lavoratori in quanto Uomini e Donne, con l'attenzione propria dei valori che ci ispirano.
Scritto da Nicola Lombardo CISL Ente Regione Lombardia il 5/12/2008 alle 10:05
I sindacati fanno politica! La CGIL preconcetta, CISL e UIL vanno a cena con il premier e la Marcegaglia, l'UGL ha le sue sedi in quelle di AN.... e un lavoratore poi non si deve preoccupare??????
Scritto da Spartacus il 5/12/2008 alle 15:48
Quanto al leaderismo pro tempore, per favore non facciamo i furbi, nessuno dice che nei sindacati non c'è gente che si impegna però chi detta la linea è il capo. E quando Bonanni e Angeletti per primi affossano l'accordo Alitalia-Air france e poi firmano senza discutere il contratto dei Ministeriali, qualche dubbio sui loro intenti ci viene. Comunque è vero che i sindacati non rappresentano i "nuovi" lavoratori, spero ci pensino sennò è la fine.
Scritto da Spartacus il 5/12/2008 alle 15:51
A novembre negli USA c'è stato un calo record dei posti di lavoro... sindacati che fate? Vi limitate a manifestare e a chiedere l'impossibile o continuate ad andare alle cene riservate con Premier e Confindustria? E il nuovo modello di contrattazione, che fate lo discutete o firmate subito (non CGIL, loro rifiutano e basta)? e quando cominciate ad occuparvi dei lavoratori precari in maniera seria (non è serio chiedere che vengano tutti assunti dobbiamo mettere mano al welfare state).
Scritto da Lele il 5/12/2008 alle 16:00
Dunque, "Più lavoro, più salari, più pensioni, più diritti". Ma più produzione, ricerca (vera, non di posti inutili), no? Dal 2002 al 2007 il numero degli occupati è cresciuto ben più della produzione, quindi le fette della torta sono diventate piccole, mentre dovevamo pagare di più le materie prime impiortate. Non occorre essere dei geni per capire che se pensiamo solo a garantire il pubblico impiego (un lavoratore ogni 20 è nella scuola) non andiamo lontano.
Scritto da Sandrof il 5/12/2008 alle 16:03
Anch’io sono iscritto alla CISL (FNP Pensionati), ma mi ritrovo di più nell’intervento sofferto di Alessandro che in quello di Lombardo che definisce addirittura scellerato lo sciopero della CGIL. Anch’io non sono convinto della bontà di questo sciopero, se non altro per la sua unilateralità che è che è la drammatica ratifica della spaccatura sindacale, ma vorrei dire: se la CGIL ha da interrogarsi al proprio interno, noi della CISL dobbiamo continuare a ripetere come scolaretti la lezione dei nostri dirigenti nazionali che la confederazione di Corso Italia è poco autonoma dai partiti (quali siano poi questi partiti, non lo so) e che la sua opposizione è a priori, a prescindere. Noi della CISL, forse per reazione uguale è contraria non siamo forse un po’troppo collaborativi, concertativi a priori, a prescindere ad esempio dai provvedimenti del governo, molto distanti dalle nostre richieste, che sono poi quelle della grande maggioranza dei lavoratori e dei pensionati che bene o male rappresentiamo? In altri termini: se la CGIL, sbagliando, rischia di porsi tout court come opposizione sociale e politica all’attuale governo, noi CISL non rischiamo, con le nostre scelte, di essere almeno percepiti come forza sociale filogovernativa? Cordialmente
Scritto da Mariuccio Bianchi il 5/12/2008 alle 16:55
Le domande di Oscar le sento anch'io come decisive. Qual'è il ruolo del sindacato oggi? Salvo Nicola i sindacalisti non intervengono mai su questo blog. Avranno altro da fare ma non è che si sentono dentro una torre d'avorio e non si rendono conto che la torre sta crollando?
Scritto da Luisa Cardin il 5/12/2008 alle 22:24
Già nel 2002, sempre con l'attuale governo, attraversammo una simile fase . Il "Patto x l'Italia". Una grande apertura di credito della CISL con Pezzotta, in un momento di crisi, per sostenere l'idea di un sindacato ne "antagonista" ne consociativo, ma coopartecipe . Di quell'intesa quasi tutti i propositi rimasero solo sulla carta. Elusi gli accordi, la contestazione si organizzò. Oggi, nella finanziaria in arrivo, sono già contenute alcune delle prime rivendicazioni della CISL.Ovvio non basta.
Scritto da Nicola Lombardo il 5/12/2008 alle 22:50
Caro Mariuccio (tra iscritti ci diamo del tu, spero), ti ringrazio di avermi ripreso e ci tengo a chiarire che il termine scellerato l'ho usato nel senso lato di "irresponsabile". Quindi se è apparso per un giudizio più grave, mi scuso per la poca chiarezza. Ma con pochi caratteri disponibili... Non è consociativismo. Sai anche tu che in questo momento di crisi, con i malumori che girano, gli scioperi troppo frequenti, pur fondati, non godono di popolarità e spesso provocano l'effetto contrario.
Scritto da Nicola Lombardo il 5/12/2008 alle 22:59
Caro Giuseppe, ammiro il Tuo perseverare nel cercare di dare alla politica un volto culturale. Dai commenti rilevo però in alcuni un radicalismo preconcetto a senso unico che rifiuta il dialogo. In merito allo sciopero non mi pronuncio ,ma ricordo l'insegnamento di Don Milani e dei suoi allievi. Forse il tempo ha sbiadito questi concetti e ora assistiamo a una fase dove i leeder sono tutto e il movimento è a loro asservito .I tempi sono difficili occorre buon senso, ma non significa ratificare .
Scritto da Luigi T. il 6/12/2008 alle 09:39
Considerando che uno sciopero generale ha un'incidenza, seppur minima, sul prodotto interno lordo, mi pare una vera genialata, in piena fase recessiva, autoflagellarsi ulteriormente con un inutile sciopero politico il cui unico fine è rilanciare la cgil. Spero fallirà; per il bene di tutti e, nel lungo periodo, della stessa Cgil.
Scritto da stefano g il 6/12/2008 alle 23:06
Sottoscrivo le parole di Lorenzo G. Mi pare una gran stupidata.
Scritto da Lorenzo il 7/12/2008 alle 15:52
Ancora una volta l'amico Mariuccio mi ha preceduto, scrivendo quello che anch'io avevo in mente. Non mi resta quindi che sottoscrivere il contenuto del suo intervento.
Scritto da Angelo Eberli il 7/12/2008 alle 18:14
Non capisco però quanto uno sciopero in fase recessiva e di poco lavoro possa incidere sulla produzione o su cose del genere. Se non c'è lavoro come si dice, e come è vero, sia che si scioperi sia che non si scioperi: il lavoro, la produttività non c'è. Il 'problema di popolarità' degli scioperi è il disagio collettivo. Sulla mancata produzione, in un periodo di crisi dove appunto non si produce niente..mi pare che non sussista.
Scritto da Ema il 9/12/2008 alle 18:29
L'effetto Pil, credo sia assimilabile a quando qui da noi nevica o piove,...si ha più o meno l'effetto di uno sciopero generale...ritardi pazzeschi...ore perse...ma siamo in Africa, che non sappiamo cosa sia il maltempo?
Scritto da Ema il 10/12/2008 alle 11:05
Archivi:
Ultimi post:
(12/6/2014 - 09:06)
(10/6/2014 - 11:29)
(8/6/2014 - 19:04)
(5/6/2014 - 12:08)
(28/5/2014 - 08:54)
(27/5/2014 - 09:40)
(26/5/2014 - 08:10)
(25/5/2014 - 09:04)
(24/5/2014 - 12:08)
(22/5/2014 - 17:23)