Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 18/12/2008 alle 09:57

Evviva, nella tanto attesa riunione di domani 19 dicembre la Direzione nazionale voterà sulla linea politica (così si dice, ma ho ancora qualche dubbio). Non mi ricordo un evento simile.  Fin qui si è preferito decidere (?) al caminetto tra pochi “amici”, naturalmente in modo unanimistico perché il partito doveva apparire per forza unito. Ma unito su che cosa se il giorno dopo Veltroni e D’Alema (con l’aiuto generoso di altri) erano più litigiosi che mai?
Proprio così. I dissensi dietro uno schermo falsamente unitario sono litigi incomprensibili e irritanti, mentre se affrontati apertamente e lealmente sono una dialettica utile e perfino necessaria.
Il mio sogno? O l’unità vera, sincera e operante, oppure una bella maggioranza e una bella minoranza che, su linee chiare, remino insieme per superare la confusione paralizzante di questi ultimi mesi. Questa sarebbe una discontinuità importante e un passo nel futuro per una reazione urgente e virile a tutto quanto ci sta accadendo.
 

Commenti dei lettori: 43 commenti -
Sono demoralizzato, però con una linea finalmente chiara potremmo risalire la china. Ti devo dire una cosa: ho partecipato con entusiasmo alle primarie, dopo più niente. Anche qui c'è qualcosa che non va.
Scritto da Francesco C. il 18/12/2008 alle 10:22
Pur non avendo vissuto direttamente quella stagione politica, oggi rimpiango molto le correnti organizzate della Democrazia Cristiana. Perchè? Esse si basavano su precisi orientamenti culturali più che sugli uomini e soprattutto i leader che la componevano. Differenze, maggioranze e minoranze interne che si confrontavano su alti temi e non solo su mere logiche di potere interno. Oggi il dibattito è su come ad un gruppo di amici debba sostituirsi un altro. E sui temi? Su cosa ci si confronta?
Scritto da Nicola il 18/12/2008 alle 11:05
Ancora oggi qualche giornale fa risalire l'esplosione della crisi "morale" del centrosinistra al governo D'Alema, denominato "governo merchant bank". Per molti si è trattato di un brusco risveglio da un sonno "drogato", purtroppo topi e maiali abbondano anche tra le fila del neonato PD. Sistema elettorale e povertà di contenuti hanno poi ridotto la politica a ben poca cosa. Sono d'accordo con Adamoli, solo la definizione della linea politica e una serena dialettica politica può far sperare.
Scritto da Spartacus il 18/12/2008 alle 11:08
Mi pare che Varese , rispetto al Sud, sia un'isola felice. Ciò è merito soprattutto del gruppo dirigente che sta lavorando tra la gente e per la gente.
Scritto da rossella garrone il 18/12/2008 alle 11:26
Caro Francesco, non mi risulta che, a Varese, ci sia qualcosa che non va. Il partito è aperto alla partecipazione. Chi vuole lavorare, come me, ha trovato mille modi per poterlo fare
Scritto da giada il 18/12/2008 alle 11:34
"Una reazione urgente e virile", questo è ciò che ci vuole. Perciò occorre una politica chiara, non ballerina, e un gruppo dirigente coeso. Se la minoranza serve a questo obiettivo ben venga la minoranza, che dovrà essere rispettata e a sua volta rispettare la linea della maggioranza che sarà la linea del partito.
Scritto da Paolo B. il 18/12/2008 alle 11:37
Almeno a Varese si respira aria pulita. Per quanto mi riguarda, ho partecipato a un ottimo corso di formazione che mi ha dato gli strumenti per capire i problemi amministrativi. Partecipare alla vita interna di un partito è più faticoso che partecipare alle primarie. Ma la vera democrazia richiede impegno e sacrificio.
Scritto da Giovanni il 18/12/2008 alle 11:38
In molti - addetti ai lavori e simpatizzanti - dicono che è ora di cambiare "capo": via Veltroni. Senza però dare un'alternativa. Adamoli che ne pensa? E poi, considerazione mia, molto personale: non è strano che all'improvviso sul Pd si abbattano bufere giudiziarie a raffica proprio mentre governa il centrodestra? De Magistris, Forleo... non è che esiste una magistratura di destra che fa quello che Berlusconi dice la magistratura di sinistra faccia con lui?
Scritto da Laura S. il 18/12/2008 alle 11:42
Questa litigiosita' sottobanco, la mancanza di chiarezza sulla direzione da prendere, l'assenza di discussioni sui valori "alti" (etici o non...) ci hanno fatto perdere parecchia gente per strada. E lo dico da portavoce di un circolo che all'inizio aveva un bel seguito, ma in cui i fatti NAZIONALI hanno smorzato l'entusiasmo. A livello cittadino si lavora bene, ci giochiamo la faccia ma poi la gente ci giudica per quel che succede a Roma... speriamo arrivi la svolta. Il PD O E' NUOVO O NON E'!!
Scritto da Andrea Botta il 18/12/2008 alle 11:42
Capisco il momento di amarezza e frustrazione, ma insinuare che, anche a Varese c'è qualcosa che non va è veramente meschino. Ho piena fiducia in tutto il gruppo dirigente: da Marantelli a Rossi; da Tosi ad Adamoli. Le loro storie personali sono garanzia di onestà e trasparenza.
Scritto da Moreno il 18/12/2008 alle 11:42
Facciamo una battaglia culturale, almeno all'interno del nostro partito, per reintrodurre le preferenze. E applichiamo il nostro Statuto che prevede il limite di due mandati pieni e consecutivi per le candidature. Mi piacerebbe che, in questo momento, fosse applicato anche il Codice etico. Chi è indagato deve farsi da parte.
Scritto da ugo bartoli il 18/12/2008 alle 11:48
Se non ho capito male si vota su più cose non su una.La relazione di Veltroni,il documento di Follini e poi vediamo che altro visto che c'è anche il documento Cuperlo&c.Il punto è che il partito non è solo quello nazionale ma deve trovare una sintesi locale/nazionale sennò si apre una dualità dove i tuoi problemi,federalistici o giudiziari,sono tuoi e il centro ti lascia solo.Ne riparliamo
Scritto da Loris Costa il 18/12/2008 alle 11:55
Caro Adamoli, io non ti ho votato ma ti stimo, anche se non ti conosco personalmente. Resto della mia opinione, che ho già manifestato sul blog, e cioè che saresti un leader vero, rispettato e ben voluto nell'altro schieramento. Come fai a pensare che il PD sarà in grado di superare la crisi attuale, con dei leader che hanno accumulato sconfitta su sconfitta? Hanno perso storicamente su tutto. Tu lo sai. Hai sbagliato a rifiutare la proposta di entrare in Parlamento con F.I.
Scritto da Luigi Corsi il 18/12/2008 alle 12:08
Se non ricordo male, quest'estate Veltroni indicò Varese come esempio da seguire. Un grande riconoscimento per il PD della nostra provincia. Ancora più significativo alla luce degli ultimi episodi avvenuti al Sud. Forse la via da seguire è proprio questa: riconoscere più peso ai nuovi dirigenti provenienti dal territorio che hanno dimostrato, sul campo di sapere affrontare i problemi concreti dei cittadini.
Scritto da Anna il 18/12/2008 alle 12:14
La direzione nazionale deve approvare un unico documento: facciamo pulizia! A casa chi ci sta facendo vergognare. Questo non è il PD di Veltroni ma non è neanche il nostro PD, quello di centinaia di migliaia di uomini e donne che, ogni giorno, lavorano sul territorio in nome degli ideali di libertà, eguaglianza, giustizia, solidarietà.
Scritto da luca il 18/12/2008 alle 12:18
Ha ragione Marantelli che ha dichiarato che, in un momento di difficoltà, bisogna rimanere uniti. Riscopriamo l'orgoglio di appartenere ad un grande partito e lasciamo, con fiducia, che la Magistratura faccia il suo lavoro. In Italia ci sono ancora tre gradi di giudizio. Questo comportamento dignitoso ci differenzia da Berlusconi che non ha esitato a portare in Parlamento politici condannati in via definitiva.
Scritto da valerio zanetti il 18/12/2008 alle 12:29
Hai ragione, si voti finalmente una linea e poi si segua quella fino alle prossime elezioni europee. I conti si faranno dopo, al congresso. Qualche settimana fa dicevi "facciamo lavorare il segretario nazionale", pur criticandolo, quando è necessrio. E' così che bisogna fare. Tu stai dando l'esempio, non so se condividi tutto quello che si fa a Varese. Conoscendoti non credo. Ma fai la tua parte con intelligenza e lealtà suscitando il dibattito sulle idee senza metterti contro in modo subdolo.
Scritto da Lorenzo il 18/12/2008 alle 12:46
Non volevo sollevare un vespaio. Ho detto solo che dopo le primarie il partito, anche da noi, non ha rispettato tutte le aspettative. Non è un peccato di lesa maestà. Si potrà almeno criticare, o no? Siamo un partito libero e democratico. Sono demoralizzatto e non so se mi iscriverò mentre qualche mese ero sicuro di farlo. Merito di essere fustigato? Queste reazioni eccessive non le capisco.
Scritto da Francesco C. il 18/12/2008 alle 12:57
Ha ragione Francesco criticare si può e si deve. Nella sua prima mail, tuttavia, non riscontro alcun argomento per criticare il livello locale, che da semplice elettore mi sento di poter dire ha fatto molto bene. In pochi mesi, si è costruita un'organizzazione, si è radicato il partito nel territorio, si sono reperite le risorse, si è attivato il sistema delle Feste, si sono fatte numerose iniziative politiche, si è avviata la campagna PD partito amico, si sta tentando di costruire una squadra.
Scritto da enzo zupponi il 18/12/2008 alle 14:37
Caro Francesco, certo che si può criticare. Anzi, si deve se c'è qualcosa che non ci convince. Così come è giusto che altri possano essere d'accordo o meno con te. E tutto questo mi pare sia avvenuto in maniera moderata e civile: non mi pare che in questa discussione qualcuno abbia sollevato vespai o scatenato contro di te reazioni esagerate. Non meriti affatto di essere fustigato, ma semmai lodato: è partecipando, anche in queste discussioni, che si lavora per il partito. Grazie.
Scritto da pino il 18/12/2008 alle 14:44
Adamoli è sempre lineare e preciso nella sua esposizione politica. Condivido. Non 'assalite', però, Francesco. Stiamo lavorando bene anche a Varese e bisogna darne merito soprattutto al Segretario Provinciale Tosi. Certo ci sono margini di miglioramento e, come appunto sostiene Francesco, il popolo 'provinciale' delle primarie (anch'io ho responsabilità in tal senso) meritava di essere complessivamente più coinvolto. (come, per amor del vero, alcuni circoli hanno in modo positivo fatto).
Scritto da Paolo Rossi il 18/12/2008 alle 14:50
Che cosa dimostra questa discussione intensa? Che c'è bisogno di parlare, di sfogarsi, anche di criticare perchè si vuole bene al partito. Adamoli, che oltre ad essere intelligente è anche furbo, l'ha capito prima degli altri e ha messo a disposizione il blog. Io vengo da una storia di famiglia (sono abbastanza giovane) diversa dalla sua, ma devo ammettere che sceglie gli argomenti giusti per far riflettere sempre in modo positivo.
Scritto da Giuseppe il 18/12/2008 alle 15:41
Si può essere uniti benissimo con maggioranza e minoranza e divisi quando c'è un'unità soltanto apparente e confusa. Nessuno nel dibattito ha parlato delle divisioni fra Veltroni e D'Alema che riempiono tutti i giornali. C'è una reticenza che è l'eredità del vecchio partito diessino. Se dobbiamo guardare avanti bisogna superare questa difficoltà che abbiamo a parlare delle cose di cui parlano tutti. Io non c'entro niente né con i DS né con la Margherita.
Scritto da Lucky il 18/12/2008 alle 15:53
Basta con l'acqua cheta e col dire che va tutto bene. Occorrono parole forti. Chi ci sta, ci sta. Basta col politburo, anche a Varese. Ha ragione Parisi. Il PD dev'essere democratico sul serio.
Scritto da Cattaneo il 18/12/2008 alle 16:05
Non si illuda, Adamoli, domani fra Veltroni e D'Alema scoppierà la pace e il giorno dopo sarà tutto come prima.
Scritto da Paolo il 18/12/2008 alle 16:09
Che metodi. Appena uno vi critica gli saltate addosso. E poi dite siete un partito democratico. Vorrei sapere che cosa ne pensa Adamoli.
Scritto da Bianchi Giò il 18/12/2008 alle 16:26
bianchi gio..mi pare che se c'è una cosa che manca a questo partito, è la critica e l'autocritica
Scritto da ema il 18/12/2008 alle 20:19
Adamoli, tu getti il cuore oltre l'ostacolo e non ti rendi conto che il tuo PD è cotto. Mi dispiace per te che non te lo meriti, ma neanche un partito così merita uno come te. Vieni con noi. Io ti prenderei subito, ci faresti fare un figurone.
Scritto da Angelo di Varese il 18/12/2008 alle 20:59
Dò ragione a Angelo di Varese. Giuseppe Adamoli-Raffaele Cattaneo sarebbe una bella coppia vincente.
Scritto da Dario il 18/12/2008 alle 21:13
Non sono convinto che azzerare l'attuale classe politca e sostituirla sia la soluzione di tutti i mali del PD, sostituirla con persone che non conoscono i meccanismi della politica, ancora peggio. Costruire, con meccanismi "democratici" un partito unendo anziché dividere, al momento non c'è ancora riuscito nessuno(in italia almeno). Walter ha iniziato bene con il discorso del Lingotto, ora, senza lasciarlo solo, dovremmo ripartire; OVVIAMENTE BUTTANDO LE MELE GUASTE X SEMPRE
Scritto da Alessandro Z. il 18/12/2008 alle 21:37
un'ultima cosa, certo che in provincia di Varese si potrebbe fare di più ma quello fatto fin qui è a mio avviso più di quello che ci si poteva aspettare. la realtà varesita è una di quelle poche dove 1+1 ha fatto 2,5. se ci aggiungiamo l'infalzione programmata, pur bassa del governo, per il 2009 dobbiamo offrire ai varesotti almeno un 2,7... ma se arrivassimo a un bel 3 non sarebbe male....
Scritto da Alessandro Z. il 18/12/2008 alle 21:44
Domani non succederà niente. L'attacco al PD della magistratura farà raggiungere l'accordo fra Veltroni e D'Alema. Una volta per tenere insieme i DS, un'altra volta per un'altra ragione, i due fingeranno di essere d'accordo quando non lo sono su niente. E l'equivoco continuerà. Parisi esagera forse ma nel fondo ha ragione. Finché anche i DS non si romperanno come è capitato alla Margherita un partito nuovo non lo avremo. Adamoli parla chiaro perchè si sente libero e così è il più autorevole.
Scritto da M.C. il 18/12/2008 alle 22:39
Siete patetici. Tu, caro Giuseppe, cerchi di alzare il livello, ma il tuo partito è quasi moribondo.
Scritto da Luciano di Vedano il 18/12/2008 alle 22:42
Veltroni ormai è un morto che cammina (politicamente). Un pò come quelli del mio partito di sinistra. Dobbiamo ridiscutere tutto. La sinistra di base in Italia è meglio dei suoi leader come Veltroni e Ferrero. Rimpiango Bertinotti.
Scritto da Ambrogio il 18/12/2008 alle 22:48
Bisogna rimettere insieme le sinistre e poi allargarsi. Anche a persone come Adamoli, che non è mai stato parte della sinistra, ma che socialmente è più a sinistra di molti altri.
Scritto da Mario il 18/12/2008 alle 23:30
Credo che al Pd manchi la capacità di slegarsi dai vecchi sistemi di nomina dei suoi candidati, vedo tantissimi giovani in gamba, penso a Scalfarotto e a tanti di imille o circolo Obama che potrebbero attivamente contribuire alla nascita di un vero partito, purtroppo al momento le correnti interne sono intente ancora a capire a chi dare la leadership, figuriamoci se stanno pensando al rinnovamento.
Scritto da Tonino il 19/12/2008 alle 01:50
Venuta meno la diversità morale del PD rispetto agli altri, non vorrei che qualcuno si inventasse una presunta diversità del PD varesino rispetto agli altri PD italiani. Con pacatezza, ma oggettività, non si può negare che anche a Varese vi siano "cacicchi" (definizione di Zagrebelsky) il cui scopo non è far crescere il PD, ma acquisire un posto al sole. E con i cacicchi non si va da nessuna parte
Scritto da larpi il 19/12/2008 alle 08:48
Sono pessimista. Oggi c'è la direzione nazionale del PD, molti si aspettano che scoppi la pace e via verso nuovi successi, sigh!. Siamo di fronte al vuoto assoluto, solo personalismi e cucina di bassa lega. Io spero che oggi dicano due cose due sulla linea politica, sui punti programmatici principali, sulle alleanze future, sulla collocazione del PD, sinceramente spero si azzuffino....spero solo non sia la solita manfrina, belle parole e pensiero slegato dalla realtà. Lega delenda est!
Scritto da Catone il 19/12/2008 alle 09:52
Il mio timore è che lo scoppio della "questione morale" produca ancora una volta un ipocrita e nocivo unanimismo nel partito. D'altra parte, la candidatura di Veltroni a leader del pd - e il sostegno di D'Alema alla stessa - è nata come conseguenza dell'aggavarsi dell'affaire unipol. Tutto ciò sarebbe deleterio.
Scritto da Oscar il 19/12/2008 alle 09:55
Quando mai potremo parlare di queste cose nel partito Provinciale e nelle nostre città? Altro che additare il povero Francesco che ha osato fare una critica blanda.
Scritto da Gianfranco G. il 19/12/2008 alle 12:10
Sapevo di toccare un nervo sensibile, ma non di accendere un dibattito così vasto. Continueremo il nostro confronto in tante altre occasioni. E’ necessario. Se diciamo che il partito va costruito “dal basso”, non possiamo esimerci dall’entrare nel vivo dei problemi, oggi drammatici, che toccano il cuore del partito, né possiamo rintanarci in una presunta torre d’avorio provinciale. I cittadini ci chiedono conto della politica del PD e la politica è, in tutta Italia, una e indivisibile (non le responsabilità territoriali e amministrative, logicamente). Un altro discorso riguarda il partito federale, su base regionale, su cui sono da sempre precursore.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 19/12/2008 alle 12:47
Personalmente non capisco tutto questo disfattismo... Allora Lega e PdL che dovrebbero fare? Suicidarsi? Hanno più condannati loro che San Vittore. E alcuni di questi sono anche Ministri (e uno è quello che decide quali giunte sciogliere...). Non dico che bisogna fare spallucce, ma semmai reagire prontamente: noi, a differenza di loro, i disonesti li buttiamo fuori. Anzi, molti di questi passano poi nelle loro fila. Per questo noi in futuro ci saremo, loro no: prima o poi la gente aprirà gli occhi. Già adesso qualcosa è cambiato dall'idilliaca "luna di miele". L'importante è prendere decisioni serie e veloci, senza tentennamenti e risolvere al più presto la questione, senza inutili dialettiche. Già è stato un errore permettere a certi personaggi (alcuni di questi addirittura condannati) di candidarsi nelle nostre fila: c'era o no un regolamento "etico"?
Scritto da Adriano il 19/12/2008 alle 14:26
Non vedo disfattismo, Adriano, i problemi sono seri. Il commento di Adamoli è equilibrato e intelligente e gli altri riflettono un morale che non può essere alto.
Scritto da Uslenghi il 21/12/2008 alle 11:59
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