Gli ordini del giorno, si sa, valgono poco sia in Parlamento che in Regione. Sono delle raccomandazioni autorevoli ai rispettivi governi. Figuriamoci quanto possa formalmente valere un ODG che non ha raccolto la maggioranza dei voti.
Eppure l’ODG che ho sottoscritto, insieme ad altri colleghi dell’opposizione, sulle cure palliative e la terapia del dolore, che ha raccolto consensi anche nella maggioranza ed è stato respinto solo per tre voti, ha un suo significato profondo e concreto.
Il bilancio regionale prevede la novità di uno stanziamento specifico di cinque milioni e noi riconosciamo alcuni aspetti positivi dell’azione della regione in questo campo, ma vogliamo:
1) rendere permanente e aumentare questo finanziamento;
2) attivare un piano per la formazione degli operatori;
3) far nascere nuove reti sanitarie sul territorio  per l’assistenza ai malati terminali.
L’ODG è stato respinto ma ha sicuramente colpito nel segno e avrà un suo futuro coerente. Il caso di Eluana Englaro non è riconducibile a questa tematica delle cure palliative e della terapia del dolore. Ma moltissime altre situazioni difficilissime e pietose certamente si.