Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 27/1/2009 alle 15:42

Sono da molto tempo un estimatore di Pietro Ichino (nella foto), studioso di diritto del lavoro e senatore del Pd. Provo verso di lui una simpatia istintiva accresciuta da quando è costretto a girare sotto scorta. La mia solidarietà ha toccato il punto più alto qualche giorno fa quando nell’aula del Tribunale di Milano alcuni terroristi gli hanno urlato in faccia insulti feroci. Riporto nel sito una sua bella intervista che invito tutti a leggere.
Nella prima parte esprime una valutazione positiva sulla riforma dei contratti decisa settimana scorsa dove afferma: 1) che la considera un punto importante di un sistema di relazioni industriali moderno; 2) che nel manifesto elettorale del Pd del 14 marzo scorso erano già contenuti gli elementi più importanti della riforma. “La responsabilità della politica – aggiunge - è di avere difeso un sistema di protezione del lavoro tragicamente squilibrato. Un sistema iperprotettivo, ma che si applica ormai soltanto a meno di metà dei lavoratori dipendenti”.
Decisamente interessante anche la seconda parte dell’intervista nella quale dichiara che il mestiere di studioso del lavoro in Italia è più rischioso che in qualsiasi altro paese del mondo (assassinati nell'ordine Tarantelli, D'Antona e Biagi). Curiosa l’idea del risarcimento specifico che chiederebbe ai brigatisti: l’obbligo di partecipare a un seminario sulle politiche del lavoro, di ascoltare e di discutere con lui e con gli studenti.
Suggestiva e coraggiosa la sua concezione dell’esistenza umana: “La vita non ha molto senso se non si accetta di spenderla fino in fondo e persino di perderla per quello in cui si crede”.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 10 commenti -
E' un'intervista molto interessante. Le idee sono coraggiose e chiare. Approvo lo spazio che gli dai sul blogo e la considerazione che hai per lui.
Scritto da Luigi Corsi il 27/1/2009 alle 17:35
Sono le idee di un innovatore che il PD dovrebbe ascoltare. Purtroppo la CGIL oggi è una forza molto conservatrice che fa opposizione poltica invece che sindacato.
Scritto da Di Salvo il 27/1/2009 alle 17:58
Pietro Ichino è uno di quegli italiani rari che seguono fino in fondo le loro convizioni e le loro scelte. Pur nella diversità caratteriale e culturale mi ricorda, nella sua mite determinazione, i Falcone, i Borsellino, i Caponnetto e soprattutto l'avvocato Luigi Ambrosoli, la cui memoria sembra svanita,ucciso non dalle BR ma da un killer i cui mandanti erano la mafia e pezzi di politica e di economia colluse. Fu lasciato solo come accadde anche agli altri. Ichino deve diventare una bandiera.
Scritto da Cesare Chiericati il 27/1/2009 alle 19:10
Tarantelli, D'Antona. Biagi: un calvario verso un nuovo sistema di relazioni sindacali. Innovare in questo campo è difficilissimo e pericoloso ma bisogna continuare.
Scritto da Giuseppe il 27/1/2009 alle 21:23
Ho scritto l'altro giorno sulla riforma dei contratti e voglio dire che anch'io sono un ammiratore di Ichino. Va avanti con le sue opinioni senza paura ed è un esempio importante.
Scritto da Un lavoratore senza tessera il 27/1/2009 alle 21:34
Giusto rendere onore e merito a Pietro Ichino dopo l'incredibile aggressione subita in tribunale a Milano. Il suo appoggio all'accordo raggiunto sui nuovi contratti è nitido. Io spero, come Adamoli, che la Cgil rientri presto nel confronto delle parti sociali.
Scritto da Luigi il 27/1/2009 alle 22:39
L'ultima frase di Ichino che hai messo nel post è bellissima. E' un insegnamento civile e morale di grande spessore. Condivido anche il commento, come sempre intelligente, di Cesare Chiericati.
Scritto da Angelino il 27/1/2009 alle 22:47
In un convegno presso le ACLI di Milano, dopo un serrato confronto, sono riuscito a fargli ammettere che la semplificazione fatta dai media sul titolo del sul libro sui "fannulloni" ha provocato una serrata difensiva della categoria e una maggiore resistenza alle innovazioni. Con la difficoltà del sindacato confederale di sottrarre simpatie verso le sigle conservatrici ed estremiste del sindacato di base. Interessanti le sue proposte presentate alla Camera, mi aspetto un atteggiamento più dialogante verso la maggioranza dei pubblici dipendenti fatta di lavoratori volenterosi, puntuali e poco valorizzati per l'effettiva competenza.
Scritto da Nicola Lombardo CISL - Regione Lombardia il 27/1/2009 alle 23:09
Credo che Ichino, da quando ha iniziato l'attività politica, sia molto migliorato, è diventato più umano, cerca di capire paure e ragioni dei "lavoratori" mentre prima era molto tecnocratico e appariva quasi insensibile (e quella sua fissa del sistema danese, come se da noi fosse applicabile), il PD in lui ha un valente esperto e un importante punto di riferimento... se poi lo si paragona a Brunetta!
Scritto da Cincinnato il 28/1/2009 alle 12:45
trovo assurdo che la Rifondazione e un'altra sinistra comunista, di cui ora non ricordo il nome, abbia rifiutato in consiglio comunale di esprimere solidarietà a P.Ichino. incredibile.
Scritto da ema il 28/1/2009 alle 14:17
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