Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 30/1/2009 alle 10:58

Ieri sera ho rivisto “Il pianista”, film capolavoro di Roman Polanski del 2002. È la storia tristissima, paurosa e desolante dell’occupazione nazista della Polonia, dell’infame ghetto di Varsavia e dello sterminio di mezzo milione di ebrei. L'ho rivisto con sofferenza fino alla fuga finale del protagonista con l'aiuto di un ufficiale tedesco e alla sua salvezza con la liberazione di Varsavia da parte dell’Armata Rossa.
Durante la visione del film non riuscivo a scacciare dalla memoria la figura del Cardinale lefebvriano e "negazionista" Richard Williamson. L’idea che egli possa essere un vescovo della mia Chiesa francamente mi inorridisce.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 6 commenti -
Leggendo i quotidiani odierni ti occorgerai che lo scenario potrebbe essere anche peggiore, il comportamento della gerachia ecclesiastica rischia di aprie le porte ad un cancro che può avere conseguenze anche peggiori. I Lefebvriani non riconoscono il Concilio Vaticano II, ciò vuol dire la fine della Chiesa nella nostra società e un ritorno al distacco e alle crociate. Attenzione per recuperare tradizioni, severità e morigeratezza nei costumi si dimentica "Ama il prossimo tuo come te stesso"
Scritto da Lele il 30/1/2009 alle 11:36
Vescovi e preti lebfevriani negano l'Olocausto,dicono che le camere a gas servivano per disinfettare,rinnegano il Concilio Vaticano II,benedicono il Carroccio,si scandalizzano della preghiera del papa alla Moschea Blu e condannano le relazioni interreligiose. Mi fa male,molto male da cristiano,sapere che dal ritiro della scomunica,queste persone sono a pieno titolo parte della Chiesa.La Chiesa deve guardare con speranza e Fede al futuro,non con nostalgia e paura al passato.
Scritto da Andrea Botta il 30/1/2009 alle 13:46
Aggiungiamoci poi l'opinione sulle camere a gas di Don Floriano Abrahamowicz, il prete lefebvriano che benedisse (ma guarda caso!) l'inaugurazione del Parlamento Padano a Vicenza nel 2007
Scritto da Adriano il 30/1/2009 alle 15:49
L'ho rivisto anch'io con lo stesso stato d'animo. Consiglio però a tutti di vedere anche "Il bambino con il piagiama a strisce" nelle sale in questi giorni con un sostegno di critica molto favorevole. Nel "pianista" l'inaudita violenza del nazismo è esplicità,terrificante,gridata; nell'altro film è sommessa, latente, sottesa fino alla tragedia finale a doppia valenza: personale e collettiva. Forse una proiezione in certe ovattate stanze del potere ecclesiastico non guasterebbe, forse....
Scritto da cesare chiericati il 30/1/2009 alle 16:55
Apprezzo molto la tua scelta degli argomenti. Credo che non sarà facile selezionarli e il come li scelgli è significativo. Per un cattolico (io non lo sono) trattare queste cose non è indolore ma va a tuo pieno merito.
Scritto da Pietro il 31/1/2009 alle 09:14
Amo questo film, perchè fa vedere con i propri occhi, in ogni scena, l'orrore della II guerra mondiale...Oltre ai protagonisti, che sono stati stupendi, ad interpretare il proprio ruolo, anche il paesaggio, innevato e '' morto '', rende l'idea del periodo. Vedendo questo film, mi sono commossa tantissimo, ho pianto quando il personaggio principale, piangeva...Mi sono proiettata in quel periodo, e, anche se '' fortunatamente '' in quel tempo non sono vissuta. bellissimo davvero...
Scritto da Andra il 10/4/2011 alle 15:44
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