Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 20/2/2009 alle 14:48

Se do ascolto a militanti ed elettori del Pd l’assemblea nazionale di domani avrebbe solo una strada davanti: indire elezioni primarie per la scelta del nuovo leader. Capisco perfettamente. Sono stufi di soluzioni blindate, decise in quattro e quattr’otto dai soliti che comandano a Roma. Io poi avevo votato Enrico Letta alle primarie anche perché contestavo alla radice l’idea stessa del ticket Veltroni-Franceschini che mi sembrava una polizza a vita per due nomenclature quasi alla frutta. Se seguissi l’onda emotiva e il classico “l’avevo detto”, dovrei dire “evviva le primarie”. Però…
Però lo Statuto prevede prima il Congresso per definire le candidature e poi le primarie per la scelta finale. Certo, l’Assemblea potrebbe “tagliare” il Congresso e decidere per le primarie guadagnando alcuni mesi. Ma sarebbe questo un modo utile ed appropriato per sciogliere i nodi politici che, non risolti, sono stati il cappio al collo di Walter Veltroni? Quali siano questi nodi, dal mio punto di vista, l’ho già detto ripetutamente negli ultimi tempi. Per questo invito tutti a riflettere sulla strada da seguire. Ciò che da fastidio è trovarsi di fronte a decisioni inappellabili. Il segretario si può eleggere domani, ma sia una scelta vera, fatta da tutta l’assemblea.

Commenti dei lettori: 14 commenti -
Ritengo che, quando la casa brucia, non ci si debba baloccare con gli statuti. Se la base chiede le primarie, primarie siano. (Non mi nascondo le difficoltà), Le decisioni inappellabili non farebbero altro che indispettire ulteriormente un elettorato già oltremodo frustrato e che tende a disertare le urne. Per il resto, sottoscrivo le tue argomentazioni.
Scritto da Angelo Eberli il 20/2/2009 alle 15:15
E' difficile darti torto. In realtà Veltroni non avrebbe dovuto dimettersi. E' stato debole politicamente e caratterialmente.
Scritto da D.T. il 20/2/2009 alle 15:27
Per Angelo Eberli: l'ostacolo non è solo lo statuto, è il fatto che delle primarie fatte in fretta possono soddisfare l'ansia giustamernte ribelle dei militanti ma non risolvere i problemi gravi della identità, del programma. delle linee politiche, delle alleanze. Se Giuseppe, come credo, vuole dire questo gli do ragione. Nel mio comune ho le elezioni amministrative. Adesso devo preoccuparmi di quelle.
Scritto da Andrea il 20/2/2009 alle 15:58
Io non vedo niente di male in un reggente approvato dall'assemblea nazionale. Purché lo si faccia lavorare in pace fino a dopo le elezioni.
Scritto da Lorenzo il 20/2/2009 alle 16:01
capisco che di fronte alla casa che brucia tutti quelli che hanno a cuore il PD si attivino per spegnere l'incendio e rimetterla in sesto. Però dobbiamo veramente ricordare che abbiamo a breve le elezioni. Ma soprattutto dobbiamo tener presente che se non sciogliamo i nodi che impediscono alle manichette di spruzzare acqua, della casa, alla fine, rimarrà solo un tizzone.
Scritto da Lele il 20/2/2009 alle 16:02
Temo che primarie affrettate lascino tutto come prima. Poi per tre anni siamo bloccati. Meglio rinviarle di qualche mese e poi farla fuori definitivamente.
Scritto da Ercolino il 20/2/2009 alle 16:18
le primarie sono sicuramente l'atto dovuto ai militanti del PD che in questi 2 anni hanno lavorato sodo UNITI, infischiandosene delle diatribe di palazzo. E proprio qui sta la nostra forza la base è unita e da essa deve uscire la linea politica del PD: basta con inutili discussioni. Capisco però l'impellenza di traghettare il partito in questo periodo elettorale:ci sia una reggenza provvisoria, ma ad autunno le primarie sono doverose e spazio a volti nuovi che arrivano dalle provincie.
Scritto da Fabio Capellaro il 20/2/2009 alle 16:53
Capisco le tue perplessità sul congresso,io forse lo preferisco alla proposta tiepida di un segretario reggente. Però bisogna dire che,proprio davanti ad una scelta così difficile, non è serio convocare 3000 persone a Roma da tutta Italia con 3 giorni di preavviso avvisandoli via SMS. Per me è l'ennesima scelta sbagliata di un gruppo che vive fuori dal mondo.Poi la periferia non sarà migliore certo,ma il centro Romano non si smentisce mai
Scritto da Cunardo il 20/2/2009 alle 18:50
Le primarie non bastano, ci vuole il congresso per il chiarimento di fondo. Veltroni era stato eletto dalle primarie con un plebiscito. E adesso siamo messi malissimo.
Scritto da Luigi il 20/2/2009 alle 19:19
A chi dice primarie, primarie, io rispondo congresso, congresso. Siamo un partito non un elettorato indistinto. Ha ragione Bersani.
Scritto da Lodovico il 20/2/2009 alle 19:29
Ma quali primarie? Non risolvono i nostri problemi. Non basta scegliere le persone bisogna dire quale partito siamo e cosa vogliamo.
Scritto da Giorgio il 20/2/2009 alle 20:20
Ho paura che primarie raffazzonate senza un vero congresso e una vera discussione politica possano diventare una farsa gattopardesca in cui "tutto cambi perché nulla cambi". Forse è meglio una "reggenza" garantita da tutta la direzione nazionale che permetta al partito di competere per le amministrative e le europee. Un partito in cui però i vertici devono finalmente (sic) essere convinti di dover giocare la stessa partita e di essere tutti nella stessa squadra. Per quanto riguarda l'assemblea nazionale, pur facendone parte domani non sarò a Roma. Mi dispiace, ma non ho potuto (o forse non l'ho ritenuto opportuno) rinunciare ai miei impegni professionali e familiari. Mi dispiace perché ritengo importante, in questi momenti, anche la semplice presenza. Ma non sono solo dispiaciuto, sono anche abbastanza INCAZZATO (sic) perché non si può convocare una assemblea così, in tre giorni si dimostra l'assoluta mancanza di rispetto per tutti coloro che non sono "mestieranti" della politica, che hanno un'altra professione e una vita sociale in cui non si può mollare tutto per "correre a Roma". Sono incazzato perché chi guida questo partito dimostra purtroppo (sic) di non aver alcun idea di come funziona il "mondo reale", quello della gente che rispetta (forse ancora per poco) la POLITICA (sì, quella con la P maiuscola) e la vorrebbe al servizio della gente e non vuole vedere la gente al servizio della politica (sì, quella con la p minuscola) (fine ... grazie per l'attenzione e scusate la verbosità)
Scritto da Giacomo il 20/2/2009 alle 21:02
Possibile che non si sia previsto che in Sardegna si poteva PERDERE? Veltroni e chi lo affiancava avrebbero dovuto premunirsi per questa ipotesi, e quindi pensare ad un piano alternativo, in maniera tale di non lasciare il partito nel caos e convocare frettolosamente un'assemblea nazionale con soli 3 giorni di preavviso. L'idea che mi sono fatto è che le sue dimissioni siano arrivate in maniera inaspettata e che il gruppo dirigente sia in barca...
Scritto da Adriano il 21/2/2009 alle 09:51
Bravo Giacomo, condivido quasi tutto, quasi perchè io ci sarei andato comunque. Anche se l'assemblea così affrettata è stata un errore.
Scritto da Mario il 21/2/2009 alle 10:04
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