Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 23/2/2009 alle 10:00

Breve intervento ieri pomeriggio (domenica) al congresso provinciale dei giovani PD. Alla sera trovo un sms di un ragazzo. Mi dice che non ha osato applaudirmi come avrebbe voluto (perché?) e mi chiede di far sapere a tutti i giovani del PD ciò che ho affermato.
Ho semplicemente detto che i giovani in politica non devono fare i pompieri, piuttosto gli incendiari. Non burocrati, piuttosto ribelli. Se accetti le redini al collo del partito, delle correnti, di capi e capetti, pian piano questi redini diventano nodi che ti strangolano. Il partito non è una chiesa laica. È solo un formidabile mezzo di azione politica. Solo i principi, gli ideali, i valori non tradiscono mai. Solo in nome di questi puoi ingoiare i tanti rospi amari che ti trovi inevitabilmente davanti. Se lo fai invece in nome della “carriera”, la tua esperienza perde spontaneità e gioia. La vita è più importante della politica.
Questa la sintesi del mio pensiero. Esprimo questi concetti anche quando mi capita di parlare nelle università o nelle scuole superiori  per illustrare lo Statuto d’autonomia della regione. Se vogliono la mia opinione, a loro dico di entrare in politica, in qualunque partito. Ma di conservare la libertà di giudizio e di comportamento. È un tesoro da custodire, sempre.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 9 commenti -
Ho frequentato il giovanile nel PPI. E' stata una esperienza molto importante. Ho trovato amici, che come me erano ignoranti ma animati da vera passione. Però appena affacciati al livello regionale ci siamo confrontati con “giovani” che scimmiottavano la politica "dei grandi", ne imitavano riti e vizi e non avevano virtù. Io credo sia la debolezza del partito a livello regionale che porta alla “lotta per bande”, la mancanza di dibattito e scontro politico impoverisce il confronto e ci trasforma in mediocri “leccaculo”. Spero che la mediocrità ora non sia scesa fino al livello Provinciale.
Scritto da Lele il 23/2/2009 alle 11:01
Vorrei però aggiungere che non è che il passato fosse molto diverso. Mi ricordo quando mi si parlava di Totò Cuffaro, capo dei giovani DC Siciliani che girava con l’autista e la macchina blu. Oppure le manovre congressuali degne delle idi di Marzo e della congiura dei Pazzi. Diciamo che ai politicanti ha sempre fatto comodo allevare dei figliocci in batteria, ieri come oggi. Ed essere indipendente, franco, onesto e severo è un compito sempre difficile. Però credo che un giovane deve stare dritto, non deve scendere a compromessi, non deve svendere il proprio orgoglio… altrimenti, alla fine, si vergognerà della figura che vede riflessa nello specchio, e questa è la vita non la politica.
Scritto da Lele il 23/2/2009 alle 11:14
Grazie da una giovane ragazza di Milano. Lo spirito giusto è quello che lei auspica. Abbiamo bisogno di testimoni più che di prediche e lei, per quanto ne so, ha le carte in regola.
Scritto da P.D. il 23/2/2009 alle 11:37
I giovani devono restare giovani, Se invecchiano anzitempo è uno spreco che i partiti, tutti, non possono permettersi.
Scritto da Un ex giovane il 23/2/2009 alle 12:31
Ottimi consigli, però ha ragione la giovane ragazza di Milano che si firma P.D. I giovani hanno bisogno soprattutto di testimoni.
Scritto da Dioscuro il 23/2/2009 alle 15:52
Ottimo post. Significativo ed educativo.
Scritto da Un iscritto PD il 23/2/2009 alle 16:07
A proposito del congresso giovanile di ieri, voglio dire, come ho già fatto in un commento al post su internet rispondendo a Francesco, che è stata una giornata molto promettente. Ottanta giovani, forse con una lieve maggioranza di ragazze, costituivano un quadro di grande futuro. Ringrazio Andrea Mollica delegato uscente e faccio un augurio sentitissimo a Paolo Bertocchi, che gli è subentrato.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/2/2009 alle 16:19
ieri al de filippi c'ero anche io e ho seguito il tuo intervento, sono d'accordissimo su questa cosa...se fosse un partito "normale", purtroppo nel PD attualmente gli incendiari sono i "vecchi" e per questo forse i giovani di consegnuenza, di contrappasso, devono - non vorrebbero ma devono- essere un po' pompieri. In attesa che si inverta la tendenza.
Scritto da ema(nuele) martini il 23/2/2009 alle 18:22
No, Emamuele, i giovani troppo spesso sembrano troppo uguali a quelli più grandi. Tattici, attenti a non fare e non farsi troppo male. Sembra che coltivino già la carriera. Dovrebbero essere più spontanei.
Scritto da Valceresio il 23/2/2009 alle 22:31
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