Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 8/3/2009 alle 10:11

Abbiamo letto tante analisi sulla svolta del PD col nuovo leader. Ne ho messa sul sito una del direttore del Riformista, Antonio Polito: “Diamo credito al tentativo di Franceschini”. Può apparire un po’ ingenerosa, ma secondo me è abbastanza realistica. Siccome non è brevissima, anche se si legge in un fiato, la riassumo citandola largamente.
Punto primo, se con Veltroni  il PD giocava per lo scudetto, ora la prospettiva è cambiata. I critici non possono più chiedere al nuovo allenatore il bel gioco, la visione, l’invenzione. Per stare in serie A ci vogliono grinta, corsa, voglia di combattere su ogni pallone, a testa bassa e gomiti alti.
Punto secondo, oggi l’Italia, proprio per la crisi, ha bisogno di un’opposizione forte, capace di mordere. Franceschini parla di soldi, assegni, benzina per le auto della polizia. Parla come la gente mangia. Con poche proposte concrete il PD ha fatto uscire il governo dal suo immobilismo. Hanno dovuto ampliare gli ammortizzatori sociali e convocare in fretta il Cipe per riprogrammare 17 miliardi per le infrastrutture
Punto terzo, Franceschini non disegnerà certamente il sol dell’avvenire, ma nessuno lo disegnerà per un bel po’ se con le europee la sconfitta sarà grave. La strada per impedire che questo accada è di cercare i voti dove si possono trovare, tra gli astensionisti di centrosinistra e i delusi del PD in primis.
È un punto di vista discutibile, lo so. Ma oggi vale più la pena di essere consapevoli dei rischi che corriamo che non fare mostra di scellerato ottimismo, che irrita e fa perdere i consensi. Per i grandi scenari ci sarà tempo dopo.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 7 commenti -
A me Franceschini (anche un po' fisicamente) ricorda il primo Fini (a livello caratteriale, non certo politico). Anche di lui (eletto dopo il ritiro di Almirante) si parlava di un segretario debole (era soprannominato il "grigio" Fini). Intanto sembra che gli attacchi di Franceschini abbiano cmq fatto centro: dopo la proposta dell'assegno di disoccupazione, ecco Tremonti pronto a mettere mano a "...un tesoretto da aggiungere agli ammortizzatori sociali", e dopo aver accusato il governo di non aver fatto il consiglio dei ministri a Malpensa come era invece stato annunciato durante la campagna elettorale, ecco Bossi che ieri a Busto dichiara: «Un Consiglio dei ministri a Malpensa... ca l'è ura»
Scritto da Pino il 8/3/2009 alle 10:54
Vedi che anche l'Antonio Polito ogni tanto ne può scrivere una giusta. Franceschini fa bene a non inseguire Berlusconi sul suo terreno, solo contestando le soluzioni governative. Per la verità contestate anche in Parlamento ma senza l'efficacia dei numeri ed una adeguata eco dell'informazione nel Paese. Più efficace è l'imporre il nostro gioco con proposte precise, semplici, che giungono alle orecchie ( e speriamo al cuore ) degli elettori.
Scritto da A. Vaghi il 8/3/2009 alle 11:53
Mi va benissimo la concretezza, stiamo però attenti all'eccessiva pragmatismo. La tavola dei valori deve sempre essere davanti a noi.
Scritto da Un ex DS di sinistra il 8/3/2009 alle 12:28
Primum vivere, deinde pholosophari. Questo per dire che mi sta bene la concretezza di Franceschini, che con proposte precise, evidenti e facilmente percepibili dagli elettori incalza il governo, costringendo Berlusconi ed i suoi ministri a risposte tra l’imbarazzato ed il ridicolo: rispondere ad esempio che l’assegno di disoccupazione favorisce i licenziamenti è come affermare- ha ricordato qualcuno- che sono gli ospedali a creare i malati, un’affermazione cioè da “oggi le comiche”. Mi sta pure bene l’azzeramento ed il ringiovanimento del gruppo dirigente operato da Franceschini, che peraltro ha lasciato opportunamente certe responsabilità istituzionali a parlamentari di lungo corso. Mi sono infine piaciute alcune prese di posizione, oltre che sulla crisi e sugli interventi necessari, su temi fin troppo delicati per l’equilibrio interno del P.D. come il testamento biologico e la collocazione dei nostri eletti in seno al parlamento europeo. Speriamo che l’elettorato di centrosinistra deluso e qualche elettore di centrodestra disilluso ricominci a guardare verso di noi. Mariuccio Bianchi
Scritto da Mariuccio Bianchi il 8/3/2009 alle 16:20
Serviva una svolta di concretezza. Adesso non bisogna restringere troppo l'orizzonte politico e culturale. Poi verranno i tempi migliori. Speriamo.
Scritto da Antonio S. il 8/3/2009 alle 18:11
Siamo sempre i soliti. Se si guarda all'orizzonte politico culturale, manchiamo di pagmatismo. Se andiamo sul pratico restringiamo troppo l'orizzionte. E' difficile prendere dei topi con gatti di gusti così difficili.
Scritto da A.V. il 8/3/2009 alle 18:33
Per A.V., perchè ti lamenti? La discussione su questo post è molto lineare e omogenea. Hanno dato tutti un parere positivo sull'opinione di Adamoli e sull'articolo di Polito. Non si può pretendere di annullare il dibattito.
Scritto da Paolo B. il 8/3/2009 alle 22:23
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