Congresso provinciale della Cisl. Molto interessante la relazione del segretario generale Carmela Tascone (nella foto tratta da Varesenews) e buonissima la partecipazione dei delegati. Tascone  ha parlato di cose reali, di numeri, di situazioni vere. È rimasta lontana sia dal catastrofismo sia dall’ottimismo governativo che ha ormai rotto le scatole a tutti. Negli ultimi anni ci hanno propinato  così tante indagini sociologiche  sul mondo postindustriale e postmoderno che un bel bagno di realtà non può che farci bene.
Dei tanti messaggi  forti usciti dal congresso ne cito tre. Uno, l’intervento del governo contro la crisi è stato tardivo, altalenante e pieno di contraddizioni, la Cisl lo ha denunciato e continuerà a farlo. Due, il sindacato faccia il suo mestiere che è quello della contrattazione ad ogni livello nell’esclusivo interesse dei suoi rappresentati , l’antagonismo politico generale è compito dei partiti.  Tre, l’unità sindacale è un bene che va perseguito con forza e la Cisl di Varese lo sta facendo pur con una dialettica difficile con la Cgil, senza perdere mai di vista il grande obiettivo comune della conquista di nuovi diritti per i lavoratori e la parte più fragile del Paese.
Personalmente condivido anche il richiamo di Carmela Tascone al PD  affinchè dica chiaramente ciò che  pensa sulle relazioni industriali senza  essere paralizzato dalla paura dividersi. Se il congresso di Varese è indicativo dell’evoluzione di tutta la stagione congressuale della Cisl, il futuro sindacale si prospetta buono malgrado i nuvoloni che oggi lo sovrastano.