Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 16/3/2010 alle 12:10

Ogni anno vado in Israele. Mi commuovo davanti allo Yad Vashem, il memoriale dello sterminio nazista degli ebrei. Sono per la dottrina “due popoli, due stati”, convinto che con i palestinesi sia possibile la convivenza. È l’impressione che ho ricavato dagli incontri a Gerusalemme, Tel Aviv e dai colloqui con ebrei che vivono a Milano (anche in questi giorni).
L’anno scorso avevo fatto il tifo per la vittoria elettorale di Tzibi Livni, la donna leader di Kadima alleata dei laburisti. Ha vinto invece Benjamin Netanyahu, della destra israeliana alleata dei partiti religiosi. Il suo rapporto con Barack Obama, pensavo, avrebbe tenuto Israele al tavolo della trattativa con i palestinesi per un alto compromesso di pace. La decisione del governo israeliano dei giorni scorsi di costruire 1600 alloggi a Gerusalemme est è un colpo pesante al negoziato che mette in imbarazzo l’amministrazione americana tanto che lo stesso ambasciatore di Israele a Washington parla della peggior crisi con gli Usa dal 1975.
L’Europa ha le idee chiare. Il “ministro degli esteri” afferma che «i nuovi insediamenti sono illegali e costituiscono un ostacolo alla pace». Peccato che non conti niente. Del resto chi di noi si ricorda il nome del capo della diplomazia europea? Katherine Ashton, questo il suo nome che mi sforzo di ficcarmi in testa.

Commenti dei lettori: 18 commenti -
La condotta tattica di Israele mi lascia perplesso: potrebbe essere spiegato con il tentativo di destabilizzare l'amministrazione Obama con l'appoggio dei neocon, degli evangelici radicali ancora molto influenti, dei media conservatori (Fox). O forse potrebbe essere solo una prova di forza per sondare l'atteggiamento degli USA.
Scritto da davide il 16/3/2010 alle 12:41
Di sicuro rimane immutato l'obbiettivo strategico: proseguire, a piccoli passi o a grandi salti (come questo), nella colonizzazione dei Territori; sottrarre terra agricola ai palestinesi e costringerli all'emigrazione: assicurare l'equilibrio demografico interno attraverso l'immigrazioen ebraica. Ma sarà questo a rendere sicuro Israele e a costruire la pace?
Scritto da davide / 2 il 16/3/2010 alle 12:47
Anch'io sono, se posso dire così, filo-israeliana. Ritengo Israele l'avamposto della democrazia occidentale in medio oriente. La colonizzazione delle terre palestinesi però non mi persuade e non la sostengo.
Scritto da Angela il 16/3/2010 alle 13:20
Se alla carica di responsabile della politica estera dell'Europa fosse stato nominato D'Alema sarebbe stato meglio. Ancora oggi non so di chi sia la responsabilità di una selta così scialba e debole. Dei socialdemocratici o della destra compreso Berlusconi?
Scritto da Baroffio Luigi il 16/3/2010 alle 13:25
Caro Giuseppe, penso anch’io che con la Livni sarebbe stato un Governo diverso. Lei, già Ministro degli Esteri di Israele, proveniente dal Likud, ma ampiamente “moderata” e centrista avrebbe potuto rappresentare la soluzione meno ideologica e più pragmatica della nuova generazione di politici israliani. Ovviamente penso come te che lo Stato ebraico sia l’unico in tutto il medio oriente a dare garanzie di democrazia e di libertà. E le da anche quando è messo sotto accusa dai suoi cittadini, come durante l’operazione “Piombo Fuso”. Quanti altri stati arabi sono in gradi di garantire libertà e democrazia? Quanti altri stati arabi possono essere messi sotto accusa dalle loro opinioni pubbliche senza scatenare sanguinose rappresaglie? Per questo è importante il ruolo dell’Europa. Di un Europa che potrebbe parlare allo Stato d’Israele senza dimenticare la storia degli ultimi cinquant’anni. Di un Europa senza complessi nei confronti di chiunque. Purtroppo non è così. In Europa ognuno parla la sua “lingua” e, talvolta, anche una lingua fuori posto, come ha fatto di recente il nostro Presidente del Consiglio…..
Scritto da roberto molinari il 16/3/2010 alle 14:13
L'Europa è la bella addormentata. E' come se non esistesse. Ogni governo fa da sè. Naturalmente hanno peso Francia e Germania, qualche volta la Gran Bretagna. L'Italia pesa troppo poco. Per fortuna?
Scritto da Ruggero il 16/3/2010 alle 15:18
Dovresti fare più post di questo tipo. La politica ormai deve avere una dimensione extranazionale. In Italia siamo poco abituati, per questo è necessario parlare di questi temi che sono politici non specialistici né tecnici.
Scritto da Maroni L. il 16/3/2010 alle 15:22
Due argomenti distinti trattati nel post. Sull'Europa convengo assolutamente, su Israele no ma va bene discuterne.
Scritto da Giovanna il 16/3/2010 alle 15:47
Israele è uno stato che occupa territori di altri stati sfruttandoli con modalità tipicamente coloniali, (quali lo sfruttamento delle risorse idriche, delle risorse minerarie, della forza lavoro) e addirittura costruendoci insediamenti per dare spazio vitale alla popolazione sempre in crescita a causa dell'immigrazione. Queste sono pratiche vietate dal diritto internazionale e condannate dalle risoluzioni dell'Onu, rispetto a cui la democrazia interna allo stato ebraico è solo un accidente.
Scritto da davide il 16/3/2010 alle 15:57
Invece che riempirvi la bocca parlando di democrazia dovreste dire parole chiare sugli insediamenti, sull'immigrazione incentivata e interrogarvi sul nesso tra il carattere ebraico di Israele e la possibilità di essere una vera democrazia laica.
Scritto da davide il 16/3/2010 alle 15:57
Io uso toni duri, ma credo che ci sia molta ipocrisia nell'affrontare la questione israeliana: l'Europa potrebbe fare la sua parte, ma dovrebbe fare sentire la sua voce con più forza, con meno tatticismi. L'inviato di Obama aveva minacciato subito di "assegnare la colpa" a chi avesse affossato i colloqui di pace, Biden non ha avuto timore di condannare la scelta israeliana
Scritto da davide 3 il 16/3/2010 alle 16:05
Davide non ho capito con chi te la prendi perchè parli come se tutti fossero dei filoisraeliani impenitenti. Nel post c'è chiaramente la condanna di un'Europa debole e nullafacente. Mi pare una denuncia netta. Io sono forse meno comprensivo di Adamoli sulle ragioni israeliane ma sono per i due stati. Tu sei per l'eliminazione di Israele?.
Scritto da Il Pirata il 16/3/2010 alle 17:19
Condivido le preoccupazioni del post. Le organizzazioni internazionali dovrebbero essere più severe con Israele ma pure con l'Iran quando minaccia l'annientamento dello stato sionista.
Scritto da Marcello S. il 16/3/2010 alle 17:40
Sono a favore dei "due popoli, due stati". La domanda è: se questo non è possibile cosa succederà? Israle è l'unica testimonianza di vera democrazia in quella regione martoriata e vicinissima a noi, ma finchè non si risolve la questione palestinese il terrorismo continuerà.
Scritto da Croci Giuseppe il 16/3/2010 alle 21:00
Sottoscrivo Ruggero. Forse è meglio che l'Italia pesi poco in questo campo. Chissà quali pasticci combinerebbe il nostro premier con il vezzo delle pacche sulle spalle. Male invece la latitanza europea.
Scritto da Silvietto il 16/3/2010 alle 21:07
Maroni L. dice una cosa giusta. Mi intendo poco di questioni internazionali, è opportuno parlarne di più in modo discorvivo e non specialistico. Non siamo abituati ma sono problemi che ci toccano da vicino più di quanto non si creda.
Scritto da Giovane PD Legnano il 16/3/2010 alle 22:09
Caro Pirata, come avevo scritto in uno dei commenti, uso volutamente parole dure. Di certo non voglio la sparizione di Israele, vorrei che rispettasse le risoluzioni Onu e azzerasse l'espansione delle colonie. Arrivo al punto: continuare a ripetere la litania dei due stati, senza dire chiaramente che chi "avanza" sul terreno è Israele, è pura ipocrisia. Continua...
Scritto da davide il 17/3/2010 alle 11:53
Ci si ricorda del conflitto solo quando "scoppia" il caso. Ma nei mesi passati, negli anni, i governi israeliani (di destra, di centro, di sinistra) non hanno fatto altro che aggiungere mattoncini all'edificio dell'occupazione. In questo Netanyahu ieri è stato trasparente: "Non abbiamo fatto altro che fare cioè che tutti i governi da 42 anni". La differenza è solo di forma. Da ultimo, per la cronaca: io seguo l'espansione dai siti dei pacifisti israeliani, soprattutto Btselem.
Scritto da davide / 2 il 17/3/2010 alle 11:58
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