Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 15/4/2010 alle 16:28

Alcuni commenti al post “Tavolo riforme con il nostro menù” si incardinano sulla necessità di parlare dei “problemi veri della gente” e non delle riforme istituzionali che non portano un euro nelle tasche dei cittadini più stremati.  Anche a me vien voglia di dire che vengono prima le questioni dell'economia e del lavoro. Però attenti, lo Stato è scassato e funziona male, il Parlamento è enorme ed abnorme, la legge elettorale è sbagliata nel profondo, il federalismo va fatto costruendo insieme i decreti delegati che sono troppo importanti per lasciarli solo al ministro Calderoli, la giustizia la riformeranno anche senza di noi e così via.
Non solo questo, io sono convinto che anche il governo vada rafforzato come molti di noi  sostenevano quando a Palazzo Chigi c’era Romano Prodi. Ora che c’è Berlusconi non sarebbe più necessario perché lui ha una fortissima maggioranza parlamentare. Ma questo non c‘entra niente con la struttura, i poteri, le competenze della presidenza del consiglio. Soprattutto chi si oppone ad ogni forma di presidenzialismo o di semi presidenzialismo, come molti di noi del Pd, deve farsi carico della funzionalità del governo. Naturalmente si devono rafforzare contestualmente i poteri e i contrappesi di tutti gli organi garanzia altrimenti non c'è spazio per una riforma condivisa.
Il Pd deve considerarsi una forza di governo temporaneamente all’opposizione se vuole rivincere le elezioni e operare in questa ottica. Altrimenti saremo considerati come un partito consistente, ma ai margini della società italiana. È paradossale che sostengano l’inutilità delle riforme anche quelli che ritengono che la democrazia in Italia corra dei rischi gravi. A meno che non si dica che tutto ciò che di negativo esiste è “colpa di Berlusconi”. Io non penso sia così e sono convinto che la modifica di alcune parti della Costituzione sia necessario ed urgente. Anche nel 1992 una parte importante della classe dirigente voleva prendere tempo, non credeva nel cambiamento e poi ha subito il collasso. La sfida del futuro la vincerà chi ha il coraggio di innestare la quinta nel motore di una macchina istituzionale che adesso è a malapena in terza. Il PD deve lavorare per tracciare una repubblica parzialmente diversa conservando le idealità e i principi della “Costituzione più bella del mondo”, tuttavia aggiornandola nelle sue forme di rappresentanza politica e di governo.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 24 commenti -
Le riforme istituzionali si devono fare e il PD non può essere semplice spettatore. Certe titubanze mi sembrano dovute più alla difficoltà di trovatre una sintesi interna positiva che alla convinzione di non andare al tavolo con Berlusconi e la Lega. Giusto incalzare il partito ad uscire dal letargo sulle riforme.
Scritto da Il pirata il 15/4/2010 alle 16:58
Il PD temporaneamente all'opposizione? Caro Adamoli ti illudi di grosso. Non avete, in gran parte, questa mentalità. Siete fermi a "come è bello e puro fare l'opposizine". Sei finito nel partito sbagliato e mi dispiace moltissimo.
Scritto da Tuo ex sostenitore il 15/4/2010 alle 17:12
Cambiare la Costituzione in alcune sue parti è necessario ma con Berlusconi e la Lega è anche pericoloso. Probabilmente serve più coraggio e insieme più chiarezza di idee nel PD. E poi tanta fermezza nel difendere le posizioni prese.
Scritto da PD Treviglio il 15/4/2010 alle 17:23
Berlusconi vuole solo rafforzare il governo e semmai indebolire gli organi di garanzia. Se accadrà qualcosa di diverso le riforme le dovrebbe approvare anche l'opposizione.
Scritto da Giuseppe B. il 15/4/2010 alle 17:23
Condivido tutto. Mi limito ad osservare che Gianfranco Miglio, raffinato professore di dottrine e istituzioni politiche, federalista e rafforzatore dell'esecutivo, ebbe un flirt politico con la Lega vista la sordità conformistica di tutte le altre forze del tempo appiattite sul parlamentarisimo puro. Ricordo che Miglio insegnò per oltre 40 anni alla Cattolica di Milano e non in un ateno di eversori della Costituzione repubblicana che deve essere ancora un riferimento solido ma non un tabù
Scritto da cesare chiericati il 15/4/2010 alle 17:50
le ultime notizie mi fanno pensare che o queste riforme si fanno coi nostri voti, oppure non si fanno...specialmente il federalismo : c'è in molte parti del PDL la voglia di boicottarlo, mi pare.
Scritto da marco 2 il 15/4/2010 alle 20:32
Se si ha paura di avere coraggio non si cambierà mai niente. Ed è sbagliato dire che finché c'è Berlusconi non si può cambiare alcunché. E' un atteggiamento che ci porta lontano da un sano pragmatismo.
Scritto da Bordoni F. il 15/4/2010 alle 22:16
Caro Adamoli, la tua fiducia sfiora l'ingenuità sia nei confronti di Berlusconi sia nei confronti del tuo partito. Io sono molto più scettico e sono convinto che non si farà niente di niente. Però ammiro la tua passione politica che io non ho più.
Scritto da Beltramini L. il 15/4/2010 alle 22:29
@cesare chiericati. Un ottimo, deferente ricordo su un grande e lungimirante uomo politico (e non solo). Si avvicinò, per forza di cose (?) alla Lega travolgente e vincente di quegli anni... ma quando molti si aspettavano un riconoscimento delle sue idee anche con una sua nomina ufficiale nel governo...
Scritto da Carlo A.A. il 16/4/2010 alle 06:45
@cesare chiericati. Abbiamo voluto riferire il suo commento all'interno di questo specifico post ad amici leghisti, vecchia data. "Solo una persona intelligente ed attenta e dalla fine memoria storica poteva ricordare la grandissima figura del professor Gianfranco Miglio. Diteglielo". Fatto!
Scritto da Fatto! il 16/4/2010 alle 08:44
La diagnosi dello stato italiano è dura ma condivisibile. Non si può ridurre tutto alla qualità politica di chi ci governa, è anche un problema di funzionalità delle istituzioni. Le riforme fatte bene non sono un vantaggio per chi c'è oggi al governo ma per le classi dirigenti del futuro.
Scritto da Previti G. il 16/4/2010 alle 09:10
Nel 1992 la situazione era completamente diversa, allora il sistema politico era al collasso ma certamente c'è anche oggi il bisogno di mettere mano alla modifica delle istituzioni tutelando sempre l'equilibrio fra governo e garanzie costituzionali che però Berlusconi detesta profondamente.
Scritto da Luciano F. il 16/4/2010 alle 09:15
Finalmente qualche parola saggia su Berlusconi che di solito maltrattate al di là dei suoi demeriti. Se il PD ragionasse così non avrei paura delle riforme che si faranno. Lasciate in mano soltanto a Gasparri e Calderoli saranno un disastro perchè da solo Fini non basterà a correggere le storture più grosse. Non sono di nessun partito in particolare , mi interessa solo che lo stato funzioni in modo decente.
Scritto da Giovane ricercatore il 16/4/2010 alle 09:23
E' necessario smarcarsi dall'antiberbusconismo. Le riforme sono l'occasionbe buona. Basta avere qualche idea che la gente capirà. Bersani qualche volta vuole osare tal'altra no. Ci vuole un pò di coraggio.
Scritto da PD Como il 16/4/2010 alle 10:50
@Giovane ricercatore. Quanta gente, esattamente come te, che non ha particolari simpatie politiche, si identifica nel tuo commento. Però, se permetti, anzichè accontentarsi "che lo stato funzioni in modo decente" -e sarebbe già qualcosa- esige che quello stato diventasse efficiente e quindi finalmente credibile, per tutti. Còmpito dei politici? Allora che si diano una mossa perchè è ora e tempo, già da ...molto tempo!
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 16/4/2010 alle 11:16
Antiberlusconismo fa rima con proposte concrete e credibili anche sul piano delle riforme costituzionali. Ben venga questo dibattito che il PD dovrebbe alimentare molto di più. Anche su questo blog cè più discussione quando si parla di questioni interne che di grandi problemi nazionali. O non è vero?
Scritto da Battista il 16/4/2010 alle 12:54
Caro Adamoli, perchè tanta fatica a intervenire su questo grande problema e invece tanta facilità ad intervenire sulle piccole cose delle preferenze ed altro ancora?
Scritto da Baroffio S. il 16/4/2010 alle 13:21
Le riforme servono,manca la fiducia. Uno si guarda in giro e vede uno stato “debole con i forti e forte con i deboli” e capisce che è incrinato il patto che lega le Istituzioni ai cittadini. Come aver fiducia nella realizzazione delle riforme? Come fare riforme se ogni tentativo di accordo è visto come inciucio, se ogni concessione è bollata come debolezza e ogni tentativo di moderazione dei toni è debolezza nei confronti dell’avversario? Io sono del PD. Forse ci siamo imbarbariti noi, forse siamo rancorosi e ci resta solo l’arrabbiatura. Però quanta passione ci abbiamo messo, quante volte ci abbiamo messo la faccia, per avere che cosa? MarrazzoSircanaDelbonoDelturcoFrisulloCrisafullieccecc e non avere uno straccio di programma da mostrare, così che i lavoratori ci girano le spalle e la CISL, Corriere di ieri: Elogia la Lega…
Scritto da Lele il 16/4/2010 alle 15:36
Ci sono talmente tante cose da fare(riforme istituzionali,lavoro, giustizia, ambiente, servizi, sicurezza) che si deve lavorare su più tavoli. Alcuni d'emergenza, altri da tessitori, altri ancora da tecnici. Sono sempre più convinto che stiamo pagando almeno 10 anni di parole con pochi fatti. Con l'impegno estenuante di far galleggiare la propria barca (piuttosto che quello di remare. Esempio: i solchi nella destra.
Scritto da FrancescoG. il 16/4/2010 alle 16:11
Eh si, Lele, la Cisl elogia la Lega e per me è stato un colpo al cuore però non bisogna perdere la fiducia e affrontare la stagione delle riforme con serenità.
Scritto da Iscritto Cisl il 16/4/2010 alle 20:54
Tema difficilissimo. Tutti diciamo che bisogna entrare nei contenuti ma quando ci vengono offerti si ha difficoltà ad accettarli e a dibatterli. E' un'osservazione che riguarda la destra e la sinistra.
Scritto da Romano il 16/4/2010 alle 21:01
Tra 5 minuti vado a una riunione di un comitato civico di Milano sui problemi della Costituzione. L'obiettivo è "difendiamola da tutti gli attacchi". Sono molto incerto, ciò che viene affermato nel post mi convince ma poi penso al berlusconismo e vengo frenato.
Scritto da Luciana (Milano) il 16/4/2010 alle 21:13
Ma come si fa a trattare di riforme cn questo centrodestra che calpestaCostituzione e diritti?Abbiamo un premier che legifera a suo comodo,e rimane al suo posto in virtù di svariate leggi ad personamOgni decreto è uno smacco per la democrazia(legittimo impedimento)e una umiliazione per il capo dello Stato che si riduce a firmare nell'intento di evitare ulteriori reazioni di stampo autoritario. L'Italia sta andando verso una deriva democraticaDobbiamo trattare con una pistola puntat alla tempia?
Scritto da Maria rossa il 16/4/2010 alle 23:25
L'intervento di Maria rossa è tipico di chi vuol stare lontano dai processi politici e istituzionali reali. Dopo si lamentano che non contano niente. Nel PDL c'è chi è pronto a dare una mano in modo seriamente bipartisan.
Scritto da Alessandro il 17/4/2010 alle 13:55
Archivi:
Ultimi post:
(12/6/2014 - 09:06)
(10/6/2014 - 11:29)
(8/6/2014 - 19:04)
(5/6/2014 - 12:08)
(28/5/2014 - 08:54)
(27/5/2014 - 09:40)
(26/5/2014 - 08:10)
(25/5/2014 - 09:04)
(24/5/2014 - 12:08)
(22/5/2014 - 17:23)