Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 1/10/2010 alle 10:25

La notizia è nota da ieri. Il Tribunale di Milano ha dato torto al comune di Tradate sul bonus bebè ritenendo discriminatoria l’esclusione delle coppie straniere, e perfino di quelle miste, residenti a Tradate da almeno cinque anni. Dopo il mio post: “Non possiamo non dirci cristiani”, in cui commentavo criticamente quella delibera comunale, il Sindaco di Tradate, che è anche segretario provinciale della Lega e che avevo sempre rispettato,  mi ha replicato duramente su Varesenews: “l’ennesima occasione persa da Adamoli per stare zitto”. Confidavo che per me avrebbe risposto il giudice, cosa che è puntualmente avvenuta.
Domando ai lettori: perché mai avrei dovuto stare zitto? Se non parliamo di queste questioni, che sono assai prima culturali che politiche, di che cosa dovremmo discutere?  Avevo posto il problema in maniera civile. Non avevo detto “Questi Amministratori Sono Porci”, usando il linguaggio lieve e delicato di Bossi.
La mia tesi è precisa. Su queste questioni vitali per la nostra civiltà noi che non siamo leghisti siamo tutti fin troppo prudenti. C’è quasi un timore reverenziale. Ma siamo matti? Loro sostengano le loro idee, noi sosteniamo le nostre. Va benissimo, lo dico anche ai miei amici e colleghi del Pd, polemizzare con la Lega sui pedaggi autostradali o su Malpensa. Ma è su questi nodi culturali che si gioca la partita dell’identità di una forza politica e soprattutto di quel territorio al quale vogliamo tutti bene.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 42 commenti -
Noi avvertiamo un desiderio da parte della gente di autenticità, di credibilità, di coerenza da parte di tutti. Siamo stanchi di un clima diffuso di livori, rancori, astio... che allontana i miti, i semplici, coloro che in definitiva si comportano bene e vorrebbero concordia, convivenza pacifica, costruttiva, laboriosa, serena... Sembrerebbe un predicozzo, il nostro, ma è in sostanza il vero sentire della gente, al di là dei colori politici. O no? Siam noi fuori luogo?
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 1/10/2010 alle 10:46
Abbiamo tutto il diritto e anche il dovere di fare battaglie culturali. Non tanto contro la Lega,quanto a favore di quella societa' che vogliamo per il futuro della nostra citta', dell'Italia e dell'Europa. E il punto e' che bisogna riportare le questioni sul piano culturale,evitando i comportamenti di chi, da Candiani a Berlusconi,quando e' attaccato sul piano delle idee risponde sul piano personale. Sara' la forza delle idee a salvare la nostra cultura, non un bonus di 500euro ai soli italiani
Scritto da Andrea Botta-portavoce PD Tradate il 1/10/2010 alle 10:54
Sacrosante parole: il punto non è fare "buonismo" e lasciare che chi arriva in Italia faccia quel che gli pare, il punto è difendere la cultura e la civiltà della Lombardia e dell'Italia dalle nuove forme che ha preso il razzismo, è ora di utilizzarlo con chiarezza questo termine perché di ciò si tratta, che nasce dall'ignoranza della cultura (e del credo) altrui. Aggiungo che la"colonizzazione" del nord che fa la Lega è intollerabile:vedisi rotonda dei"ciclisti leghisti" in provincia divarese.
Scritto da Carlo D. il 1/10/2010 alle 11:16
La vicenda dei frontalieri-topi agitata nel Ticino dovrebbe insegnare molto alla Lega. Se non difendi la tua civiltà nazionale c'è sempre qualcuno più estremista di te. Puoi essere un pò razzista oppure xenofobo e nel contempo subire il razzismo o la xenofobia dei vicini di casa.
Scritto da Vittorio (Luino) il 1/10/2010 alle 11:31
Discussione utlilissima perchè messa sul piano di una cultura popolare che anche le nonne possono capire. Soprattutto quelle che hano avuto mariti, padri, zii, nonni che sono emigrati per trovare lavoro e mandare a casa i loro sudatissimi guadagni. E che da casa speravano che i loro congiunti fossero trattati da essere umani.
Scritto da Giulio Carlini il 1/10/2010 alle 11:36
Non capisco perchè il Pd non le affida la guida di una scuola di formazione politica in Lombardia. Ne avrebbe tutti i titoli e i requisiti. Ma io sono troppo ingenua e non conosco i meccanismi interni.
Scritto da Cittadina cattolica il 1/10/2010 alle 12:05
Sottoscrivo interamente: su certi temi occorre fare una battaglia culturale forte e decisa. Ed è proprio per questo che sono rimasto interdetto quando, leggendo il documento programmatico di Taricco, non ho trovato una sola parola sui temi del contrasto culturale alla Lega: non basta dire che sono ipocriti sul federalismo perchè votano il decreto per Roma capitale. Sono altri i nodi su cui giocare e, mi ripeto, su questi temi cruciali Taricco è stato reticente.
Scritto da Larpi il 1/10/2010 alle 12:28
Caro Giuseppe, ieri sera al Consiglio Comunale di Varese il consigliere della Lega Monti è intervenuto affermando che quello che hanno fatto in Svizzera contro i lavoratori frontalieri è l’esempio di come si difendono i posti di lavoro e che è così che bisogna fare in Italia. Questa è l’idea di cui è portatrice la Lega. Una Europa delle “piccolo patrie” l’un armata verso l’altra. La Lega ci riporta nel passato, ci riporta ad una Europa fatta di piccoli nazionalismi, di egoismi, ad un “continente fortezza”. Ci riporta ad una Europa pre-guerre mondiali facendoci perdere tutto quello che abbiamo guadagnato in oltre sessant’anni di europeismo. Tu giustamente hai posto l’accento sulla incoerenza dell’essere cristiani e accettare supinamente comportamenti e affermazioni leghiste. Io dico che in una battaglia di civiltà, proprio perché cristiani educati al bene comune, non ha importanza l’appartenenza religiosa. Ciò che conta è fare la cosa giusta. Da troppo tempo troppi sono silenti di fronte alla necessità di sostenere la cosa giusta.
Scritto da roberto molinari il 1/10/2010 alle 12:38
Un provvedimento che non stava in piedi ha fatto la fine che doveva fare. Su certe questioni gli sconti non si fanno a nessuno. Ha ragione Andrea Botta: se si discute di idee, quelli che sono incapaci di farlo vanno sul personale.
Scritto da FrancescoG. il 1/10/2010 alle 12:41
Caro Adamoli, lei ha perfettamente ragione! Fin da piccola, la mia famiglia, prima ancora che ad essere cristiana, mi ha insegnato con l' esempio l' attenzione alle persone( soprattutto più povere). Occorre farsi sentire, non tacere, sulla Lega in questi casi e farsi conoscere ai cittadini su questi temi e sui diversi aspeeti della politica che non si condividono. Secondo me, stiamo troppo zitti!
Scritto da bruna Croci il 1/10/2010 alle 12:54
Ho letto che il sindaco di Tradate Candiani dice che quella del Tribumale di Milano è una "sentenza politica". Berlusconi fa scuola. E' sempre colpa della magistratura.
Scritto da Una mamma tradatese il 1/10/2010 alle 13:10
Il tuo è proprio un bel post, mi permetto però di porre una questione. La Lega si comporta con una spregiudicatezza che fa rabbrividire. Gioca su tutti i tavoli e con tutti gli attori, ma non perde occasione per assestare i propri colpi, che gli valgono successi e consensi. Io dico che la Lega, seppur ha avuto meriti storici nell’incanalare insoddisfazione e far decollare il federalismo, è oggi un virus che avvelena la nostra società. Quindi lotta senza quartiere, nessun accordo, nessun confronto, nessuna sponda, perché ogni nostra mossa verso di loro è un frutto avvelenato che paghiamo proprio sui nostri valori “vitali”. Lega delenda est!
Scritto da Catone il 1/10/2010 alle 13:38
Credo che la difesa di certi valori di solidarietà e umanità prescinda dall’essere o non essere cristiani. Detto questo è chiaro che la lega e non solo quella formazione politica, sta accarezzando i peggiori istinti che fanno parte dei lati reconditi della natura umana. Quello che magari affiorava, ma poi veniva rimandato (con vergogna) nella “pancia” con la razionalità e la cultura, oggi viene ritenuto del tutto legittimo. È di ieri il richiamo alla Rupe Tarpea come soluzione per risolvere il problema della disabilità. Solo folclore? No qualcosa di molto più grave; quando chi è classe dirigente solletica le peggiori pulsioni espone il Paese a gravissimi pericoli e ci vorrà molto tempo per risalire dall’abisso in cui ci stanno precipitando.
Scritto da Angelo Eberli il 1/10/2010 alle 13:45
Condivido Roberto Molinari con un suggerimento. Fate uscire dal consiglio comunale certe dichiarazioni dei leghisti. Sui frontalieri la sensibilità dei cittadini lombardi è alta.
Scritto da Maggioni L. il 1/10/2010 alle 13:56
Voi parlate ma vorrei vedere se ad un vostro familiare fosse negato un diritto, per esempio ai buoni pasto, perchè viene assegnato ad uno straniero.
Scritto da Giordano (Venegono Inf.) il 1/10/2010 alle 13:58
Angelo Eberli dice un cosa giustissima. L'esempio della classe dirigente fa più male che molte parole. Ma anche le parole spese in libertà non vengono più contrastate, fanno audience, fanno moda, vengono ripetute spavaldamente.
Scritto da Giacomina il 1/10/2010 alle 15:19
Il tuo post è molto critico, io non lo condivido, ma è scritto con rispetto. Il confronto senza peli sulla lingua sui certi temi di civiltà lo vorrei anch'io da neo leghista. Alcuni commenti hanno però dentro un estremismo che neanche i più esagitati della Lega hanno. Quello di Catone è da incorniciare. Una volta ti votavo con piacere. Ma sono passati alcuni anni.
Scritto da Giacomo L. il 1/10/2010 alle 15:44
@ Catone - Sulla competizione culturale ho già detto. Sono d'accordo con te e ritornerò con forza su questi concetti. Sul confronto istituzionale e politico io ho invece un'idea diversa. Per lo Statuto regionale ho ricercato e trovato un'intesa positiva anche con la Lega. Sul federalismo spero si faccia altrettanto immettendo le nostre proposte affinché rappresenti il volto nuovo dell'unità italiana da rinnovare e ritrovare. Così anche per altre leggi fondamentali per la democrazia sostanziale e formale. Personalmente non demonizzo mai il confronto che non sia aquiescenza al volere degli altri.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 1/10/2010 alle 17:00
Io penso che la battaglia della Lega contro gli stranieri sia un modo per raccogliere maggior consenso. In realtà, conoscendo alcuni esponenti locali leghisti, dimostrano un senso di umanità superiore a tanti progressisti che predicano la solidarietà e poi si ammazzano fra loro. Le mie osservazioni sono da cattolico praticante che cerca di comprendere le persone al di là delle ideologie. La Lega non mi piace ma nemmeno i saccenti democratici.
Scritto da Ex democristiano il 1/10/2010 alle 17:04
Il commento di @Giordano è l'altro rovescio della medaglia. Quando la crisi erode gli stipendi ed il potere d'acquisto, accresce l'insicurezza economica nelle persone e s'innesca la reazione che origina comportamenti contrassegnati dal protezionismo, dal “familismo etnico” e dai rigurgiti discriminatori e razzisti. Non succede solo a Tradate ma in ogni parte del mondo. Ricordo quanto accaduto poco più di un anno fa nel Lincolnshire, in Inghilterra, dove gli operai inglesi della raffineria Lindsey Oil della Total fecero sciopero contro i colleghi italiani, rivendicando non solo il diritto al posto di lavoro, ma la priorità rispetto agli stranieri.
Scritto da Mafalda il 1/10/2010 alle 18:27
Se Larpi crede di essere più bravo di Taricco per fare il segretario avrebbe potuto candidarsi. E' sempre bello criticare in continuazione, esser propositivi è più difficile. Ad esempio penso che il PD debba prendere le distanze anche da CL e CasaPound, per esempio. Ma sono fiducioso che se Taricco non lo ha messo per iscritto è perchè è talmente ovvio che sarebbe stato una banalità ripeterlo.
Scritto da A. Bianchi il 1/10/2010 alle 18:29
@Molinari sostiene la tesi etica secondo la quale “Ciò che conta è fare la cosa giusta”. Ma quali saranno mai i parametri per definire, con certezza assiomatica, quale sia “la cosa giusta”? Cosa raccontiamo alla gente comune e mortale? Forse Napoli e la Campania, dove pur governa da tempo il centro-sinistra, sono un modello di società giusta ed efficiente? Oppure che è giusto sostenere l’accoglienza senza limiti degli stranieri, senza però preoccuparsi che questi vivano in condizioni civili ed umane nonché nella legalità? Non mi meraviglio, quindi, se la Lega ne approfitti per raccogliere il consenso sfruttando il malcontento diffuso tra la gente comune. Mi meraviglio, piuttosto, che il centro-sinistra non sia più capace di rappresentare nemmeno i lavoratori, i disoccupati ed i tanti inoccupati messi ai margini dal mondo del lavoro a causa della crisi. Consiglio, a tale scopo, di leggere “Le misteriose ragioni di quelle risse in casa PD” di Curzio Maltese sul Venerdì di Repubblica di oggi.
Scritto da Mafalda il 1/10/2010 alle 18:40
@Andrea Botta che afferma “il punto è che bisogna riportare le questioni sul piano culturale” dico che il problema non è culturale ma politico, così come la soluzione non sta nella da lui auspicata “elevazione etica e spirituale” della gente ma nella volontà della classe politica italiana di riformare strutturalmente il sistema-Italia. Cominciando dal fisco, dall’organizzazione amministrativa dello Stato, dal superamento del lavoro nero, dalla giustizia per quanto riguarda la certezza della pena e l’efficacia dei procedimenti sanzionatori. Su questi fronti tutti hanno fallito, compreso il centro-sinistra.
Scritto da Mafalda il 1/10/2010 alle 18:48
@ Mafalda. Quando i commenti parlano di questioni culturali credo che si riferiscano al problema sollevato da Adamoli in questo post contrapposto alla sola polemica pur giusta e legittima sulle autostrade e sugli aeroporti. Sta avanzando una mentalità localistica, egoistica, familistica che trovo giusto contrastare. Va da se che poi occorre l'azione politica e che la sinistra non ha sempre dato buona prova di se nel governo del Paese, delle regioni e delle città.
Scritto da Il pirata il 1/10/2010 alle 19:13
Attenzione però a dare tutti i torti alla Lega. So che lei non è di questo parere ma alcuni commenti critici sono esagerati.
Scritto da Antonietta il 1/10/2010 alle 19:56
I commenti dei suoi accoliti del Pd sono aspri, eccessivi. Se conoscessero la situazione parlerebbero in modo diverso. Questo Pd non vincerà mai. Mi dispiace per lei.
Scritto da Cittadina Tradate il 1/10/2010 alle 20:29
@Mafalda- “così come la soluzione non sta nella da lui(Botta) auspicata “elevazione etica e spirituale” della gente ma nella volontà della classe politica italiana di riformare strutturalmente il sistema-Italia.” Cara Mafalda ormai la classe politica italiana è giunta ad un così alto livello di autoreferenzialità che c’è ben poco da sperare, e parlo della parte “sana” non dei comitati d’affari malavitosi.Credo che nei prossimi mesi in Italia (caduto Berlusconi), i poteri economici soppianteranno quelli politici (che altro è un governo di tecnici?) nel tentativo di evitare che la crisi economica nel nostro Paese diventi irreversibile. I politici saranno impegnati nell’ennesima riforma della legge elettorale (in questo frangente giusta e sacrosanta),onde evitare che a legiferare in Italia siano ancora i “cavalli”di Caligola,docili al volere dell’Imperatore. Io sto con Botta e Adamoli, urge un cambio culturale,la politica (partendo dal basso) è uno dei mezzi che possono portare al cambiamento certamente, ma serve anche una chiara presa di coscienza da parte della classe intellettuale,(ma dove vi siete nascosti tutti?) e di chi fa informazione.
Scritto da Maria Rossa il 1/10/2010 alle 21:20
@Larpi -Posso capire la delusione di chi desiderava soluzioni diverse,ma ormai non è certamente sparando su Taricco che si può migliorare il clima politico nel partito in provincia. Non sono nemmeno d’accordo su chi dice che il dissenso interno manifestatosi nelle trattative sia stato inutile, battaglia persa. L’OTTIMALE soluzione ipotizzata dai “padri” del Partito in provincia era altra, in molti l’abbiamo smontata, sono dovuti scendere a compromesso, hanno dovuto delegare in maniera democratica ai Circoli la scelta dei delegati all’Assemblea provinciale. Taricco si è già incontrato con gli “scontenti” di Malpensa, non era tutto così scontato. Inoltre il Congresso provinciale è ancora da farsi, si presentino documenti di confronto su cui votare, si pretenda chiarezza sulla questione delle primarie per i candidati Sindaci, sui rapporti da tenersi con la Lega,sul rilancio di una cultura identitaria che sulla questione immigrazione e sicurezza non rincorra la Lega (ricordate le ronde di Alfieri e Tosi?Poi non manganellate sempre Marantelli.) Per gli immigrati si limitino eventualmente gli ingressi se in sovrannumero ma poi a chi rispetta la legge e paga le tasse va riconosciuto almeno quel minimo di diritti civili e umani sopravissuti nel nostro Paese allo smantellamento della democrazia e dello stato sociale.E’ nella riconquista di questi valori e diritti che dobbiamo impegnarci, per TUTTI/E.
Scritto da Maria Rossa il 1/10/2010 alle 22:07
Vorrei dire alla "cittadina di Tradate" che parla di accoliti del PD, e anche ad altre persone, che non tutti i commenti sono scritti da militanti od elettori del Pd. Ce ne è una quota tutt'altro che irrilevante che è esterna al partito anche se talvolta si misura con i nostri problemi, con il congresso, con le primarie, con la nostra cultura. A me questo fatto fa molto piacere. Occorre però che lo si sappia, altrimenti si interpreta per polemica interna ciò che non lo è.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 2/10/2010 alle 01:03
Caro Adamoli, fa piacere anche a me quello che dici ma perchè delle persone che non sono militanti o semplicemente simpatizzanti del Pd dovrebbero visitare e scrivere su un blog del Pd?
Scritto da Vittorio (Luino) il 2/10/2010 alle 09:16
@Adamoli 01:03 - La grande "attrattiva" di certi blog, tenuti da politici, è proprio la loro apertura a 360 gradi per tutto quanto riguarda la società, il sentire della società cui appartengono le voci di ogni colorazione politica, civile, religiosa... Dare spazio, con oggettività e serenità a chi si affaccia con attenzione e rispetto, è arricchire proprio quella stessa società civile di valori di vita democratica. Il "particulare" del partito diventa relativo. Almeno per noi è così. Grazie.
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 2/10/2010 alle 09:26
Avanti in questo modo, caro Adamoli, il blog va bene con questa apertura e libertà senza però polemiche astiose e inconcludenti.
Scritto da Umbertone il 2/10/2010 alle 12:36
@Vittorio Perche' e' interessante. Ti basta? ( chiaramente parlo a titolo personale )
Scritto da Lorenzo M. il 2/10/2010 alle 13:08
@Vittorio 09:16 - Se si vuol far conoscere idee e programmi per convincere a votare ANCHE chi è "soltanto" simpatizzante, ANCHE chi è "soltanto" opinione pubblica, ANCHE chi non ha tessere di partito, non è militante, perchè non aprire, anzi spalancare, le porte del proprio blog politico come avviene molto bene in casa Adamoli (e non solo)? Noi, per esempio, gruppetto di amiche e amici, seguiamo con interesse, perchè... interessati; diversamente saremmo altrove, anche col voto. Per esempio...
Scritto da L.&B. e combriccola... il 2/10/2010 alle 15:01
Caro Vittorio, ti ringrazio perchè nella tua domanda c'è un equivoco che ci tengo a chiarire. Questo non è il blog del Pd. E' un viaggio personale che faccio con voi nella società e nella politica a partire dall'esperienza di vita e di pubblica amministrazione che ho accumulato in parecchi anni. Tutto ciò mi consente di essere libero da vincoli di partito e di intessere con i lettori un dialogo sincero e disinteressato. Credo che questo sia la chiave di un successo del blog di cui sono orgoglios
Scritto da Giuseppe Adamoli il 2/10/2010 alle 16:10
Come sai certamente sono un lettore affezionato del blog e intervengo spesso. Non c'è la solita polemica interna del Pd e questo è un fatto positivo. Ho una curiosità: puoi indicare i nomi dei lettori che secondo te sono esterni al Pd?
Scritto da Valceresio il 2/10/2010 alle 16:42
Non solo i lettori estranei al Pd sanno essere oggettivi sui problemi del partito. Se voi leggete gli ultimi commenti di Mafalda, per esempio, noterete uno spirito critico forte ma, io dico, costruttivo che mette in rilievo come si possa dare un contributo liberissimo anche da dentro il Pd.
Scritto da Vincenzo Merlino il 2/10/2010 alle 18:49
@ Valceresio - Non sono in grado di indicare chi non è del Pd tra quanti scivono abitualmente. E poi non lo farei mai. So che sono tanti, questo si. Nel tuo caso, ad esempio, non conosco se sei un iscritto, un simpatizzante, o un semplice elettore. E non sono affatto ansioso di saperlo. Se tu fossi un elettore incerto o un astensionista sarei ancora più contento. Considererei davvero un peccato la riduzione della platea dei commentatori - per non dire dei lettori - ai soli aderenti al partito. Verrebbe meno la funzione stessa di questo forum, l'idea principale per la quale era nato: il dialogo con tutti, anchi con chi si sente lontano dalla politica.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 2/10/2010 alle 23:26
Ne stavo parlando ieri sera a cena con mia moglie. Facciamo che tu sia candidato sindaco di Varese (come io vorrei) e che per vincere tu abbia bisogno del sostegno del popolo viola varesino. Andresti a una manifestazione come quella di ieri a Roma per conquistare il loro voto?
Scritto da Pietro (di sinistra) il 3/10/2010 alle 09:54
@ Pietro (di sinistra). Sarei più interessato all'opinione di Adamoli sulla vicenda Belpietro. La mia opinione è questa.. Belpietro sbaglia quando afferma di essere un moderato. Belpietro sbaglia quando dice di avere delle idee. Belpietro sbaglia quando pensa che per causa delle sue idee possa essere oggetto di attentati. Belpietro non ha subito un attentato. Belpietro non ha subito neanche un tentativo di attentato.
Scritto da Filippo Valmaggia il 3/10/2010 alle 12:27
@ Pietro (di sinistra) - Ne capisco le ragioni ma ad una manifestazione come quella di ieri a Roma non parteciperei mai. Mi dispiace deluderti ma sono fatto così.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/10/2010 alle 14:01
@ Filippo Valmaggia - Se Belpietro ha subito un attentato ha tutta la mia solidarietà anche se non l'ha mai considerato un moderato. Ma questo non ha nessuna importanza. Su questo crimine gravano però tanti dubbi e interrogativi che spero la Digos sappia risolvere al più presto. Non c'è proprio bisogno di arroventare ulteriormente il clima politico. Magari per niente.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/10/2010 alle 14:03
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