Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 10/10/2011 alle 09:32

 

La lunga e appassionata discussione sul post “Le primarie per il leader” e alcuni accenni a Matteo Renzi mi portano a riflettere ancora sull’argomento. Sarà in corsa per essere il candidato premier? La curiosità è tanta e deriva dal fatto che una scossa profonda per questo Pd è necessaria.
Il quadro mi pare il seguente. Se si vota nel 2012 le primarie non ci saranno. Che si tengano poi nel 2013 ho qualche dubbio. In ogni caso, se concorrerà Pierluigi Bersani non ci sarà Renzi. Non solo perché lo Statuto afferma che in caso di primarie il candidato del Pd è solo il segretario. Soprattutto perché due candidati renderebbero probabile la vittoria degli antagonisti. Non penso che arriveranno a farsi male fino a quel punto.
Non sono tra quelli che rifiutano l’alleanza con Vendola (per la Puglia l’avevo sostenuto) ma a livello nazionale non è certo il mio leader preferito. L’effettiva garanzia politica del progetto è il premier.
Sui contenuti della famosa lettera della Bce e sul manifesto della Confindustria, per fare un esempio attualissimo, Vendola è contrario mentre Bersani è pronto al confronto per i cambiamenti necessari. Su molti altri problemi spinosi le differenze sono profonde. Minimizzare offende la sensibilità dei cittadini.
E Renzi? Se vuole la leadership costruisca la sua piattaforma in modo concreto: sulla crisi economica, sul lavoro, sul welfare, sul federalismo, sull'Europa, sulla speranza dei giovani. Il leader è il suo progetto non solo la sua faccia.
E’ davvero in grado Renzi di convincere gli elettori di centro, gli incerti e gli indecisi? Se fosse così, lo stesso Bersani potrebbe prendere in considerazione questa prospettiva. Con o senza le primarie.
Una cosa è certa, il partito non è più il “novello principe” che tutto decide mentre i capi di governo sono intercambiabili come avveniva nella prima repubblica. Il mondo non gira più in questo modo. Progetto, programma, leader sono un tutt’uno.


Commenti dei lettori: 44 commenti -
Il segretario del maggior partito è - per diritto - il candidato premier. Punto! E non si parli di primarie di coalizione: una aberrazione.
Scritto da ulderico monti il 10/10/2011 alle 09:52
Il suo ragionamento, caro Adamoli, non fa una grinza. Tutto scorre bene salvo su un passaggio. Bersani. Mi spiace essere categorico ma l' uomo, anche a fronte di un Renzi ricco di appeal, idee, programmi e contenuti, non lo favorirà mai e , tanto meno, si farà eventualmente da parte per lui. Sono ex comunisti caro Adamoli , spiace dirlo ma è così. Si sentono ancora i migliori, diversi dentro, per questo il Pd sta affogando. E poi sono ancora integralisti nei modi e metodi, peggio dei ciellini.
Scritto da paperoga il 10/10/2011 alle 09:54
In quasi tutta Europa, come scrivevi l'altro giorno, il capo del partito più forte è il candidato premier. Farsi da parte dipende da lui, non da un'altra elezione primaria. Me ne sono convinto negli utlimi giorni.
Scritto da Pd Sesto S, Giovanni il 10/10/2011 alle 10:27
Il segretario del partito dice lo statuto è il candidato premier. Ma il nostro segretario è talmente intelligente che sa che questo è il momento di vincere, per cui se avesse il sentore di non essere vincente potrebbe fare un passo indietro. La questione Bce che pone Adamoli è sacrosanta: noi siamo Europeisti e non si può ignorare o andare tutto contro a quei contenuti. Quindi Vendola su quel punto è sotto 7 a 0 rispetto a Bersani. Renzi usi le idee e ne guadagneremo tutti che si candidi o meno
Scritto da Federico il 10/10/2011 alle 10:34
Penso che Renzi abbia dentro di se un forte potenziale per incarnare un linguaggio moderno, aperto e a 360 gradi all'interno del "nuovo" centrosinistra. Non è attaccato a vecchi dogni e stereotipi della sinistra conservatrice che troppo spesso fanno male al PD. Sa dire dei no e dei sì chiari e precisi, senza arrampicarsi sui vetri. Spesso è mal visto da chi difende lo status quo e da chi non ha elemeti innovatori e riformisti da proporre. Non parla "politichese". Gli do un giudizio positivo.
Scritto da Simone Franceschetto il 10/10/2011 alle 10:45
Sono in pausa lezioni all'università e sto leggendo il post. Mi sto persuadendo che è meglio Renzi. Occorre una rottura, il Pd è incerto, compassato, dà l'idea di non sapere cosa vuole.
Scritto da Agosto Rino il 10/10/2011 alle 10:50
Dimenticavo, con altri studenti abbiamo commentato le notizie sul super condono. Sarebbe una follia.
Scritto da Agosti Rino il 10/10/2011 alle 10:51
Io sono per il Terzo Polo (ma non quello che si sta formando adesso). E non vorrei sembrare troppo passatista ma io sono d'accordo con De Mita che, vista la sua esperienza, il più delle volte c'azzecca. Quando era in auge Mariotto Segni, De Mita, non scomponendosi, rispondeva ai tanti sostenitori di Mariotto che quell'uomo non aveva un futuro politico. Sappiamo come è finita. Lo stesso dice adesso di Renzi. Avrà forse ancora ragione? Oltre al sindaco e al parlamentare, Renzi cos'altro farà?
Scritto da Ex democristiano il 10/10/2011 alle 11:27
@Paperoga - Bersani ha più volte dichiarato di essere stato eletto segretario, non candidato premier. Il fatto è che questa è una limitazione seria che porta l'accusa di essere senza leader. Da qui il ripensamento che l'altro giorno proponevo sulle primarie. Per quanto riguarda i post comunisti, se davvero fossero quello che tu dici il progetto del Pd sarebbe senza speranza. La logica è ferrea. Io non azzerderei una simile congettura. Oppure uscirei immediatamente dal partito.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 10/10/2011 alle 12:14
caro Adamoli, vorrei sapere se più commentatori si firmano paperoga o se da solo riesce a partorire tutte quelle put... che scrive.
Scritto da renzo cibin il 10/10/2011 alle 12:19
mi augurerei che le cose andassero così : Renzi esce dal partito per correre alle primarie, visto che lo statuto non permette candidature multiple, si dimette da sindaco di firenze, e perde (male) tre piccioni con una fava ! è un uomo di destra, se vuole essere premier lo faccia coi voti della destra, non coi voti di quella sinistra che disprezza : @paperoga : o si accetta che il grosso del corpo elettorale di questo partito è di sinistra, cioè NON liberista, o conviene uscire, secondo me.
Scritto da marco il 10/10/2011 alle 13:15
@Ex democristiano, meglio dire "terzo pollo". Una gallina un po' più grande ma non abbastanza per essere un tacchino.
Scritto da paperoga il 10/10/2011 alle 13:20
Le famiglie italiane ogni giorno vedono seriamente minacciati il posto di lavoro, il reddito ed i risparmi di una vita. Di fronte a tutto questo, il problema di come il centrosinistra scelga il proprio leader credo non interessi a nessuno, se non a due sole categorie. La prima, quella degli "accademici", che finiscono per confondere la realtà concreta con quella ideale. La seconda è quella dei "furboni", che non potendo far conto sulla propria minoritaria rappresentanza politica, hanno trovato nelle primarie lo strumento per "rimescolare le carte" a proprio vantaggio. Personalmente sono stato sempre favorevole alle primarie e sono anche consapevole che siano uno strumento di partecipazione (e di comunicazione) che, in circostanze ordinarie, possa contribuire ad assicurare un valore aggiunto in termini di consenso. Oggi, però, sarebbe già demenziale e da autolesionisti iniziare lo stillicidio della competizione tra candidature a premier della coalizione. Figuriamoci, poi, se si dovesse aprire anche la competizione all'interno del PD. Pertanto, credo si debba partire da Bersani e dalla piattaforma programmatica del PD, al fine di allargare le alleanze con chi vuole aderire al progetto. L'eventuale rinuncia alla candidatura di Bersani è possibile, ma solo nel caso il PD e lo stesso Bersani ritengano opportuno convergere su un altro candidato.
Scritto da Leonardo C. il 10/10/2011 alle 13:37
@renzo cibin, spero di essere unico. Ci tengo alle mie putt....te. Tu invece sei un veneto doc o un veneto made in Taiwan?
Scritto da paperoga il 10/10/2011 alle 13:45
@Marco, io ci sto ma mi devi dire, prima di tutto, cosa significa, per te, essere di o stare a sinistra. Se no non ci si capirà mai.
Scritto da paperoga il 10/10/2011 alle 14:48
Le primarie non si faranno. Il partito organizzato non le vuole. Basti pensare a Varese, Busto, Gallarate. Le condizioni per tenerle c'erano tutte ma hanno deciso di no, compreso i finti modernizzatori come qualche nostro parlamentare che dovrebbe stare a casa subito.
Scritto da Giovane rottamatore il 10/10/2011 alle 14:58
Progetto, programma, leader: Bersani prima della scorsa estate si e' impegnato a produrre la piattaforma programmatica intorno alla quale riunire tutte le forze di opposizione. Piattaforma che, a distanza di 12 mesi, nessuno ha ancora visto. Renzi sta semplicemente approfittando del vuoto politico che Bersani sta lasciando. Prima che lo faccia LCdM.
Scritto da Lorenzo M. il 10/10/2011 alle 16:04
@paperoga, ma và a laorà lazaròn...del veneto ho le origini, e il rispetto della cultura del lavoro, che è anche lombarda. lei probabilmente, avendo notato che è sempre qui a scrivere (p....ate, ma questo è solo un mio personale giudizio) non è né veneto né lombardo, o è la classica eccezione che conferma la regola.
Scritto da renzo cibin il 10/10/2011 alle 16:42
Certi giorni, osservando il genere umano, mi viene voglia di fare come il professor Altieri, lo psicanalista di ‘Maledetto il giorno che ti ho incontrato’: strappare la laurea. Tanto non serve. Il mondo va avanti per conto suo, all’incontrario. E mi viene voglia di dedicare interamente le mie giornate al body building. O alla consultazione in internet del Dizionario dei Sinonimi. Lo fa Valmaggia e vive bene. E allora lo posso fare anch’io. Ma poi, ma poi, ma poi, quando vedo che le mie intuizioni (certezze) su Paperoga diventano realtà, ecco, io, in questi momenti sono fiero di continuare a lottare (come mi ha sempre insegnato il Comandante Presidente Lyndon Johnson). Paperoga. Già, Paperoga. Paperoga è un fenomeno della blogosfera. Sicchè, quando è “anti PCI” si chiama Paperoga; quando fa il pruriginoso diventa Iscritto Varese; quando è spaccaminchia si chiama Aspide; quando fa il leghista si chiama Pontida; quando è destrorso si chiama Celtico; quando fa l’amico di Cabras, quello che ha fatto fuori Soru, si chiama Piras; quando fa la femmina con i baffi si chiama EF. Un momento, qui si parlava di primarie! Sono andato fuori tema e fuori tempo. Va bene quello che ha scritto Leonardo C.
Scritto da Frank Slade il 10/10/2011 alle 16:56
Ragionamento con una forte logica. Manca la volontà o la capacità di arrivare a una decisione condivisa.
Scritto da Baroffio Loredana il 10/10/2011 alle 17:02
Per me il capo della coalizione deve essere Bersani e basta. Lo abbiamo già votato in milioni.
Scritto da Iscritto Varese il 10/10/2011 alle 17:08
@Frank Slade - Guarda che almeno per due dei nick che nomini ti sbagli totalmente. Ne sono certo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 10/10/2011 alle 17:13
@Frank Slade è veramente un genio, un investigatore perfetto. Ho fatto di tutto per celarmi dietro diversi nickname ma non ci sono riuscito, mi ha beccato. Del resto si sa, quando uno possiede la stoffa e la vocazione del Commissario. Per me da piscinin era uno spione, sapete uno di quelli che per un ghiacciolo tradisce anche gli amichetti. Ed è anche laureato caspita, una rarità! Un errore lo ha però commesso e devo dirlo: dietro di me c'è anche @La Fata Turchina. LFT.
Scritto da paperoga il 10/10/2011 alle 17:58
@Giovane rottamatore, te l'ho già detto/scritto: chiamami. Ci sono ovviamente due condizioni. La prima è che devi avere il coraggio di uscire dall'anonimato maTi assicuro che avverrà solo con me. La seconda, è pleonastico sottolinearlo, non devi essere uno 'sotto falsa bandiera', che quindi rottamatore non è, o magari addirittura uno che conosco bene. In quel caso è chiaro che non ti farai vivo. Rimarrebbe quindi perennemente sospesa in aria solo una buona dose di codardia. La Tua.
Scritto da paolo rossi il 10/10/2011 alle 18:20
Se il centro sinistra pensa di vincere le prossime elezioni presentando un leader confezionato e infiocchettato a misura dei gusti prevalenti, prende un abbaglio. Il personalismo, cioè la riduzione della complessità sociale a misura dell’individuo, è un mito nazionale; ma anche in America non si scherza. Obama ha vinto in virtù del suo carisma (”il programma sono io”) ma è stato Roosevelt, che faceva i discorsi davanti al caminetto e viaggiava in carrozzina per i postumi della poliomielite, a cambiare l’America con il New Deal. I leader carismatici hanno sempre fallito, da Mussolini a Berlusconi. Un Paese non si cambia con un uomo solo al comando ma con una equipe di persone che credono nei principi e nei valori e hanno delle competenze. Non vedo leader in giro, salvo Prodi che però essendo stato fatto fuori per due volte dal “fuoco amico” difficilmente verrà riproposto. Quando si imbocca la via della personalizzazione della politica ci si mette sul piano inclinato del populismo: ci sarà sempre “ un Renzi più Renzi del Matteo”, nascerà “un Bossi più Bossi dell’Umberto” e potrebbe saltare fuori anche “un Berlusconi più Berlusconi del Silvio”. Per rompere l’incantesimo più che un altro “sogno” e un’altra “guida” servono un progetto e un programma: magari poche cose ma chiare e concrete. Il popolo se ha di fronte esempi virtuosi diventa saggio, diversamente si comporta come “audience” televisiva e tifoseria del campionato di calcio.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 10/10/2011 alle 18:30
# 1. Vendola, Di Pietro sono project-leader, ma di un progetto personale. Bersani non è un comunicatore efficace, probabilmente è un buon team-leader. Adatto per un partito democratico che per assioma non può avere UN leader ma si può permettere molti opinion leader, tante menti brillanti. E a loro dovrà competere la stesura del Programma. ...
Scritto da Nicoletta il 10/10/2011 alle 19:44
# 2. Dopo vent'anni di politica berlusconica tendiamo ad attribuire leadership a colui che è un buon venditore: e Renzi che tipo di leader è? Sembra un homo rutellianus, piacione, carino, giovane, un efficace comunicatore, pronto di battuta, un po' opportunista, e magnetico per le telecamere. Vincerebbe se avesse a disposizione un bel Programma - Progetto? Altrimenti voglio Chiamparino.
Scritto da Nicoletta il 10/10/2011 alle 19:45
@Fiori dice cose sagge ma temo che sottovaluti fortemente la figura del leader che non significa un uomo solo al comando ma, al contrario, la persona che riesce a far lavorare la squadra in modo coeso e soprattutto a comunicare la linea, l'obiettivo, i sacrifici da compiere nel nome dell'interesse collettivo.
Scritto da Il pirata il 10/10/2011 alle 20:38
L'intervento duplice di @Nicoletta analizza bene i leader potenziali. Anche a me non dispiace Chiamparino non tanto come candidato premier, perchè non credo che abbia il carisma necessario, ma come componente di una equipe di governo. Insomma un buon ministro con tanta esperienza amministrativa..
Scritto da Una lettrice il 10/10/2011 alle 21:25
@Leonardo C. ha messo per iscritto molto bene ciò che penso con una sintesi chiarissima. Non è il momento di portare nel Pd delle risse sul leader della coalizione accedendo alle primarie di coalizione. Se Di Pietro e Vendola vogliono cercare di vincere e governare col Pd discutino sul programma. Non può un partito che non è neanche un terzo del Pd volere la guida della coalizione. Renzi, come dice Adamoli, si misuri anche lui con il progetto e dimostri di saper mettere insieme un'alleanza capace di dare all'Italia un governo degno.
Scritto da Emanuela il 10/10/2011 alle 22:40
Ma quanto assomiglia questa @Nicoletta alla nostra @Mafalda, tantissimo. Quanti sosia abbiamo in giro senza neanche saperlo.
Scritto da Aspide il 10/10/2011 alle 22:49
@Aspide - Non ci sto a questo gioco. Conosco @Nicoletta personalmente. L'ho incontrata ad una delle presentazioni del mio libro. Sono lieto che segua il blog e mi invii dei commenti sempre molto bene argomentati.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 10/10/2011 alle 23:41
Ho detto che le due si assomigliano. Nel merito: scrivono con lo stesso stile e credo sia innegabile. Non ho conferme che siano la stessa persona. Il sospetto mi è venuto, e l'ho messo nero su bianco, ripeto il sospetto. Ma se lei Adamoli garantisce, per me è ok, ci mancherebbe, cattivello si, ma fino ad un certo punto. Mi scuso con la signora o signorina @Nicoletta se l'ho in qualche modo offesa (non credo e le mie scuse faranno sicuramente nevicare verde!)
Scritto da Aspide il 11/10/2011 alle 07:28
@ Il pirata – Il leader è importante se ha “carattere”. Il carattere “indica i tratti personali della nostra esperienza emotiva, e si esprime attraverso la fedeltà e l’impegno reciproco nel tentativo di raggiungere obiettivi a lungo termine in vista di uno scopo futuro” (Richard Sennet). Il leader fa da supporto al gruppo ma non lo sostituisce, infatti la nostra Costituzione lo definisce “primus inter pares”; separato da una piccola comunità dirigente coesa il leader diventa dittatore. Le primarie possono individuare un leader, se c’è; ma non possono certo inventarlo, se non c’è. La democrazia è la condizione più importante.
Scritto da Cmf. il 11/10/2011 alle 08:10
Renzi è un giovane vecchio. Con il suo egocentrismo ha mandato in fumo i rapporti con il buon Pippo. "Prossima fermata Italia" è un progetto fallimentare.
Scritto da loredana il 11/10/2011 alle 09:22
@paperoga coasa vuol dire sinistra, per me ? vuol dire battersi contro la gerarchia economica come naturalmente si crea in un sistema di mercato, attenuarla, modificarla, ritenerla non legge naturale, ma nemico. per cui tra me-dipendente- e Calearo, non considerare entrambi portatori di interessi egualmente legittimi, ma prendere le parti mie, contro le sue. al partito interclassista di veltroni, fosse rimasto lui, non sarei nemmeno più iscritto. PS. ma sulla lega di varese, omissis ?
Scritto da marco il 11/10/2011 alle 10:34
Caro @Marco, sulla Lega ho scritto valanghe di post. Che sia l'ultimo partito leninista è ormai opinione comune. Che stia attraversando una crisi difficile è sotto gli occhi di tutti. Che i suoi capi siano ridicoli quando lo negano è scontato. Ma quanto al congresso provinciale con un candidato unico, il Pd di Varese non può certo salire sul pulpito a fare la predica.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/10/2011 alle 10:48
Adamoli è risentito per il mio elenco. Sbaglia. Anch'io ho sbagliato: ho redatto un elenco incompleto. Non ho messo Cibin, che rappresenta il Veneto nella Cucina dei Sapori Regionali. La Sardegna è già coperta da Piras. Se domani ci troviamo un Fugazza, un Tabet e un Norrito, sappiamo che arrivano, rispettivamente, dall'Emilia-Romagna, dal Friuli e dalla Sicilia. Nicoletta non è Mafalda? Avere incontrato Nicoletta non significa che questa non sia Mafalda. Nicoletta, quando è in vena di fare l'esosa, potrebbe firmarsi Mafalda. E l'artista Maria Rossa potrebbe essere la fantasista Alice (non sono mica andate in vacanza insieme?). Adamoli non deve fare il risentito. Il prestigio del blog rimane immutato. Il fango sulle persone, idem. Ma questo non è colpa nostra.
Scritto da Frank Slade il 11/10/2011 alle 11:08
@Franck Slade - Non sono risentito con te. Solo che tengo molto al rispetto delle identità reali quando ne sono a conoscenza. Il fango sulle persone non mi pace, soprattutto nel mio blog. Per questo cerco di tenerlo a freno e sono abbastanza soddisfatto. Sulla tua verve dialettica non ho niente da obiettare, anzi, è un bel contriubuto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/10/2011 alle 12:10
@ Marco,con permesso:Manifesto valori."La vocazione maggioritaria del PD...si manifesta nel pensare se stesso,la propria identità e la propria politica,non già in termini di rappresentanza parziale di segmenti più o meno grandi della società,ma come proiezione della sua profonda aderenza alle articolazioni e alle autonomie civili,sociali e istituzionali proprie del pluralismo della storia italiana e della complessità della società contemporanea, in una visione più ampia dell’interesse generale"
Scritto da FrancescoG. il 11/10/2011 alle 14:12
Caro @Marco, sei semplicemente un buon comunista.
Scritto da paperoga il 11/10/2011 alle 14:52
Capisco la richiesta di dimissioni di Berlusconi Non capisco il lassismo del PD, l'incapacità cronica di vedere un vero partito con un unico programma e con tanti politici preparati a spiegarlo. Vedo che ci sono ancora molte idee, alcune perfino in contraddizione. Si confonde il dialogo con l'esigenza di esposizione mediatica da parte dei singoli. E' il classico caso di vuoto di potere. Quello che io vorrei è: - riconoscermi in una voce non perchè sia la mia voce perchè sia un'unica voce. - sapere che il tutto viene prima di una parte e non una parte prima del tutto - avere punti di riferimento che mi spiegano che loro non hanno geni con idee innovative ma uomini di buona volontà che faranno funzionare l'esistente prima di fare qualcosa di nuovo. Quello che non voglio è - dover nascondere la speranza in un futuro migliore dietro l'idea di un'uomo forte (che sia esso Berlusconi, Grillo, Della Valle, Di Pietro o Bagnasco): non c'é futuro se questo dipende da un singolo. - che qualcuno mi dica che tutto quello che viene fatto dagli altri sia sbagliato. Voglio che qualcuno mi dica anche quello che di giusto e buono è stato fatto e come si possa migliorarlo semplicemente. Voglio che tutti vengano responsabilizzati dicendo chiaramente che l'assenteismo dal lavoro, dalla vita politica e dalla vita sociale sia il problema del Paese e che non si può più tollerare che alcuni abbiano privilegi a scapito delle nuove generazioni. - che il problema venga sempre trasferito in capo ad un'altra classe sociale. Chi paga poi sono sempre gli stessi. Si dica ad ogni classe sociale cosa può fare per far crescere tutti. Sarebbe bello poter pensare che non esiste una cura perchè non c'é medico che possa curare senza che il paziente sia ligio nel prendere le medicine. Invece mi sembra di capire che voi classe politica ci diciate che per guarire non occorre prendere le medicine ma cambiare medico. Marco
Scritto da Marco M. il 11/10/2011 alle 18:22
Per evitare equivoci sempre fastidiosi informo, anche i meno attenti, che Marco e Marco M. sono persone diverse.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/10/2011 alle 18:34
@Francesco G : Francesco, ma è proprio quel partito lì, l'interclassismo, la "vocazione maggioritaria", quello contro cui ho votato alle primarie del 2009, che sono andate come sono andate. poi magari mi sono sbagliato io, ma le posizioni di Fassina mi rassicurano su questo. @ Paperoga : certo. come d'altronde la maggioranza degli elettori e la stragrande maggioranza degli iscritti, vengo da quel mondo. fare finta che così non sia mi sembra, oltre che ingiusto, una perdita di tempo.
Scritto da marco il 12/10/2011 alle 10:43
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