Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 21/10/2011 alle 10:38

 

 
Le città hanno bisogno, dopo un certo numero di anni, di riprogettare se stesse e il proprio futuro in termini urbanistici e sociali. Se questo non avviene, perdono slancio, annaspano, si fermano.
E’ una regola alla quale non sfugge Varese anche per la sua conformazione geografica, fisica, urbana, stretta fra la montagna e il piccolo lago.
Lo strumento per ridisegnare il volto della città è il PGT (Piano di Governo del Territorio). E’ un mezzo indispensabile che ha finalità economiche, sociali e umane di prima grandezza.
Come far vivere piazze, vie, quartieri, rispondendo anche al bisogno dei bambini e degli anziani; dove collocare i servizi essenziali; in quale modo rinnovare la viabilità e i trasporti (stazioni ferroviarie); dove mettere le zone produttive; quali ristrutturazioni edilizie consentire e anzi favorire; in quali aree costruire nuove case e con quali tipologie.
A Milano, dove l’impegno è infinitamente più arduo, la Giunta Moratti aveva già adottato il PGT prima delle ultime elezioni. Ora, la giunta Pisapia lo sta revisionando con dei tempi stretti e con la partecipazione di associazioni civiche e di categoria, costruttori e ambientalisti.
A Varese i ritardi si accumulano e frenano oggettivamente il dinamismo e la crescita economica della città. Mi rivolgo ancora al sindaco Attilio Fontana: cosa sta succedendo, perché queste difficoltà, a che punto siamo?


 

Categoria: Persone
Commenti dei lettori: 45 commenti -
Ottima domanda. Credo che il sindaco debba rispondere. Siamo stufi di aspettare.
Scritto da Architetto a Varese il 21/10/2011 alle 11:02
Varese è una città ferma rispetto a Gallarate e anche a Busto non solo rispetto a Milano dove il confronto non regge proprio. Bisogna difendere l'ambiente ma permettere uno svilupo ordinato e controllato.
Scritto da Bianchi L. il 21/10/2011 alle 11:15
Il centrosinistra ha fatto una buona campagna elettorale a Varese ma la problematica urbanistica era assente. Un peccato perchè la possibilità di rilanciare la città è legata al tipo di sviluppo urbano che si vuole attuare.
Scritto da Gianni L. il 21/10/2011 alle 13:47
La storia dell'urbanistica di Varese è quella dei fallimenti leghisti. Basta pensare ai trasporti: dal tram-bus di Fassa (Lega) eliminato dal successivo sindaco leghista Fumagalli, alla funicolare del Sacro Monte, uno spreco indicibile. Bossi l'aveva presentata come la rinascita della montagna varesina, una idiozia. E allora non sbadigliava 12 volte in 10 minuti, ma straparlava e ci prendeva in giro.
Scritto da Una lettrice il 21/10/2011 alle 14:05
Il Sindaco ha il dovere di rispondere. Importante capirci sul modello si sviluppo che si desidera. Gallarate, Busto, Milano: un esempio di buona progettazione urbanistica? Divorare territorio senza risolvere i problemi abitativi dei cittadini con redditi modesti? Continuare a costruire falansteri di case a prezzi inaccessibili e, di conseguenza, invenduti? Personalmente sono d’accordo con Giuseppe Boatti nel respingere con un no deciso “il pensiero unico”.
Scritto da Angelo Eberli il 21/10/2011 alle 14:20
A Varese c'è più ordine e meno sprechi che in altre città, vedi Gallarate che ha vissuto sopra le proprie possibilità spendendo più di quanto poteva e riducendo le finanze a un colabrodo. Questo è merito della Lega.
Scritto da Bossiano doc il 21/10/2011 alle 14:22
Non mi ricordo una sola opera degna di noto del comune di Varese in 20 anni. Il nuovo teatro? La ristrutturazione della caserma? L'unificazione delle due stazioni? Un'opera viabile? La sistemazione definitiva della Schiranna? La valorizzazione del Campo dei Fiori? Ah una si, l'inutile, costosa, ridicola funicolare. Un'opera di regime fine a sè stessa , senza né capo né coda.
Scritto da Tamborini il 21/10/2011 alle 14:37
La situazione PGT varesina è sempre più paradossale. Non si parla, non si discute, nessuno sembra saperne niente. Incredibile. Si è agito solo con interventi estemporanei e senza coerenza. Basti pensare che uno dei progetti più importanti per Fontana, Villa Augusta, ieri non è stato approvato a causa delle assenze della maggioranza. Credo che il problema sia uno: per produrre una visione urbanistica coerente, bisogna condividere un progetto politico. Tra Lega e PDL manca questa base politica.
Scritto da Andrea Civati il 21/10/2011 alle 14:54
Il PGT come l'Araba fenice nella Varese dei tempi lunghi, delle scelte non fatte e delle opposizioni mute. Dietro il ritardo e la cortina del silenzio si può immaginare di tutto: da "inconfessabili" mercati alla sciatteria. Mentre la città invece deve sapere in che direzione si intende andare anche perché deve raccordare le sue scelte a quelle del territorio circostante per porre un freno alla distruzione del verde agricolo a beneficio delle villettopoli speculative spuntate come funghi.
Scritto da cesare chiericati il 21/10/2011 alle 14:56
@Bossiano doc: che cosa è merito della Lega? Che a Gallarate si è speso più di quanto si poteva? Lo chiedo perché a Gallarate la Lega ha governato ed è complice del disastro che ora c'è, tanto è vero che alle elezioni ha perso miseramente (non è andata nemmeno al ballottaggio)
Scritto da Adriano il 21/10/2011 alle 15:52
Speriamo che a Milano faccciano davvero in fretta. Negli ultimi anni si è verificata un'espansione disordinata della città con volumetrie eccessive che la renderanno meno vivibile e gradevole. Occorre un freno ma soprattutto bisogna favorire una crescità logica che tuteli le periferie altrimenti consegnate al degrado sempre maggiore.
Scritto da Il pirata il 21/10/2011 alle 16:01
Caro Giuseppe sottoscrivo parola per parola il tuo post e non aggiungo altro. Mi limito solo a segnalare a Gianni L. che il PD nel suo programma elettorale ha scritto diverse pagine dedicate all’urbanistica e che si è organizzato un convegno con la professoressa Treu ( invitati tutti gli architetti, geometri e ingegneri con studio a Varese ) proprio sul PGT e numerosi sono anche stati gli interventi su singole partite come il teatro di p.zza della Repubblica, il parcheggio di via Bixio, l’unificazione delle stazioni e altro e questo sia da parte del Pd sia da parte di Luisa Oprandi. Si poteva fare di più? Certo, come sempre, ma non ho visto nessuno farlo anzi da parte della Lega e del PdL c’è stato il tentativo di tenere tutto sottotraccia.
Scritto da roberto molinari il 21/10/2011 alle 16:22
Leggo il commento di Adriano sugli esiti delle amministrative di Gallarate e vorrei invitare alla prudenza dei giudizi. Sono stato attivo nella campagna elettorale guadagnandomi il buon diritto di dire la mia. E' un fatto che la maggioranza dei cittadini gallaratesi ha votato per i partiti di centro destra: soltanto la follia che ha ispirato i comportamenti auto-lesionistici del PdL e della Lega ci ha permesso di andare al ballottaggio per soli 160 voti. Il nostro risultato è dovuto in massima parte parte alla forza innovativa del candidato sindaco Guenzani che ha rotto schemi obsoleti e vecchi rituali del centro sinistra, all'opposizione da decenni. Interessanti novità sono state la presentazione della lista civica e l'impegno dei cattolici. Raccomanderei di mantenere il senso della misura dei giudizi e delle critiche, sia che vinca sia che si perda.
Scritto da ulderico monti il 21/10/2011 alle 16:28
@Andrea Civati sottolinea che fra Lega e Pdl c'è un dissidio profondo anche sullo sviluppo urbano della città. Se è vero, il Pd dovrebbe incalzare la giunta e prendere posizione per questa o quella posizione fra Lega e Pdl. Perchè il gruppo del Pd non si fa sentire? Non si dia la colpa al partito, questa è una responsabilità di chi è stato eletto.
Scritto da Una lettrice il 21/10/2011 alle 16:51
Caro Giuseppe, ho letto il tuo intervento sul Pgt e ti rispondo volentieri. Ti posso dire che il lavoro sta avanzando. In una delle ultime giunte è stato deliberato di fissare il termine ultimo di presentazione delle istanze da parte dei cittadini l'11 novembre, in modo da poter procedere nell'iter di approvazione. Fino ad ora sono arrivate circa 600 domande, che si stanno già valutando da parte degli uffici preposti. Per maggiore chiarezza e precisione, ti farò avere una relazione dettagliata da parte dell'assessore Binelli. Un saluto cordiale Il sindaco Attilio Fontana
Scritto da Attilio Fontana il 21/10/2011 alle 16:55
Caro sindaco, ti ringrazio molto per la tua risposta che contiene informazioni che non conoscevo. Spero che siano utili ai tanti lettori del blog. Leggerò con grande attenzione la relazione dell'assessore Binelli. Come tu sai benissimo ho lavorato per tanti anni nella commissione regionale Territorio, anche sulla Legge 12, e mi sento coinvolto nella sua applicazione nelle città che conosco meglio. Un augurio sincero e sentito, Giuseppe.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/10/2011 alle 17:04
Adamoli, rimpianti per aver rifiutato la candidatura a sindaco di Varese per il centrosinistra?
Scritto da Enne enne (Varese) il 21/10/2011 alle 17:18
@roberto molinari invece di teorizzare, spiegaci i 5 anni di opposizione del pd in consiglio comunale, spiegaci quali sono state le proposte, i progetti, le iniziative ripeto, in 5 anni. Nulla di nulla. A ridosso dell' elezioni, non avendo coltivato alcun rapporto con la società varesina (associazioni di categorie e non, ecc. ecc.) non avete trovato un candidato sindaco accettabile e avete digerito a fatica l' Oprandi che è stata bravissima ma che poi avete prontamente affossato. Bravi!
Scritto da un rottamatore il 21/10/2011 alle 17:20
Fontana ha risposto, si vede che siete amici, ma resta il fatto che la tua denuncia dei ritardi è più che giusta. E' correttissima anche l'osservazione di @Cesare Chiericati sul consumo del territorio al quale va posto un argine.
Scritto da Bossi A. il 21/10/2011 alle 17:34
@Rottamatore, non ti pare ora di finirla con questa polemica con @Molinari? E' come se fosse il colpevole di tutto. Marantelli, che abita a Varese, dov'era oltre che a leccare Bossi? E Alfieri che era consigliere comunale? E Tosi, anche lui di Varese e segretario provinciale, oltre che consigliere regionale? Queste cose me le hai tirate fuori.
Scritto da Un iscritto stufo il 21/10/2011 alle 18:11
Anche a Busto il Pgt è in alto mare. Tante parole com'è nello stile del sindaco Gigi Farioli e nessun fatto rilevante. E' come se le amministrazioni avessero paura a toccare i vecchi piani regolatori. Non so se è mancanza di coraggio o se la legge 12 è difficile da tradurre in norme cogenti. Sta di fatto che in provincia di Varese i Pgt già adottati sono pochi.
Scritto da Gilberto il 21/10/2011 alle 18:37
@Rottamatore e @Iscritto stufo - Stiamo parlando del Pgt di Varese con una discussione interessante. Il programma elettorale del centrosinistra conteneva indicazioni e proposte valide. Perché non ci soffermiamo sul mertito urbanistico anziché fare polemiche sul passato? Semmai polemizzate con me che, leggendo ogni commento, eventualmente vi posso rispondere.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/10/2011 alle 18:43
Non abitando a Varese, non ho argomenti per esprimermi sul PGT di questa città. Con questo commento volevo semplicemente sottolineare (l’ho già fatto altre volte su questo blog, mi ripeto) la signorilità e la cortesia che contraddistinguono Attilio Fontana, il quale, oggi, non ha esitato a confrontarsi con Adamoli sull’argomento, in un contesto quale un blog che per taluni è considerato marginale rispetto agli altri strumenti tradizionali di comunicazione.
Scritto da Mafalda il 21/10/2011 alle 18:55
Anche in provincia di Lecco non sono molti i comuni che hanno già approvato il Pgt. Forse è una questione di cultura specifica che manca anche tra gli architetti e non solo fra gli amministratori comunali. Serve una svolta che i partiti dovrebbero incaricarsi di dare in questa materia delicatissima.
Scritto da Brielli Giuseppe il 21/10/2011 alle 19:44
Di piani regolatore, dal 1938 ad oggi, Varese ne ha avuti quattro. Il piano di governo del territorio che è ad essi paragonabile, salvo che la sua gestione sarà affidata alla contrattazione tra ente comunale e privati saltando a piè pari la volontà dei cittadini, sarebbe il quinto strumento urbanistico adottato dalla città. Non si può dire che le precedenti esperienze abbiano funzionato bene: Varese è stata cementificata e stravolta senza scrupoli, nonostante le sua identità di “città giardino”; è stata strangolata dal traffico a motivo della sua incontrollata espansione che ha distrutto i suoi caratteri originari. Persino Roberto Saviano, nel suo libro “Gomorra”, cita gli orrendi condomini varesini come destinatari della sabbia cavata dalla camorra nei greti dei torrenti del Mezzogiorno. In Italia i piani regolatori sono quasi sempre falliti perché manca la legislazione di base, a cominciare dalla legge sui suoli: inondazioni e terremoti qui fanno più danni che altrove perché il territorio è uno sfacelo idro-geologico, per di più alla mercé degli speculatori. Soprattutto manca la componente culturale che deve essere travasata nello strumento tecnico, cioè l’idea di città. Non è possibile rinnovare e rinforzare viabilità e trasporti, stabilire dove e come costruire, decidere le caratteristiche delle reti di servizi collettivi se prima non si stabilisce la dimensione della città con una netta separazione tra campagna (o quel che rimane) e tessuto urbano. La mancata scelta del modello di “città compatta”, che consente economie di scala e rende possibile la fruibilità da parte dei cittadini di questo bene comune che ha contrassegnato la nascita di tutte le civiltà, va a favore delle dispersione urbana (sprawl) che trasforma la città in un vasto aggregato urbano collegato da piste automobilistiche e cancella la riconoscibilità della sua identità. Prevale il modello di “città diffusa” per l’evidente ragione che gli interessi in gioco sono enormi, compresi quelli del Comune che svende il territorio per fare cassa con gli oneri di urbanizzazione. I costi gravano tutti sui cittadini che, a differenza del passato, non possono più fruire di vie e piazze sequestrate da un traffico invadente e mortifero. Anche i parchi pubblici sono pochi e a rischio di saccheggio. Aggiungendo cosa a cosa, senza una visione d’insieme, la città sfugge di mano e non è più dominabile neppure nelle sue funzioni tecniche. Il consumo di territorio in Italia è sproporzionato alle esigenze della popolazione (stabile) e costituisce una scandalo internazionale perché l’Italia è pur sempre, per il paesaggio, i monumenti e la natura, uno dei più bei Paesi del mondo. Ma da noi prevale il “familismo amorale”; soprattutto sul piano dell’urbanistica conta di più il bene privato rispetto a quello collettivo. Non avendo fatto alcun sforzo di educazione civica e di informazione urbanistica i partiti (tutti) non troveranno mai la forza di opporsi al particolarismo dei cittadini. Altro che politica come autogestione della “polis”; sul piano dell’urbanistica prevale sempre il populismo !
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 21/10/2011 alle 20:02
Secondo me il problema dei Pgt mette in evidenza anche la debolezza delle province che hanno una competenza importante in materia ma non la esercitano. Chi dovrebbe, se non le province, garantire la continuità delle scelte urbanistiche tra un comune e l'altro confinante? Oggi invece un comune fa tutto fregandosene di quello che avviene a un chilometro di distanza. Questo in tutte le province.
Scritto da Ernesto Losa il 21/10/2011 alle 20:40
@Un iscritto stufo, solo una domanda e poi non disturbo. Ma secondo te il Segretario cittadino di Varese con chi aveva adottato all' inizio uno strategia anti- Oprandi? E dopo il responso elettorale con chi ha deciso di nominare il Sig. Mirabelli capogruppo del pd in comune? Per caso con il Senatore Rossi? Sveglia caro, sveglia.
Scritto da un rottamatore il 21/10/2011 alle 22:17
@Enne enne chiede ad Adamoli se prova rimpianti per la sua mancata candidatura a Sindaco di Varese. Adamoli avrebbe fatto una buona corsa, ne sono certa, ma Luisa Oprandi ha ottenuto un risultato difficilmente avvicinabile. Anzi, ammettendo di aver sbagliato rispetto a certe valutazioni che ho sempre fatto, sono ora certa che se il pd di Varese non l'avesse boicottata perdendo tempo e cercando candidature che non esistevano solo per osteggiare il Senatore Rossi che l'ha proposta, avrebbe vinto
Scritto da E.F. il 21/10/2011 alle 23:23
E' difficile dare torto a @Camillo Massimo Fiori. Se non c'è l'idea di città da travasare nello strumento tecnico, il Pgt sarà sempre una scatola vuota fatta di volumetrie, di contenuti quantitativi, di previsioni che non produdono il salto di qualità urbana. Ma i Pgt vanno fatti e io spero che la giunta di centrosinistra di Milano riesca a fare un buon lavoro correggendo il vecchio piano della Moratti.
Scritto da Nicola il 22/10/2011 alle 00:04
Fontana ha le sue gatte da pelare nella Lega. Questa può essere una ragione per la quale il Pgt è in grave ritardo. Il Pgt non è cosa da lasciare in mano solo ad un assessore per quanto bravino come Binelli. Ci vuole l'autorità del sindaco anche per contenere l'ingordigia del Pdl e della Compagnia delle Opere.
Scritto da Pietro (di sinistra il 22/10/2011 alle 00:21
Vivo a Busto e sarei molto interessato ad una discussione pubblica sul Pgt che però anche qui latita. Mancano le informazioni di base, forse i partiti ne parlano ma i cittadini non sono coinvolti. Se sapessimo qualcosa di più sarebbe meglio. Ho visto questo blog per la prima volta, un amico mi ha informato dicendomi: vedi, a Varese qualcuno ne parla. Meno male.
Scritto da Lualdi M. il 22/10/2011 alle 08:17
Caro Adamoli, il sindaco Fontana è stato gentile nel risponderti. Ma la risposta è burocratica. Che fine farà l'ex Macchi (quasi di fronte al Palace), come intende qualificare piazza della repubblica, c'è l'intenzione di fare del colle di Biumo un polo congressuale e culturale, come si risolve il nodo delle stazioni ferroviarie? Su questi punti il dibattito deve ancora essere inziato dal punto di vista pubblico.
Scritto da Architetto a Varese il 22/10/2011 alle 09:21
Non aspettatevi noiente di buono dalla giunta Fontana. Ci sono i dissidi fra Lega e Pdl e soprattutto le guerre interne alla Lega. Sono ai titoli di coda.
Scritto da Albertone da Giussano il 22/10/2011 alle 10:04
Mi ha stupito questo dibattito ampio su un tema apparentemente tecnico che però tecnico non è, come ha dimostrato @Fiori. Bisognerebbe parlarne anche in qualche assemblea pubblica, non di sola informazione ma di riflessione e proposta. I partiti non prendono queste iniziative e poi si domandano perchè sono in crisi.
Scritto da Bortoluzzi il 22/10/2011 alle 10:16
Anche a Gallarate dove governa il centrosinistra vorremmo sapere qualcosa di più del Pgt. Forse se ne sapeva di più con quelli di prima. Dillo ai tuoi amici Guenzani & Company.
Scritto da Natale M. il 22/10/2011 alle 11:37
@ Bortoluzzi - La politica è nata nella città (“polis”) per sostituire allo scontro tribale le regole della convivenza tra i diversi. L’assetto fisico della città (“urbs”) condiziona la vita e la politica; anzi negli ultimi due secoli politica e urbanistica si sono strettamente intrecciate. Sono state le condizioni disumane della “città industriale” a far da leva ai movimenti politici di massa. Oggi, nella “società degli individui”, la città come espressione della comunità e come esito della programmazione ha perso il senso originale. La “città diffusa”, sdraiata su spazi infiniti, à un aggregato urbano dove il bene collettivo viene post-posto al bene privato individuale. Se la città non viene densificata, delineata entro confini che in passato erano le mura che la cingevano e che oggi dovrebbero essere la fascia verde (“green belt”) che la protegge e la rigenera nei suoi elementi naturali (aria, acqua, suolo), la città viene distrutta nella sua identità e nella sua stessa funzionalità (le reti di servizi pubblici non possono essere estese all’infinito). Questa visione generale della città, della interdipendenza dei suoi vari aspetti, della idoneità di una parte a influire sul tutto non trova più corrispondenza nell’azione politica. La politica si occupa delle singole cose, della gestione del contingente, non dell’insieme e degli obiettivi. Il neoliberismo individualista ha sostituito alla scelta razionale l’impulso degli interessi: se non c’è razionalità non c’è etica; se non c’è etica non c’è politica. Non vale soltanto per i rappresentanti istituzionali ma anche per i cittadini: anche scorrendo questo blog si vede come le diatribe tra i “capetti” interessano di più dei problemi reali; ben s’intende salvo lodevoli eccezioni. Neppure di fronte all’evidenze delle alluvioni stagionali e dei disastri ricorrenti la gente normale vuole rendersi conto che la politica ha come contenuti l’ecologia, l’economia, l’urbanistica e la morale ( i condoni edilizi prima che irrazionali sono immorali). Siamo noi quelli che fanno accadere le cose.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 22/10/2011 alle 12:11
L'argomento delle "villettopoli speculative" usato da @Cesare Chiericati è analogo al concetto di @Fiori di città diffusa. L'epilogo è stata la distruzione di molte campagne e di molto verde. Non conosco bene Varese - ci sono stato qualche volta - ma il fenomeno è uguale a quello manifestatosi in molte periferie milanesi. @Fiori invoca la consapevolezza dei cittadini e ne ha tutte le ragioni. Io però come @Bortoluzzi sono piacevolmente sorpreso dalla capacità del blog di sollevare questi problemi e di trovare ascolto.
Scritto da Roseto senza rose il 22/10/2011 alle 13:53
Riprendendo gli argomenti di @C.M.F. posso aggiungere queste semplici riflessioni: 40 anni fa, andando da Gallarate verso Busto, si lasciva la prima città e, percorsi alcuni chilometri, si arrivava alla seconda. Oggi è tutta un’accozzaglia di costruito senza soluzione di continuità. Per non parlare dei vari paesi che si affacciano sulla Varesina. Ma anche città storiche come Piacenza, vantano, si fa per dire, una periferia degna di Busto Arsizio. Uno scempio a testimonianza dell’umana insipienza e del prevalere del culto del “particulare” già celebrato dal Guicciardini.
Scritto da Angelo Eberli il 22/10/2011 alle 14:56
Degli interventi sempre molto istruttivi di @Camillo Massimo Fiori voglio prendere due spunti. Il primo è sulla “città compatta”. Credo che abbia centrato il bersaglio per tutte le ragioni che espone benissimo. Non so, però, se la sua denuncia possa essere diretta soltanto al “liberismo”. A meno di non considerare liberista anche il Pci degli anni Ottanta che si opponeva alle ristrutturazioni edilizie e ai contenuti innalzamenti degli edifici, pur coerenti con le linee architettoniche delle città, salvo privilegiare la dilatazione dei confini urbani. Il secondo spunto è l’uso e l’abuso degli oneri di urbanizzazione ai fini delle spese ordinarie dei comuni. Durante una delle ultime modifiche della LR 12 noi dell’Ulivo (non c’era ancora il Pd) avevamo chiesto ripetutamente di fissare legislativamente un limite invalicabile all’utilizzo di quei proventi come copertura dei costi puramente gestionali. La proposta non era passata anche per l’obiezione di molti sindaci, a dimostrazione che @Fiori ha perfettamente ragione quando sottolinea il peso della mancata formazione culturale di porzioni molto ampie della società.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 22/10/2011 alle 15:36
@Lualdi M. di Busto. Grazie per darmi la possibilità di intervenire! A Busto come partiti di centrisinistra abbiamo parlato molto di PGT, anche pubblicamente. Far arrivare le notizie so però che è sempre molto difficile, per noi. Dobbiamo migliorare. Un problema serio è che a tutt'oggi abbiamo solo il documento propedeutico come testo ufficiale. In commissione urbanistica ho chiesto di vedere quello che si è prodotto in questi mesi, e la risposta della dirigente è stata che poteva dedicarmi
Scritto da Erica seg. PD Busto il 22/10/2011 alle 16:42
un pò di tempo solo per una 'chiacchierata' perché non c'è nulla ancora di depositato. Questa è la situazione attuale! Il vicesindaco, assessore all'urbanistica in quota Lega, aveva lasciato la commissione (altre cose da fare). Stiamo preparando una campagna d'autunno (vecchi termini ma efficaci) sul tema. Ci contatti pure Lualdi, il sito del PD è in ricostruzione, ma se mi fa arrivare un recapito o tel. al 3385673176 l'inviterò volentieri anche nella preparazione dei momenti pubblici.
Scritto da Erica seg. PD Busto il 22/10/2011 alle 16:46
@Camillo Massimo Fiori, grazie per aver raccolto le mie osservazioni. Ho letto con interesse, non ti capisco solo quando dici che questo blog, salvo lodevoli eccezioni, si occupa delle diatribe fra i "capetti. Mi sembra ingeneroso verso il nostro ospite e non rispondente al vero. E' proprio il contrario. Una discussione così non la trovi facilmente.
Scritto da Bortoluzzi il 22/10/2011 alle 18:42
@Natale M. A Gallarate si parte Martedì con l'avvio del procedimento di Variante Generale al PGT: Verranno programmati nei prossimi mesi incontri di ascolto e di confronto con la cittadinanza perché il PGT deve essere il più possibile condiviso e partecipato. Credo che questa sia la prima differenza che si può notare rispetto all'iter attuato dalla precedente maggioranza.
Scritto da Angelo Senaldi il 22/10/2011 alle 18:44
@Nicola, a differenza tua, io penso che la giunta Pisapia peggiorerà non migliorerà il Pgt di Milano.
Scritto da Brambilla Luigi il 23/10/2011 alle 10:39
ma non c'era un tempo massimo per la redazione del PGT? Svegliaaaa
Scritto da luciano il 9/11/2011 alle 22:34
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