Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 3/10/2012 alle 10:59


Avevo pensato di non parlare più di questa riforma che considero un grossolano errore.
Detto per inciso, il governo Monti, che voleva giustamente l’eliminazione di tutte le Province, si è piegato alle pressioni della lobby provinciale e dei partiti (incluso il Pd).
Mi ero detto: di come sarà attuata questa riforma strampalata, che vuole solo accorpare degli enti che andrebbero aboliti, non me ne frega niente.
Ma poi ha prevalso il senso delle istituzioni, secondo me il cuore della politica, e ho seguito la discussione.
Una delusione, una pura querelle sui confini amministrativi e sui capoluoghi (anche e soprattutto a Varese per gli interessi di potere della Lega) piuttosto che sulle funzioni e sui servizi ai cittadini (sede di Varese nella foto).
Il risultato è sconcertante, in Lombardia da 12 province a nove, tante quante erano 30 anni fa circa. Il classico topolino partorito male.
Non vedo un euro di risparmio, anzi scorgo un aumento dei costi per lo spostamento inutile, e però dispendioso, di uffici e personale. Varese sarà con Como e Lecco: la Provincia che non vorrei, avevo scritto qualche settimana fa.
Il Consiglio regionale saprà correggere questa impostazione? Me lo auguro ma la maggioranza politica è la stessa che ha prodotto questo bel capolavoro.
Spero di più in una decisione negativa della Corte Costituzionale su tutta la riforma. Se invece finiremo in mano ai Tar, che esamineranno i singoli ricorsi, sarà notte fonda.

Commenti dei lettori: 61 commenti -
Le provincie vanno sicuramente riformate. Meglio sarebbe abolirle. Punto.
Scritto da Loredana il 3/10/2012 alle 10:39
Sai come la penso: vanno abolite senza se e senza ma. Si ponga mano alla Costituzione e si finisca di perdere tempo su questa incredibile storia di miseria politica. Non servono nè al Cittadino nè alle Imprese. Detto questo, propongo, considerata la battaglia per non perdere la propria sedia che qualcuno sta facendo, che si chieda direttamente ai Cittadini cosa desiderano.
Scritto da Sic Est il 3/10/2012 alle 11:18
Una gran sciocchezza. I politici di Varese non contano niente e la Lega si conferma un disastro.
Scritto da Varesino deluso il 3/10/2012 alle 11:24
sono decisamente, senza se e senza ma (ormai si usa così), con l'impostazione originaria di Giuseppe: le provincie andavano ABOLITE! Stato, Regioni, Città Metropolitane e Comuni, sono enti più che sufficienti per gestire il territorio (del resto coerenti con altri sistemi in Europa). Peccato, un'occasione persa! E peccato anche che si sprechi tempo a discutere (come si fa nella nostra Provincia) sulla difesa del passato invece di dibattere sul futuro.
Scritto da Jimmy Pasin il 3/10/2012 alle 11:29
Lo spettacolo dato dal PD in questo frangente, con poche lodevoli eccezioni, e' deprimente. La distanza con i cittadini diviene di giorno in giorno sempre piu' ampia.
Scritto da Lorenzo M. il 3/10/2012 alle 11:55
Sono molto amareggiata! Mi sento fortemente varesina e non mi piace affatto essere .....annessa a Como. Credo che vogliano punirci perchè siamo una roccaforte Leghista. A proposito, perchè non viene fatto un referendum per chiedere il parere dI noi cittadini della provincia di Varese?
Scritto da Ornella il 3/10/2012 alle 12:19
La Lega di Bossi era forse arrogante ma si sentiva. La Lega di Maroni è leggera come una foglia d'autunno che vola via dove la manda un pò d'aria. Varese ne soffre moltissimo.
Scritto da Bossiano doc il 3/10/2012 alle 12:51
Completamente in linea con @Jimmy Pasin. Era forse meglio andare con Milano nella città metropolitana.
Scritto da Giancarlo il 3/10/2012 alle 12:57
D’accordo con @Giuseppe Adamoli. In un’Italia in ‘coma etico’ (definizione data ieri da don Ciotti) non ci si stupisce se la riforma delle Province venga illustrata (propagandata) come saggia e necessaria riforma istituzionale. Si pensi soltanto alla riforma della legge elettorale che è nelle mani del senatore Carlo Vizzini, Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato. Quante volte è stato inquisito Vizzini? La soluzione di questa incresciosa situazione, fotografata amaramente da don Ciotti, viene ricercata ovunque (nella società, nella politica, persino nell’economia) quando, invece, è a portata di mano di chiunque. Credo nell’etica individuale: ognuno di noi può decidere, in ogni momento, se utilizzare la coscienza o lasciarla a bivaccare, sorretta da alibi e comodità. Costruire o distruggere: gli impegnativi effetti del libero arbitrio. Ci salveremo da noi stessi?
Scritto da eg il 3/10/2012 alle 13:14
Pienamente d'accordo sulle tue considerazioni e sottoscrivo il commento di @Sic Est
Scritto da Angelo Eberli il 3/10/2012 alle 13:32
Abito in un paese a pochi chilometri da Varese, per studio prima e per lavoro poi mi sono spostato e mi sposto ogni giorno a Milano. L'ultima volta che sono stato a Como è stato 30 anni fa per le consuete pratiche presso il distretto militare. A Lecco non mi sono mai fermato. E come me tantissimi varesotti (quanti varesotti lavorano a Lecco o a Como ?). Logica vorrebbe allora che il cittadino dell'attuale provincia di Varese sia più interessato a consolidare i legami amministrativi con Milano.
Scritto da Marco il 3/10/2012 alle 13:35
La proposta delle nuove (?) province è la sconfitta del buon senso istituzionale. Per Varese è la sconfitta di una Lega ciarlatana senza capo ne coda.
Scritto da A. Bianchi il 3/10/2012 alle 14:24
Non era facile:il dibattito sulle province ha finito con l'appassionarmi meno di quello tattico delle primarie. Era(è) meglio la provincia dei sindaci. Il deficit di partecipazione democratica e di legittimazione popolare delle scelte è il risultato di anni di ideologismo e deleghe quasi in bianco.@Ornella. Se c'è chi ha pensato di punire Varese ha fatto un errore. Nonostante gli anni passati abbiano avvelenato qualche dente, non si ragiona,soprattutto sulle istituzioni alla "porcellum style".
Scritto da FrancescoG. il 3/10/2012 alle 14:27
Aggiunta. In linea con Marco, Jimmy Pasin, Giancarlo, la frase "a questo punto andiamo con Milano in area metropolitana" (lungo andare, diventa una regione. Amministrabile? mah...) circolava anche nel comasco e tra sindaci, pour parler. La presenza della provincia è talmente sentita che, a quanto mi risulta, siano pochissimi gli amministratori locali ed i consigli comunali (forse nessuno) interessatisi alla vicenda. A conferma della necessità di una riforma organica.
Scritto da FrancescoG. il 3/10/2012 alle 14:35
Non me ne vogliano i vari Letta, Ichino, Fioroni, Veltroni, strenui difensori dell’agenda Monti, ma occorre dire che in questa c’è più di un punto che si può definire una vera e propria furbata, ad esempio il riordino delle province, inserito nei termini e nei tempi che conosciamo al solo scopo di ottenere, sull’effetto-annuncio di una riforma strutturale del sistema delle autonomie, un ulteriore credito dall’Europa. Chiamarla riforma è già di per sé una bufala: Al momento di varare il decreto, Monti sapeva benissimo di non poter cancellare dalla carta costituzionale le province, così come era ben consapevole che sarebbe stata politicamente impercorribile la strada di una loro drastica riduzione. La soluzione è stata quella del ricorso al riordino, un’abile mossa per ottenere, nel breve periodo, il risultato tangibile dell’avvio di un percorso di apparente riforma destinato, tuttavia, ad essere rinviato per la sua concreta conclusione alla prossima legislatura. La furbata ha comunque consentito a Monti di vendere sulla carta un ulteriore taglio della spesa pubblica che, molto probabilmente, non sarà tale, dal momento che già in queste ore emergono le prime proposte di deroghe “salva province”. Sono d’accordo con @Giuseppe nel definire questa riforma un “grossolano errore”, un vero aborto programmatico, considerato che tale provvedimento non possiede le caratteristiche formali e nemmeno sostanziali necessarie a prefigurare una prospettiva di riforma istituzionale, né l’efficacia del taglio puramente contabile che assicuri il promesso risparmio economico in tempi brevi. Ho l’impressione che, se a consuntivo ci troveremo qualche risparmio sulla spesa pubblica, più che al riordino delle province, sarà dovuto ai tagli dei costi della politica in regioni e province, quali prime conseguenze dello scandalo della Regione Lazio (Fiorito) e della Regione Piemonte (on.le Rosso). Ad una ad una, la Guardia di Finanza, le sta visitando tutte.
Scritto da Leonardo C. il 3/10/2012 alle 14:49
Adesso basta!!! Ma è possibile che anche questa volta si vuole percorrere il solito copione italiano: "fatta una legge, richiesta subito la deroga"??? Si è deciso di abolire le province e così sia! Sinceramente se un bel po' di politici si troveranno senza "cadreghino" a me (e a tanti cittadini) non interessa!!! Se mai in Italia c'è stato un periodo di vacche grasse, è finito ed è finito per tutti, politici compresi, i sacrifici li dobbiamo fare tutti.
Scritto da Davide il 3/10/2012 alle 15:02
Gentile Adamoli, mi scusi se esco dall'argomento. C'è aria di burrasca a Milano per Filippo Penati. Tutti, compreso il Pd anche se timidamente, gli chiedono di dimettersi. Lo difendono Formigoni e la sua parte politica. Lei è l'unico che ha le carte in regala per parlare, però tace. Non la riterrebbe una decisione saggia?
Scritto da Dirigente regionale il 3/10/2012 alle 15:14
Il paese del "particulare" e dei campanili si conferma tale in questa tragicomica vicenda del riassetto delle Province, un mantra sbandierato da tutti quando si è cominciato a parlarne e ora, al dunque, da tutti esorcizzato. Forse non si doveva neppure cominciare perchè comunque i risparmi non sarebbero significativi e la cosiddetta riorganizzazione genererà altro caos. Viviamo in un paese irriformabile dove si vuole una cosa e il suo contrario. Questa è una delle vere ragioni del declino
Scritto da cesare chiericati il 3/10/2012 alle 15:28
@Sic Est (11.18) e @Ornella (12.19) - L’idea di un referendum consultivo in questa materia, se ce ne fosse il tempo, non sarebbe affatto da scartare. In Svizzera l’avrebbero già tenuto. Il fatto è che la riforma delle province (?) era parte del pacchetto sulla revisione della spesa con dei termini precisi e, sulla carta, inderogabili. Spero che di tutta questa vicenda si possa riparlare nella prossima legislatura. @Ornella, punire Varese perché siamo una roccaforte leghista? Non dimentichi che la Lega è in maggioranza in Lombardia ed esprime il vice presidente della Regione. Tragga lei le conclusioni.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/10/2012 alle 15:47
@Marco (13.35) - La comodità dei trasporti non può essere il fattore decisivo ma nemmeno è da trascurare. Più importante ancora è il concetto della gravitazione sociale (lavoro, studio, cultura) e questo premierebbe certamente l’appartenenza della nostra provincia alla città metropolitana. Devo dirti che sono rimasto stupito che non si sia presa in considerazione questa ipotesi (salvo naturalmente Saronno e Busto), magari per scartarla alla fine. Il timore è che, al dunque, conterebbe soltanto Milano ma questa è una sottovalutazione di sé stessi. Tutti gli investimenti più importanti in Lombardia sono stati fatti sull’asse Milano-Varese (Malpensa, fiera Rho Pero, Expò 2015). Essere dentro un organismo che ha voce in capitolo su queste questioni di grande importanza potrebbe risultare rilevante e gratificante. Ne riparlerò presto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/10/2012 alle 15:53
L'abolizione delle Prov.era anche nel programma del PDL.Perche' nessuno glielo ricorda?Ora non sarebbe meglio rinviare questa riforma a dopo le prossime elezioni?piuttosto che questaBOIATA?Delle Province non gliene frega niente a nessuno,tranne ai politici di mezza tacca che ci magnano sopra.Bene la proposta di rimettere la questione al popolo tramite un referendum conoscitivo,se impossibile almeno con sondaggi d'opinione.Oppure affidiamoci al parere dei Politici competenti e onesti che abbiamo!
Scritto da giovanni dotti il 3/10/2012 alle 16:01
A casa la Lega. Non riesce più a combinare un belin di niente. Tanto Dario Galli (il grande presidente della provincia) è dentro in un sacco di Consigli d'amministrazione e prende un sacco di soldi.
Scritto da Tradatese il 3/10/2012 alle 16:04
ah! l'area metropolitana: è quello che ho proposto lunedì sera in Consiglio Comunale. A parte le questioni puramente urbanistiche (antropoizzazione, espansione urbana, infrastrutture di collegamento, ecc.) a me piacerebbe moltissimo essere un elettore del "Sindaco" proprietario di SEA, per poter minimamente incidere sulle Sue scelte (cosa che non potrò certo fare dalla periferia della Provincia di COVALE)
Scritto da Jimmy Pasin il 3/10/2012 alle 17:04
Caro Giuseppe dopo la decisione del CAL andiamo sempre peggio. Mi chiedo con che faccia si è fatta una deroga a Monza e non a Varese che esiste da una vita come provincia. Mi chiedo che senso ha ridisegnare, come hanno fatto, le province lombarde, quando a questo punto, se si voleva fare una cosa serie e non un pasticcio con deroghe “fasulle”, era sufficiente dire, via le province nate dopo il 1948 e cioè Lecco, Monza e Lodi e si chiudeva la partita, altro che storie. Personalmente penso che, in questo preciso momento, in Lombardia manchi la guida politica per gestire queste delicate decisioni. La Lombardia e il PD lombardo potevano sostenere un percorso ben preciso e credo condivisibile: via tutte le province, oppure procedere con la loro trasformazione in enti di secondo livello rappresentativi del territorio attraverso l’elezione del Presidente e della sua giunta ( di numeri ridotti ) attraverso un passaggio elettorale di soli consiglieri comunali e sindaci e riforma delle deleghe assegnate e abolizione di tutte le province nate nel dopoguerra. Io credo che questa sarebbe stata e sarebbe ancora la posizione che il nostro partito (lombardo) dovrebbe tenere anche a dispetto dei ben pensanti di Roma, o giù di lì, responsabili di questo disastro. E sia chiaro che non me la prendo con chi ha dovuto votare il decreto su cui era posta la fiducia, ma me la prendo con chi ha consentito questa scelta senza porre un vero disegno riformatore al centro dell’azione del Governo. Abbiamo mancato a livello nazionale, ma anche a livello lombardo. Anzi soprattutto a livello lombardo perché è qui che bisogna alzare la voce e farsi sentire altrimenti si sarà sempre accostati ai politicanti alla Fiorito e a quello che è accaduto nel Lazio. Ora, non vorrei, che anziché cercare di frenare questo scempio si lavori, con il realismo più realista possibile, a trovare soluzioni che stanno insieme solo sulla carta, ma non nel cuore e nella voglia della gente tipo costituire una nuova Provincia con Como, Varese, Lecco e magari Monza (sic!!).
Scritto da roberto molinari il 3/10/2012 alle 17:26
@Giovanni Dotti, e aggiungo io, anche nel programma della Lega. Non bisogna mollare. I politici, escluso il nostro paziente anfitrione, sono generalmente di memoria corta e ... di mano lunga.
Scritto da Sic Est il 3/10/2012 alle 17:40
L'assessore regionale Raffaele Cattaneo del Pdl è a favore di Varese con Como e Lecco. Gli elettori varesini e varesotti se ne ricordino non appena ne avranno l'occasione.
Scritto da Fernando B. il 3/10/2012 alle 18:45
Non scrivo mai a nessuno. E' la prima volta. Vorrei che la Corte bocciasse tutto. Sono arrabiata. Con Como e Lecco non abbiamo niente a che fare. Bisogna mantenere la provincia di Varese com'è adesso.
Scritto da Giuliana (Gazzada) il 3/10/2012 alle 19:57
@Dirigente regionale (15.14) - Penati ha richiesto il rito abbreviato e questo mi sembra una buona cosa. La decisione di dimettersi non è eticamente dovuta neanche dopo il rinvio a giudizio. Dovrebbe dare le dimissioni per il bene del partito? Si, certo lui era il capo della segreteria di Bersani e potrebbe farlo. Magari lui stesso l’avrebbe richiesto a qualche collega a parti rovesciate. Ma io ho sempre diffidato di chi grida: il partito prima di tutto. Prima del partito vengono ben altre cose. La coscienza e l’onore personale, ad esempio. Vorrei vedere i suoi colleghi che gli consigliano di lasciare il Consiglio cosa farebbero al suo posto. In circolazione ci sono troppi sepolcri imbiancati. So bene che potrei fare affermazioni ben diverse suffragate dal mio vissuto personale ma mi guardo bene dal dare lezioni di morale a qualcuno.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/10/2012 alle 21:52
Caro Adamoli, ciò che io e Dotti abbiamo scritto su la riforma delle Regioni è stato inviato anche al giornale online “il dialogo.org” il cui Direttore ha così commentato: Risponde il direttore Avete perfettamente ragione. Io credo che vada semplicemente ripristinato il vecchio titolo V, abrogando del tutto la cosiddetta riforma del 2001 che, a conti fatti, è una vera porcata che, fra l'altro, cancellò la questione meridionale dalla Costituzione, e i risultati negativi si vedono tutti. Giovanni Sarubbi Mercoledì 03 Ottobre,2012 Ore: 16 Cosa ne pensi? Ringrazio per l’attenzione. Martino Pirone
Scritto da Martino Pirone il 3/10/2012 alle 22:21
Molto bella la sua risposta a @Dirigente ragionale sul caso delle dimissioni richieste a Penati. Complimenti.
Scritto da L. Nicora il 3/10/2012 alle 22:49
La nuova provincia ipotizzata c'era già, basta risalire nel tempo.In questo senso potrebbe aver ragione l'assessore R. Cattaneo. A mio avviso anche per le Province si sarebbe dovuto procedere, in primis,, ad una spending review attraverso i costi standard ricavati da un modello organizzativo di base delle province e poi riorganizzarle territorialmente eventualmente.Le Province un ruolo ce l'hanno, Il problema è la decadenza etica della politica
Scritto da varesotto il 3/10/2012 alle 23:02
Più vedo l'accapigliarsi dei territori per definire gli ambiti delle nuove province e più mi convinco che era meglio scioglierle tutte.
Scritto da Mauro Porcelli il 3/10/2012 alle 23:03
@Martino Pirone (22.21) - Non sono affatto d’accordo col direttore Giovanni Sarubbi (il dialogo.org). Il Titolo V della Costituzione approvato nel 2001, peraltro solo parzialmente attuato, va rivisto ma non abrogato. Cosa vuol dire “cancellata la questione meridionale dalla Costituzione”? E’ un’affermazione grossolana e perfino paradossale. Semmai si è messo in ombra l’interesse nazionale come limite alla legislazione regionale. Questo è stato un eccesso tattico (errore) nel tentativo di falciare l’erba sotto i piedi della Lega. Bene, modifichiamo queste esuberanze nocive ma niente passi a ritroso. Ovviamente secondo me.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 4/10/2012 alle 07:56
@Adamoli, la tua bella risposta al Dir.Reg.a proposito della vicenda Penati è pienam.condivisibile.Anche se per opportinità politica avrebbe fatto meglio a dimettersi. Io a 70anni sono stato costretto a lasciare il mio lavoro di Pediatra convenzionato col Pubblico(ASL e Reg.Lombardia),mi chiedo perchè la legge non debba valere anche per i politici,eccettuati quei pochi che,ritenuti in grado di dare ancora un apporto significativo,vengano scelti democraticam.dagli elettori con PRIMARIE REGIONALI.
Scritto da giovanni Dotti - Varese il 4/10/2012 alle 08:48
certo una riforma più seria sarebbe stata opportuna, eliminare tutte le provincie (infatti non voto più per le elezioni provinciali da anni ritenendole inutili e dannose) e riorganizzare anche il territorio regionale...però in un paese in cui tutti prima di salire al potere promettono tutto ma poi non fanno nulla questo piccola riorganizzazione è già meglio di niente è già un piccolo segnale verso una vaga riforma
Scritto da enrico il 4/10/2012 alle 09:05
Queste riforme a metà non servono a niente. La prossima legislatura, spero con Renzi premier, dovrà riprendere il discorso da capo.
Scritto da Giovane ex rottamatore il 4/10/2012 alle 10:52
Il reale problema degli sprechi pubblici non sono gli sprechi in sé, ma il fatto che tali sprechi siano denominati in una moneta straniera: l’euro. Se l’Italia fosse sovrana della sua moneta gli sprechi pubblici sarebbero un intralcio alla politica di spesa, agli indirizzi di spesa, non tanto un danno all’economia nazionale. Anzi, l’economia, dopo tutto, finirebbe per beneficiare anche dagli sprechi perché gli sprechi alimentano i consumi. L’obiezione potrebbe essere che i soldi pubblici sottratti illecitamente non sono destinati là dove occorre: asili nido, ospedali, assistenza, opere ecc. Ma sarebbe un’obiezione sbagliata. Un paese che stampa la propria moneta, e quindi non paga usura per averla, può sempre e illimitatamente espandere i propri bilanci per fornire denaro a quei settori essenziali, a prescindere da quanto altro denaro i Fiorito e i Lusi si sono mangiati. Se non lo fa, è una scelta politica, non è colpa dei Fiorito e dei Lusi, ai quali, ben inteso, vanno inflitte pene adeguate. Il governo americano ha dilatato in pochi anni i suoi bilanci di quasi tutto il suo PIL (14 trilioni di dollari) per tappare i buchi fatti dagli spreconi e truffatori di Wall Street. Lo ha potuto fare perché ha moneta sovrana, e non è fallito per questo. In America l’inflazione è microscopica e tassi sui suoi titoli sono ai minimi storici.
Scritto da Max Liberti il 4/10/2012 alle 11:00
Opinione equilibrata quella di Adamoli e perfettamente condivisibile. Giusta la riflessione di @Roberto Molinari. La deliberazione del CAL definisce la provincia di Monza/Brianza “territorio ad altissima densità abitativa, dotato di un massiccio tessuto imprenditoriale e caratterizzato da una identità non aggregabile a quella dei confinanti territori di Como, Lecco e Varese”. Lobbies forti? Chi può dirlo? Gli illustri varesini presenti nel CAL (Fontana e Galli) sono diventati adeguatamente “voce di un popolo” nel dissentire? Il famoso popolo leghista. Intanto, la Conferenza delle Regioni, convocata da Errani, ha indetto oggi una riunione per discutere sui costi della politica … il provvedimento urgente del Governo in materia di finanza e funzionamento di Regioni ed Enti locali.
Scritto da V.R. il 4/10/2012 alle 12:14
@Max Liberti, se il problema fosse solo quello di poter stampare liberamente la moneta, sarebbe ricca anche la Nigeria …
Scritto da V.R. il 4/10/2012 alle 12:15
@Max Liberti. Ma veramente, se l'Italia avesse ancora la sua moneta, potrebbe stamparla a piacimento e prosperare nei secoli dei secoli? Da non credere, roba da Nobel dell'economia, perchè non lo si fa? Oppure il paragone con gli Stati Uniti non ha senso alcuno, perché gli Stati Uniti sono quel che sono non perché stampano i dollari, e dilatano il debito, ma per ragioni ben più fondanti. Suvvia, diciamoglielo ai greci che con la loro dracma diventeranno un superpotenza da far invidia a Pericle! Propongo di non trasformare il blog in una palestra dell'umorismo.
Scritto da ulderico monti il 4/10/2012 alle 12:28
Dario Galli, presidente della provincia e Attilio Fontana sindaco di Varese non contanto niente nel Cal come i loro rappresentanti non contano niente in Lombardia. Stanno in maggioranza per lucrare qualche posizione di potere e guadagnare un pò di soldi ma ormai per loro è finita.
Scritto da Albertone da Giussano il 4/10/2012 alle 12:49
@ulderico monti. Effettivamente il problema del nostro Paese non è soltanto la moneta, è anche l'imbecillità delle persone come lei che non argomentano ma sanno soltanto copia/incollare interi brani della bibbia. Cerchi lì la verità. Mi pare abbia ancora tempo...
Scritto da Max Liberti il 4/10/2012 alle 12:58
certamenteil problema non è solo quello di stampare moneta, e la nigeria sarebbe com'è in ogni caso : ma il giappone, per esempio, si rifinanzia a tassi svizzeri, pur col debito al 200 % del pil, perchè può stampare moneta. senza possibilità di politica monetaria, anche uno stato coi fondamentali a posto, è in balia dei capitali internazionali, cosa che porta al disfacimento del suo sistema produttivo . altri due anni di rigore e siamo davvero come la grecia, senza una fabbrica aperta.
Scritto da marco il 4/10/2012 alle 13:46
@V.R. Ribalto il suo debole ragionamento: se il problema fossero solo Fiorito, Lusi e i loro sprechi...
Scritto da Max Liberti il 4/10/2012 alle 13:56
Riprendo il commento di @VR. Oltre alla riduzione del numero dei consiglieri, dei loro emolumenti e l’omogeneità dei criteri per i contributi ai gruppi, uno dei punti sacrosanti approvati lo scorso 27 settembre dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome prevede l’eliminazione della possibilità di costituire nuovi gruppi consiliari che non abbiano corrispondenza con le liste elette. Risparmio di scarsa incidenza, ma dall’importante valore etico. I Gruppi Misti sono sempre stati un rifugio dei vari transfughi (Ferretto Clementi, Cè, Penati, ecc.). Altra questione dirimente è il numero delle Commissioni Consiliari permanenti. Il documento della Conferenza prevede la possibilità di costituirne da un minimo di 4 a un massimo di 8. Per dovizia di particolari, occorre dire che la Lombardia è passata di recente da 7 Commissioni a 8 e, pertanto, risulterebbe regolare. Non si spiegano, invece, i motivi istituzionali e organizzativi per i quali la Regione Lazio disponesse di 16 commissioni permanenti + 3 speciali. Elenco, di seguito, le loro competenze. Anche Adamoli potrà sussultare davanti a una siffatta ‘parcellizzazione’. I - Affari costituzionali e statutari - II - Affari comunitari e internazionali - III - Vigilanza sul pluralismo dell'informazione - IV – Agricoltura - V - Ambiente e cooperazione tra i popoli - VI - Bilancio, programmazione economico-finanziaria e partecipazione - VII - Cultura, spettacolo e sport - VIII - Lavori pubblici e politica della casa - IX - Lavoro, pari opportunità, politiche giovanili e politiche sociali - X - Piccola e media impresa, commercio e artigianato - XI – Urbanistica - XII - Risorse umane, demanio, patrimonio, affari istituzionali, enti locali, tutela dei consumatori e semplificazione amministrativa - XIII – Sanità - XIV - Scuola, diritto allo studio, formazione professionale e università - XV - Sviluppo economico, ricerca e innovazione, turismo - XVI – Mobilità. In più, tre Commissioni Consiliari speciali riguardanti: 1) Federalismo fiscale e Roma capitale – 2) Sicurezza e prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro – 3) Sicurezza ed integrazione sociale, lotta alla criminalità. In data 21 settembre, il Consiglio regionale del Lazio aveva deliberato di dimezzare le Commissioni da 16 a 8 e di sopprimere le 3 speciali. Peccato che cotanto ardimento politico-istituzionale sia stato inficiato dallo scioglimento dello stesso Consiglio …
Scritto da eg il 4/10/2012 alle 14:19
Lascerei ad economisti preparati le "dotte" disquisizioni sull'euro e sulla "innocuità" della corruzione sulla finanza pubblica.Condivido la risposta di@Ulderico Monti delle h12,28. Quanto al resto concordo col pensiero di Adamoli e di Sic Est (che mi piacerebbe conoscere personalmente). A parte certe "divagazioni" trovo questo blog molto interessante,spero che il suo Conduttore tenga conto delle nostre osservazioni nelle sedi politiche opportune e lo ringrazio vivamente per la sua disponibilità
Scritto da giovanni Dotti - Varese il 4/10/2012 alle 14:25
L’Italia della Lira sovrana, nonostante tutte le voragini della sua epica corruzione, era un Paese molto più benestante di oggi in termini relativi, ma ormai anche in termini reali. Ripeto: allora gli sprechi erano più un danno agli indirizzi sociali che al benessere sociale.
Scritto da Max Liberti il 4/10/2012 alle 14:47
@V.R12.14) - Ciò che mi sorprende non è tanto il risultato negativo che Dario Galli e Attilio Fontana hanno ottenuto nel Cal regionale rispetto ai loro obiettivi, quanto il peso sempre minore di Lega Nord in Lombardia. Chi si rende conto che l’assessore alla Sanità è un leghista, che il vice presidente della Regione è un leghista e via enumerando? Maroni minaccia Formigoni ma è il caso di chiedersi se c'è ancora e dove è il popolo leghista.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 4/10/2012 alle 15:07
@eg (14.19) - Non è soltanto il Lazio che ha (aveva) un numero spropositato di commissioni ordinarie, più alcune speciali. Vi sono Regioni nelle quali non sono molti i consiglieri che hanno la sola indennità consiliare senza aggiunte varie. Ricordo una mia presa di posizione nel 2009 con la quale auspicavo un limite fissato (almeno) dalla conferenza Stato-Regioni. In Lombardia ritengo equo un numero di commissioni da 6 a 8. Grazie per le informazioni che possono essere utili a tutti i lettori.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 4/10/2012 alle 15:10
@max liberti, che io sia un imbecille non l'ho mai dubitato ed ero solo e sconfortato, finché leggendo le sue sciocchezze (passate e presenti) appresi con sollievo che come imbecilli siamo almeno in due. Però io, almeno, mi diverto!
Scritto da ulderico monti il 4/10/2012 alle 15:56
@max liberti. Son così contento di aver scoperto di non essere l'unico imbecille che frequenti questo blog, ma che siamo in due, lei e io, che insisto, con spirito di fratellanza, a diffondere tra amici e conoscenti la sua sapienza di politica economica. Del resto lei e io siamo invincibili: lo diceva anche Lenin (ma forse è un apocrifo) che i nemici mortali del proletariato sono l'imperialismo e gli imbecilli, e aggiungeva: Contro l'imperialismo abbiamo l'arma del marxismo, ma contro gli imbecilli siamo disarmati, essi (e quindi anche noi due) sono invincibili!
Scritto da ulderico monti il 4/10/2012 alle 16:24
@max liberti. Per non deluderla, eseguo un copia/incolla dalla Bibbia. Glielo dedico fraternamente. Libro dei PROVERBI cap. 26. 4 Non rispondere allo stolto secondo la sua stoltezza per non divenire anche tu simile a lui. /. 5 Rispondi allo stolto secondo la sua stoltezza perché egli non si creda saggio./.
Scritto da ulderico monti il 4/10/2012 alle 16:34
@ Ulderico Monti. Non ti curar di ... A me qualche blog addietro m'ha dato dell'idiota. Mi son detto che magari aveva ragione. Dopo i sessanta e passa le incertezze si moltiplicano. Sulla confusione che si fa tra monetaristi, keynesiani spendaccioni e stampatori di carta moneta, il tizio è in buona compagnia di uomini poilitici di riconosciuto valore (!) come Berlusconi, Tremonti e qualche leghista release 1.0 mandato nelle risaie (il gulag alla vaccinara del partito) per la rieducazione.
Scritto da Sic Est il 4/10/2012 alle 17:59
Ho letto le dichiarazioni del sindaco Fontana questa mattina. Dice che lui è in minoranza nel Cal, però è in maggioranza in Regione. Come si spiega? Non si spiega, la Lega è in una cresi nera.
Scritto da Giorgio S. il 4/10/2012 alle 18:17
@Sic Est. Il suo è un atteggiamento schiavile, come quello di @ulderico monti, del resto. Vivete con la schiena a 90°, organici al Sistema. Omuncoli, si sarebbe detto un tempo. Bavosi, sempre.
Scritto da Max Liberti il 4/10/2012 alle 18:47
@Max Liberti e @altri - Le argomentazioni critiche e polemiche sono ammesse anche se forti, gli insulti no. Non costringetemi a censurare i commenti. Non lo vorrei proprio fare.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 4/10/2012 alle 18:53
@sic est. Apprendo con interesse che noi siamo organici al Sistema, con la S maiuscola. Congratuliamoci a vicenda. Quella del max è' un caso di follia innocua, o devo armarmi? Beh, tra cent'anni anche l'infelice @max sarà polvere... ed è una bella consolazione.
Scritto da ulderico monti il 4/10/2012 alle 19:39
@ulderico monti. La tua spiritualità è ben misera se credi di finire in polvere. O ti riferivi solo a me?
Scritto da Max Liberti il 4/10/2012 alle 20:03
Sarei interessato ad una forte unione di zona fra Legnano e Busto Arsizio indipendentemente da quello che succederà per i confini provinciali.
Scritto da G. Castiglioni il 4/10/2012 alle 20:41
@ Ulderico Monti. Devo dare ragione al nostro esimio Blogger @ Adamoli: quando un argomento dura troppo spesso si scantona. Comunque, contento il rappresentante dei ... liberti, contenti tutti noi rappresentanti della condizione schiavile.
Scritto da Sic Est il 4/10/2012 alle 21:17
@Giuseppe Adamoli. Scrivo raramente sul suo blog. M’interessano i temi economici, si sarà capito. Ho espresso una tesi che solo menti ottenebrate possono riferirle a Berlusconi e Tremonti e mi aspettavo un contraddittorio nel merito ma persone insipienti mi hanno ancora una volta insolentito (mi rendo conto che il sarcasmo è la maschera degli ignoranti e di chi non abbia argomenti). Sono più bravo di loro nell'insulto e molto più capace, se mai ci fosse necessità, di menare le mani; ma se voglio fare un po' di "ginnastica" scendo in istrada, non scrivo sui blog.
Scritto da Max Liberti il 4/10/2012 alle 21:53
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